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Il ritorno dei Comuni denuclearizzati
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camillo
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Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

Dalmine(Bg) - 01 luglio 2011

Invio per conoscenza, copia di quanto pubblicato su “Informa Dalmine”; periodico del Comune di Dalmine(Bg) a data giugno 2011 e settembre 2008.

Da “Informa Dalmine”. Periodico a cura dell’amministrazione comunale. N°2 – Giugno 2011
TRE RIFLESSIONI: NUCLEARE, ACQUA, AMMINISTRATIVE.
Dalmine comune denuclearizzato. La amministrazione di centrodestra di Dalmine dice NO!
L'11 maggio scorso abbiamo presentato in consiglio comunale una mozione (sostenuta da tutti i gruppi di minoranza) che aveva per oggetto la dichiarazione "Dalmine comune denuclearizzato” con la quale si intendeva sostenere la ferma decisione di vietare su tutto il territorio comunale sia l'installazione di centrali nucleari che la localizzazione di ogni altra attività legata alle centrali nucleari. Nello stesso tempo si invitava il consiglio comunale a farsi parte attiva nella campagna referendaria del prossimo 12 e13 giugno a favore del SI e cioè dell' abrogazione delle leggi governative finalizzate al ritorno del nucleare in Italia considerato che il popolo italiano già nel referendum del 1987, dopo il disastro del 1986 a Cernobyl, aveva espresso un forte contrarietà al nucleare stesso. Oggi a distanza di 25 anni dal quel grave evento e dopo il recente disastro di Fukushima Daichi (Giappone) i problemi connessi alla scelta del nucleare rimangono irrisolti (costi esorbitanti, sicurezza degli impianti, smaltimento delle scorie radioattive, dismissione delle centrali obsolete). Ed a sostegno di quanto andiamo dicendo è notizia fresca che la Germania per dichiarazione del ministro dell'Energia fermerà il suo ultimo reattore nucleare nel 2022 (dei 17 esistenti la maggior parte cesseranno di funzionare entro il 2011!). La Germania sarà la prima potenza industriale a rinunciare all' energia atomica (o forse Ia seconda dopo l'Italia?

Acqua bene comune pubblico e diritto universale
In data 24 maggio è stata presentata in consiglio comunale dal consigliere Rovetta una mozione, anche questa con il sostegno di tutte le minoranze, in cui si ribadisce il concetto che l'acqua è un bene comune dell'umanità, è un bene finito e che l'accesso all'acqua è un diritto umano universale, indivisibile, ina¬lienabile e non assoggettabile ai meccanismi di mercato e di azioni speculative. L'importanza di questa mozione sta nel fatto che impegna l'amministrazione comunale a indirizzare ogni atto amministrativo in tal senso e cioè a confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e a rico¬noscere in esso un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti. In questo caso la maggioranza a votato a favore della mozione(che è stata votata all'unanimità) riconoscendo implicitamente la validità dei quesiti referendari atti ad abrogare le leggi governati¬ ve finalizzate alla privatizzazione e alla favorevole remunerazio¬ne (sempre per il privato) del servizio idrico integrato.
Elezioni amministrative. Abbiamo da poco e con piacere saputo dei risultati favorevoli alle coalizioni di centro-sinistra nelle elezio¬ni comunali e provinciali. Sicuramente un grande segnale dì rin-novamento ed una grande responsabilità per i nuovi amministra¬tori che dovranno sicuramente operare per il bene pubblico con attenzione ai problemi reali della gente.
Lista Bruschi per Dalmine


Da “Informa Dalmine”. Periodico a cura dell’amministrazione comunale. N°3 – 2008
PETROLIO A DALMINE? CURIOSITA
Il 22 luglio scorso il Sindaco (Bruschi F. N.d.R.) è stato convocato a Roma presso il Ministero delle Attività Produttive per una Conferenza di servizio. Una società australiana, "Po Valley Operation" è interessata ad effettuare delle ricerche di idrocarburi liquidi e gassosi (petrolio e gas) sul territorio delle Provincie di Milano, Bergamo e Lecco. Ci sono dati che fanno ritenere che in questa vasta area della Pianura Padana si possano trovare giacimenti interessanti, per questo sono state avanzate richieste di ricerca (assoggettate a procedura regionale di verifica di impatto ambientale). La notizia, riportata, inizialmente sui quotidiani, ha colto di sorpresa gli amministratori dei vari Comuni interessati, tra cui Dalmine. Sinceramente, l'idea di vedere trivellare il territorio sotto i piedi ha colto di sorpresa l'Amministrazione comunale, specialmente perché la zona dalminese è già abbastanza sfruttata. Nel
corso della Conferenza di servizio organizzata a Roma per meglio conoscere i tempi e l’'iter delle procedure, il Sindaco Bruschi insieme ad altri Sindaci dei comuni inte¬ressati, ha chiesto ed ottenuto la riconvocazione della Conferenza a settembre presso la Regione Lombardia, in presenza dell'Assessore di riferimento assente a Roma.
Si è preso atto che il 26 aprile 2008, la Regione Lombardia ha espresso il proprio parere favorevole con prescrizioni circa la verifica di compatibilità ambientale per i lavori di perforazione del pozzo, che dovranno esse¬re sottoposti alla Valutazione d'Impatto Ambientale. E' stata chiesta copia del decreto regionale e si è ancora in attesa di riceverlo. L' unica certezza, per il momento, è sapere che per trivellare non basta l'o.k. regionale, ma è necessario chiedere anche ad ogni singolo Comune la disponibilità ad effettuare le ricerche geologiche". Proprio per questo, l'Amministrazione comunale vuole conosce¬re le intenzioni della Regione Lombardia, spiegazioni che si spera di ricevere al prossimo incontro previsto al Pirellone.


In questi articoli, a mio avviso, la disinformazione la fa da padrona.
Il vecchio che avanza, spacciato per rinnovamento. Disinformazione e impreparazione! Un vecchio disco che non si logora mai!
Nel pessimo articolo contro il nucleare - che vorrebbe spiegare al “popolo” quanto sia cattivo il nucleare - ci si è dimenticati di dire che la costruzione di una centrale nucleare e/o lo stoccaggio di “scorie radioattive” richiedono precise precondizioni tecniche e geologiche che a Dalmine non esistono e che l’istanza è assolutamente inutile! Cosa non si farebbe per ottenere qualche voto in più!
Ci si è dimenticati di dire che questo ennesimo referendum contro il nucleare ci è costato e costerà ancora migliaia di posti di lavoro. Che le delocalizzazioni delle aziende italiane continueranno anche per la mancanza di energia a costi competitivi. Che i passivi delle importazioni sulla bilancia commerciale continueranno a crescere. Che per questo il rapporto debito Pil continuerà a peggiorare e che le bollette elettriche e del gas continueranno a crescere! Si sono dimenticati di dire che il Giappone continuerà comunque sulla strada del nucleare. Che comunque la Germania sino al 2022 il nucleare l’avrà ancora! Che in questo arco di tempo possono cambiare molte idee in merito! Cercano di nascondere che in Giappone i danni e le vittime sono stati fatti dallo tsumani e non dal nucleare.
Rilevo la distorsione sistematica dei fatti a scopi elettorali e demagogici. Il tabacco uccide 80mila persone all’anno in Italia, circa 16 volte di più dei morti peri incidenti stradali ma qualcuno guarda al nucleare come il vero pericolo mortale! Non dicono che senza nucleare l’Italia non ha chance.
Sempre questo gruppo politico dalminese – che insieme ad altri gruppi politici ci costringe a vivere sotto il ricatto petrolifero e sugli enormi costi correlati al protocollo di Kyoto. Questo gruppo politico si è dimenticato di dire che a lui si deve ascrivere il recente blocco della ricerca di idrocarburi (anche gas metano) in pianura Padana. Basandosi su ipotetici motivi ambientalistici, senza lontanamente sapere cosa è la ricerca di idrocarburi. Insieme ai comuni limitrofi, successivamente, hanno dato parere negativo alla Regione Lombardia. Si sono persi così posti di lavoro prima ancora di crearli. No al nucleare! No agli idrocarburi! Ma questa gente dove vuole arrivare? Non viaggia forse in auto? Non si riscalda forse con il gas metano? Non usa forse l’energia elettrica prodotta dal nucleare francese, svizzero e sloveno? Come fa a essere Dalmine “comune denuclearizzato” se usa questo tipo di energia? “Lo specchietto per allodole” delle fonti alternative e rinnovabili non abbaglia gli addetti ai lavori. Peccato che gli italiani abbiano la memoria corta; non capiscono quello che sta succedendo e non si ricordino la causa delle loro disgrazie.
La bufala della nube radioattiva di Fukushima sull’Italia ha trovato una larga platea di creduloni. Da giorni è’ impossibile acquistare in Italia un contatore geiger. Tempi richiesti quattro mesi per esaurimento scorte!

02-07-2011 17:57
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Cher
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RE: Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

Grazie per l'informazione, della serie " nulla di nuovo sul fronte occidentale"
http://it.wikipedia.org/wiki/All%27ovest...e_di_nuovo


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



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Carlo
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RE: Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

Vabbè, quando passeremo da Dalmine saremo più tranquilli....

02-07-2011 21:19
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Alessandro Bellotti
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Messaggio: #4
RE: Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

Alla prova dei fatti, ci si para il culo dichiarando il comune denuclearizzato.
Ma come, una regione come la Lombardia, un comune industrioso come Dalmine che non vogliono il nucleare fra i piedi ?
Meno male che c'è stato il referendum. Altrimenti sai te che botte. Altro che Valsusa. Li ci solo la Valbrembana e la Valseriana, sicuramente più 'cattive' della Valsusa. Avrei voluto vedere i pro- nucleo con un reattorino EPR a pochi chilometri da casa.

04-07-2011 00:52
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Charade77
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RE:  Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Alla prova dei fatti, ci si para il culo dichiarando il comune denuclearizzato.
Ma come, una regione come la Lombardia, un comune industrioso come Dalmine che non vogliono il nucleare fra i piedi ?
Meno male che c'è stato il referendum. Altrimenti sai te che botte. Altro che Valsusa. Li ci solo la Valbrembana e la Valseriana, sicuramente più 'cattive' della Valsusa. Avrei voluto vedere i pro- nucleo con un reattorino EPR a pochi chilometri da casa.


Ma non sarabbe stato un problema: bastava ,un bel giorno ,affiggere un bel cartello fuori dalle varie aziende ,un cartello con scritto :"Signori ,si chiude per costi energetici troppo elevati ,più in su ci sono dei verdi pascoli se volete e se nè avete abbastanza per tutti ,buona fortuna!"
Vedrai quando queste valli "cattive" capiranno che gli hai ladrato una montagna di soldi con l'FV ...


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
04-07-2011 10:43
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Cher
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RE:   Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

Charade77 ha Scritto:



Ma non sarabbe stato un problema: bastava ,un bel giorno ,affiggere un bel cartello fuori dalle varie aziende ,un cartello con scritto :"Signori ,si chiude per costi energetici troppo elevati ,più in su ci sono dei verdi pascoli se volete e se nè avete abbastanza per tutti ,buona fortuna!"
Vedrai quando queste valli "cattive" capiranno che gli hai ladrato una montagna di soldi con l'FV ...


..........quelli delle valli (BG) sono già arrabiati perchè non hanno proseguito i lavori con le miniere di uranio..... Ma questo non interessa.

Bloccherei anche l'importazione di energia da fonte nucleare in ogni comune che si fregia del termine, anche se spesso sotto il cartello"comune denuclearizzato" dei buontemponi scrivono " Comune deteronizzato"


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Messaggio: #7
RE: Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

http://www3.lastampa.it/economia/sezioni...tp/411587/

Dopo i "denuclearizzati" diventeranno "Carbodipendenti"


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Messaggio: #8
RE: Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

Una piacevole opera teatrale, non tuti sono contro il nucleare:
http://www.megaupload.com/?d=83GVGZNP


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RE: Il ritorno dei Comuni denuclearizzati

http://www.fanoinforma.it/Politica/art27...ssori.html


30/09/11

Fano (Pesaro Urbino)- La maggioranza blocca la modifica allo statuto del Comune per quanto riguarda il nucleare e l’intero Consiglio comunale boccia la modifica al numero massimo di assessori a Fano. E’ quanto riferisce la lista civica Fano a 5 Stelle.

“L’aggiunta all’articolo 5 dello Statuto Comunale –sottolinea Hadar Omiccioli, consigliere comunale- poteva da ieri recitare: ‘Il Comune di Fano è qui ufficialmente dichiarato denuclearizzato, e nel suo territorio sono vietati, o quando non legalmente possibile osteggiati in ogni modo, il trasporto, lo stoccaggio e la lavorazione di materiali nucleari fatta eccezione di quelli ad uso terapeutico-sanitario. Nel territorio del comune, inoltre, è vietata l’installazione di qualsiasi tipo di centrali che sfruttino l’energia nucleare’”.

“Ma non è bastata la volontà del 95% dei cittadini fanesi, che hanno partecipato all’ultima tornata referendaria, per dire no al nucleare per tramutare la denuclearizzazione della città di Fano in una concreta realtà statutaria. Grazie al voto contrario di alcuni componenti della maggioranza (Mattioli, Polidoro, Di Sante e Sartini). Non è bastato nemmeno il voto unanime della commissione consiliare che ha analizzato la proposta di cambio di statuto”.

“All’interno del nostro consiglio comunale ci sono ancora convinti nuclearisti. Sconsolanti le parole di Polidoro: ‘Il nucleare è l’unica fonte di energia completamente pulita’. Peccato che c’è l’enorme problema delle scorie: nessuna Nazione al mondo sa dove stoccarle in sicurezza. La proposta ritornerà in consiglio comunale e ci sarà di nuovo bisogno che i ‘due terzi più uno’ dei consiglieri (21 in tutto) voti a favore dell’approvazione della modifica. Chissà che qualcuno non rinsavisca”.

Omiccioli precisa inoltre il comportamento del Consiglio comunale nei confronti della modifica sul numero massimo di assessori: “Anche l’altra proposta di modifica di statuto –dice Omiccioli- che avrebbe abbassato di una unità il numero massimo di assessori permessi dalla legge nazionale (in numero di 7 dalla prossima tornata elettorale), è stata respinta in modo trasversale (a macchia di leopardo) sia dalla maggioranza che dall’opposizione”.

“Forse che ogni gruppo presente in consiglio ha pensato che alle prossime elezioni avrebbe potuto vincere… e allora! Perché privarsi di un posto in più dove mettere uno dei loro? In realtà sarebbe stato un segno concreto per abbattere i costi della politica locale, nel solco della legge nazionale, ma in modo più stringente ed efficace. Ciò avrebbe reso Fano una città più virtuosa di altre. Forse abbiamo sbagliato nel proporre questo cambio di statuto. Sarebbe stato più opportuno dire che anche gli assessori sono assimilabili a materiali radioattivi: a quel punto anche i più ferrei nuclearisti avrebbero alzato bandiera bianca”.


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Cher03@hotmail.it
03-10-2011 11:34
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