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"Liberate Bella ciao" Sfotteva i giudici e lo hanno internato
di Luca Fazzo
«Liberate Bella Ciao». Sulla petizione fioccano le firme di passanti, avvocati, uomini delle forze dell’ordine: tutta gente che da sempre bazzica corso di Porta Vittoria, e alla presenza di quell’omino che suonava la vecchia canzone partigiana, su uno sgabello davanti al Palazzo di giustizia, aveva fatto l’abitudine. In ciabatte sotto il solleone di luglio, o infagottato nel gelo dell’inverno, «Bella Ciao» (come i passanti lo avevano ribattezzato) era sempre lì, con la sua fisarmonica suonata in modo approssimativo, e in repertorio una sola canzone. Adesso lo hanno portato via, in quello che in gergo si chiama Tso, trattamento sanitario obbligatorio: ovvero, non essendoci più manicomi a disposizione, lo hanno rinchiuso al reparto psichiatrico del Fatebenefratelli.
«A firmare il Tso - raccontano al banchetto dove si raccolgono le firme - è stata Lucia Castellano, l’assessore al Demanio, a nome del sindaco Pisapia».
Qualcuno, probabilmente, sarà contento: perché gli accordi di fisarmonica, ripetuti a oltranza da mattina a pomeriggio, davano ai nervi di più di un magistrato con le finestre affacciate sul corso. E forse più ancora degli accordi davano fastidio le esternazioni gridate a squarciagola dall’omino, contro l’uno o l’altro dei suoi bersagli: giornalisti, magistrati, politici, i protagonisti di un grande complotto politico, giudiziario e sessuale, da Scalfaro, alla Boccassini, a Violante. E poi giornalisti, generali dei carabinieri, pentiti di mafia, protagonisti di una Italia dei misteri, di antichi delitti passionali e di stragi di mafia dove tutto si incrociava e tutto si teneva, all’insegna di una rilettura del tutto personale della cronaca e della storia.
L’omino con la fiosarmonica non è uno stupido nè un ignorante. La sua parabola somiglia a quella di altri personaggi simili passati in questi anni dal palazzaccio, che da una causa giusta o sbagliata si incaponiscono, sconfitta dopo sconfitta, fino ad odiare tutto e tutti. Già in passato lo avevano spedito in un reparto psichiatrico, e ne è uscito devastato dai farmaci: «Scusate ma sono totalmente incapace di intendere e di volere, 100 per cento disabile mentale, condannato a vita... Cosa volete che vi dica...», scriveva in uno dei messaggi di posta elettronica che, come lettere in una bottiglia, lanciava ogni tanto nel mare di Internet.
Davanti al tribunale, non era chiaro se «Bella ciao» conducesse una sua personale protesta, lavorasse come artista di strada o se chiedesse l’elemosina. Probabilmente, tutte e tre le cose insieme. «Qualche giorno fa sono arrivati i vigili e l’hanno portato via», raccontano i suoi sostenitori. Erano, probabilmente, gli stessi vigili che qualche tempo fa gli avevano sequestrato la fisarmonica perché smettesse di turbare gli inquilini degli uffici prospicienti. Poi l’omino in qualche modo si era fatto ridare lo strumento, o se ne era procurato un altro. Ed era tornato lì, a strimpellare e a commentare ad alta voce i mondiali di rugby (altra sua passione) in Nuova Zelanda: «Bisogna avvisare Mallett che lì l’acqua gira al contrario!».
Adesso il Comune ha deciso che l’innocua protesta di «Bella ciao» è roba da manicomio.
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http://www.informazionecorretta.it/main....p;id=41848
Didichiamo oggi, 16/10/2011, lo spazio in prima pagina ad una 'breve' uscita a pag.23 di LIBERO, con il titolo
"Tournée in Italia dei Fratelli Musulmani", una notizia che non abbiamo trovato su nessun altro giornale. Poche riche, in sostanza il riassunto di una interrogazione parlamentare a prima firma Souad Sbai. A volte, però, anche poche righe possono rivelare aspetti oltre modo interessanti. L'Italia è sempre stato un paese dalle porte aperte verso l'estremismo islamico. Chi aveva sperato in un cambiamento farà bene a riflettere sulla tournée italiana di Rachid Ghannouchi, leader degli estremisti islamici tunisini del partito dei Fratelli Musulmani.
nell'immagine Rashid Ghannouchi
Ecco l'articolo:
Votano anche i tunisini all’estero. E la campagna elettorale, in Italia, la fanno i Fratelli Musulmani. Se ne sono accorti una trentina di deputati Pdl, che si rivolgono al ministro Maroni per chiedere spiegazioni sulla tournée a Reggio Emilia di Rachid Ghannouchi, esponente di spicco dei Fratelli Musulmani. «Tornato in Tunisia dopo la rivoluzione, stante l’esilio ventennale cui era stato condannato per estremismo», ricostruisce Souad Sbai, prima firmataria dell’interrogazione, «è considerato, per le sue idee un estremista». A renderlo ancor più degno d’attenzione, è la sua candidatura a «primo ministro in Tunisia per il partito Ennadha, di stampo religioso a sfondo estremista». I deputati chiedono al governo se «intenda monitorare l’ingresso nel Paese di soggetti potenzialmente pericolosi per la stabilità delle rispettive comunità e, in particolare, i canali che hanno portato Ghannouchi in Italia». Se, per la prima parte, la risposta spetta all’esecutivo, Libero è in grado di rispondere alla seconda domanda.
Ghannouchi era venuto a sponsorizzare l’elezione diOsama AlSaghir, 28enne tunisino, giornalista di Al Jazeera e, soprattutto, candidato in Italia per la lista Ennahda
http://www.informazionecorretta.it/main....p;id=42100
Sul nucleare iraniano, i piani di attacco di Usa e Gran Bretagna svelati dal Guardian, su un ipotetico attacco israeliano sono usciti diversi articoli sui quotidiani italiani di questa mattina. Gli articoli sono in disaccordo fra loro per quanto riguarda il ruolo di Israele in un possibile attacco ai siti nucleari iraniani, sulle tempistiche, sul numero di ministri israeliani favorevoli e contrari all'attacco. Ciò che è sicuro è che il governo israeliano non ha ancora preso una decisione al riguardo. Particolarmente ostile Michele Giorgio sul Manifesto, poco accurati un articolo a pag. 3 del Foglio e Claudio Gallo a pag. 17 della Stampa. Che non riportiamo.
Nella tabella a fianco Il testo recita: civiltà, nazioni e imperi che hanno tentato di distruggere il popolo ebraico.
Israele, la più piccola fra le nazioni, ma con un Amico nelle alte sfere.
Perciò...fai il bravo!
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 03/11/2011, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Bombardare le centrali iraniane", un commento accurato che chiarisce i termini della questione:
Le buone maniere per l’Iran si sono dimostrate finora soltanto un invito a completare il suo progetto nucleare. Ahmadinejad ha già annunciato che le sanzioni sono come un fazzoletto usato da buttare. Gli esperti concordano sui tempi brevissimi prima dell’ora X, dopo la quale il mondo dovrà convivere con l’atomica iraniana. Teheran sta marciando spedito oltre la nostra povera immaginazione verso la costruzione del suo ordigno fatale (lo dirà, pare, anche un rapporto dell’Aiea). L’uranio impoverito è un bisogno esistenziale per questo regime iraniano legato a un disegno egemonico nella regione. Inoltre, per i seguaci della Rivoluzione khomeinista la devastazione atomica è un viatico per il ritorno del Messia sciita. Israele non può permettersi che il popolo ebraico viva ancora sotto la minaccia di un nuovo Olocausto in fieri. Per questo da giorni il governo israeliano, per bocca dello stesso primo ministro Netanyahu, dei suoi consiglieri, del ministro degli Esteri Lieberman e di quello della Difesa Barak, è in crescente agitazione e sarebbe pronto, si dice, all’uso della forza per fermare gli ayatollah. Secondo Haaretz, Netanyahu sta convincendo i propri ministri ad appoggiare l’attacco. Non è chiaro se Gerusalemme agirà senza la luce verde di Washington. Ma sarebbe certamente suo diritto vitale alzare in volo i caccia e arrestare questa diabolica impresa tecnologico-politica. Il regime islamico ha inventato vari nascondigli del suo programma per vent’anni. Lo strike è quindi una impresa rischiosa e anche all’interno d’Israele ci sono voci che mettono in dubbio l’efficacia di un bombardamento dal cielo. L’atomica iraniana però non sarebbe fatale solo per Gerusalemme. Scatenerebbe la corsa al nucleare in tutto il medio oriente: l’Iraq tremerà di paura per il rischio continuo di invasione, mentre l’Arabia Saudita, l’Egitto e la Turchia vorranno anche loro metterci le mani. Anche l’Europa sarebbe sotto tiro. Hezbollah potrebbe usare i missili senza paura della risposta israeliana, e anche Hamas mirerà su Tel Aviv, adagiata su un tappeto persiano fatto di neutrini. L’atomica iraniana sarebbe la fine d’Israele anche senza colpo ferire: la sua economia fatta di investimenti internazionali si deprimerebbe, l’emigrazione si arresterebbe, i migliori cervelli riprenderebbero la via dell’esilio, la deterrenza verrebbe meno. L’Iran ha motivazioni da vendere per incenerire Israele. Tra poco rischia di ottenere i mezzi per farlo. Spetta all’America far sì che lo stato ebraico non si senta isolato e decida di agire da solo in nome del celebre “Never again”. L’occidente non può restare a guardare mentre colui che progetta ogni giorno la distruzione del popolo ebraico e nega la Shoah arricchisce al venti per cento l’uranio.
Caro Cher,
stendo a ritrovare interesse in un dialogo che potrebbe essere, da un momento all'altro, soggetto d'un catenaccio che intenderebbe la non attinenza al tema o non compreso. Ciò è avvenuto con due dei dialoghi da me impostati dei quali riporto di "La Caduta degli Dei" un argomento che allora non appariva nè interessante, nè attuale e fuori tema.RE:
La Caduta degli Dei
Scrivevo nel Messaggio n°6
Come tutti avete appreso, anche la Francia è a rischio.
Se da un lato ciò non può far assolutamente piacere, da un altro, mi auguro che ciò serva a calmare certe forme di insofferenza che in questi ultimi tempi sembra che alcuni paesi europei, ritenuti "più forti", abbiano avuto, ed abbiano ancora, verso i più deboli come l'Italia.
Siamo tutti sulla stessa barca, compresa la Germania che si è risentita dell'acquisto dei bonus italiani e spagnoli da parte dell'Amministrazione della Comunità Europea.
Ma non è che "da questo pulpito" debbano essere impartite lezioni di politica ed economia, pertanto, mi limito a sottolineare anche questa insofferenza all'interno della Comunità Europea che stenda, priva di un legame di seria e concreta unità federale, a promuovere un piano di "rilancio" economico e morale dell'intera comunità.
Michele Greco
Oggi leggiamo su Repubblica:
GERMANIA
Merkel, sconfitta alle elezioni regionali
E' il settembre nero della cancelliera
La Cdu subisce un tracollo in Meclemburgo, perdendo quasi cinque punti percentuali. Male anche gli alleati liberali. E' il sesto risultato negativo in un anno, in linea con il calo di popolarità in tutti i sondaggi. Trionfo invece per i socialdemocratici
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
BERLINO - Inizia un settembre nero per Angela Merkel. In difficoltà con i partner europei sulle misure per salvare l'euro, in pesante calo di popolarità in patria, la cancelliera ha incassato oggi una nuova sconfitta elettorale, la sesta quest'anno. Alle elezioni nello Stato del Meclemburgo, il più povero dei 16 della Repubblica federale, la sua Cdu (cristianoconservatori, la Dc tedesca) ha subìto un tracollo, perdendo quasi cinque punti e crollando al 24,3 per cento. Vola invece la Spd (socialdemocrazia), che dal 30 per cento delle ultime consultazioni, tenutesi nel 2006, sale al 36-37 per cento a seconda delle indicazioni dei vari exit polls, diffusi subito dopo la chiusura dei seggi alle 18. Il governatore socialdemocratico uscente Erwin Sellering, che finora era al potere con i democristiani come alleato minore, può ora scegliere con chi formare una nuova coalizione. Una Cdu indebolita, oppure i Verdi che conquistando l'8,5 per cento entrano trionfalmente per la prima volta nel Parlamento locale della capitale dello Stato Schwerin, la Linke (sinistra radicale) che è attorno al 18 per cento, terza forza politica. In calo invece i neonazisti della Npd, scesi dal 7 al 5,5 per cento nonostante la loro aggressiva campagna contro l'Europa e gli stranieri. E, in un'altra notizia di pessimo auspicio per la Merkel, i liberali (Fdp) suoi alleati a livello nazionale precipitano dal 9,6 per cento del 2006 al 3 per cento, quindi sotto il quorum del 5. Tra due settimane, con le elezioni a Berlino città-Stato che vedono il popolare borgomastro spd e gay dichiarato Klaus Wowereit favorito, la cancelliera rischia la settima disfatta elettorale dell'anno.
(04 settembre 2011)
Michele Greco
05-09-2011 09:51
mi.greco
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Messaggio: #68RE: La Caduta degli Dei
Ancora Oggi da Repubblica
GRAN BRETAGNA
Londra, estrema destra in piazza
Scontri con polizia: oltre 60 arresti
Il gruppo xenofobo English Defense League sfida il divieto di manifestare, i gruppi antifascisti e di difesa delle minoranze li contrastano. Cariche degli angenti in assetto da guerriglia
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - Un mese dopo i disordini che hanno messo a ferro e fuoco la capitale, torna la tensione e la violenza nei suoi quartieri. Una manifestazione dell'English Defense League, un gruppo di estrema destra, si è svolta lo stesso a Whitechapel, nella parte orientale di Londra, nonostante fosse stata vietata dalla polizia. Tremila agenti in assetto da guerriglia hanno pattugliato le strade, ma non hanno potuto evitare scontri e incidenti, conclusi con l'arresto di sessanta persone. Le forze dell'ordine hanno provveduto a tenere separati i dimostranti di estrema destra da un gruppo ancora più numeroso chiamato Unite Against Fascism, composto da britannici di origine asiatica, di religione musulmana e di altre etnie e confessioni, deciso a difendere l'identità multietnica e multiconfessionale della zona.
L'English Defense League (Edl), che si batte contro l'immigrazione e per la difesa "della razza bianca anglosassone", è il gruppo che era stato espressamente lodato da Anders Breivik, l'estremista norvegese autore della strage in luglio in cui uccise 77 persone facendo prima esplodere una bomba a Oslo e poi con una folle sparatoria a un campeggio sull'isola di Utoya. Breivik aveva inneggiato alla campagna della Edl contro la "islamizzazione della Gran Bretagna" e sosteneva di avere 600 membri dell'organizzazione tra i suoi "amici" su Facebook.
Scotland Yard aveva proibito la manifestazione anche per un'altra ragione, nel timore che potesse riaccendere tensioni etniche dopo la rivolta urbana e i saccheggi indiscriminati del mese scorso in vari quartieri di Londra, scoppiati dopo la controversa uccisione di un nero da parte della polizia. E' stata la prima manifestazione vietata dalle autorità a Londra in trent'anni, dai disordini razziali di Brixton del 1981. Ma il divieto non è bastato. Un migliaio di attivisti della Edl si sono lo stesso radunati in prossimità della moschea di Whitechapel, per ascoltare un comizio del loro leader, Stephen Lennon, che è stato tuttavia arrestato quasi subito dagli agenti perché non aveva rispettato l'obbligo di presentarsi in commissariato a causa di una condanna per hooliganismo durante una partita di calcio. "Mi metteranno in prigione, ma non metteranno a tacere il nostro diritto democratico di opporci all'Islam militante", ha detto prima che lo portassero via.
Varie migliaia di persone si erano comunque preparate a opporsi alla manifestazione della English Defense League. Al grido di "They shall not pass" (versione inglese di "No pasaran"), che evoca la resistenza di un quartiere di Londra alle marce della camice nere fasciste britanniche di sir Oward Mosley nell'East End di Londra 75 anni or sono, i dimostranti intendevano respingere i militanti di estrema destra, possibilmente senza il ricorso alla forza: "Siamo qui per far vedere che siamo più numerosi, che la gente di questo quartiere vuole vivere in pace, insieme, e che apprezza la diversità religiosa ed etnica che ci arricchisce tutti", ha detto il reverendo Alan Green, uno dei portavoce di questo fronte anti-fascista. "Sono britannico quanto vuoi", urlava un uomo di origine asiatica ai membri della Edl. La massiccia presenza e il pronto intervento della polizia ha limitato gli scontri al minimo.
Michele Greco
05-09-2011 10:52
magnesium
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Messaggio: #69RE: La Caduta degli Dei
Per favore cerchiamo di rimanere in tema nucleare!
grazie
:-)
05-09-2011 17:19
mi.greco
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Messaggio: #70RE: La Caduta degli Dei
Questa rubrica, chiamata "La Caduta degli Dei", vuole richiamare l'attenzione su aspetti del nostro paese, su altri della comunità europea, e su molte disfunzioni fuori di dette strutture amministrative e politiche.
La situazione del nucleare oggi riflette queste disfunzioni che si manifestano, ormai da un po' di tempo a questa parte, con gli evidenti disagi governativi che l'hanno definita, vittima di situazioni opportunistiche, d'un mercato e d'una identità politica in chiara decadenza.
Ciò che si è determinato in Italia nel mondo dell'Energia, non è la cattiva gestione amministrativa e politica del nostro paese, ma la conseguenza d'una politica internazionale che cerca di trovare, nel disfare e nel "fare", quell'equilibrio necessario perchè tornino i conti e per dare ragione ed "approfittare" ancora di quelle risorse che il vecchio mercato potrebbe ancora offrire.(Una Centrale Nucleare in Italia avrebbe dato molto, ma molto fastidio a più d'un paese della comunità europea).
Il riportare certe situazioni, e vedi quella tedesca, e vedi quella inglese e francese, è un modo tangibile di quanto qui si asserisce in forma implicita. Volendo considerare, tra l'altro, che questi paesi europei(tali solo geograficamente) oggi mostrano insofferenza con i comportamenti del nostro paese, arrogandosi diritti mai conferiti loro e dissociando le proprie responsabilità comunitarie europee dalle singole interpretazioni e volontà del tutto interessate e di parte; vedasi la situazione libica.
Forse avete dimenticato l'atteggiamento di discredito avuto da buona parte, e della stampa, e dei politici di questi paesi, non solo nei nostri rapporti internazionali, quanto ,ed ancor più grave, in quelli di casa nostra, troppo spesso asservita ad imperativi esteri?
Quindi, "La caduta degli dei", si rifà di quei contenuti culturali, economici, amministrativi e politici che sono alla base logica del decadimento di tanti progetti, compreso quello nella nostra Energia.
Non si può sempre spiegare e giustificare quanto si scrive...non la finiremmo più.
Personalmente mi baso sulla capacità di ognuno di ricucire tra loro certi eventi e di ritrovarne quelle logiche comuni alla tematica in discussione.
Credo che ciò possa valere per una buona parte di tutti gli interventi nei vari Argomenti dell'intero Meeting, che appaiono fuori tema e non attinenti al Nucleare.
Grazie
Michele Greco
Caro Cher,
stendo a ritrovare interesse in un dialogo che potrebbe essere, da un momento all'altro, soggetto d'un catenaccio che intenderebbe la non attinenza al tema o non compreso. Ciò è avvenuto con due dei dialoghi da me impostati dei quali riporto di "La Caduta degli Dei" un argomento che allora non appariva nè interessante, nè attuale e fuori tema.RE:
....ben trovato........
Il mio "interesse" è ormai finito nel così detto "dialogo", permane solo una curiosa attenzione nell'evolversi degli eventi in quanto tali.
Il declino del forum è analogo al declino delle idee, il "catenaccio" è identico alle prese di posizioni di chi, pur non capendo una "mazza" di quello che stà succedendo,impone una blanda e ridicola soluzione, cioè quello di imporre il proprio potere.