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Facciamo due conti
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ruggero.daros
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Facciamo due conti

dal Nucleare al Fotovoltaico
facciamo due conti prima del referendum



C’è una gran confusione tra nucleare e fotovoltaico, ognuno può dire quello che vuole, tanto nessuno ci capisce niente. Vorrei di seguito riassumere alcuni calcoli fatti con i miei studenti prima del terremoto in Giappone. Chiedo scusa per l’inevitabile lunghezza.

Uno dei motivi di confusione è sicuramente il fatto che la proposta di fare nuove centrali nucleari sembra scaturire più da un mal di pancia occasionale che da una vera pianificazione energetica. Vi hanno mai detto quanta energia elettrica consumiamo ogni anno, quanto incrementa annualmente e quanto di questo aumento può essere compensato da una centrale nucleare o dal fotovoltaico? Avete mai capito quanto costa realmente il nucleare e quanto il fotovoltaico?

Analizziamo il problema per punti.

- Aumentando l’energia ottenuta dal Sole si diminuiscono i conflitti. Sia l’uranio che il petrolio sono concentrati in alcune zone del pianeta e molte guerre si fanno proprio per accaparrarsi queste fonti. Il sole è invece presente ovunque e in quantità più che sufficienti.

- Il fotovoltaico favorisce gli interessi di molti, il nucleare quelli di pochi. Sono veramente tante le piccole imprese che si occupano del fotovoltaico, veramente poche quelle che potrebbero costruire e gestire centrali nucleari.

- La moratoria. Il governo italiano ha fatto slittare di un anno la decisione sul nucleare, per lasciarsi la possibilità di riemergere dopo, quando le acque si saranno calmate. Meno se ne parla e più è probabile che molti non vadano a votare, causando la nullità del referendum per mancanza del quorum, anche se oltre il 65% degli italiani è contro il nucleare.

- Qualche dato sulla potenza e sull’energia fornita dalle centrali nucleari. La centrale nucleare slovena ha una potenza di 660 MW (M = un milione) e nel 2009 ha prodotto 5.459 GWh (G = un miliardo). La nostra centrale dismessa di Caorso aveva un potenza di 860 MW.  Le quattro grandi centrali nucleari previste in Italia dovrebbero avere una potenza di 1.600 MW. Facendo i confronti anche con alcune centrali francesi, si può stimare che una centrale nucleare da 1.000 MW di potenza, renda ogni anno circa 8.000 GWh di energia elettrica.

- I consumi di energia elettrica in Italia. Nel 2009 abbiamo consumato circa 330.000 GWh di energia elettrica  con un incremento medio annuale di quasi il 2% negli ultimi vent’anni. Il 2% equivale a 6.600 GWh  che è l’energia fornita in un anno da una centrale nucleare di media potenza. Se volessimo soddisfare tutto il fabbisogno italiano di energia elettrica con centrali nucleari di potenza medio-alta, dovremmo costruirne una quarantina. Ma il dato sorprendente è che ogni anno dovremmo costruire una centrale nucleare solo per compensare l’aumento dei consumi di quell’anno!

- Quattro centrali nucleari a costo zero. Nessuno vuole tornare ai tempi delle caverne, ma non è necessario nemmeno andare tutti sulla Luna. Se, invece di incrementare i consumi energetici del 2% all’anno, si limitasse l’incremento all’1% (attenzione: non diminuire i consumi, ma incrementarli di meno), da qui al 2020 avremmo risparmiato tanta energia quanta quella fornita da quattro centrali nucleari. Utopia? Non credo, con una intelligente pianificazione energetica sarebbe possibile farlo senza ripercussioni sull’economia ed è comunque una strada che prima o dopo dovremmo percorrere.

- Quanta energia può dare il fotovoltaico? Un impianto domestico da 1 kWp di potenza (potenza di picco, cioè la potenza con il sole al massimo) fornice in un anno circa 1.000 KWh di energia elettrica (teniamo conto che il fotovoltaico funziona solo con la luce del Sole, mentre le centrali termiche possono funzionare 24h al giorno). Quindi gli 8.000 MWp di fotovoltaico che saranno installati entro il 2011 forniranno circa 8.000 GWh di energia elettrica, la stessa energia fornita da una centrale nucleare di 1.000 MW di potenza.

- Considerazione. Se in 3 anni abbiamo installato in fotovoltaico l’equivalente di una centrale nucleare, perché non continuare su questa strada visto che nel 2020 avremmo l’equivalente di quattro centrali nucleari? C’è già una richiesta da parte degli utenti per altri 25.000 MW, ma il governo aveva bloccato gli incentivi oltre gli 8.000 MW perché sarebbero costati troppo. E pensare che la Germania, con meno sole di noi, ne ha già installati per 52.000 MW.

- Costi del fotovoltaico. Un impianto domestico attualmente costa circa 4.000 euro al kWp. Se moltiplichiamo per gli 8.000 MWp (8.000.000 kWp) installati entro il 2011, otteniamo 32 miliardi di euro. Quindi per ottenere con il fotovoltaico l’energia equivalente ad una centrale nucleare di media potenza (1.000 MW), dovremmo spendere circa 32 miliardi di euro.  Se poi prendiamo in considerazione questi 8.000 più i 25.000 richiesti per i prossimi anni, il conto diventerebbe 132 miliardi di euro, molto vicino ai 140 miliardi calcolati dal ministro Romani e considerati dallo stesso una spesa folle se paragonati al costo del nucleare.

- Costo di costruzione del una centrale nucleare. I costi non sono mai stati chiari. Nominalmente costruire una centrale nucleare costa circa 3000 euro al KW, quindi una centrale da 1.000 MW costerebbe 3 miliardi di euro.  Circa 10 volte di meno di un impianto fotovoltaico che può fornire la stessa energia. Ma questi sono solo i costi di costruzione, poi c’è il costo dell’estrazione e della lavorazione dell’uranio, della gestione della centrale, dello smaltimento dei rifiuti e dello smantellamento della centrale una volta che ha finito il suo ciclo di vita.

- Costo totale di una centrale nucleare. Secondo Marzio Bellacci (ex consulente ENI al ministero) autore del libro “Italia al lume di candela” edito dall’Asino d’Oro, il costo totale, fino ad ora, delle quattro centrali nucleari italiane è stato di 100 miliardi di euro, cioè 25 miliardi di euro ognuna (cifra confermata da altri studi su centrali all’estero). E in questa cifra non è compreso il costo per lo smantellamento della centrale e per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti radioattivi. E’ abbastanza probabile che considerando anche questi costi si possano tranquillamente superare i 140 miliardi di euro. Una cifra simile a quella che servirebbe per fornire la stessa energia con il fotovoltaico. Teniamo conto inoltre del fatto che, mentre il fotovoltaico ci costa solo in bolletta, molto probabilmente il nucleare ci costerebbe sia in bolletta che come incremento del debito pubblico.

- Tempi di smantellamento di una centrale nucleare. “Lo smantellamento di una centrale richiede tempi estremamente lunghi e diverse volte superiori al tempo di costruzione e di funzionamento. Ad esempio l'Autorità inglese per il decommissioning ritiene che per il reattore di Calder Hall a Sellafield in Gran Bretagna, chiuso nel 2003, i lavori potranno terminare all'incirca nel 2115, cioè circa 160 anni dall'inaugurazione, avvenuta negli anni cinquanta. Naturalmente deve anche essere trovato un sito atto ad accogliere le scorie ed i materiali provenienti dallo smantellamento.” (tratta da “Centrale Elettronucleare” in Wikipedia, di cui consiglio la lettura).

- Quanta CO2 emette il nucleare. Le emissioni di gas serra sono dovute prevalentemente alla fase di produzione del combustibile nucleare che coinvolge l’estrazione e l’arricchimento dell’uranio e alla costruzione della centrale. Per il primo basterebbe arricchire l’uranio all’estero, così noi risultiamo “puliti”. Chi è favorevole al nucleare stima una emissione in grammi di CO2  per kWh prodotti che va da 6 a 26, mentre chi è contrario da 84 a 122 g per kWh. Per confronto: eolico da 6 a 46; fotovoltaico da 53 a 280; idroelettrico da 4 a 236; termico a gas da 439 a 680, carbone da 860 a 1200. Tutti questi valori tengono conto anche dell’emissione in fase di costruzione (fonte: “Centrale Elettronucleare”  Wikipedia).

- Altre motivazioni per votare SI al referendum sul nucleare. Oltre alle motivazioni precedenti bisognerebbe votare SI (ricordo che votando SI viene abrogata la norma che reintroduce il nucleare) per i rischi ambientali insiti nel nucleare, per l’incapacità di gestire le scorie (in Italia sembra che la gestione delle scorie delle vecchie centrali nucleari sia stata affidata a società coinvolte con la ‘ndrangheta e non si può escludere che molti fusti siano finiti o finiranno in fondo al mare), per i risvolti militari dell’energia nucleare e per la mancanza di trasparenza con cui vengono gestite le emergenze.

- Ma il fotovoltaico non è sufficiente. Alla voce “Produzione di energia elettrica in Italia” di Wikipedia si può vedere che il fotovoltaico nel 2009 contribuiva alla produzione di energia elettrica solo per lo 0,2%. Alla fine del 2011 arriverà probabilmente al 2% e, puntando molto in alto, si potrebbe arrivare al 10% nel prossimo decennio. Quindi non basta dire: meglio il fotovoltaico del nucleare. Bisogna fare altro.

- Quanta energia consumiamo a testa ogni giorno. Se guardiamo la nostra bolletta elettrica vediamo che ogni persona della casa consuma mediamente circa 2 kWh al giorno. Se dividiamo invece i 330.000 GWh consumati in Italia nel 2009 per i 60 milioni di italiani e per i 365 giorni dell’anno, vediamo che il consumo che compete quotidianamente ad ogni italiano è di 15 kWh circa. La differenza tra 2 e 15 kWh è tutta l’energia che serve all’illuminazione pubblica e alle industrie per produrre tutte le cose che noi compriamo e consumiamo quotidianamente, anche il cibo. Anche se tutte le famiglie italiane installassero il fotovoltaico, compenserebbero solo i 2 kWh consumati in casa, rimarrebbero da produrre gli altri 13.

- Non basta spegnere luci e standby. Spegnere le luci della casa e gli standby è sicuramente importante, ma serve soprattutto a sensibilizzare le persone al risparmio energetico. La diminuzione del consumo dovuta a questi accorgimenti è veramente poca se paragonata all’aumento dovuto al numero sempre maggiore di elettrodomestici che utilizziamo in casa. Per esempio uno split per l’aria condizionata consuma quattro volte di più del frigorifero. Senza tener conto che tutte le cose che compriamo, veramente qualsiasi cosa: un libro, il cellulare, una camicia e anche il cappuccino con cornetto al bar, consumano molta energia elettrica per essere prodotti. Bisogna fare altro, ma è difficile in un modello economico che si basa sul consumismo.

- Cosa possiamo fare noi. Il primo passo è sicuramente quello di renderci conto di questi problemi nella loro globalità. Costruire centrali nucleari non è semplicemente meglio o peggio, ma può compromettere le generazioni future rendendo invivibili aree della terra che si espanderanno sempre di più, per la richiesta sempre maggiore di energia. Bisognerebbe poi chiedere a gran voce una chiara pianificazione energetica per i prossimi 30/40 anni che contempli il contenimento degli aumenti annuali di consumo: se le richieste di energia elettrica continuano ad aumentare in modo incontrollato, la corsa alle rinnovabili è inutile in partenza. Possiamo fare molto anche nel nostro vivere quotidiano, per esempio monitorando i consumi familiari e capire dal contatore - e dalle bollette - quanta energia consumiamo, dove finisce e in quali casi possiamo moderare i consumi in modo che non aumentino nel corso degli anni. Più ci sono cittadini che si comportano in modo consapevole, più i governi sono costretti a fare scelte in tal senso.

20 maggio 2011  -  Ruggero Da Ros

09-06-2011 23:01
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Carlo
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Messaggio: #2
RE: Facciamo due conti

Riporta:
Se in 3 anni abbiamo installato in fotovoltaico l’equivalente di una centrale nucleare, perché non continuare su questa strada visto che nel 2020 avremmo l’equivalente di quattro centrali nucleari?



E chi paga tutto ciò?
Per quelli installati, le spese (gli incentivi) continueranno gravare nella bolletta degli italiani per i prossimi anni con un peso molto superiore al contributo energetico che dà il fotovoltaico. Continuando "su questa strada" gli incentivi continuerebbero a pesare sempre di più nella bolletta, quando ci fermiano?
(comunque i "nuovi" incentivi si erogheranno ancora, e ancora molto superiori a quelli della Germania)

Riporta:
Quindi gli 8.000 MWp di fotovoltaico che saranno installati entro il 2011 forniranno circa 8.000 GWh di energia elettrica, la stessa energia fornita da una centrale nucleare di 1.000 MW di potenza



Ma non sono la stessa cosa. I kWh nucleari sono garantiti: ti coprono il carico base della rete. Quelli fotovoltaici no, sono intermittenti e aleatori. Nelle sere di inverno, quando si registra uno dei maggiori picchi di consumo, il fotovoltaico non dà nulla. Anche in questi giorni, di temporali e nubifragi il fotovoltaico darebbe molto meno. Il nucleare, come il carbone, serve essenzialmente per coprire il carico base. Il fotovoltaico no.


Riporta:
Un impianto domestico attualmente costa circa 4.000 euro al kWp. Se moltiplichiamo per gli 8.000 MWp (8.000.000 kWp) installati entro il 2011, otteniamo 32 miliardi di euro. Quindi per ottenere con il fotovoltaico l’energia equivalente ad una centrale nucleare di media potenza (1.000 MW), dovremmo spendere circa 32 miliardi di euro.  Se poi prendiamo in considerazione questi 8.000 più i 25.000 richiesti per i prossimi anni, il conto diventerebbe 132 miliardi di euro, molto vicino ai 140 miliardi calcolati dal ministro Romani e considerati dallo stesso una spesa folle se paragonati al costo del nucleare.



Questi sono confronti "al generatore". Tutto va bene purchè il fotovoltaico sia utilizzato per autoconsumo (utilizzo dell'energia quando viene prodotta e dove viene prodotta).
Se tu pretendi di raccogliere qua e là l'energia fotovoltaica dove viene prodotta e di spostarla ad utenti più o meno lontani che ne hanno bisogno, devi aggiungere extra costi per la rete, in grado di gestire grandi quantità di generatori distribuiti (rete più complessa e costosa). La rete più efficiente per distribuire tanta energia a tanti utenti, anche lontani e che consumano in modo libero e arbitrario, è quella classica basata su generatori concentrati. La rete odierna funziona lo stesso con generatori distribuiti perchè i generatori distribuiti (fotovoltaico) sono (per fortuna!) una piccola parte del totale. Se fossero molto di più (10%, 20%...) la rete non funzionerebbe più, andrebbe fortemente rivista (molto più rame!). Se poi si volesse mettere dei sistemi di accumulo (come si propone da parte di alcuni) i costi salirebbero ancora di più.

Messaggio modificato il: 10-06-2011 alle 00:29 da Carlo.

10-06-2011 00:08
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Carlo
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Messaggio: #3
RE: Facciamo due conti

Riporta:
Non basta spegnere luci e standby. Spegnere le luci della casa e gli standby è sicuramente importante, ma serve soprattutto a sensibilizzare le persone al risparmio energetico. La diminuzione del consumo dovuta a questi accorgimenti è veramente poca se paragonata all’aumento dovuto al numero sempre maggiore di elettrodomestici che utilizziamo in casa. Per esempio uno split per l’aria condizionata consuma quattro volte di più del frigorifero. Senza tener conto che tutte le cose che compriamo, veramente qualsiasi cosa: un libro, il cellulare, una camicia e anche il cappuccino con cornetto al bar, consumano molta energia elettrica per essere prodotti. Bisogna fare altro, ma è difficile in un modello economico che si basa sul consumismo.




Va bene. In concreto cosa faresti?

A parte le campagne di informazione per esempio per limitare l'uso del condizionatore (eppure, d'estate in tv viene sempre qualche medico a suggerire un modesto utilizzo del condizionatore ad anziani e cardipoatici!).
Sovrattassa sui consumi di energia?
Incentivi per cambiare elettrodomestici e passare a quelli che consumano un po' meno ? (pensa che fregatura se con la lavatrice più efficiente l'utente si sente invogliato ad usarla di più!)

A parte i "si dovrebbe fare così", idee concrete per far cambiare i consumi e le abitudini?

Ti ricordo che i consumi elettrici italiani sono già fra i più bassi dei paesi industrializzati e il costo dell'energia è già superiore alla media.

10-06-2011 00:14
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lucaberta
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Messaggio: #4
RE: Facciamo due conti

Qui c'e' qualcuno che ha gia' dato svariate risposte ai quesiti posti dal nostro nuovo utente Ruggero, a cui do' il benvenuto:
http://bit.ly/jx8Cgp

Certo che se usa i "risvolti militari" del nucleare come motivo per andare a votare al referendum, penso che io e lei abbiamo davvero poco da raccontarci...

Buona giornata


Luca Bertagnolio
Futuro Nucleare
http://futuronucleare.com
@futuronucleare
10-06-2011 09:19
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Cher
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Messaggio: #5
RE: Facciamo due conti

Normalmente dedico la mia attenzione fino alle tre "fesserie", con l'intento che nessuno è perfetto e qualcosa scappa.
Arrivato alla 5° fesseria letta, ci rinuncio, non per pigrizia, solo per non sembrare troppo "sottolineatore".
Intervengo solo per ribadire un concetto, non mio , ma che reputo meritevole di essere diffuso.
E' incredibile come alcune persone possano diffondere delle "asinate" comunemente definite fesserie, mantenendo inalterata la loro credibilità.
Questo è meritevole di analisi.
Bò ( espressione locale il cui significato è da circoscrivere nella sfera dell'incomprensibile)


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
10-06-2011 16:01
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ruggero.daros
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Messaggio: #6
RE: Facciamo due conti

Una domanda prima di rispondere:

Germania e Francia hanno detto “basta” al Nucleare. Perché noi, che non l’abbiamo,  siamo ancora qui a discuterne?
----------------------------------

Bella l’analisi di Corrado Truffi che mi ha indicato “lucaberti”: uno dei rari casi in cui i conti tornano e vengono analizzati sia gli aspetti positivi che negativi in egual misura.

Su una cosa non concordo con l’articolo di Corrado Truffi: i costi del nucleare da lui indicati sarebbero molto inferiori a quelli del fotovoltaico a parità di energia fornita.

E’ noto che l’idroelettrico sia una delle modalità di produzione più economiche. Viceversa il gas viene spesso considerato più costoso di carbone e nucleare. Tuttavia non esiste una unanimità di vedute e tali valutazioni sono smentite da diversi studi. Il MIT per esempio (Masschusetts Institute of Technology) ha evidenziato che con i nuovi impianti il gas e il carbone hanno costi piuttosto simili ed inferiori a quelli della fonte nucleare ( a meno che quest’ultima non venga favorita con prestiti agevolati e tassando invece la produzione di gas e carbone). Si veda il grafico del sito:
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Costi_MIT.png


- poi non capisco perché, sempre “lucaberta” si stupisca tanto dei "risvolti nucleari" dell’arricchimento dell’uranio, visto che l’Iran vuole arricchire l’uranio per scopi pacifici e tutto il mondo non ne è convinto?


- poi “carlo”:  lei chiede chi pagherebbe il fotovoltaico visto che graverebbe sulle bollette. Noi lo pagheremo, e mi sembra anche uno strumento abbastanza proporzionale, chi più consuma, più paga. Il nucleare invece lo pagheremmo comunque noi (e le ricordo che costa uguale) ma come deficit dello stato. E tale deficit come sa, crea problemi soprattutto a quelli che il lavoro non ce l’hanno.
- ancora “carlo”: nessuno pensa che basti il fotovoltaico, semplicemente bisogna incentivarlo, visto che noi, con più sole della Germania, ne abbiamo solo 8.000 MW installati e loro 52.000. Ma se buttiamo i soldi nel nucleare, non ne abbiamo per il fotovoltaico..

ruggero




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10-06-2011 17:05
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Charade77
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Messaggio: #7
RE:  Facciamo due conti

ruggero.daros ha Scritto:

Una domanda prima di rispondere:

Germania e Francia hanno detto “basta” al Nucleare. Perché noi, che non l’abbiamo,  siamo ancora qui a discuterne?
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Bella l’analisi di Corrado Truffi che mi ha indicato “lucaberti”: uno dei rari casi in cui i conti tornano e vengono analizzati sia gli aspetti positivi che negativi in egual misura.

Su una cosa non concordo con l’articolo di Corrado Truffi: i costi del nucleare da lui indicati sarebbero molto inferiori a quelli del fotovoltaico a parità di energia fornita.

E’ noto che l’idroelettrico sia una delle modalità di produzione più economiche. Viceversa il gas viene spesso considerato più costoso di carbone e nucleare. Tuttavia non esiste una unanimità di vedute e tali valutazioni sono smentite da diversi studi. Il MIT per esempio (Masschusetts Institute of Technology) ha evidenziato che con i nuovi impianti il gas e il carbone hanno costi piuttosto simili ed inferiori a quelli della fonte nucleare ( a meno che quest’ultima non venga favorita con prestiti agevolati e tassando invece la produzione di gas e carbone). Si veda il grafico del sito:
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Costi_MIT.png


- poi non capisco perché, sempre “lucaberta” si stupisca tanto dei "risvolti nucleari" dell’arricchimento dell’uranio, visto che l’Iran vuole arricchire l’uranio per scopi pacifici e tutto il mondo non ne è convinto?


- poi “carlo”:  lei chiede chi pagherebbe il fotovoltaico visto che graverebbe sulle bollette. Noi lo pagheremo, e mi sembra anche uno strumento abbastanza proporzionale, chi più consuma, più paga. Il nucleare invece lo pagheremmo comunque noi (e le ricordo che costa uguale) ma come deficit dello stato. E tale deficit come sa, crea problemi soprattutto a quelli che il lavoro non ce l’hanno.
- ancora “carlo”: nessuno pensa che basti il fotovoltaico, semplicemente bisogna incentivarlo, visto che noi, con più sole della Germania, ne abbiamo solo 8.000 MW installati e loro 52.000. Ma se buttiamo i soldi nel nucleare, non ne abbiamo per il fotovoltaico..

ruggero






Vendi pannelli FV?


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
10-06-2011 19:04
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ruggero.daros
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RE: Facciamo due conti

Se vendo pannelli fotovoltaici?

...ma porca miseria, è possibile che non si possa ragionare sul senso delle cose senza dover tirare in ballo la politica o i soldi? E' possibile che il metro delle discussioni sia sempre quello?

10-06-2011 19:22
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Carlo
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RE:  Facciamo due conti

ruggero.daros ha Scritto:

Una domanda prima di rispondere:

Germania e Francia hanno detto “basta” al Nucleare. Perché noi, che non l’abbiamo,  siamo ancora qui a discuterne?
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Forse volevi dire Germania e Svizzera (diamoci del tu!).

Io rispondo così.

Innanzitutto la chiusura sarà nel 2022 per la Germania e ben nel 2034 per la Svizzera. Potrebbero anche cambiare idea (onestamente non credo tanto per la Germania, ma per la Svizzera sì). In ogni caso, chi oggi ha preso queste decisioni, lascia agli altri le problematiche per la risoluzione.

Ho sentito una trasmissione alla radio svizzera, ove si sentivano le ragioni del sì, e le ragioni del no.
Ebbene, i politici che hanno deciso per la fermata del nucleare, candidamente, hanno ammesso di non sapere esattamente come faranno a meno del nucleare. Contano, di risolvere il problema di qui al 2034 e fanno appello a industrie, scienziati e cittadini. Puntano su rinnovabili e risparmio, ma non sono sicuri che bastino. Non escludono qualunque altra soluzione. Ivi comprese le fossili (metano), e l'import dall'estero. Un altro, ancora più esplicitamente, diceva che il no al nucleare è legato al territorio svizzero del tutto non idoneo, ma non va inteso in senso assoluto. Non solo lasciano intravedere l'import, ma addirittura si potrebbe leggere fra le righe la possibilità di centrali nucleari svizzere in territorio estero idoneo al nucleare.

La Germania è ricca di carbone, già oggi lo usano abbondantemente. Un piccolo incremento del carbone potrebbe portare via una fetta del nucleare. Un altra fetta potrebbe essere il vento. E' sufficiente vedere una mappa del vento per capire come sono messi molto meglio che in Italia. E infine c'è l'import. Pochi giorni fa un articolo sul Corriere prevedeva che il buco del nucleare sarà prevelentemente compesato con l'import.

Messaggio modificato il: 10-06-2011 alle 22:36 da Carlo.

10-06-2011 21:39
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tesla82
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RE:  Facciamo due conti

ruggero.daros ha Scritto:

Una domanda prima di rispondere:

Germania e Francia hanno detto “basta” al Nucleare. Perché noi, che non l’abbiamo,  siamo ancora qui a discuterne?
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Bella l’analisi di Corrado Truffi che mi ha indicato “lucaberti”: uno dei rari casi in cui i conti tornano e vengono analizzati sia gli aspetti positivi che negativi in egual misura.

Su una cosa non concordo con l’articolo di Corrado Truffi: i costi del nucleare da lui indicati sarebbero molto inferiori a quelli del fotovoltaico a parità di energia fornita.

E’ noto che l’idroelettrico sia una delle modalità di produzione più economiche. Viceversa il gas viene spesso considerato più costoso di carbone e nucleare. Tuttavia non esiste una unanimità di vedute e tali valutazioni sono smentite da diversi studi. Il MIT per esempio (Masschusetts Institute of Technology) ha evidenziato che con i nuovi impianti il gas e il carbone hanno costi piuttosto simili ed inferiori a quelli della fonte nucleare ( a meno che quest’ultima non venga favorita con prestiti agevolati e tassando invece la produzione di gas e carbone). Si veda il grafico del sito:
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Costi_MIT.png


- poi non capisco perché, sempre “lucaberta” si stupisca tanto dei "risvolti nucleari" dell’arricchimento dell’uranio, visto che l’Iran vuole arricchire l’uranio per scopi pacifici e tutto il mondo non ne è convinto?


- poi “carlo”:  lei chiede chi pagherebbe il fotovoltaico visto che graverebbe sulle bollette. Noi lo pagheremo, e mi sembra anche uno strumento abbastanza proporzionale, chi più consuma, più paga. Il nucleare invece lo pagheremmo comunque noi (e le ricordo che costa uguale) ma come deficit dello stato. E tale deficit come sa, crea problemi soprattutto a quelli che il lavoro non ce l’hanno.
- ancora “carlo”: nessuno pensa che basti il fotovoltaico, semplicemente bisogna incentivarlo, visto che noi, con più sole della Germania, ne abbiamo solo 8.000 MW installati e loro 52.000. Ma se buttiamo i soldi nel nucleare, non ne abbiamo per il fotovoltaico..

ruggero





Ei amico che hai fumato gangia buona??Big GrinBig Grin

Caro compagno io sono comunista ed ecologista amo il risparmio energetico solo per questa volta sono daccordo con berlusconi ma non lo votero mai ed amo la facolta di ingegneria a cui io sono inscritto con la speranza di laurearmi nel piu breve tempo possibile...

Ti voglio ripetere le stesse parole che ho detto agli altri utenti che sono iscritti a questo forum:

1) vedo che hai le idee confuse,ti mancano i concetti base che in questo campo sono fondamentali per esporre idee e concetti,il Fv non funziona se non viene allacciato alla rete elettrica!! per il carico principale occorre la d.d.p proveniente da alternatori dotati di rotore e statore per reggere la C.f.e.m. ( contro forza elettromotrice) il piano fotovoltaico è nato con lo scopo di ridurre il carico di lavoro alle centrali termoelettriche riducendo le emissioni di "Co2" ma non puo essere utilizzato come fonte principale (discorso del sole a parte).


2)sulla rete si vedono sempre piu persone che sbandierano motori a magneti permanenti miracolosi,dati fasulli e chissa quali diavolerie che sembra di creare la corrente con la bacchetta magica!!!
la corrente oggi come oggi la crei : con acqua in caduta,bruciando conbustibili fossili,spaccando isotopi di uranio, tutto il resto fa parte della percentuale complementare ossia di tutto cio che fa da contorno hai vari principali attori che ho citato all'inizio perche quando ad una centrale termoelettrica o nucleare si allaccia alla rete la corrente creata non puo essere accumulata deve essere sfruttata subito è uno dei principi di Kirckioff dove tutta la corrente elettrica prodotta deve essere consumata quindi in un contesto fatto di eolico e Fv il controllo su di esso diventa problematico viste che non possiamo spegnere il sole o far smettere di far soffiare il vento ( questo i tuoi amichetti verdi non te lo dicono)


3) studia un po fatti una idea generale,chiedi a me oppure su un forum piu tecnico di questo visto che no si fa altro che parlare di porcate e poi torna qui ad esprimere i tuoi concetti


Saluti tesla82


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
10-06-2011 22:30
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