E' da anni che mi frulla in testa questa "idea", quando parli di buco nero ci sei vicino, anche se l'idea si basa sul pricipio della "disgregazione" prima meccanica e poi pirica in un contesto autonomo e mobile. Sfruttando le varie forze, centripeda e centrifuga( facendo scontrare la materia tra di essa in un anello con temperatura al suo interno sui 1000C°/ fino ad ottenere il residuo (cenere) che drovrà essere vetrificata, il tutto in un unico, autonomo e mobile sistema.
Se prima disintegriamo la materia ( pattume) meccanicamente e poi la "spariamo" in un "un forno ad anello " con le entrate contrapposte ad elevata velocità, i macro pezzi di pattume scontrandosi tra di loro si disintegrano , l'elevata temperatura li incenerisce con velocità sostenuta, le ceneri ( avento massa differente rispetto al pattume iniettato) vengono risucchiate dal "buco nero" un sbalzo termico violento le vetrifica. I fumi vanno lavati e l'acqua filtrata rimessa in circolo. I fumi residui compressi.
Emissioni zero.
Elevato smaltimento di pattume in peso/volume.
Trattamento sul posto, si elimina il trasporto, con la percorrenza del mezzo, si razionalizza il percorso raccolta.
Tutto in automatico.
Fine giornata, scarico delle ceneri vetrificate, pertanto inerti, scarico dei fumi residui compressi in acqua di mare.
Smaltite centinaia di tonnelate durante il percorso.
Concordo sulla tua idea di lavatrice per pattume ... un pò meno sulla mobilità , o meglio devo avere energia per tirare a 1000° e intravvedo qualche difficoltà ,come per la parte di vetrificazione (si può usare N liquido?).Ma per l'incenerimento un fascio laser?
Butto lì qualche up-grade ... avevo pensato anche parlando dell'umido ,all'estrazione dell'acqua e poi incenerimento ....
Hai fatto un pò il furbetto nè ... hai applicato la filiera dell'arricchimento dell'uranio e lo smaltimento scorie radioattive ai rifiuti ...