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Soluzione a tutti i problemi!!
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tesla82
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Soluzione a tutti i problemi!!

Io ho la soluzione al problema energia.

Una centrale a biomassa che funziona con "Gente di M..da".

xxx

In poco tempo diventeremmo leader mondiali del settore energetico.


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli

Messaggio modificato il: 19-06-2011 alle 22:20 da magnesium.

18-06-2011 23:15
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Cher
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RE: Soluzione a tutti i problemi!!

togli i nomi, non è educato.

Cmq non risolveresti nulla e con le scorie che otteresti avresti più problemi di quelle nucleari.

Senza parlare dell'abbatimento dei fumi, ti costa una cifra!

Non ti dimenticare che sono talmente "innutili" che solo se realizzi un convertitore di fesserie in energia , allora si , che diventeremmo leader mondiali....per ora accontentiamoci di esserlo come "pirloni" ( noi ,non loro)


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Cher03@hotmail.it
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tesla82
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Messaggio: #3
RE: Soluzione a tutti i problemi!!

Era solo per farsi due risate ahahha,e per stemperare i toni di questi giorni!!


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
19-06-2011 00:01
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Carlo
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Messaggio: #4
RE: Soluzione a tutti i problemi!!

Battuta per battuta non si può non ricordare il libro (e il film) di Pasquale Festa Campanile "Conviene far bene l'amore". Si narra di una macchina che posta sotto il letto di una coppia che fa l'amore, ricava energia.
Anche all'epoca di questo romanzo (1975) si era in crisi energetica.



Messaggio modificato il: 19-06-2011 alle 00:29 da Carlo.

19-06-2011 00:05
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Cher
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Messaggio: #5
RE: Soluzione a tutti i problemi!!

Non dimenticare questa attuale e unica fonte di sagezza e di ecologia:

http://matteopavesi.nova100.ilsole24ore....erdì-.html


Naturalmente , basta leggere i commenti, per rendersi contoo della realtà in cui siamo immersi. ( eufemismo)


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Messaggio modificato il: 19-06-2011 alle 14:28 da Cher.

19-06-2011 14:24
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tesla82
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RE:  Soluzione a tutti i problemi!!

Carlo ha Scritto:

Battuta per battuta non si può non ricordare il libro (e il film) di Pasquale Festa Campanile "Conviene far bene l'amore". Si narra di una macchina che posta sotto il letto di una coppia che fa l'amore, ricava energia.
Anche all'epoca di questo romanzo (1975) si era in crisi energetica.






mi sa che con me non ci ricavano ma manco un kw ahahahahahCoolCool


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
19-06-2011 14:29
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magnesium
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Messaggio: #7
RE: Soluzione a tutti i problemi!!

tesla82 ha Scritto:

Io ho la soluzione al problema energia.

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tesla82,

i nomi+cognomi sono stati eliminati.

19-06-2011 22:22
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Cher
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RE: Soluzione a tutti i problemi!!

http://www.ilgiornale.it/cultura/che_noi...comments=1


Massimiliano Parente - 04 luglio 2012, 08:00


Che noia i libri ecocompatibili Meglio l’iPad dei finti Tarzan


Meglio Tarzan, almeno era giustificato, viveva nella giungla e, passando da una liana all’altra della modernità, non sapeva cosa si perdeva, non era iscritto al Game Center, non aveva mai giocato a Call of Duty Black Ops 2.

O meglio L’enfant sauvage di Truffaut, che dall’inizio alla fine non spiccica parola e mai scriverebbe un libro.

Invece le librerie sono invase dal naturalismo ingenuo, l’ecosostenibilità è anche narrativa. Non mi riferisco al solito Andrea De Carlo che vive in campagna e del solito Mauro Corona che vive in montagna, tra il bio e dio c’è di tutto, dalle stelle alle stalle, perfino le stelle e le stalle insieme, cioè un libro con Margherita Hack che gira la Toscana in bicicletta, perché la bicicletta è bella. Anche questa storia della bicicletta ha veramente rotto. Tutta una retorica del pedala e del pedalare, e noi già avevamo Prodi, e prima di Prodi eravamo stati perseguitati da bambini, con la mamma che ci diceva: «L’hai voluta la bicicletta? Pedala!» per qualsiasi cosa avessimo voluto e di cui ci fossimo stancati. E prima ancora il nostro grandissimo cinema, ovviamente pezzente, inizia con Ladri di biciclette, una fissazione. Io ormai quando vedo uno in bicicletta lo etichetto come scemo, e quando lo vedo arrancare in salita sotto il sole mi piace sfrecciargli vicino con la macchina e Smooth Criminal a tutto volume, per fargli vedere quanto odio lui e Jean Jacques Rousseau.

Come quelli che ascoltano Lifegate, ora solo in digitale perché l’FM inquina, così ha dichiarato il furbo Roveda, quello delle Fattorie Scaldasole, perché l’FM non incassava abbastanza. O quelli che si curano solo di farmaci naturali e moriranno di morte naturale. A me le erboristerie mi danno l’orticaria solo a vederle, quasi peggio di Report, ma per carità, ben vengano, loro si curino pure con le tisane, io con farmaci testati, vediamo chi vive di più. E mangino il mais naturale prodotto da Mario Capanna, che ha appena scritto Il fiume della prepotenza, cioè l’Occidente moderno, io mi mangio il mais OGM consigliato da Umberto Veronesi, senza aflotossine cancerogene. In linea di massima se volete vivere sani seguite questo consiglio: quando qualcuno vi offre un prodotto naturale voi rispondete sempre come me, con la faccia schifata: «Ah, peccato, artificiale non c’è?». Se vi portano in un ristorante al chilometro zero, lamentatevi che non hanno il sushi fresco norvegese.

Quanto la natura faccia male è certificato non solo dai turisti negli agriturismi, ma anche dai suddetti libri, prova evidente del fatto che l’intelligenza è inversamente proporzionale all’integrazione nella modernità.

Vi ricordate il film Into the wild di Sean Pean, dove un imbecille voleva vivere nella natura e nella natura alla fine ci moriva, mangiando le bacche avvelenate? È il primo film dove il lieto fine è dato dal fatto che il protagonista in cui identificarsi muore. Come Grizzly Man di Werner Herzog, documentario su Timothy Treadwell, l’uomo che voleva vivere tra gli orsi e stava sempre appiccicato agli orsi e alla fine viene sbranato da un orso ma dopo 13 anni, il che dimostra l’infinita pazienza degli orsi.


Noi nel nostro piccolo abbiamo un certo Denis Bonanni, ha appena pubblicato per Marsilio il libro Pecoranera in cui insegna a «come vivere con 200 euro al mese», e di questi tempi attira molto l’attenzione. Siccome è belloccio, in copertina c’è un suo primo piano in mezzo al verde. Siccome è belloccio, la stessa foto è anche sulla quarta di copertina. Come giri il libro vedi la sua faccia. Comunque sia il sottotitolo non lascia adito a dubbi: «Un ragazzo che ha scelto di vivere con la natura», eccone un altro.

L’incipit è da urlo: «I bisogni schiacciano l’uomo e avvelenano il Pianeta. Appaghiamo l’ultimo capriccio ed eccoci ancora in difetto, condannati a perdere il passo nella rincorsa al Benessere». Il problema principale è che «sediamo a tavola annoiati da tanta abbondanza e sapore. Senza fame non ci sarà pietanza in grado di soddisfarci. Perché abbiamo bandito la fame dalle nostre tavole?».

Si potrebbe distribuire questo libro all’Unicef e a tutte le Ong preoccupate per la fame del mondo per spiegargli che morire di fame è bello. Io a proposito non ho mai capito questi adepti del mito del buon selvaggio che però vogliono aiutare l’Africa, portargli da mangiare, internet o gli antiretrovirali, insomma: perché l’Occidente dovrebbe aiutarli? Se noi siamo i moderni cattivi, almeno lasciamo i selvaggi in pace.


In ogni caso la ricetta del belloccio è fare a meno di tutto: dell’iPad, dell’iPhone, della X-Box, della Playstation, della televisione, dell’aria condizionata, dei libri, perfino del cibo e del sesso.

Tranne che della bicicletta, la bicicletta non poteva mancare: «Sono un partigiano del pedale! Sulle due ruote ricerco il passo svelto per volare lontano e sogno la beffa al mezzo motorizzato. Sorpasso un’Ape 50 e ghigno mentre vedo il guidatore trasalire dal torpore del suo abitacolo. Mi fa lo scalpo una berlina che mi sputa nei polmoni il suo diesel e mi piego affranto».

Se lo incontro prima di sorpassarlo rallento e lo sputo io. Alla fine la ricetta geniale per vivere con 200 euro è tornare al Pleistocene per godere dei piaceri della vita, quando la vita non aveva nessun piacere. Anzi, non si capisce neppure a cosa gli servano 200 euro, forse per comprare una bicicletta usata, un cervello nuovo costa troppo.
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tesla82 ha Scritto:

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oooooooooohhhhhhhhhhhhhhh yessssssssssssssss


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04-07-2012 13:07
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Messaggio: #9
RE: Soluzione a tutti i problemi!!

Usa, l'oasi senza Stato Ecco la città a costo zero dove tutto è privatizzato

Immaginate una città senza municipio. Senza uffici, ufficetti, sgabuzzini popolati di dipendenti stanchi, annoiati e poco produttivi. Moltiplicate il costo degli stessi dipendenti pubblici per il numero degli enti e delle società parastatali disseminate in quel territorio e poi fatevi un giro per le strade di Sandy Springs, Georgia.

Il risultato di questo semplice calcolo matematico sarà zero.

Non per magia, ma perché qui tutto è privato. In questo sobborgo di Atlanta, popolato da 49mila anime, nessuno è sul libro paga dello Stato. Sono tempi duri negli States, l’economia singhiozza, la disoccupazione è salita livelli drammatici, per non parlare di quanto sono magri i bilanci. Bene, questa comunità potremmo chiamarla la El Dorado del rigore, ma per molti è semplicemente «il modello».

L’ondata massiccia di privatizzazioni è iniziata nel 2005 e da allora tutti i servizi sono passati in mano a società esterne e autonome. Se un residente desidera aprire un’attività non si recherà all’ufficio commerciale del comune, ma chiamerà il numero verde di una multinazionale con sede a Coventry, in Inghilterra. Se dovrà presentare un reclamo per la mancata raccolta della spazzatura dovrà invece rivolgersi alla Urs Corporation di San Francisco. Il tribunale, l’ufficio riscossione delle imposte, la polizia, i vigili del fuoco non sfuggono a questo serrato regime privatistico. La Jacobs Engineering Group, con sede a Pasadena, porta avanti il lavoro amministrativo della città e il giudice, tale Lawrence Young, per 100 dollari l’ora si occupa quasi esclusivamente di pratiche private come fosse un semplice avvocato. La sicurezza che risponde al celebre numero 911 è gestita da una società del New Jersey, la iXp.

Per i primi cinque anni e mezzo, Sandy Springs ha utilizzato una sola società, la Ch2m Hill di Englewood, Colorado, per la gestione dei servizi. L’azienda ha fatto risparmiare alla città milioni di dollari. Nel 2010 il sindaco ha poi deciso di separare i settori di competenza «pubblica», aprendo il mercato alla competizione. In questo modo le uscite si sono ridotte di altri sette milioni.

È strano pensare che colleghi, vicini di stanza, lavorino per società differenti. Ma è così che funziona a Sandy Springs. Molte città americane da anni parlano di privatizzazioni, ma nessuno è riuscito finora a riprodurre lo stesso schema. Chi si occupa di numeri in città parla di grande successo. I conti sono in ordine, il bilancio è sano e le indagini condotte tra la popolazione per misurare qualitativamente il gradimento delle riforme hanno ottenuto risultati entusiasmanti.

Le critiche non mancano: associazioni di tutela per i diritti dei cittadini in difficoltà ritengono che questa gestione creerà una spaccatura sempre più profonda tra ricchi e poveri della contea. Il particolare di cui non si tiene conto, però, è che la gente della «città privata» continua a versare milioni di dollari l’anno in imposte. Circa centonovanta per la Fulton County e circa la metà di questi è destinata alle scuole. Le tasse – intese come risorse per la ridistribuzione dei redditi - esistono eccome e dunque non si spiega come mai i gruppi di opposizione facciano tanto rumore. «Non ci siamo chiusi in noi stessi, non vogliamo essere più ricchi o migliori degli altri. Siamo una comunità ricca, ma niente di più. È solo invidia la loro» afferma il sindaco, Eva Galambos. Quartieri di lusso, nessun centro, nessuna strada maestra o qualcosa che assomigli alla main street. Tanti, invece, i centri commerciali con catene di ristoranti e supermercati aperti 24 ore su 24. È in uno di questi mall che hanno sede diverse società di servizi come la United Parcel Service e la Hardee. I residenti sono per lo più impiegati di grandi compagnie come la Cnn, la Delta Air Lines o giocatori degli Atlanta Braves e degli Atlanta Falcons. La città ospita anche il quartier generale del famoso rapper Akon.

Sandy Springs non è la prima città americana a introdurre questi criteri di gestione. Maywood, in California, vanta un unico dipendente stipendiato dallo stato, il sindaco, contro i sette di Sandy Springs. La differenza tra le due è che la prima fu costretta all’outsourcing per salvarsi dal fallimento, la seconda incarna un nitido progetto politico: privata per scelta.

Oliver W. Porter è il padre, il grande architetto di questo disegno. È oggi un vecchio signore del sud con il vizio della pipa e della politica. Ha ristrutturato l’impianto organizzativo di questa città da solo, con il titolo di amministratore ad interim e un manipolo di fedelissimi. Dopo anni di lotta con i deputati democratici, nel 2004 ha avuto per la prima volta i numeri per cambiare le cose. Mr Porter è repubblicano e forse si era capito. Ama Reagan, Von Hayek e la filosofia liberale e libertaria. Non crede nello Stato.

Racconta il suo percorso nel libro Creating the New City of Sandy Springs, dove scrive la sua ricetta per uscire dalla crisi di questo secolo, l’antidoto alla recessione. «Molti sono sull’orlo del fallimento» scrive. «Le città americane hanno significative passività come le pensioni e altri servizi. È quasi come un veleno che molte persone ignorano e quanto abbiamo realizzato qui potrebbe essere la cura».

Sandy Springs non ha una flotta di veicoli, non ha auto blu né un cortile dove parcheggiarle. È senza debito, senza stipendi da pagare né pensioni. Questo è «il modello» e chi ha coraggio lo segua.


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RE: Soluzione a tutti i problemi!!

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/nor...36195.html


Nord Corea, quando il comunismo è extra lusso
Su Google Earth la Corea del Nord che non ti aspetti: palazzi con giardini, piscine con vertiginosi scivoli e campi da golf
Laura Muzzi - Lun, 10/09/2012 - 09:53

Palazzi con giardini, piscine con vertiginosi scivoli, campi da golf da 18 buche, residenze iperlussuose raggiungibili attraverso ferrovie sotterranee, munite di piste di atterraggio aereo o costruite accanto a laghi verdi dove ormeggiano mastodontici yacht.

Che si tratti di Dubai? A guardare le immagini fotografate da Google Earth non si direbbe mai che sono state scattate in uno dei più rigidi regimi comunisti ancora esistenti: la Corea del Nord. L’occhio indiscreto del satellite questa volta non è stato puntato per monitorare lo stato di avanzamento delle tecnologie nucleari ma ha scoperto qualcosa di altrettanto inquietante: nel Paese dei Gulag, dove secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite un bambino su tre è malnutrito e 7.2 milioni di abitanti sono classificati come “poveri cronici”, il lusso sfrenato del clan dei Kim non trova limiti. Curtis Melvin, un economista americano che ha compilato un catalogo di dettagliate immagini satellitari della Corea del Nord, ha affermato in una recente intervista al “The Telegraph” che secondo fonti interne al Paese in quella residenza avrebbe vissuto proprio Kim Jong-il, il “caro leader” morto a dicembre dello scorso anno e che adesso sarebbero utilizzate dal figlio terzogenito Kim Jong-un, attuale «leader supremo» della Corea del Nord. “Ci sono ville come queste ovunque – spiega Melvin – Ad un certo punto ce n’era una per ogni provincia. Sulla costa poi è pieno. La maggior parte delle strade più belle del Paese sono state costruite proprio per raggiungere queste residenze.” Il clan dei Kim detiene da moltissimi anni il potere. La Repubblica Democratica Popolare di Corea è retta dal dopoguerra da una dittatura totalitaria di stampo stalinista costituita prendendo esempio dalle istituzioni della Cina di Mao Zedong. Le modifiche costituzionali apportate alla morte del suo capo storico, Kim Il-sung, avvenuta nel 1994 a 82 anni, hanno creato per lui la carica speciale di «Presidente Eterno». Kim Il-sung fu messo a capo del Paese dall’Unione Sovietica nel 1948 e ha governato con un pugno di ferro per quasi cinquant'anni. Alla sua morte gli è successo il figlio Kim Jong-il con il titolo ufficiale di «Caro Leader». Kim Jong-il è morto a dicembre scorso, secondo quanto riferito, a seguito di un attacco cardiaco, ponendo fine al suo dominio di leader assoluto del paese durato 17 anni. La carica è quindi passata al figlio terzogenito Kim Jong-un che ha proseguito la politica del padre e del nonno di assoluta chiusura del Paese a qualsiasi tipo di penetrazione straniera, senza lasciare intravedere un miglioramento della cupa situazione dei diritti umani nel paese. Secondo l’ultimo rapporto annuale di Amnesty International “i nordcoreani hanno continuato a subire violazioni quasi nell’intera sfera dei loro diritti umani. Sei milioni di cittadini hanno bisogno di urgenti aiuti alimentari e un rapporto delle Nazioni Unite rivela che il paese non è in grado di nutrire la sua popolazione nell’immediato futuro. È stata segnalata l’esistenza di numerosi campi di prigionia, dove sono diffuse detenzioni arbitrarie, lavoro forzato, tortura e altri maltrattamenti. Continuano le esecuzioni, anche pubbliche. Le punizioni collettive sono la prassi, così come le violazioni alla libertà di espressione e di riunione”.

A descrivere lo stile di vita nordcoreano anche un libro indagine del giornalista americano Blaine Harden, “Escape from Camp 14” (Fuga dal Campo 14), che racconta la vita di Shin Dong-Yuk, l’unica persona al mondo nata in un campo nordcoreano e poi riuscita ad evadere. Quando lo zio di Shin tentò di fuggire, tutta la sua famiglia fu incarcerata a vita. Dal libro emerge la cruda realtà di questo spietato regime comunista che punisce senza pietà i familiari dei traditori dello stato. Si suppone che oggi in Corea del Nord esistano almeno sei campi di concentramento dove sono rinchiuse circa 180mila persone che sono state incarcerate senza processo né possibilità di difendersi. Il governo del paese ha sempre negato l’esistenza di questi gulag che sono stati però documentati attraverso le immagini satellitari raccolte da “One Free Korea” un sitoweb nato proprio per sollevare il velo di omertà sull’agghiacciante realtà della Corea del Nord. Nei campi di concentramento ogni anno migliaia di detenuti muoiono per le malattie dovute alla mancanza di cibo e di igiene. Fra le storie dei sopravvissuti, si pensa siano circa una ventina nel mondo gli individui riusciti a scappare, sono emerse le storie più atroci e assurde: vi sarebbero rinchiuse anche persone solo perché sorprese a cantare una canzone di un artista della Corea del Sud.

A peggiorare le condizioni di un popolo già martoriato dagli effetti di questo scellerato regime comunista ci si è messo anche il meteo. Le inondazioni causate dalle piogge torrenziali agli inizi di giugno si sono sommate a un tifone ad agosto, provocando danni diffusi, specialmente nelle province del Nord e del Sud Hwanghae. Secondo quanto riferito, come conseguenza di questa situazione 68 persone risultavano uccise o disperse e più di 25.000 sono rimaste senza tetto. Il tifone è stato talmente violento che persino la lussuosa residenza dei Kim ha subito enormi danni. Quale migliore occasione per ricostruirla ancora più grande ed accessoriata? Tra la devastazione di un Paese martoriato oggi la villa di Kim Jong-un si erge può bella e maestosa che mai, simbolo di un regime malato che vive nel lusso alle spalle di un popolo ridotto sempre più allo stremo. Facile parlare di comunismo quando la vita di un normale cittadino non vale neanche un millesimo di quella del suo leader ma, in fondo, sono solo storie di vita quotidiana di un lontano regime comunista!

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Toungue......... si consiglia di leggere i commenti dei lettori sul Giornale.....
un esempio: antiquark
Lun, 10/09/2012 - 10:38
... dubbio... i nostri politici sono andati a scuola in Corea e poi da studenti svogliati hanno imparato male la lezione, o i coreani hanno imparato dagli italiani e poi hanno migliorato?
Ai posteri l'ardua sentenza


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Messaggio modificato il: 10-09-2012 alle 14:06 da Cher.

10-09-2012 14:04
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