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Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare
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tesla82
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RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

?????....non ti capisco mi è sembrato di essere stato chiaro, sono daccordo sul fatto che il tempo non esiste ma non sono daccordo con quello che afferma julian barbour,Dirac e bruce de witt riguardante l'aspetto "atemporale" del mondo che ci circonda.

Ti spiego cosa penso io senza allusioni ed indovinelli,io credo nella teoria dei multi mondi e delle cosidette "wordline" io abito nella mia wordline chi abita teoricamente in giove sta in un'altra wordline ,le molecole del nostro corpo stanno in un altra wordline e cosi via per un numero infinito di "wordline" tutte queste messe insieme formano le corde della vita( allusione alla teoria delle stringhe)i fotoni e gli elettroni stanno su una wordline che io nomino con la lettera "0" cioè qualsiasi cosa che vive ad una velocità di "c"(costante della luce nel vuoto) ha proprieta contemporaneamente ossia la dualità particella-onda e massa inesistente tutto cio che va al di sotto di "c" si comportera piu da particella e meno da onda fino ad arrivare alla mia wordline dove rispondo alle leggi classiche newtoniane,posso vivere in una wordline piu veloce della velocità della luce a quel punto tutta la mia massa si trasformerebbe in onda elettromagnetica,nei atomi si osservano tutti quei fenomeni che fanno impazzire gli scienziati ossia la duplice posizione degli elettroni le interazioni e cosi via proprio perche ogni atomo vive nella wordline denominata da me "0" quel punto dove possono avvenire sia fenomeni particellari che fenomeni onda.

Il tutto puo essere paragonato ad un metro per la misurazione della lunghezza ogni singolo millimetro puo essere una wordline lo "0" del metro è il punto dove atomi particelle subatomiche vivono,noi staremmo nella parte positiva del metro e dalla parte negativa ossia sotto 0 del metro avremmo solo fenomeni di onde elettromagnetiche con corpi di massa negativa.

Il tempo cosa c'entra in tutto questo discorso? chiamerei lo spazio-tempo "wordline" e ritengo possibile andare avanti indietro per la wordline e magari anche cambiare linea,mi immagino lo spazio tempo come una funzione che descriva una retta ,la nostra direzione è positiva perche la funzione che descrive la nostra wordline va in quella direzione ma non è detto che non si possa invertire.


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
10-09-2011 17:24
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mi.greco
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Messaggio: #22
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

Dal momento che non vi è riscontro alla domanda di collaborazione per realizzare una pubblicazione che tracci il percorso storico-politico del cammino dell'Energia Nucleare con quanto di più interessante si sia fino ad ora scritto d'opinioni e riferimenti di cronaca, a fine Ottobre del c.a., in collaborazione con la SIPS e il CSGT sarà pubblicato un numero straordinario di Terza Pagina, pubblicitario della Pubblicazione in questione.
Terza Pagina, periodico murale di cultura scientifica ed umanistica, sarà affisso nelle maggiori città italiane.
Invito, pertanto, chi intende collaborare, di segnalare un proprio scritto edito in una delle rubriche di questo Forum e-o scrivere un inedito nella presente rubrica entro e non oltre il mese corrente.

Michele Greco

10-09-2011 17:25
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tesla82
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Messaggio: #23
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

1. – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione”
Nei giorni immediatamente precedenti il Natale 1938, due chimici tedeschi Hahn e
Strassmann, dell’Istituto di Chimica della Kaiser Wilhelm Gesellschaft (nel seguito KWI)
di Berlino-Dalhem scoprono, con immenso stupore ma senza ombra di dubbio, che l’uranio
(numero atomico Z = 92) colpito da neutroni termici di una sorgente radio-berillio
d`a luogo alla produzione di atomi di bario (Z = 56). Fenomeno per loro inspiegabile dato
che nelle precedenti quasi decennali ricerche di irrraggiamento con neutroni le reazioni
(n, γWink, e conseguente successiva emissione β, davano luogo ad elementi contigui con numero
atomico Z + 1, ma mai con numeri atomici cos`ı lontani, nella scala di Mendelejev,
come Ba e U con Z distanti di ben 36 posti.
I risultati ottenuti dai due chimici tedeschi con raffinate tecniche di precipitazione e
cristallizzazione frazionate erano tuttavia incontrovertibili: un ulteriore controllo prov`o
che nella stessa soluzione di sali di U erano presenti anche atomi di lantanio (Z = 57)
prodotti dal decadimento β del Ba.
La scoperta di Hahn e Strassmann apriva un nuovo capitolo della straordinaria vicenda
scientifica dell’irraggiamento dell’U iniziata con la pubblicazione su “Nature” del
giugno 1934 del famoso articolo di Fermi e del suo gruppo romano “Possible Production
of Elements of Atomic Number Higher than 92” (1) nel quale, sia pure con molte cautele,si suggeriva l’ipotesi della creazione di elementi transuranici: vero e proprio puzzle scientifico
nel quale si erano cimentati per quasi cinque anni i maggiori fisici e radiochimici
europei (2).
Otto Hahn (futuro Premio Nobel proprio per questa scoperta) non poteva purtroppo
pi`u contare in quei giorni sul consiglio della sua stretta collaboratrice ed amica Lise
Meitner, una fisica austriaca che lavorava con lui fin dal 1935, ma che essendo ebrea
aveva dovuto lasciare il KWI sin dal luglio 1938, rifugiandosi a Stoccolma dove aveva
ripreso la sua attivit`a di ricerca.
Hahn, che non voleva rinunciare al suo giudizio, decise di scriverle una lettera chiedendone
i lumi (“Forse tu puoi suggerire qualche fantastica spiegazione”) e inviandole successivamente
la copia carbone del dattiloscritto dell’articolo da lui inviato il 22 dicembre alla
rivista tedesca “Naturwissenschaften” e che comparir`a nel fascicolo del 6 gennaio 1939.
L’attesa risposta sarebbe arrivata con qualche giorno di ritardo dovuto al fatto che
proprio in quei giorni la Meitner si trovava in vacanza in una stazione sciistica della
Svezia Meridionale in compagnia del nipote Otto Frisch, fisico anch’egli, esule da Vienna
nell’Istituto di Niels Bohr a Copenhagen.
La vacanza di sci doveva rivelarsi poi oltremodo fortunata e fruttuosa. Zia e nipote
colpiti dalla stranezza dei risultati berlinesi si misero immediatamente e animatamente a
discutere giungendo alla conclusione che si trattava della scissione del nucleo di U in due
frammenti di massa intermedia, uno dei quali era il bario. Il fenomeno secondo loro era del
tutto compatibile con il modello a goccia di Bohr del nucleo atomico. L’energia di legame
del neutrone catturato avrebbe fornito al nucleo composto U + n l’energia necessaria
per innescare una serie di oscillazioni tanto violente da produrre un allungamento della
“goccia” tale da farle assumere un configurazione instabile a forma di “manubrio” da
ginnastica (fig. 1): le due quasi sfere alle estremit`a si sarebbero allontanate per repulsione
elettrostatica sotto forma di frammenti con la conseguente liberazione di una notevole
quantit`a di energia. Questa sarebbe stata fornita a spese della differenza di masse ΔM
fra il nucleo di U e la somma delle masse dei due frammenti: in base al diagramma
di Aston, ΔM doveva essere positivo. Con il semplice uso della famosa equazione di
Einstein E = ΔM · c2. Zia e nipote stimarono che l’energia liberata dalla scissione dell’U
sarebbe stata dell’ordine di circa 200 MeV valore molto elevato dato che il difetto di
massa ΔM era pari a circa 1/5 della massa di un nucleone. Frisch e Meitner potevano
cos`ı spiegare i risultati dei chimici del KWI di Berlino, anticipando in tal modo i risultati
a cui sarebbero giunti molti mesi pi`u tardi, con metodi teorici molto pi`u raffinati, Bohr
e Wheeler in un famoso articolo pubblicato su “Physical Review” l’1 settembre 1939 (3).


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
10-09-2011 17:29
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Messaggio: #24
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

Terminata la vacanza e comunicata la loro interpretazione a Hahn essi concordarono di
pubblicarla sulla rivista inglese “Nature” non prima per`o di aver sentito il parere di Niels
Bohr, il grande “Santone” della fisica: cosa che Frisch, rientrato a Copenhagen si affrett`o
a fare, il 3 gennaio, comunicandolo alla zia Lise e mettendosi subito a scrivere un articolo
a doppia firma per “Nature”. Senonch`e, per una comunicazione di tale importanza, il
tempo a disposizione era pochissimo perch´e Bohr sarebbe partito il giorno 7 gennaio per
gli Stati Uniti per partecipare a un convegno di fisica teorica a Washington. Vedremo
poi come questo viaggio fosse destinato ad avere curiose ed imprevedibili conseguenze.
Fu cos`ı che in tutta fretta Frisch gli port`o in visione la sera del 6, vigilia della partenza di
Bohr, una prima bozza che poi batt`e nella notte frettolosamente a macchina in tempo per
potergliela consegnare il 7 mattina alla partenza del treno per G¨oteborg, destinazione per
l’imbarco. In questo breve incontro Frisch inform`o Bohr anche di volere immediatamente
effettuare una conferma sperimentale della fissione con “metodi fisici” dato che quelli
puramente “chimici” come quelli usati dai due tedeschi, erano tradizionalmente non
sempre credibili agli occhi dei fisici.
Al momento della partenza, Bohr, senza esserne richiesto, gli promise di non fare
alcuna menzione ai colleghi americani dell’articolo di “Nature” a doppia firma, fino alla
conferma dell’avvenuta pubblicazione: vedremo poi come questa promessa fosse destinata
a restare lettera morta.
Nel frattempo, il giorno precedente, era apparso il famoso articolo di Hahn e Strassmann
su “Naturwissenschaften”. Partito Bohr, Frisch inizi`o immediatamente il suo esperimento
consistente nel rivelare i frammenti di scissione sfruttando l’intensa ionizzazione
prodotta in una camera di ionizzazione ad aria collegata tramite un amplificatore lineare
ad un oscilloscopio.
Come vedremo questa apparecchiatura doveva costituire un modello standard per
successivi esperimenti di altri ricercatori, specie americani. L’apparecchiatura era pronta.la sera del 13 gennaio e a Frisch, come previsto, appena iniziato l’irradiamento con
neutroni termici di una foglia di U apparvero sullo schermo catodico impulsi verticali,
provocati dai frammenti di scissione, che per altezza sovrastavano quelli numerosissimi
del “fondo” prodotti dalle particelle R dell’U.
Lavorando tutta la notte, il mattino del 14 Frisch era certo di avere raggiunto la conferma
“fisica” della scoperta dei due chimici tedeschi, subito comunicata telefonicamente
alla zia a Stoccolma.
Frisch e la Meitner decisero a questo punto di inviare a “Nature” non uno ma ben due
articoli. Il primo a doppia firma con il titolo “ Disintegrazione dell’uranio con neutroni:
un nuovo tipo di reazione nucleare” e l’altro a firma di Frisch dal titolo “Evidenza fisica
della divisione dei nuclei pesanti sotto bombardamento neutronico”.
Gli articoli, spediti da Frisch alla rivista il 6 gennaio, apparvero rispettivamente sui
numeri di “Nature” dell’11 e 16 febbraio: in essi per la prima volta viene usato il termine
fissione che poi rimarr`a per sempre al posto del tedesco “spaltung” e dell’inglese
“splitting” (4).
2. – Bohr e Fermi in USA: gli strani fatti del gennaio 1939
Enrico Fermi con l’intera famiglia (la moglie Laura e i figli Nella e Giulio) lasci`o definitivamente
Roma il 6 dicembre 1938, diretto a Stoccolma per ricevere il 10 dicembre
il Premio Nobel dalle mani di Re Gustavo V. Dopo la cerimonia e una breve sosta di un
paio di giorni a Kopenhagen, ospiti dei Bohr, il 24 dicembre i Fermi si imbarcarono a
Southampton sul “Franconia” diretti a New York, dove allo sbarco, il 2 gennaio, trovarono
ad attenderli George Pegram, direttore del dipartimento di Fisica della Columbia
University e Gabriello Giannini, un italiano residente a New York fin dal 1929, che si era
occupato del deposito in USA del brevetto di Fermi e collaboratori sui neutroni lenti.
Sulla traversata atlantica di Bohr conviene invece spendere qualche parola in pi`u. Bohr
si era imbarcato a G¨oteborg sul “Drottinngholm” col figlio diciannovenne Erik e col giovane
teorico belga Leon Rosenfeld diretto anch’egli alla conferenza di Washington: non
appena a bordo Bohr non si trattenne dal raccontare subito a Rosenfeld le notizie sulla
fissione e l’interpretazione che ne avevano dato la Meitner e Frisch, fatto questo di cui
avrebbe dovuto poi pentirsi per le ragioni che vedremo.
La discussione tra Bohr e Rosenfeld sull’interpretazione teorica della fissione continu`o
per tutta la traversata in modo intenso ed esclusivo come era costume di Bohr (egli si
era fatto addirittura installare una lavagna nel salotto della cabina) nonostante il mare
molto agitato e i conseguenti problemi.
All’arrivo a New York, all’una del pomeriggio del giorno 16 gennaio, essi trovarono ad
attenderli Enrico e Laura Fermi e John Archibald Wheeler, giovane teorico di Princeton


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
10-09-2011 17:31
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tesla82
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Messaggio: #25
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

che aveva lavorato con Bohr. Dopo lo sbarco padre e figlio Bohr, insieme con i Fermi, se
ne andarono in citt`a per i fatti loro, mentre Wheeler rientr`o a Princeton in compagnia
di Rosenfeld. Bohr, memore della promessa a Frisch, si guard`o bene dal menzionare sia
a Fermi che a Wheeler la scoperta di Hahn e Strassmann e conseguente interpretazione.
Senonch`e egli si era dimenticato di farne menzione a Rosenfeld: sicch`e questi, data la
novit`a e l’importanza dei fatti, ne parl`o a Weelher appena saliti sul treno che li portava
a Princeton. Si d`a che quella stessa sera (luned`ı 16 gennaio) era prevista a Princeton
una riunione del cosiddetto Journal Club (una sorta di seminario settimanale informale
e informativo sulle novit`a della Fisica), di cui Wheeler era responsabile. Cos`ı egli decise
di dare subito la parola a Rosenfeld sull’argomento: quale migliore occasione ci poteva
essere per metterne al corrente i colleghi? “L’effetto delle mie parole sui fisici americani
fu spettacolare” ricorder`a in seguito Rosenfeld. Non meno spettacolari furono la sorpresa
e il disappunto di Bohr quando il giorno dopo, arrivando a sua volta a Princeton, apprese
i fatti: contro la promessa di non divulgare la notizia prima della pubblicazione dei lavori
di Meitner e Frisch egli si trovava cos`ı ad essere involontariamente l’araldo della fissione
in USA! Cerc`o di rimediarvi buttando gi`u in tutta fretta (in 3 giorni, si fa per dire...) (5)
una breve nota per “Nature” (700 parole in tutto) sulle conclusioni raggiunte durante la
traversata con Rosenfeld: ma lo scopo ultimo del breve articolo era quello di mettere in
rilievo la priorit`a dell’interpretazione di Frisch e Meitner, prima che le notizie provenienti
da Princeton si diffondessero.
Fermi alla Columbia rimase all’oscuro della notizia della fissione finch`e a fine settimana
rientrarono da Princeton due fisici della Columbia: I. I. Rabi e W. E. Lamb jr., anch’essi
futuri Premi Nobel: da uno di essi (o da entrambi) (6) nel giro di poche ore Fermi apprese
la notizia della fissione (chiamata ancora splitting) dell’U. `E curioso che proprio Fermi,
che tanto aveva lavorato (e sofferto) sul problema dell’U sia stato l’ultimo, fra i fisici
europei emigrati negli USA, a sapere della fissione. Comunque, anche a detta della
moglie Laura, ne fu molto scosso: “non c’era venuto in mente” le disse, pensando forse
anche al discorso Nobel che aveva tenuto a Stoccolma, poco pi`u di un mese prima(7).
Sta di fatto che da quel momento la questione della fissione dell’uranio diventa l’idea
fissa di Fermi e il filo conduttore dei primi anni della sua attivit`a americana. Ci `e
parso pertanto opportuno, per le conseguenze che ne derivarono, descrivere con un certo
dettaglio, come gi`a si `e fatto per la fissione, le vicende che caratterizzarono le ricerche di
Fermi nella prima met`a del 1939.
3. – Molta fisica e grande eccitazione alla Columbia
A meno di un mese dal suo sbarco a New York, gli ultimi giorni del gennaio 1939
sarebbero stati per lui molto intensi. Ancora ignaro dell’esperimento di Frisch, il 25 gennaio,
alla vigilia della conferenza di fisica teorica di Washington, Fermi progetta con John
R. Dunning, responsabile della fisica nucleare ai Pupin Laboratories della Columbia e con
il di lui giovane laureando Herbert Anderson, che lo seguir`a nelle ricerche neutroniche
fino alla pila di Chicago, una conferma “fisica” della fissione.
Le apparecchiature standard tipo Frisch (camera di ionizzazione e amplificatore lineare)
erano gi`a disponibili perch´e costruite da Anderson per la sua tesi. Il gruppo dovette
per`o rinunciare ad usare, come originariamente previsto, il ciclotrone della Columbia e
ripiegare su una sorgente neutronica assai meno intensa, quella tradizionale Ra + Be.
Partito Fermi per Washington, Anderson si mette immediatamente al lavoro e la
stessa sera, alle nove, vede anch’egli sull’oscilloscopio i “picchi” di Frisch: eccitatissimo
li mostra a Dunning che, sembra, ne abbia subito informato Fermi a Washington. La
conferenza di Washington (26-28 gennaio) sostenuta congiuntamente dalla George Washington
University (GWU) e dalla Carnegie Institution (presieduta da Vannever Bush,
di cui dovremo pi`u tardi occuparci) organizzata annualmente da George Gamow (ma di
fatto da Edward Teller) era alla sua quinta edizione e avrebbe dovuto svolgersi sul tema
della fisica delle basse temperature. Se non che, Gamow, pochi minuti prima della seduta
inaugurale apprende da Bohr le novit`a europee sulla fissione e decide l`ı per l`ı di far tenere
a lui la prima relazione. Sebbene Bohr, come noto, non fosse un grande oratore pare che
il suo intervento abbia letteralmente galvanizzato l’uditorio: non `e difficile immaginarlo.
A Bohr fa seguito Fermi che, con la sua straordinaria chiarezza, illustra il significato della
fissione e riferisce dell’esperimento della Columbia.
Nel frattempo due fisici nucleari della Carnegie, Roberts e Hafstad, eccitatissimi per
quanto avevano sentito, schizzano letteralmente fuori dalla sala e corrono al loro laboratorio
per effettuare un esperimento tipo Frisch, utilizzando l’acceleratore Van de Graaf
dell’Atomic Physics Observatory (APO) della Carnegie. Senonch`e il solito diavoletto
degli acceleratori, ancora una volta, ci aveva messo la coda: il filamento della sorgente
era bruciato e il tubo a vuoto dell’acceleratore perdeva. Tutto ci`o provoc`o un inevitabile
ritardo sicch`e i fisici della Carnegie (Hafstad andato a sciare nel week-end era stato
sostituito da Meyer) poterono, non senza una punta di orgoglio, mostrare i “picchi” di
fissione ai vari partecipanti, solo sabato 28 sera dopo la tradizionale cena di chiusura
della conferenza.
`E
facile intravedere anche dalle poche righe di una lettera alla moglie Margrethe cosa
passasse quella sera per la testa a Bohr, non ancora informato della pubblicazione dei
risultati di Frisch.
Si trattava comunque della terza conferma fisica della fissione. Ma non c’`e tre senza
quattro: a Washington nessuno sapeva che a Parigi, il 26 gennaio, Joliot, che nel frattempo
aveva letto l’articolo di Naturwissenschaften del 6 gennaio, aveva osservato anch’egli
con lo stesso metodo di Frisch, i frammenti di fissione.
La conferenza di Washington con l’eclatante notizia della fissione non poteva passare,inosservata alla stampa e cos`ı sabato 28 gennaio compaiono articoli sull’ Evening Star
di Washington, sul New York Times e un flash d’agenzia dell’Associated Press. Quello
stesso giorno il gruppo dei fisici californiani di Berkeley, (Alvarez, Abelson, Oppenheimer)
apprendono con comprensibile eccitazione la notizia dal San Francisco Cronichle:
Alvarez chiede immediatamente ragguagli a Gamow che lo informa dell’esperienza dell’APO
e inizia una intensa discussione con Oppenheimer che ne intravede le conseguenze
e prospetta inquietanti panorami. Fra vari fisici nucleari nel frattempo maturava il convincimento
che i frammenti di fissione non fossero gli unici prodotti dal bombardamento
neutronico dell’U perch´e a causa dell’eccessivo numero di neutroni rispetto ai nuclei stabili
con lo stesso Z, i neutroni in eccesso dovrebbero essere emessi sia istantaneamente sia
in ritardo. Se i neutroni fossero stati in numero maggiore di uno sarebbe stato possibile
in una opportuna struttura e con una quantit`a sufficiente di U, una reazione a catena con
produzione di energia e, forse anche, in certe condizioni addirittura in forma esplosiva (8).
Sta di fatto che terminata la conferenza di Washington Fermi rientra la mattina stessa
di domenica 29 a New York, fa venire immediatamente Anderson alla Columbia e gli
propone un esperimento inteso a dimostrare la presenza di neutroni secondari prodotti
dalla fissione. Esperimento concettualmente semplicissimo. Il dispositivo consisteva in
un grosso contenitore ripieno d’acqua (ricordo della fontana di pesci rossi di via Panisperna?)
avente in posizione centrale un grosso bulbo sospeso con una sorgente neutronica
Rn + Be. L’intercapedine tra la sorgente e la parete del bulbo poteva contenere dell’ossido
di U. L’esperimento consisteva nel misurare l’eventuale incremento di attivit`a
indotta dai neutroni termici in un rivelatore neutronico (una sottile lamina di rodio,
ricordo anch’esso degli esperimenti romani) posto nel recipiente a diverse distanze dal
bulbo-sorgente.
Un aumento dell’attivit`a del Rh con il bulbo riempito di ossido di U, sarebbe stata la
prova dei neutroni secondari, come di fatto si verific`o.
Mentre l’esperienza di Fermi era stata assemblata in uno scantinato del Pupin, curiosamente
sette piani pi`u sopra nello stesso edificio, due altri fisici Zinn e Szilard si
accingevano a montare un esperimento, con tecniche differenti, ma con lo scopo anch’esso
di rivelare i neutroni secondari. Walter Zinn, un fisico canadese associato di ricerca
e Leo Szilard, fisico di origine ungherese, entrambi destinati ad occupare un posto di
grande rilievo nel successivo sviluppo nucleare in USA.
Leo Szilard, caratteristico prodotto della Mitteleuropa, personaggio singolare, geniale,
scontroso, disordinato nella vita scientifica e privata, brillante, pieno di immaginazione,
insofferente alla routine della vita accademica, era un tipico free-lance. A New York
era arrivato dopo una lunga peregrinazione da Budapest a Berlino (dove aveva ottenuto
brillanti risultati nel campo della termodinamica) e, dopo l’ascesa al potere di Hitler,


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
10-09-2011 17:32
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Messaggio: #26
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

x Tesle

Sicuramente il Wordline è probabilmente un tuo irrinunciabile "delirio" , confuso, come al solito, forse anche "ragionato", ma lo accetto per lo sforzo che fai, non tanto per convincere gli altri (di cosa non l'ho ancora capito) quanto te stesso.
Ritengo corretto che si possa partire da una ipotesi, probabile o improbabile che sia, come giusto che ci si pongano domande che rimettano in discussione leggi della fisica e calcoli matematici partendo da un "disorientamento" di base e di postulati posti anche per "assurdo". La logicità ci può essere in qualsiasi ragionamento che rispecchi la logica stessa(Per Aristotele la logica è la scienza che riguarda gli enunciati che possono essere veri o falsi.  In una parola la logica si occupa della relazione di "conseguenza logica", cioe'  analizza come nel ragionamento si puo' preservare la verita' “se un ragionamento ha premesse vere ed e' corretto portera' a conclusioni vere”),  sempre che si "accetti" o si dia per "valido" la premessa di partenza del ragionamento stesso.
Comunque si sa che alcuni nascono col “bernoccolo”; chi della matematica, chi della filosofia, chi delle scienze e così via. Tu sei un caso eccezionale perché sei nato con tanti bernoccoli e, se fossi in te, mi comincerei a preoccupare da chi o da cosa siano derivati.
Potrebbe essere stata una pentola, la caduta da un seggiolone o, nel centro della fronte, tra i seni frontali, ti può essere caduta dall’alto una mini centrale nucleare.
Certo che è un problema serio che tu ti sforzi di dimostrare o di chiarire con te stesso fin da farti chiamare –patetico- dal “paziente” Sexyteo.
Sia ben chiaro che non discuto (anche se discutibili) le teorie scientifiche e "fantascientifiche" da te espresse, dominio culturale di chi si interessa un po' di questi problemi, ma il "capo" e la coda del tuo ragionamento che tu hai preventivamente definito "tua teoria"(o qualcosa di simile).

E ciò per quanto riguarda il tuo delirio scientifico; per ciò che invece riguarda  – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione” -, sarebbe stato opportuno dire che l’ampia ed incompleta spiegazione scientifica è di Carlo Salvetti e non tua.
Risparmiaci le tue fissazioni ben diverse da una “fissione” scientifica.
Inverti pure la tua "linea-rotta" e quando sarai arrivato al tuo orgasmo esistenziale, fammi un colpo di telefono!
Michele Greco

Messaggio modificato il: 11-09-2011 alle 13:45 da mi.greco.

11-09-2011 13:34
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RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

Intanto Il Sole 24ore ci informa


 

Tecnologie > Energia
Dal boom fotovoltaico alle scelte dei paesi europei dopo lo stop al nucleare, oggi il Rapporto Energia
Cronologia articolo26 giugno 2011Commenti (4)

     Viaggio nell'Italia dell'energia, tra chilowatt, megawatt e barili equivalenti di petrolio. Il Rapporto Energia in edicola oggi con Il Sole 24 Ore illustra la strategia italiana, fornisce i dati più aggiornati, fa il punto sulle ultime ricerche, racconta storie d'eccellenza, registra e interpreta le mosse dei principali player, delinea gli scenari a cui potremmo assistere in un futuro non così lontano. Sullo sfondo le ultime novità normative e le attese degli operatori. In primo piano le aziende italiane che operano in questo settore, sempre più strategico per l'economia del Paese.


L'età dell'oro del gas
Il contesto generale in cui si sviluppa l'analisi è quello dell'aumento del prezzo del petrolio (anche dovuto alle recenti crisi geopolitiche). Il congelamento del nucleare da parte dei principali Paesi europei, Germania e Italia in testa, spinge i Governi a rimettere mano ai piani di crescita. Il tutto mentre un report dell'International Energy Agency (Iea) parla di "età dell'oro del gas", e prevede che entro il 2035 questa fonte rappresenterá il 25% dell'energia totale, in aumento rispetto al 21% attuale.

L'energia fatta dall'Italia
Quanto al contesto italiano, le ultime rilevazioni dicono che fatturato e investimenti sono in crescita. Il contesto positivo, con numeri da testa di serie, è (anche) segnato da veti incrociati che ne limitano lo sviluppo, stop all'insegna della logica del Nimby, non nel mio cortile).
Il Rapporto è a 360 gradi: dal mix energetico l'analisi si concentra sulle singole fonti: da quelle fossili (gas, petrolio, carbone) a quelle rinnovabili (il fotovoltaico in espansione, ma anche eolico, idroelettrico, bioenergie). Non mancano articoli di servizio, istruzioni per l'uso per chi, ad esempio, vuole installare un impianto fotovoltaico sul tetto della villetta o per l'imprenditore che vorrebbe effettuare la stessa operazione sul tetto del capannone.


Ricerca e sviluppo
Oltre al quadro complessivo, l'attenzione si concentra sulle buone pratiche, sui risultati raggiunti da ricerca e sviluppo: dall'Eni che ha investito in una partnership con il Mit negli Stati Uniti allo stabilimento nella piana di Catania, che a settembre avvierà la produzione dell'ultima frontiera dei pannelli solari, quelli che si basano sulla tecnologia del "film sottile". Alle spalle c'è una joint venture tra tre pesi massimi: Enel, StM e Sharp.


Il vero giacimento
Energia significa anche soluzioni sostenibili, in grado di ridurre al minimo le emissioni di CO2, per una maggiore tutela dell'ambiente. Il Rapporto fa il punto sull'edilizia sostenibile e sul rispamio energetico, il vero giacimento spesso sottovalutato. In primo piano ci sono i trasporti a zero emissioni: l'auto pulita stenta a decollare, anche se sono sempre di più le case che immettono nel mercato vetture elettriche, anche sulla spinta dei piani dell'Unione Europea. Infine, tutte le informazioni per gli operatori: dai principali convegni a master.



Michele Greco

11-09-2011 16:13
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Cher
Consul Member
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Messaggio: #28
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

Il contesto generale in cui si sviluppa l'analisi è quello dell'aumento del prezzo del petrolio (anche dovuto alle recenti crisi geopolitiche). Il congelamento del nucleare da parte dei principali Paesi europei,

Prima fesseria:
Quotazioni del petrolio in netto calo




Gas naturale in netto calo

http://www.forexpros.it/commodities/natu...nced-chart

Il Rapporto fa il punto sull'edilizia sostenibile e sul rispamio energetico, il vero giacimento spesso sottovalutato.

Incredibile seconda fesseria , dato che il rinnovo dell'edilizia non raggiunge l'1% , facciamo l'uno per comodità di calcolo servono 100 anni per sfruttare questo [b]giagimento sottovalutato[/b]..........Sempre più storditi!


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it

Messaggio modificato il: 11-09-2011 alle 19:18 da Cher.

11-09-2011 19:12
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tesla82
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RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

mi.greco ha Scritto:

x Tesle

Sicuramente il Wordline è probabilmente un tuo irrinunciabile "delirio" , confuso, come al solito, forse anche "ragionato", ma lo accetto per lo sforzo che fai, non tanto per convincere gli altri (di cosa non l'ho ancora capito) quanto te stesso.
Ritengo corretto che si possa partire da una ipotesi, probabile o improbabile che sia, come giusto che ci si pongano domande che rimettano in discussione leggi della fisica e calcoli matematici partendo da un "disorientamento" di base e di postulati posti anche per "assurdo". La logicità ci può essere in qualsiasi ragionamento che rispecchi la logica stessa(Per Aristotele la logica è la scienza che riguarda gli enunciati che possono essere veri o falsi.  In una parola la logica si occupa della relazione di "conseguenza logica", cioe'  analizza come nel ragionamento si puo' preservare la verita' “se un ragionamento ha premesse vere ed e' corretto portera' a conclusioni vere”),  sempre che si "accetti" o si dia per "valido" la premessa di partenza del ragionamento stesso.
Comunque si sa che alcuni nascono col “bernoccolo”; chi della matematica, chi della filosofia, chi delle scienze e così via. Tu sei un caso eccezionale perché sei nato con tanti bernoccoli e, se fossi in te, mi comincerei a preoccupare da chi o da cosa siano derivati.
Potrebbe essere stata una pentola, la caduta da un seggiolone o, nel centro della fronte, tra i seni frontali, ti può essere caduta dall’alto una mini centrale nucleare.
Certo che è un problema serio che tu ti sforzi di dimostrare o di chiarire con te stesso fin da farti chiamare –patetico- dal “paziente” Sexyteo.
Sia ben chiaro che non discuto (anche se discutibili) le teorie scientifiche e "fantascientifiche" da te espresse, dominio culturale di chi si interessa un po' di questi problemi, ma il "capo" e la coda del tuo ragionamento che tu hai preventivamente definito "tua teoria"(o qualcosa di simile).

E ciò per quanto riguarda il tuo delirio scientifico; per ciò che invece riguarda  – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione” -, sarebbe stato opportuno dire che l’ampia ed incompleta spiegazione scientifica è di Carlo Salvetti e non tua.
Risparmiaci le tue fissazioni ben diverse da una “fissione” scientifica.
Inverti pure la tua "linea-rotta" e quando sarai arrivato al tuo orgasmo esistenziale, fammi un colpo di telefono!
Michele Greco



***testo cancellato da amministratore***


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli

Messaggio modificato il: 17-09-2011 alle 21:12 da magnesium.

16-09-2011 21:07
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magnesium
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Messaggio: #30
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare

tesla82,

ho modificato il tuo ultimo intervento cancellandolo in quanto non opportuno.
per favore evitiamo toni poco educati.

grazie

17-09-2011 21:15
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