Pagine (25): « Prima « 21 22 23 24 [25] Ultima »   Scrivi discussione 




[OT] Attualità e Cultura
Autore Messaggio
Cher
Consul Member
****


Messaggi: 1.834
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2010
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #241
RE: [OT] Attualità e Cultura

http://www.publicpolicy.it/ogm-e-come-se...-9931.html

"OGM, È COME SE L'ITALIA VIETASSE LE MELANZANE" /INTERVISTA

DARIO BRESSANINI RISPONDE ALLA LETTERA
'NO OGM' DEL MINISTRO BALDUZZI ALL'UE

(Public Policy) - Roma, 9 apr - (di Sonia Ricci) "Sugli Ogm
l'Unione europea ha più volte dato torto all'Italia, ma è
come se il nostro Paese decidesse di vietare le melanzane
perché non gli piacciono". Per Dario Bressanini, chimico e
ricercatore all'Università dell'Insubria, la lettera del
ministro della Salute Renato Balduzzi alla Commissione
europea per richiedere la sospensione delle coltivazioni del
mais Ogm Mon810 (dell'azienda statunitense Monsanto), sia in
Italia che in Europa, "è una presa di posizione senza
argomentazioni".

La lettera inviata all'Ue è stata richiesta a gran voce dai
parlamentari del Movimento 5 stelle, che durante alcuni
incontri con i ministri Balduzzi e Mario Catania (Politiche
agricole) hanno chiesto di rafforzare il quadro normativo
italiano, per far sì che nel nostro Paese non venga dato il
via libera alle coltivazioni genetiche.

D. BRESSANINI, PERCHÉ NON È D'ACCORDO CON LA
RICHIESTA DEL MINISTRO?
R. Perché nel nostro Paese si discutono decisioni già
prese, basandosi solo su argomentazioni di tipo ideologico.
Infatti, la Commissione europea ha approvato da tempo la
semina del mais Mon810, ma l'Italia non rispetta questa
decisione e ne vieta la coltivazione.

Con la legge europea nessuno può vietare cose già ammesse.
È come se l'Italia decidesse di vietare le melanzane perché
non le piacciono. Ma c'è un paradosso: nel nostro Paese
questo tipo di seme non si può coltivare 'ufficialmente', ma
in realtà sono in molti ad utilizzarlo visto che in Europa i
semi Ogm sono liberamente commerciabili. Quindi non possiamo
sapere con certezza chi lo coltiva. L'intervento del
ministro lascia il tempo che trova.

D. IL M5S HA CHIESTO AI MINISTRI CATANIA E BALDUZZI DI
RICHIEDERE IN EUROPA LA "CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA".
COSA NE PENSA?
R. Non sanno di cosa parlano, perché non sanno nemmeno cosa
sia la clausola di salvaguardia. In due parole. Quando
un'azienda europea decide di commercializzare o coltivare
gli Ogm deve richiedere una procedura di controllo che
dimostri che non esistano rischi di tipo ambientale o di
tipo sanitario. Il regolamento europeo (Ce 18/2001; Ndr) ha
stabilito che una volta che a livello comunitario questa
autorizzazione viene rilasciata, spetta ai singoli Paesi
stabilire le norme di coesistenza tra chi produce Ogm e chi
no. E arriviamo a questa famosa 'clausola di salvaguardia',
prevista dalla normativa europea.

La clausola, che permette il
divieto di semina degli Ogm (solo in questo caso si può
vietare la messa in coltura; Ndr), può essere richiesta solo
tramite l'invio alla Commissione europea di documentazione
scientifica che dimostri che esista un pericolo specifico
per la salute umana o per l'ambiente. Non contano le
motivazioni economiche o ideologiche che l'Italia avanza.
Continuano a invocare una cosa che non sanno nemmeno cosa
sia.

D. PERCHÉ È STATO UN MINISTRO DELLA SALUTE A INVIARE UNA
RICHIESTA CHE HA A CHE FARE CON LE SEMINE?
R. È la tipica cosa all'italiana, una presa di posizione
senza argomentazioni. Anch'io mi sono fatto la stessa
domanda. Un ministro della Salute scrive su cose che non gli
competono, oltretutto sapendo che questo mais è liberamente
commerciabile come mangime. L'Italia ne importa ogni hanno
quantità enormi.

D. CI SONO RISCHI SANITARI ACCERTATI LEGATI AL MAIS OGM?
R. No, non ci sono. Infatti in Spagna lo utilizzano. La
letteratura scientifica, quella seria, ad oggi non ha
riscontrato nessun tipo di problema soprattutto nel consumo
animale e umano. Se su questo esistessero dei dubbi il
ministro della Salute dovrebbe vietare anche le importazioni
e non solo la semina. E perché non lo fa? Il parmigiano
reggiano che compriamo è prodotto in gran parte dalle vacche
nutrite con Ogm importati da tutto il mondo.

D. ESISTONO INVECE DEI VANTAGGI?
R. Si, soprattutto di tipo ambientale e sanitario. Infatti
questo tipo di semina richiede un minore utilizzo di
insetticidi e pesticidi. Noi non possiamo utilizzarla e sui
nostri campi di mais, infatti, si utilizza di tutto.

D. PERCHÉ IN ITALIA C'È QUESTO SPAURACCHIO? SOLO
DISINFORMAZIONE O CI SONO MOTIVAZIONI DI TIPO ECONOMICO?
R. Credo che siano solo prese di posizione di tipo
ideologico. Quando parliamo di questo tipo di semina
dobbiamo tenere presente che non esiste il mais selvatico,
quindi non possiamo dire che il mais Ogm contamina quello
selvatico perché quest'ultimo non c'è mai stato, non esiste.
Solo in Messico c'è un antenato del mais.

Essendo questo un seme ibrido ogni anno le aziende devono
ricomprarlo e da chi lo acquistano? Dalle stesse
multinazionali che producono gli Ogm. Infatti la Monsanto
vende entrambi i tipi di mais (Ogm e non; Ndr). Ripeto: è
solo una questione ideologica. Si pensa che dietro
l'intervento umano si nasconda qualcosa di pericoloso.
E la politica cavalca questa posizione. (Public Policy)

SOR


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
09-04-2013 14:32
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
Cher
Consul Member
****


Messaggi: 1.834
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2010
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #242
RE: [OT] Attualità e Cultura



Pieta’ per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive
Pieta’ per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere
Pieta’ per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i prepotenti come eroi
e che aspira a comandare il mondo
con la forza e la tortura
Pieta’ per la nazione che non conosce
nessun'altra lingua se non la propria
nessun' altra cultura se non la propria
Pieta’ per la nazione il cui fiato e’ danaro
e che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena
Pieta’ per la nazione – oh, pieta’ per gli uomini
che permettono che i propri diritti vengano erosi
e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te
dolce terra di liberta’!
Pier Paolo Pasolini


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
21-04-2013 09:58
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
Cher
Consul Member
****


Messaggi: 1.834
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2010
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #243
RE: [OT] Attualità e Cultura

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/ec...44419.html

Ecco la mappa delle idee per orientarsi nel presente
Una giornata sarà dedicata a imprenditori, scienziati e intellettuali che ridefiniscono i confini del nostro sapere

Matteo Sacchi - Mer, 21/08/2013 - 08:15

Un mondo liquido, instabile, in cui molti dei sogni su un futuro dalle sorti radiose e progressive, covati dal Novecento, annegano. Oppure semplicemente restano a galleggiare senza capitani capaci di ritrovare gli alisei che li spingano verso la rotta giusta.
Ecco che allora diventano fondamentali tutti coloro che nell'instabile che caratterizza il post-moderno sono capaci di fissare punti fermi. O almeno di segnalare rotte, percorsi. Potremmo definire queste persone «cartografi del presente». Il loro compito è orientarci, tenere assieme la Pop art e la Nike di Samotracia, Marinetti e Paperino, evitare che il bosone di Higgs viva per sempre in un universo parallelo separato da quello di milioni di fedeli che recitano la Sunna, o di fan che si agitano al ritmo di Lady Gaga. E il loro è ovviamente un lavoro non facile in un epoca dove l'umanità ha sempre l'impressione di guardarsi in uno specchio rotto. Si vedono dettagli infiniti e mai quadri di insieme. Infinite storie e mai la Storia. Alcuni di questi intellettuali capaci di dettare la rotta, sono universalmente noti.

Basti pensare allo stesso Zygmunt Bauman a cui dobbiamo la definizione di liquidità, o a scrittori come David Foster Wallace, che non per niente è stato definito un «Émile Zola post-millennio». In altri casi è necessario andarli a cercare. Rintracciare i nocchieri prima di imbarcarsi per il viaggio Ecco perché quest'anno al Festival delle Storie (23-31 agosto), in Valle di Comino, ci sarà una giornata (sabato 24) intitolata proprio «Il Cartografo». Abbiamo parlato con alcuni dei relatori per anticipare lo sforzo che faranno per disegnare la planimetria del presente. Ad esempio Gianluca Franzoni, geniale imprenditore del cacao che ha creato la Domori (azienda che produce cioccolati sublimi): «Nell'imprenditoria più che dei personaggi di riferimento esistono delle idee di riferimento. La prima deve essere la valorizzazione di una materia prima. Per me è il cacao, ma può essere anche un'altra. Il secondo concetto guida è il miglioramento del prodotto giorno per giorno. L'orientamento produttivo di molti Paesi è dettato dal marketing, non dovrebbe essere così».

Invece Stefano Mazzotti, naturalista, direttore di museo e vero esploratore ci racconta così i cartografi della scienza: «Sono coloro che cercano ancora la biodiversità. Una volta il plus valore era il rischio, ora invece conta mantenere il gusto della scoperta. Ci sono poi grandi scienziati che nonostante la frammentazione culturale di oggi riescono a creare grandi sintesi. A me vengono in mente il creatore del concetto di biodiversità e della sociobiologia, Edward Wilson, oppure Richard Dawkins, un grande divulgatore. Certo la scienza fatica di più rispetto ad altre discipline a raggiungere il pubblico... è un territorio meno esplorato».

In campo letterario ecco cosa ci dice invece Paolo Maurensing che ha fatto della innovativa trasformazione degli scacchi in romanzo il suo marchio (Da La variante di Lünenburg a L'ultima traversa): «Secondo me stanno riacquistando valore quei testi che hanno solide radici regionali, che proprio per questo sono universali ma non globali. Se devo citare dei nomi mi vengono quelli di alcuni giovani promettenti come Federica Manzon e Alberto Garlini».


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
21-08-2013 10:05
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
Pagine (25): « Prima « 21 22 23 24 [25] Ultima »

  Scrivi discussione 


Guarda versione stampabile
Invia discussione a un amico
Sottoscrivi questa discussione | Aggiungi discussione ai favoriti
Valuta questa discussione:

Vai al Forum: