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FV - incentivi
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Charade77
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RE: FV - incentivi



Oh , menomale che nel nostro paese le "puttanate mangia soldi" (perdonate il termine ma non en ho trovato di migliori!) presto o tardi si concretizzano sempre ...


http://www.corriere.it/scienze_e_tecnolo...380b.shtml

1.Esposizione "non ottimale" (alla faccia!)
2.Immagino solo le quantità di vetril per tenerli limpidi
3.La produzione è finalizzata a mantenere i cartelli di viabilità : sarà la segnaletica più costosa del mondo!

Ennesima disgrazia speculativa ...


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
19-03-2012 16:43
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Messaggio: #12
RE:  FV - incentivi

Charade77 ha Scritto:



Oh , menomale che nel nostro paese le "puttanate mangia soldi" (perdonate il termine ma non en ho trovato di migliori!) presto o tardi si concretizzano sempre ...


http://www.corriere.it/scienze_e_tecnolo...380b.shtml

1.Esposizione "non ottimale"   (alla faccia!)
2.Immagino solo le quantità di vetril per tenerli limpidi
3.La produzione è finalizzata a mantenere i cartelli di viabilità : sarà la    segnaletica più costosa del mondo!

Ennesima disgrazia speculativa ...




..............che dire........ l'incapacità di comprendere,ormai è diventata la norma.
Il livello di incuria delle aree perimetrali è superiore ad ogni immaginazione........ potrebbero fare le barriere con le "balle" di immondizia,sarebbe più razzionale ed ecologico

Toungue

Tassare i pannelli somari,questo si che è innovativo!


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Cher
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Messaggio: #13
RE: FV - incentivi

http://www.loccidentale.it/node/114812

Con la “carbon tax” benzina più costosa da 4 a 24 centesimi
Nuove tasse per pagare le rinnovabili


di Emanuela Zoncu 27 Marzo 2012

Altre tasse nell’aria, stavolta di carattere ambientale, capaci di colpire i carburanti con un proiettile calibro 24 (centesimi). Ma il caricatore è pieno e pronto a sparare una raffica di “green taxes” che andranno a sostenere le energie rinnovabili - eolico, solare, geotermico e via dicendo - ma faranno crescere ancora di più la pressione tributaria.

All’articolo 15 dello schema di legge delega “recante disposizioni per la revisione del sistema fiscale” si prevede «l’introduzione di nuove forme di imposizione per preservare e garantire l’equilibrio fiscale (green taxes) » e la «revisione della disciplina delle accise sui prodotti energetici in funzione del contenuto di carbonio (carbon tax)».

SI PARTE CON 4 CENTESIMI. Sta quindi per succedere che il Governo tasserà ancora la benzina, in linea con le previsioni del presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, che per mantenersi cauto aveva parlato di possibili rincari da 2 a un massimo di 20 centesimi. E poi, chissà, se le condizioni lo richiederanno, il Governo potrebbe anche decidere di intervenire su altri capitoli che hanno a che fare con lo sviluppo sostenibile perché - salvo colpi di scena - il maggior gettito è destinato a coprire i costi delle rinnovabili, al momento finanziate attraverso la componente “A3” della bolletta energetica.

PERCHÉ PIÙ TASSE. La tassazione ambientale, secondo quando scritto nel provvedimento che sarà all’esame di uno dei prossimi Consigli dei ministri, fornirà all’Esecutivo un «doppio dividendo »: da un lato, si legge, contribuendo alla riduzione delle emissioni nocive, dall’altro consentendo una migliore distribuzione del carico tributario. E per spiegare meglio questo concetto è stato preso a prestito un riservatissimo report.


GLI EFFETTI STIMATI. Lo studio è partito da Palazzo Koch, sede romana della Banca d’Italia. I ministri al lavoro sulla delega fiscale lo citano nell’ultima pagina, all’ultimo capoverso, della relazione illustrativa alla legge. «Con l’introduzione di una carbon tax sul carburante, applicando un’accisa al litro tra i 4 e i 24 centesimi, si avrebbe una riduzione delle emissioni legate al trasporto delle famiglie compresa tra 1,1 e 6,1 milioni di tonnellate, un aumento delle entrate tra i 2 e i 10 miliardi di euro e allo stesso tempo una contrazione della domanda di carburante delle famiglie più benestanti, che sarebbero anche quelle più colpite dalla misura». La minore domanda, continua lo studio «potrebbe contribuire a contenere il consumo energetico del Paese tra i 200 e i 1000 milioni di euro».

STAGNARO: COSÌ NON VA. Nessuna indicazione sui tempi (ma se carbon tax sarà, scatterà solo dal 2013, tra un anno) e neppure è chiaro se green taxes e carbon tax saranno sostitutive o aggiuntive l’una dell’altra. Spiega Carlo Stagnaro, esperto di energia dell’Istituto Bruno Leoni: «L’Italia è obbligata a ridurre l’emissione attraverso gli incentivi alle fonti rinnovabili e la partecipazione al mercato europeo dei diritti di emissione. Quello che il Governo sta discutendo - continua l’esperto - è se introdurre una nuova imposta sulle emissioni che va ad aggiungersi agli strumenti già in essere». Ma secondo Stagnaro, una carbon tax avrebbe senso solo se facesse piazza pulita degli altri strumenti e con una diversa destinazione del ricavato: «Se il Governo decidesse di abbassare l’imposta regionale sulle attività produttive di dieci miliardi farebbe una cosa socialmente conveniente per il Paese». Al contrario, «se utilizza la carbon tax per alimentare altra spesa corrente, anche sotto forma di sussidio alle rinnovabili, non sta facendo altro che aumentare la pressione fiscale». Ma il destino è già scritto: «La pressione fiscale, già elevata, è destinata a crescere ulteriormente », recita la legge delega.
(tratto da L'Unione Sarda)


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Messaggio modificato il: 28-03-2012 alle 11:27 da Cher.

28-03-2012 11:20
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Cher
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Messaggio: #14
RE: FV - incentivi

http://www.corriere.it/economia/12_april...0046.shtml


La beffa della tariffa bioraria
L'energia di notte ora costa di più


MILANO - Fare andare la lavatrice di notte per risparmiare sulla bolletta. Oppure la lavastoviglie, il ferro da stiro, lo scaldabagno, ma tassativamente dopo le sette di sera o prima delle otto del mattino. Si chiamano «tariffe biorarie» e sono diventate popolari dalla seconda metà del 2010. Ma ora, dopo due anni, rischiano di tramutarsi in una mezza delusione. O quanto meno in una promessa sempre più difficile da mantenere appieno: si era partiti puntando su un progressivo incremento del risparmio in bolletta per i consumatori, dal 5% in su. Adesso ci si accorge che, rebus sic stantibus , non sarà più possibile. Per provare a incidere con un incentivo concreto sulle abitudini di consumo degli italiani bisognerà procedere come minimo a una revisione dell'attuale meccanismo.

Che cosa è successo? Che ci si è messa di mezzo una rivoluzione del mercato dell'energia. In sintesi: l'energia elettrica, nelle fasce serali, oggi non è più così a buon mercato come è storicamente stato. Anzi, in qualche caso il suo prezzo è addirittura superiore a quello delle «ore di punta», la fascia oraria tra le 8 e le 19 che va dal lunedì al venerdì e che concentra i maggiori consumi. Intendiamoci: chi ha stipulato contratti «biorari» sul libero mercato o non si è mai affidato a offerte alternative a quelle previste dall'Autorità (la «maggior tutela») continuerà a pagare quanto previsto da ciò che ha sottoscritto (e finché dura il contratto). Chi ha optato per la formula che va per la maggiore sul mercato libero, quella «flat» (tutto compreso e prezzo bloccato per un periodo predeterminato), non vedrà differenze. Ma l'idea che la tariffa bioraria consenta di difendersi dagli aumenti in bolletta dovrà in qualche modo essere ripensata. E con essa anche il proposito «strategico» di cambiare il modello di consumo degli italiani.

Ciò che è accaduto è il risultato dell'irruzione sul mercato elettrico delle energie rinnovabili, eolico e fotovoltaico: 6.600 megawatt di potenza installata a fine 2011 per il primo e 12.500 megawatt per il secondo. Quando vanno a pieno regime, prevalentemente durante le ore diurne e quindi di «picco», hanno diritto di precedenza su tutte le altre forme di energia. La conseguenza è che il parco delle centrali elettriche a gas, «spiazzato» dai nuovi venuti, è stato via via confinato in orari periferici, e si attiva con minor frequenza. Quando il sole tramonta, però, si assiste a un evento particolare: non solo vengono a mancare quasi d'improvviso le forniture di energia rinnovabile, ma il sistema deve anche affrontare l'innalzamento serale dei consumi, una «rampa di carico» inferiore a quella della mattina presto, ma non trascurabile. Per coprirla si richiamano in servizio le centrali a gas, ma questo continuo «stop and go», e la necessità di tenere accesi e pronti all'intervento gli impianti, ha un costo. Di più: le aziende proprietarie sanno benissimo che hanno poche ore nella giornata per «recuperare» i margini necessari per ripagare almeno il combustibile. E si muovono di conseguenza, tenendo alti i prezzi.

Risultato: nel 2011, nelle ore di maggior produzione fotovoltaica (dalle 7 alle 16), l'incremento di prezzo è rimasto contenuto al 7% rispetto al 2010. Nelle altre ore è cresciuto invece del 20%. Nella fascia dalle 17 alle 21, nell'ultimo quadrimestre 2011, è stato del 30%. Lo scorso marzo si è assistito addirittura al sorpasso: il prezzo delle ore serali ha superato (93 euro/mwh contro 83) quello delle ore diurne. Se ad essere colpiti sono i cittadini ancora in «maggior tutela» (e le aziende che hanno concentrato i consumi di notte) urge comunque una correzione del sistema, magari scadenzando diversamente la divisione tra ore «di punta» o «intermedie» o «fuori punta». L'Autorità per l'energia ci sta pensando, ma la questione è delicata perché riguarda il «messaggio» da trasmettere ai consumatori. E in questi tempi difficili il rischio di disorientarli è elevato.

Stefano Agnoli
13 aprile 2012 | 18:15
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Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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14-04-2012 10:37
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Adso de Melk
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RE: FV - incentivi

ciao a tutti, quando tempo fa, ho scoperto questo forum ho imparato tante cose sull'energia e tante mie convinzioni le ho messe in dubbio ed alcune le ho completamente riviste.
Ora la mia sarà ,per molti, una domanda banale ma l'energia prodotta dal FV non può essere immagazzinata in batterie per poi essere utilizzata quando si vuole?

un saluto a tutti

02-05-2012 09:46
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RE: FV - incentivi

ciao a tutti, quando tempo fa, ho scoperto questo forum ho imparato tante cose sull'energia e tante mie convinzioni le ho messe in dubbio ed alcune le ho completamente riviste.
Ora la mia sarà ,per molti, una domanda banale ma l'energia prodotta dal FV non può essere immagazzinata in batterie per poi essere utilizzata quando si vuole?

un saluto a tutti

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RE:  FV - incentivi

Adso de Melk ha Scritto:

ciao a tutti, quando tempo fa, ho scoperto questo forum ho imparato tante cose sull'energia e tante mie convinzioni le ho messe in dubbio ed alcune le ho completamente riviste.
Ora la mia sarà ,per molti, una domanda banale ma l'energia prodotta dal FV non può essere immagazzinata in batterie per poi essere utilizzata quando si vuole?

un saluto a tutti

risposta brutale : " NO " fermo restando lo sprego di denaro e relative speculazioni che vanno nella direzione del "SI" , ma è solo spreco nello spreco.

Cmq il fenomeno si chiama " L'illusione dell'accumolo" è scientificamente NON possibile.

La spiegazione nel dettaglio è un pò lunga e complessa.


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Messaggio: #18
RE:   FV - incentivi

Cher ha Scritto:


risposta brutale : " NO " fermo restando lo sprego di denaro e relative speculazioni che vanno nella direzione del "SI" , ma è solo spreco nello spreco.

Cmq il fenomeno si chiama " L'illusione dell'accumolo" è scientificamente NON possibile.

La spiegazione nel dettaglio è un pò lunga e complessa.


Hmm io ho cercato in google l'illusione dell'accumulo ma ho trovato solo qualche slide del prof. Battaglia.

Se ti va potresti spiegarmelo, sono veramente interessato a comprendere.

ciao


02-05-2012 22:08
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RE: FV - incentivi



Esiste un limite fisico, ti riporto la spiegazione tratta dal libro del PhD Battaglia.( Energia nucleare,si per favore....)

....."La capacità di una batteria per ogni mole(#1) di sostanza attiva si ottiene motiplicando il potenziale elettrochimico,P, (in volt) per 96.500, che la carica ( in coulomb) di una mole di carica elementare; dividendo per il peso molecolare,M, della specie attiva ( cioè il peso in grammi della mole di sostanza), motiplicando per 1000 e per il fattore di conversione da joule a kWh, si ottienela capacità,c,in kWh/kg:

c{kWh/kg}=P{V}x96.500{C}x1000{g/kg}x2.78.10°7 {kWh/J} * M{g} (1)

il valore di P è dell'ordine dell'unità: svolgendo i calcoli otteniamo una capacità dell'ordine di 1-10kWh per ogni kg di sostanza attiva.
Il metallo più leggero è il litio, il cui peso molecolare vale 7, metre il potenziale elettrochimico per l'elettrodo Li/Li+ vale 3V: sostituendo questi valori nella (1) otteniamo una capacità teorica di circa 10kWh per 1Kg di litio.
Come detto, questi sono liti naturali. Infatti, l'ordine di grandezza dell'energia disponibile da ogni specie attiva di una cella elettrochimica è datpo dall'ordine di grandezza della separazione delle bande d'energia interessate del solido di cui è costituito l'elettrodo, diciamo n eV ( #2)elettrovolt).


Moltiplicando questo valore per il numero di Avogadro ( cioè il numero di molecole in una mole di sostanza), dividendo per il peso molecolare,M, della spiecie attiva, moltiplicando per 1000 e per il fattore di conversione da eV a kWh, otteniamo la capacità, in kWh per Kg di specie attiva:

c{kWh/kg}= n{eV}x6.10°23x100{g/kg}x4.45.10°26{kWh/eV} * M{g} (2)

Il valore di n è dell'ordine dell'unità, quello di M è dell'ordine della decina, quindi la capacità che ci si può attendere è dell'ordine di 1-10kWh per Kg di specie attiva, com già visto con la formula (1).

In entrambe le formule si vede che quanto è minore è il peso molecolare della specie attiva tanto maggiore è la capacità. Ma la specie attiva deve essere incorporata nella struttura dell'accumulatore ( che contiene anche l'atro elettrodo). In pratica, la capacità più favorevole che ci si può attendere è dell'ordine 1kWh per Kg di pila e di 0.1 kWh per Kg di accumulatore.
Questo limite teorico è oggi già raggiunto con gli accomulatori al litio che hanno una capacità di 0,15 kWh/Kg ( gli accumulatori al piombo hanno una capacità di 0,04 kWh/Kg )





#1 La mole è una quantità di sostanza che pesa tanti grammi quanto il suo peso molecolare. Quest'ultimo, è la massa di una molecola rispetto a quella dell'atomo di Carbonio 12 posta convenzionalmente uguale a 12.In unamole di sostanza vi è sempre lo stessso numero di molecole:6.10°23; questo numero si chiama numerpo di Avogadro.
# L'elettrovolt (eV) è una unità di energia pari a 4,45x10-°26 kWh

--------------------------------------

Fai due calcoli e ottieni la risposta alla tua domanda e sintetizzata nel mio brutale " NO"Toungue
Ciao
Cher


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Messaggio modificato il: 03-05-2012 alle 13:44 da Cher.

03-05-2012 12:44
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RE:  FV - incentivi

premetto che non ho letto tutti i post.

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Che il nucleare poi sia ripartito alla grande...
Ho notizie da Marte...

basta vedere cosa stanno facendo tutti i paesi emergenti e il numero di reattori in costruzione:
26 reattori in Cina (sui 51 pianificati e i 120 proposti), 7 in India, 3 in S.Korea. In Russia se ne stanno costruendo 10 mentre la Turchia (tanto presa in giro da Grillo) prevede di usare il nucleare con 4 reattori.
Riporta:

L'Italia ha fatto l'unica scelta possibile che è l'unica condivisa e condivisibile: attendiamo 10 anni per vedere gli sviluppi..


Io direi solo "condivisa" dalle masse, e basta. Come giustamente dici, dovremo aspettare non meno di 10 anni per vedere i risultati della scelta "pseudoambientalista".
Intanto, va registrato un aumento (mi sembra) del 4.3% (dovuto alla componente A3 e agli incentivi) sul costo dell'energia elettrica; fare l'esempio del caffe' non e' molto corretto, anche perche' buona parte degli italiani non vanno a spendere 90 centesi al giorno al bar...
La lobbi del fotovoltaico sta cercando di sostituire quella del petrolio.
Ma ricordo a tutti che l'albero dei panneli fotovoltaici non esiste e che l'impatto ambientale per la produzione e lo smaltimento del FV, nei prossimi 10 anni, nessuno lo ha stimato, forse perche' e' difficile farlo... e forse perche' a nessuno interessa...

Intanto, resta la vergogna:
si danno soldi a chi puo' permettersi di investire diverse migliaia di euro, in una tecnologia che fa bene solo a chi ce l'ha sul tetto, usando le tasse di tutti (anzi, di chi le paga), di chi magari guadagna meno di 1000 euro al mese, o peggio e' in cassa integrazione e non arriva a fine mese.

Mi chiedo: a prescindere se faccia bene o no sto benedetto FV, perche' incentivarlo???
Perche' dare ai privati soldi pubblici per costruire impianti che hanno il solo effetto di arricchire (ma di quanto?) i privati e di aumentare il costo del kWh??? Quant'e' l'ammontare di questi incentivi, di questi "soldi di tutti dati a pochi"??
E poi, e' mai stata fatta una valutazione tecnica/economica da parte dello Stato???
(anche se la risposta temo sia palesemente negativa)

06-05-2012 13:17
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