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Facciamo due conti
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sexyteo
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RE: Facciamo due conti

ruggero.daros ha Scritto:

dal Nucleare al Fotovoltaico
facciamo due conti prima del referendum


C’è una gran confusione tra nucleare e fotovoltaico, ognuno può dire quello che vuole, tanto nessuno ci capisce niente. Vorrei di seguito riassumere alcuni calcoli fatti con i miei studenti prima del terremoto in Giappone. Chiedo scusa per l’inevitabile lunghezza.


Se c'è uno confuso e ignorante in materia quello sei tu.
Poveri i tuoi studenti e povera Italia con questo corpo docente!

ruggero.daros ha Scritto:

Uno dei motivi di confusione è sicuramente il fatto che la proposta di fare nuove centrali nucleari sembra scaturire più da un mal di pancia occasionale che da una vera pianificazione energetica. Vi hanno mai detto quanta energia elettrica consumiamo ogni anno, quanto incrementa annualmente e quanto di questo aumento può essere compensato da una centrale nucleare o dal fotovoltaico? Avete mai capito quanto costa realmente il nucleare e quanto il fotovoltaico?


Si e i costi sono ben illustrati nel rapporto Projected Costs of Generating Electricity 2010 Edition (IEA/NEA, 2010), che qui ho già commentato:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...99#pid2899
e che tu non hai mai letto e di cui ne ignoravi l'esistenza!

ruggero.daros ha Scritto:

Analizziamo il problema per punti.


Già, analizziamo la tua idiozia e ignoranza assoluta in materia!

ruggero.daros ha Scritto:

- Aumentando l’energia ottenuta dal Sole si diminuiscono i conflitti. Sia l’uranio che il petrolio sono concentrati in alcune zone del pianeta e molte guerre si fanno proprio per accaparrarsi queste fonti. Il sole è invece presente ovunque e in quantità più che sufficienti.


Per motivi che spiegherò più avanti e per l'ennesima volta, riparlando di concetti di base (capacity factor, richiesta oraria di carico, aleatorietà, programmabilità e controllabilità di una fonte enegetica, costi economici e ambientali) dimostrerò come il solare (come tutte le rinnovabili intermittenti) non sia sufficiente per nulla!
Dunque, l'uranio è presente in area geopoliticamente stabili come Australia e Canada e nelle acque oceaniche. Il Torio, altro combustibile fissile, è ancora più diffuso sulla terra ma non nei mari.
Si veda qui:
http://www.world-nuclear.org/info/inf75.html
ma sui combustibili fissili, ne parlo più avanti, per l'ennesima volta, in questo stesso post.
Va precisato, comunque, che il consumo di combustibili fissili è assai ridotto nelle centrali elettronucleari e il costo del combustibile incide pochissimo sul costo del kWh nucleare (10 - 15% al massimo), esattamente l'opposto delle fossili (soprattutto il gas, in cui il combustibile incide per oltre l'80%!).
Ne ho già parlato anche qui, riportando come fonti gli enti internazionali competenti:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...99#pid2899
In breve, si veda questo documento del CeSSA (Coordinating Energy Security in Supply Activities, è un ente facente parte dell'Unione Europea), intitolato Can Nuclear Power Be Flexible? (di Laurent Pouret e William J. Nuttall, entrambi della Università Cambridge), a pagina 11, è riportato un interessante grafico sui costi (€/MWh) stimati per il 2015 per nucleare, carbone e gas (con tanto di componenti: investimento, costi operativi, combustibile e tasse), a piena potenza e senza i costi di emissione di anidride carbonica aggiuntivi per le fonti fossili (gas e carbone)!
Interessanti i grafici di pagina 13 e 14 che dimostrano ulteriormente, che lavorando a piena potenza, la fonte nucleare è sempre più conveniente: http://www.cessa.eu.com/sd_papers/wp/wp2...uttall.pdf
Inoltre, in questo interessante documento della I.A.E.A. (International Atomic Energy Agency), intitolato NPP Costs (Capital, O&M and Fuel Costs) Calculation of LUEC (Technical Cooperation Workshop on Nuclear Power Plant Technology Assessment Vienna, November 17-20, 2008), a pagina 18, è illustrata la ripartizione del costo del kWh nucleare:
http://www.iaea.org/NuclearPower/Downloa...nzalez.pdf
Eloquenti le tabelle del paragrafo 3.2, Technology-by-technology data on electricity generating costs (da pagina 59 a pagina 63 - da pag. 60 a pag. 64 del pdf), del Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. e N.E.A., in cui il costo del combustibile (Fuel costs, espresso in Dollari statunitensi su MWh - USD/MWh) è predominante sul costo livellizzato (Levelised costs of electricity - LCOE, espresso in USD/MWh) nel caso delle fossili (gas in primis) mentre è trascurabile nel caso del nucleare, con i dati riferiti a ogni singola nazione e alle varie tecnologie.
Tale rapporto è scaricabile da questo mio precedente post:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...841#pid841
Ti faccio io una domanda: hai almeno sfogliato il Red Book – Uranium: Resources, Production and Demand 2010!? Sicuramente no e non saprai neanche cosa sia!
Parlato qui, di recente:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...973#pid973
I materiali utilizzati per produrre pannelli fotovoltaici piovono dal cielo!?


ruggero.daros ha Scritto:

- Il fotovoltaico favorisce gli interessi di molti, il nucleare quelli di pochi. Sono veramente tante le piccole imprese che si occupano del fotovoltaico, veramente poche quelle che potrebbero costruire e gestire centrali nucleari.


Altre frase fatta. Di sicuro con il fotovoltaico non risolvi il problema energetico e svuoti le casse pubbliche. Comunque fa gli interessi dei pochi che incassano lauti contributi pubblici!
Sai chi produce pannelli solari e pale eoliche!? Spesso le stesse multinazionali che realizzano anche reattori nucleari, come per esempio la General Electric (G.E.), la  Toshiba e la Samsung; inoltre la stessa Sanyo è una gigantesca multinazionale.
Già detto qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...59#pid1159
Voi verdasti arcobaleno non siete anticapitalisti!?

ruggero.daros ha Scritto:

- La moratoria. Il governo italiano ha fatto slittare di un anno la decisione sul nucleare, per lasciarsi la possibilità di riemergere dopo, quando le acque si saranno calmate. Meno se ne parla e più è probabile che molti non vadano a votare, causando la nullità del referendum per mancanza del quorum, anche se oltre il 65% degli italiani è contro il nucleare.


Grazie ai beoti come te, l'Italia va a tutte fossili, gas in primis, unico caso al mondo:
http://www.iea.org/stats/pdf_graphs/ITELEC.pdf
siamo letteralmente attaccati alla canna del gas!

ruggero.daros ha Scritto:

- Qualche dato sulla potenza e sull’energia fornita dalle centrali nucleari. La centrale nucleare slovena ha una potenza di 660 MW (M = un milione) e nel 2009 ha prodotto 5.459 GWh (G = un miliardo). La nostra centrale dismessa di Caorso aveva un potenza di 860 MW.  Le quattro grandi centrali nucleari previste in Italia dovrebbero avere una potenza di 1.600 MW. Facendo i confronti anche con alcune centrali francesi, si può stimare che una centrale nucleare da 1.000 MW di potenza, renda ogni anno circa 8.000 GWh di energia elettrica.


Parli di cose che non conosci affatto.
Gli EPR che si volevano installare in Italia hanno una potenza elettrica di 1,6 GWe e con un capacity factor di almeno il 90 %, producono 12,6 TWh all'anno (12.600 GWh/anno)!
http://www.epr-reactor.co.uk/ssmod/liblo...%20EPR.pdf
http://www.areva-np.com/common/liblocal/...R_US_2.pdf

ruggero.daros ha Scritto:

- I consumi di energia elettrica in Italia. Nel 2009 abbiamo consumato circa 330.000 GWh di energia elettrica  con un incremento medio annuale di quasi il 2% negli ultimi vent’anni. Il 2% equivale a 6.600 GWh  che è l’energia fornita in un anno da una centrale nucleare di media potenza. Se volessimo soddisfare tutto il fabbisogno italiano di energia elettrica con centrali nucleari di potenza medio-alta, dovremmo costruirne una quarantina. Ma il dato sorprendente è che ogni anno dovremmo costruire una centrale nucleare solo per compensare l’aumento dei consumi di quell’anno!


Negli ultimi 10 anni, la richiesta complessiva di energia elettrica (al lordo delle perdite) è passata dai quasi 305 TWh del 2001 ai 330 TWh del 2010, tra l'altro con un calo di quasi il 6 % nel 2009 (tabella di pagina 5 del pdf di TERNA - pag. 159 del documento) e con una crescita media annua (degli ultimi 10 anni) di neanche 3,2 TWh/anno:
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2501
considerato che un reattore EPR produce più di una dozzina di TWh, l'incremento del consumo (nazionale) è stato pari a neanche 2 reattori nucleari, negli ultimi 10 anni, ma se si considera l'incremento annuo (circa 3 TWh/anno), equivale a solo un 1/4 di reattore EPR (12,6 TWh/anno)!
Eloquente il grafico riportato qui:
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2497
in cui oltre mettere in evidenza un deficit cronico di 45 TWh di energia elettrica importata (dalla "nuclearissima" Francia che invece ha un attivo di 50 TWh, che è il nostro passivo), vi è pure il calo del consumo elettrico negli anni 2008 e 2009. Va precisato che i consumi elettrici non crescono in maniera indefinita nel tempo, come del resto una popolazione (umana o animale), ma raggiungono un punto di "equilibrio" (di saturazione) a causa delle limitatezze delle risorse, del territorio, ecc., seguendo una crescita di tipo logistico.
Di questo fenomeno ne ha già e ben discusso l'ing. Roberto Vacca, applicandolo all'energia primaria, ma il discorso non cambia nella sostanza se applicato all'energia elettrica o alla crescita demografica (solo per fare qualche esempio):
http://www.fisicamente.net/SCI_SOC/NUCLEARE_vacca.pdf
Siccome non sai di che parlo, vedi qui:
http://www2.stat.unibo.it/mignani/Didatt...istica.pdf
e qui da pag. 35:
http://www.science.unitn.it/~anal1/bioma..._08_09.pdf
Negli ultimi 20 anni l'incremento medio annuo è stato di circa 5 TWh/anno (non i 6,6 TW/anno da te farneticati!), ma è in calo se si considerano gli ultimi 10 anni, proprio per il fenomeno appena riportato: crescita logistica, non quindi indefinita, nel tempo! Ovvio!
In ogni caso per soddisfare totalmente il fabbisogno elettrico in Italia (330 TWh, includendo i 45 TWh importati e le perdite pari al 6 %, dato Terna 2010) occorrono circa 26 reattori nucleari, e collocandone mediamente almento 2 (reattori) ad impianto, significa installare 13 impianti nucleari.
E' chiaro che nessuno competente in materia voglia coprire per forza il 100% del fabbisogno elettrico su fonte elettronucleare
. Come ho già detto qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...33#pid3733
facendo qualche considerazione per l'Italia, mantendo giustamente la quota di energia elettrica prodotta dall'idroelettrico e da tutte le rinnovabili, per sostuire la quota di fossili (circa 220 TWh netti) e per coprire le importazioni (45 TWh), sono necessari, grosso modo (per 265 TWh), circa 20 reattori EPR che potrebbero essere collocati in 10 impianti nucleari (mediamente 2 reattori per centrale):
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2497
Almeno per iniziare, per l'Italia, avrei affidato all'energia elettronucleare la quota del fabbisogno elettrico di base (24/24h per 365 giorni all'anno) che è pari a una richiesta costante, di potenza elettrica effettiva, di oltre 20 GWe, come riportato nella curva di durata della potenza oraria richiesta sulla rete italiana di TERNA (pagine 75 - pag. 3 del pdf):
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2501
Tale fabbisogno di base rappresenta quasi il 60% del totale del consumo elettrico nazionale e può essere soddisfatto (fabbisogno elettrico di base) da 14 reattori EPR collocati in 7 centrali nucleari.
Si tenga presente che l'Italia non è tra i Paesi maggiormente consumatori di energia elettrica, ne ha trend elevati:
http://noi-italia2011.istat.it/fileadmin...ati/74.pdf
difficile immaginare drastici cali dei consumi, se non facendo la fine dei PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna)!

ruggero.daros ha Scritto:

- Quattro centrali nucleari a costo zero. Nessuno vuole tornare ai tempi delle caverne, ma non è necessario nemmeno andare tutti sulla Luna. Se, invece di incrementare i consumi energetici del 2% all’anno, si limitasse l’incremento all’1% (attenzione: non diminuire i consumi, ma incrementarli di meno), da qui al 2020 avremmo risparmiato tanta energia quanta quella fornita da quattro centrali nucleari. Utopia? Non credo, con una intelligente pianificazione energetica sarebbe possibile farlo senza ripercussioni sull’economia ed è comunque una strada che prima o dopo dovremmo percorrere.


Come ho già detto, l'Italia è già tra i Paesi più sviluppari meno energivori, e gli incrementi annui di energia sono in diminuzione in quanto non è una grandezza che può crescere indenitivamente nel tempo, avendo un crescita logistica, come ho detto poc'anzi.
Il punto è: come vogliamo produrre prevalentemente e realisticamente i 330 TWh di cui abbiamo bisogno!? Fossili o nucleare!?

ruggero.daros ha Scritto:

- Quanta energia può dare il fotovoltaico? Un impianto domestico da 1 kWp di potenza (potenza di picco, cioè la potenza con il sole al massimo) fornice in un anno circa 1.000 KWh di energia elettrica (teniamo conto che il fotovoltaico funziona solo con la luce del Sole, mentre le centrali termiche possono funzionare 24h al giorno). Quindi gli 8.000 MWp di fotovoltaico che saranno installati entro il 2011 forniranno circa 8.000 GWh di energia elettrica, la stessa energia fornita da una centrale nucleare di 1.000 MW di potenza.


Non hai la minima idea di come funzioni una rete! Tanto per cominciare, con le rinnovabili intermittenti (solare ed eolico) come è possibile soddisfare il fabbisogno di base (24/24h per 365 giorni l'anno) che è pari a una richiesta costante, di potenza elettrica effettiva, di oltre 20 GWe, rappresentando quasi il 60% del totale del consumo elettrico nazionale?
Non è possibile tecnicamente confrontare fonti aleatorie (rinnovabili intermittenti) con fonti programmabili/modulabili (termofossili, nucleare, idroelettrico e biomasse).
Ecco perchè 8 TWh/anno prodotti dalle rinnovabili intermittenti non sono paragonabili alla stessa quantità di energia prodotta da fonti programmabili/modulabili in quanto tale energia è prodotta dove, quando e quanta ci serve (oltre che a costi assai più ragionevoli).

ruggero.daros ha Scritto:

- Considerazione. Se in 3 anni abbiamo installato in fotovoltaico l’equivalente di una centrale nucleare, perché non continuare su questa strada visto che nel 2020 avremmo l’equivalente di quattro centrali nucleari? C’è già una richiesta da parte degli utenti per altri 25.000 MW, ma il governo aveva bloccato gli incentivi oltre gli 8.000 MW perché sarebbero costati troppo. E pensare che la Germania, con meno sole di noi, ne ha già installati per 52.000 MW.


Confondi potenza con energia. Nella tua amata Germania, il 16,6% di MW eolico (netto) installato (sul totale di potenza elettrica tedesca installata, includendo tutte le fonti), produce il 6,9% di energia elettrica (sul totale di energia elettrica prodotta, includendo tutte le fonti), mentre il 13,2% di MW nucleare installato (sempre sul totale di potenza elettrica tedesca installata) produce ben il 22,8% di energia elettrica! In altre parole, in Germania c'è installata più potenza eolica che nucleare, ma il nucleare, nonostante sia meno presente (come potenza installata), produce oltre il triplo dell'energia proveniente dalle pale eoliche! Per il fotovoltaico le cose vanno pure peggio dell'eolico, in quanto, la potenza installata (6,3% del totale) produce solo l'1,2% di energia elettrica! In altre parole, le migliore "rese" si hanno dal nucleare (kernenergie) e dal carbone (lignite - braunkohle). Già parlato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...69#pid1469
L'attuale (al 31/12/2010, dati TERNA) potenza efficiente lorda del fotovoltaico, in Italia, è pari a quasi 3,5 GWp (3.469,9 MWp) i quali non hanno prodotto neppure 2 GWh di energia elettrica (precisamente 1.905,7 di MWh elettrici lordi) nell'ultimo anno (2010), ergo, la stessa potenza di 3,5 GWe se provenisse dal nucleare sarebbe pari a circa 2 reattori EPR che nell'arco di un anno producono oltre 25 GWh (complessivamente e con un capacity factor del 90%), cioè più di una dozzina di volte del fotovoltaico!
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2497
Da notarsi come il fotovoltaico, in Italia, produca energia, mediamente, per poco più del 6% delle ore annue, contro almeno il 90% del nucleare.
In altre parole 1 kWp fotovoltaico produce mediamente 550 KWh (ovvio che al sud questo valore possa anche raddoppiarsi, ma la media italiana estrapolata dai dati TERNA poco è più di mezzo MWh/anno), mentre 1 kWe nucleare produce almeno 7.884 kWh (quasi 8 MWh)
!
Quindi per paragonare l'energia annua prodotta da fotovoltaico con in nucleare è necessario aumentare la potenza installate fotovoltaica di un ordine di grandezza! Praticamente per produrre la stessa energia di un EPR (1,6 GWe), nell'arco di una anno, è necessaria una potenza fotovoltaica di oltre 25 GWp! Anche ipotizzando di installare i pannelli nel sud Italia, sperando di raddoppiare il capacity factor, è necessario comunque installare una potenza di oltre 12 GWp di fotovoltaico per produrre la stessa quantità di un EPR (1,6 GWe), nell'arco di un anno.
Ripeto, però, per l'ennesima volta: tali valori rimangono comunque incomparabili perchè una fonte intermittente (fotovoltaico e eolico) non può sostituire nessuna altra fonte perchè non è ne programmabile (come nucleare, carbone, biomasse) ne tanto meno controllabile (come l'idroelettrico o il turbogas).
Commentando ulteriormente il tuo delirio, per eguagliare la produzione di energia elettrica, nell'arco di un anno, di 4 reattori nucleari EPR (1,6 GWe ciascuno per almeno 50 TWh prodotte), è necessario installare circa 100 GWp di fotovoltaici! Anche sperando di raddoppiare il capacity factor del fotovoltaico, rimarrebbero comunque da installare almeno 50 GWp, rimanendo valido quanto ho già detto in merito all'imparagonabilità tecnica, in primis (ma anche economica), tra le fonti aleatorie (eolico e solare) e quelle programmabili/controllabili (nucleare, fossili, biomasse, geotermico e idroelettrico).

ruggero.daros ha Scritto:

- Costi del fotovoltaico. Un impianto domestico attualmente costa circa 4.000 euro al kWp. Se moltiplichiamo per gli 8.000 MWp (8.000.000 kWp) installati entro il 2011, otteniamo 32 miliardi di euro. Quindi per ottenere con il fotovoltaico l’energia equivalente ad una centrale nucleare di media potenza (1.000 MW), dovremmo spendere circa 32 miliardi di euro.  Se poi prendiamo in considerazione questi 8.000 più i 25.000 richiesti per i prossimi anni, il conto diventerebbe 132 miliardi di euro, molto vicino ai 140 miliardi calcolati dal ministro Romani e considerati dallo stesso una spesa folle se paragonati al costo del nucleare.


Altre parole a vanvera, non sai di che parli! Innanzitutto si confronta il costo livellizzato (LCOE), non quello di investimento per la costruzione dell'impianto (overnight costs), altrimenti la fonte più conveniente sarebbe il gas, cosa non vera, in quanto almeno l'80% del costo del kWh dal gas, come ho già illustrato, è rappresentato dal costo del combustibile stesso, non computato, ovviamente, nel costo di costruzione.
Nelle tabelle 3.1a e 3.1b di pagina 48 e 49 (pag. 49 e 50 del pdf) del Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition (IEA/NEA) sono riportati i costi per la costruzione dell'impianto (overnight costs) per tutte le fonti (nucleari, fossili e rinnovabili intermittenti e non) e riferite ai vari Paesi, in cui si evince, prendendo come dato medio quello di EURELECTRIC, che il costo (overnight costs) del nucleare è di 4.724 USD/kWe mentre per il fotovoltaico è di 6.006 USD/kWe; nel caso del fotovoltaico, a causa dell'infimo capacity factor, tale valore va incrementato di circa un ordine di grandezza! In altre parole, installare 1 GWe di nucleare costa 4,7 miliardi di dollari (non di euro!) mentre per installare 1 GWe di fotovoltaico occorrono, utilizzando il capacit factor medio italiano, pari al 6,3%, quasi 100 miliardi di dollari, che anche se diventassero 50 miliardi (di dollari), installando i pannelli nelle aree più assolate del meridione, rimane un costo astronomico, non risolvendo in ogni caso il problema della programmabilità e controllabilità della produzione elettrica!
Infatti se si vanno a confrontare i costi livellizzati (LCOE, comprende tutte le voci di costo, e la metodologia è riportata nel capitolo 2: Methodology, conventions and key assumptions, da pagina 33 a pagina 45 - da pag. 34 a pag. 46 del pdf) tra il nucleare, le fossili e l'eolico, il nucleare, mediamente, ne esce vincente, come mostrato nelle figure ES.1 (Regional ranges of LCOE for nuclear, coal, gas and onshore wind power plants - at 5% discount rate) e ES.2 (Regional ranges of LCOE for nuclear, coal, gas and onshore wind power plants - at 10% discount rate) a pagina 18 e 19 (pag. 19 e 20 del pdf).
Il costo del fotovoltaico è invece pazzesco: considerando come dato medio sempre quello di EURELECTRIC il LCOE è di 244,73 USD/MWh (con un tasso di sconto del 5%) e arriva a 361,03 USD/MWh (con un tasso di sconto del 10%), mentre se si considera il dato specifico per l'Italia, il LCOE del fotovoltaico è compreso tra 410,36 USD/MWh e 615,98 USD/MWh (per entrambe le ipotesi finanziarie)! Ciò è mostrato nella tabella 3.7d (Renewable power plants: Levelised costs of electricity in US dollars per MWh) di pagina 62 (pag. 63 del pdf).
Per il nucleare, considerando come dato medio sempre quello di EURELECTRIC, il LCOE è di 59,93 USD/MWh (con un tasso di sconto del 5%) e arriva a 105.84 USD/MWh (con un tasso di sconto del 10%), come riporta la tabella 3.7a (Nuclear power plants: Levelised costs of electricity in US dollars per MWh) di pagina 59 (pag. 60 del pdf). Ripeto, il nucleare è mediamente più conveniente delle fossili (pagina 18 e 19 - pag. 19 e 20 del pdf).
Ricordo che L'AEEG (Autorità per l'energia elettrica e il gas) ha recentemente affermato che "l'andamento dei costi attesi fino al 2020 per l'incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per un totale complessivo per il periodo 2010 – 2020 prossimo a 100 miliardi di euro" (pagina 15 - pag. 16 del pdf):
http://www.autorita.energia.it/allegati/...-11pas.pdf
ne avevo accennato già qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...71#pid4471
e, come ho già detto, se i 100 miliardi di incentivazione per le rinnovabili (per il decennio 2010 - 2020) fossero spesi per il nucleare, avremo potuto installare almeno 20 reattori EPR (1,6 GWe) in 10 centrali nucleari (mediamente 2 reattori per centrale) e avrebbero prodotto 250 TWh all'anno (tra il 75% e l'80% del fabbisogno nazionale, analogamente alla Francia... non certo frazioni percentuali come per il solare!), coprendo i 210 TWh prodotti attualmente con le inquinanti fossili e quasi gli oltre 40 TWh importati:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...26#pid4526

ruggero.daros ha Scritto:

- Costo di costruzione del una centrale nucleare. I costi non sono mai stati chiari. Nominalmente costruire una centrale nucleare costa circa 3000 euro al KW, quindi una centrale da 1.000 MW costerebbe 3 miliardi di euro.  Circa 10 volte di meno di un impianto fotovoltaico che può fornire la stessa energia. Ma questi sono solo i costi di costruzione, poi c’è il costo dell’estrazione e della lavorazione dell’uranio, della gestione della centrale, dello smaltimento dei rifiuti e dello smantellamento della centrale una volta che ha finito il suo ciclo di vita.


I costi sono chiari, sei tu che non li conosci affatto e non sai di che parli.
Qui ho già commentato abbondantemente i costi:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...99#pid2899
Il costo livellizzato include tutte le voci di spesa (ti ho già indicato il capito da leggerti del Projected Costs of  Generating Electricity), e per il nucleare ciò che incide di più sul LCOE è il tasso di interesse con cui è finanziato l'investimento.
Infatti, un aumento del tasso di sconto incide di più sul costo livellizzato (LCOE) di produzione di energia elettronucleare in quanto ha un costo (Overnight cost) di investimento (essenzialmente di costruzione) più elevato delle fossili (sopratutto per il gas), come illustrato nella figura 6.7 (LCOE as a function of the discount rate) di pagina 112 (pag. 113 del pdf) e nella figura 6.8 (The ratio of investment cost to total costs as a function of the discount rate) di pagina 113 (pag. 114 del pdf) e nei grafici di pagina 156 e 157 (pag. 157 e 158 del pdf), Impact of corporate taxes at 5% discount rate and 50% equity finance e Impact of corporate taxes at 10% basic discount rate and 50% equity finance.
Analogamente, l'aumento del costo di costruzione incide di più sul costo livellizzato (LCOE) del nucleare (ma anche sulle rinnovabili) rispetto alle fossili; a tal proposito si vedano i grafici LCOE as a function of a 30% construction cost increase, di pagina 119 (pag. 120 del pdf), entrambi calcolati con un discount rate del 5 % e del 10 %. Così pure, i ritardi di costruzione incidono maggiormente sulle fonti con elevati costi di investimento come il nucleare, il carbone con cattura di co2 (Coal w/CCS - Carbon capture and storage) e le rinnovabili (eolico e solare), come mostrato nel grafici LCOE as a function of a variation in the construction period riferiti sempre nei 2 casi di 5 % e 10 % di discount rate (pagina 120 - pag. 121 del pdf).
Però, in caso di aumento, anche elevato, del combustibile, la produzione per fonte elettronucleare dimostra un costo livellizzato (LCOE) praticamente costante, al contrario del carbone e soprattutto del gas, come rappresentato nei 4 grafici di pagina 115 (pag. 116 del pdf), LCOE as a function of fuel cost variation e Share of fuel cost over total LCOE calculated (entrambi calcolati con un discount rate del 5 % e del 10 %).
Il costo di decommissionamento incide poco sul LCOE come dimostra l'esperienza americana (0.1 to 0.2 cents/kWh):
http://www.world-nuclear.org/info/inf19.html
Nella già citata tabella 3.7a (Nuclear power plants: Levelised costs of electricity in US dollars per MWh) di pagina 59 (pag. 60 del pdf), il costo di decommissionamento (Decommissioning costs) è ovviamente computato (con tasso di sconto del 5% e del 10%) nel LCOE ed è mediamente inferiore ai 0.2 USD/MWh (0.02 cents/kWh); sono evidentemente computati anche i costi del ciclo del combustibile (Fuel Cycle costs: include il costo dell'uranio, la conversione, l'arricchimento e la fabbricazione) e i costi operativi e di manutenzione (O&M costs).
Ripropongo questo interessante documento della I.A.E.A. (International Atomic Energy Agency), intitolato NPP Costs (Capital, O&M and Fuel Costs) Calculation of LUEC (Technical Cooperation Workshop on Nuclear Power Plant Technology Assessment Vienna, November 17-20, 2008), a pagina 18, è illustrata la ripartizione del costo del kWh nucleare (con la ripartizione del costo del ciclo del combustile):
http://www.iaea.org/NuclearPower/Downloa...nzalez.pdf
Ripero, ciò che incide di più sul costo del kWh (LCOE) elettronucleare è l'interesse sull'investimento.
Inoltre un moderno impianto nucleare è realizzato per rimanere in esercizio per almeno 60 anni, assai meno per le centrali termofossili.

ruggero.daros ha Scritto:

- Costo totale di una centrale nucleare. Secondo Marzio Bellacci (ex consulente ENI al ministero) autore del libro “Italia al lume di candela” edito dall’Asino d’Oro, il costo totale, fino ad ora, delle quattro centrali nucleari italiane è stato di 100 miliardi di euro, cioè 25 miliardi di euro ognuna (cifra confermata da altri studi su centrali all’estero). E in questa cifra non è compreso il costo per lo smantellamento della centrale e per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti radioattivi. E’ abbastanza probabile che considerando anche questi costi si possano tranquillamente superare i 140 miliardi di euro. Una cifra simile a quella che servirebbe per fornire la stessa energia con il fotovoltaico. Teniamo conto inoltre del fatto che, mentre il fotovoltaico ci costa solo in bolletta, molto probabilmente il nucleare ci costerebbe sia in bolletta che come incremento del debito pubblico.


Continua il tuo delirio. Continui imperterrito a confondere il costo di costruzione con il costo livellizzato dell'energia elettrica (LCOE).
Come ho appena detto, è il LCOE che comprende tutte le voci, incluso il costo di costruzione (Overnight costs), gli interessi dell'investimento (discount rates), i costo del ciclo del combustibile (Fuel Cycle costs), i costi operativi e di manutenzione (O&M costs) e i costi di ciò che tu chiami "smantellamento" (Decommissioning costs).
Ti ho già dimostrato che con un investimento di 100 miliardi di euro per il nucleare (pari all'incentivazione per le rinnovabili nel decennio 2010 - 2020), si possono installare almeno 20 reattori EPR (1,6 GWe) in 10 centrali nucleari (mediamente 2 reattori per centrale) e producendo 250 TWh all'anno (tra il 75% e l'80% del fabbisogno nazionale, analogamente alla Francia... non certo frazioni percentuali come per il solare!), coprendo i 210 TWh prodotti attualmente con le inquinanti fossili e quasi gli oltre 40 TWh importati.
Con la stessa cifra si possono installare poco più di 20 GWp fotovoltaica (6.592 USD/kWe, cioè 4.624 €/kWe - dato riferito all'Italia - tab. 3.7d: Renewable power plants: Levelised costs of electricity in US dollars per MWh - pagina 62 - pag. 63 del pdf Projected Costs of  Generating Electricity) che produrrebbero una dozzina di TWh se si considera il capacity factor medio nazionale italiano (6,3%) o una ventina di TWh se si installano i pannelli nelle aree più assolate del Belpaese.
In altre parole, a parità di investimento (100 miliardi) si può installare una potenza fotovoltaica per produrre una ventina di TWh all'anno, al massimo, oppure installare una potenza elettronucleare per produrre ben oltre 200 TWh!
Lascia perdere cosa dice tale Marzio Bellacci, non ha nessuna competenza scientifica e tecnica in materia! Nella sua vita si è occupato di giornalismo e pubbliche relazioni:
http://www.marziobellacci.com/?page_id=3
e non ha nessuna titolo accademico idoneo.

ruggero.daros ha Scritto:

- Tempi di smantellamento di una centrale nucleare. “Lo smantellamento di una centrale richiede tempi estremamente lunghi e diverse volte superiori al tempo di costruzione e di funzionamento. Ad esempio l'Autorità inglese per il decommissioning ritiene che per il reattore di Calder Hall a Sellafield in Gran Bretagna, chiuso nel 2003, i lavori potranno terminare all'incirca nel 2115, cioè circa 160 anni dall'inaugurazione, avvenuta negli anni cinquanta. Naturalmente deve anche essere trovato un sito atto ad accogliere le scorie ed i materiali provenienti dallo smantellamento.” (tratta da “Centrale Elettronucleare” in Wikipedia, di cui consiglio la lettura).


Non ha mai letto letteratura scientifica in merito, infatti la tua fonte è Wikipedia e confermi ancora una volta la tua incompetenza e pressapochismo.
Come ho già detto i costi del dello smantellamento di una centrale nucleare rappresentano una piccola parte del costo del kWh elettronuclare; i tempi effettivi del decommissioning sono variabili e dipendono anche dalle scelte politiche. Come è riportato sul rapporto Il decommissioning degli impianti nucleari e la sistemazione dei materiali radioattivi (Fondazione Luigi Einaudi - Roma - osservatorio sulla politica energetica - a cura di Ugo Spezia e Ivo Tripputi, Maggio 2008), da pagina 15 a pagina 17: "per esempio, in quei Paesi (come la Germania) che hanno avviato riflessioni su un abbandono più o meno progressivo dell’energia nucleare l’obiettivo è in genere quello di accelerare al massimo le attività di decommissioning, al fine di arrivare il più rapidamente possibile ad utilizzare i siti nucleari per altri fini. Altre motivazioni sono relative al possibile degrado dell’impianto dopo la sua chiusura, oltre che alla possibile perdita delle conoscenze operative e del personale competente dopo l’interruzione dei programmi nucleari. In questi paesi si prevede in genere di portare a termine le attività di decommissioning in un periodo di 10 o 20 anni, in dipendenza della disponibilità degli impianti di stoccaggio o di smaltimento dei rifiuti radioattivi. Altri paesi, come ad esempio l’Olanda, sono invece maggiormente sensibili ai benefici del rinvio delle attività di decommissioning al fine di trarre vantaggio dal decadimento naturale dei radionuclidi, che semplifica alcune delle attività e ne riduce o ne dilaziona i costi. La scelta di differire le attività è sistematicamente adottata nei paesi che non dispongono di adeguate infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti. I paesi che continuano ad impegnarsi nell’uso dell’energia nucleare, come Giappone e Francia, condividono l’obiettivo di completare il decommissioning nel più breve tempo possibile, al fine di rendere disponibili i siti per la costruzione di nuovi impianti nucleari, risparmiando le risorse che sarebbero necessarie per trovare nuovi siti nucleari e per ottenere l’autorizzazione per svilupparli. Altri paesi, come gli Stati Uniti, il Canada, il Belgio, il Regno Unito e la Svizzera, hanno politiche più diversificate, nel cui ambito ogni impianto è esaminato separatamente e si assumono decisioni caso per caso".
http://www.opef.it/userfiles/Decommissio...eriali.pdf
Per quanto riguarda la Centrale nucleare di Calder Hall (centrale elettronucleare inglese situata presso il complesso nucleare di Sellafield, in Cumbria, in Inghilterra), a pagina 112 e 113 (pag. 117 e 118 del pdf) del Nuclear Decommissioning Authority Annual Report & Accounts 2010/2011, vi è riportato lo stato di avanzamento dello smantellamento della centrale:
http://www.nda.gov.uk/documents/upload/A...0-2011.pdf
Vorrei sapere dove, e intendo in letteratura scientifica, vi sia scritto che nella centrale in questione, lo smantellamento abbia bisogno, tecnicamente, di tempo sino al 2115!?
Lascia perdere wikipedia! Voglio documentazione seria!
In questo documento della IAEA, a pagina 51, sono riportate, sinteticamente, le caratteristiche dei reattori della centrale in questione:
http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...30_web.pdf
idem qui:
http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/p...y%20Status
http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/p...y%20Status
http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/p...y%20Status
http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/p...y%20Status

ruggero.daros ha Scritto:

- Quanta CO2 emette il nucleare. Le emissioni di gas serra sono dovute prevalentemente alla fase di produzione del combustibile nucleare che coinvolge l’estrazione e l’arricchimento dell’uranio e alla costruzione della centrale. Per il primo basterebbe arricchire l’uranio all’estero, così noi risultiamo “puliti”. Chi è favorevole al nucleare stima una emissione in grammi di CO2  per kWh prodotti che va da 6 a 26, mentre chi è contrario da 84 a 122 g per kWh. Per confronto: eolico da 6 a 46; fotovoltaico da 53 a 280; idroelettrico da 4 a 236; termico a gas da 439 a 680, carbone da 860 a 1200. Tutti questi valori tengono conto anche dell’emissione in fase di costruzione (fonte: “Centrale Elettronucleare”  Wikipedia).


Ancora wikipedia!
In questa articolo pubblicato della IAEA, nel Life-Cycle Assessment (LCA), a pagina 21 (pag. 3 del pdf) si evince che il nucleare produce dai 2,5 ai 5 gCO2eq/kWh (grammi di anidride carbonica equivalente su kWh di energia prodotta) contro un intervallo che va da 8,2 gCO2eq/kWh a 76,4 gCO2eq/kWh per il solare fotovoltaico:
http://www.iaea.org/Publications/Magazin...ticle4.pdf
Analogamente, a pagina 12, di questo documento IAEA, intitolato A guide to life-cycle greenhouse gas (GHG) emissions from electric supply technologies, è riportata la produzione di anidride carbonica equivalente sull'unità di energia elettrica prodotta:
http://www.iaea.org/OurWork/ST/NE/Pess/a...eisser.pdf
Nel voluminoso rapporto intitolato 2011 Inventory of U.S. Greenhouse Gas Emissions and Sinks dell'ente governativo statunitense E.P.A. (Environmental Protection Agency), nella tabella di pagina 26, 27 e 28, è mostrata la produzione di GHG (Greenhouse Gas) in TgCO2Eq (tonnellate di annidride carbonica equivalente) in base alla attività e fonte:
http://www.epa.gov/climatechange/emissio...Report.pdf
Ne avevo già accennato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...401#pid401
si veda anche qui:
http://www.world-nuclear.org/why/greenho...ation.html
Inoltre, sui costi della cattura delle emissioni di gas serra, si veda questo recente documento della I.E.A. (International Energy Agency) intitolato Cost and Performance of Carbon Dioxide Capture from Power Generation:
http://www.iea.org/papers/2011/costperf_...wergen.pdf
Dalle stesse proiezioni I.E.A. al 2050, il contributo dell'energia nucleare, alla riduzione di anidride carbonica (CO2), in miliardi di tonnellate (Gt) é sempre superiore al contributo ottenuto dalla somma del solare fotovoltaico (PV) e del solare termodinamico (CSP - concentrated solar power). Come illustrato nel Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. e N.E.A., a pagina 179 (180 del pdf), nella figura 10.1 (Reduction in CO2 emissions from the baseline scenario in the power sector in the ACT Map and BLUE Map scenarios in 2050, by technology area), nel primo scenario é ipotizzata una riduzione complessiva di 14 miliardi di tonnellare di CO2 nell'anno 2050 di cui il 14 % dal nucleare, il 5 % dal fotovoltaico (PV) e il 4 % dal solare termodinamico (CSP), che equivalgono a una riduzione di quasi 2 miliardi di tonnellate dal nucleare, 700 milioni di tonnellate in meno dal fotovoltaio e 560 milioni di tonnellate dal termodinamico. Nello scenario più favorevole di riduzione di CO2 per il 2050, sono ipotizzati 18 miliardi di tonnellate in meno di CO2, di cui il 15 % dal nucleare, il 7 % dal fotovoltaico (PV) e il 7 % dal solare termodinamico (CSP), che equivalgono a una riduzione di quasi 2,7 miliardi di tonnellate dal nucleare, 1,26 miliardi di tonnellate in meno dal fotovoltaio e la stessa quantità (1,26 Gt) dal termodinamico. Quindi i 2,7 miliardi di tonnellate di CO2 in meno per il 2050, sono in realtà lo scenario più favorevole che ipotizza complessivamente 18 Gt (miliardi di tonnellate) in meno di anidride carbonica e sono ottenuti sommando il 7 % di fotovoltaico con il 7 % termodinamico (CSP).
Già parlata fin troppo qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...841#pid841
Non solo; confrontando indicatori fondamentali, si scopre che in Germania, (dati 2008, tabella di pagina II.217 - pag. 289 del pdf)  si hanno 57,3 tCO2/TJ (tonnellate di CO2 su il totale energia primaria fornita - TPES) e 9,79 tCO2/popolazione (tonnellate di CO2 pro capite), mentre in Francia (dati 2008, tabella di pagina II.211 - pag. 283 del pdf) sono indicati 33 tCO2/TJ e 5,74 tCO2/popolazione. Infatti, secondo il protocollo di Kyoto (Kyoto target), la Germania deve ridurre le emissioni di anidride carbonica del 21 % (analogamente all'inquinante e "verde" Danimarca), mentre la Francia non deve ridurre le emissioni (0 %) come indicato nella tabella 1 di pagina xix (21 del pdf) del CO2 EMISSIONS FROM FUEL COMBUSTION.
Già detto qui (in risposta a un beota come te!):
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...27#pid2327
Un altro elemento interessante di riflessione, presente nel rapporto Energy Technology Perspectives 2010. Scenarios and Strategies to 2050 (rapporto dell'I.E.A. del 1 Luglio 2010), sono le emissioni inquinanti di NOx (ossidi di azoto e le loro miscele) e SO2 (anidride solforosa o biossido di zolfo); nella figura 17.2 - NOx and SO2 emissions from energy technologies in the electricity sector - di pagina 633 (pag. 635 del pdf), si evince come la produzione di energia elettronucleare abbia una emissione di questi inquinanti (espressa in grammi/MWh) inferiore al solare sia fotovoltaico che termodinamico (PV: photovoltaic - CSP: concentrated solar power) e sopratutto inferiore al tanto "amato" gas NGCC (natural gas combined cycle) degli "ambientalisti!":
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...866#pid866
La ripartizione di GHG e inquinanti atmosferici, per fonte, è ben illustrata nel rapporto intitolato Externalities of Energy: Extension of accounting framework and Policy Applications (final technical report), da cui si evince, che per il fotovoltaico, nel LCA (Life-Cycle Assessment) vi è per la maggior parte produzione di gas serra e biossidi di azoto e zolfo (complessivamente poco più del 70 % del totale), come ho poc'anzi detto (pagina 35):
http://www.externe.info/expoltec.pdf

ruggero.daros ha Scritto:

- Altre motivazioni per votare SI al referendum sul nucleare. Oltre alle motivazioni precedenti bisognerebbe votare SI (ricordo che votando SI viene abrogata la norma che reintroduce il nucleare) per i rischi ambientali insiti nel nucleare, per l’incapacità di gestire le scorie (in Italia sembra che la gestione delle scorie delle vecchie centrali nucleari sia stata affidata a società coinvolte con la ‘ndrangheta e non si può escludere che molti fusti siano finiti o finiranno in fondo al mare), per i risvolti militari dell’energia nucleare e per la mancanza di trasparenza con cui vengono gestite le emergenze.


Più che altre motivazioni sono altre stronzate.
In Italia vi è molta corruzione e criminalità nella sanità, ma nessuno ha proposto la chiusura degli ospedali!
Anche il Messico gestisce la filiera nucleare, non si capisce perchè non si possa fare in Italia:
http://www.oecd-nea.org/rwm/profiles/Mex...le_web.pdf
Nucleare civile e militare (armamenti) seguono due filiere tecnologiche ben distinte. La maggioranza dei Paesi con produzione di energia elettronucleare sono privi di armamenti nucleari, infatti tra primi 10 produttori, solo 4 Paesi sono dotati di armamenti nucleari (USA, Francia, Russia e Cina), mentre Nazioni che producono quasi la metà, più di un terzo o un quarto del loro fabbisogno elettrico, attraverso la fonte nucleare, sono privi di ordigni nucleari (Ucraina, Svezia, Korea del Sud, Svizzera e Giappone); sinteticamente qui a pagina 19 (pag. 17 del pdf):
http://www.iea.org/textbase/nppdf/free/2...s_2010.pdf
ne avevo già accennato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...454#pid454
inoltre, la percentuale di arricchimento di un combustibile nucleare, per una centrale elttronucleare, non supera il 5%, mentre per una bomba atomica si costruisce o con uranio arricchito (arricchimento in U−235 superiore al 90%) o con Pu−239 non inquinato dalla presenza di suoi isotopi a peso maggiore (ad es. Pu−240). Nel primo caso sono necessari costosissimi impianti di arricchimento che poche grandi nazioni posseggono oppure sofisticate ultracentrifughe. Per esempio, con queste ultime, l’Iran afferma di arrivare al 20%, arricchimento che va benissimo per reattori nucleari ma insufficiente per una bomba. Per quanto riguarda il plutonio bisogna avere un reattore nucleare costruito ad hoc (quindi facilmente individuabile) e possedere la tecnologia dell’implosione del combustibile nucleare. Per quanto riguarda l’utilizzo di scorie radioattive esse sono costituite di plutonio non adatto a fini bellici. L’unico serio pericolo deriva dalle cessione di ordigni nucleari, già "pronti per l'uso", derivanti dallo smantellamento degli arsenali delle nazioni dell’ex URSS.
Consiglio a tutti la lettura di questa intevista la Prof. Franco Casali (Docente di fisica dei neutroni presso l'Università di Bologna):
http://fusione.altervista.org/Franco_Cas...cleare.htm
Ovviamente esistono sempre i reattori nucleari della filiera CANDU (CANadian Deuterium Uranium), operante ad uranio naturale (non arricchito, con la concentrazione di U235 di circa lo 0,7%, pari a quella presente nell'uranio estratto in natura) e con moderatore ad acqua pesante (D2O).
I rischi del nucleare!? Non sai che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (W.H.O. - World Health Organization - nell'acronimo inglese), ha ufficialmente dichiarato, nell'Air quality and health (Fact sheet N°313 - Updated August 2008), che "Air pollution is a major environmental risk to health and is estimated to cause approximately 2 million premature deaths worldwide per year". In pratica l'inquinamento atmosferico delle fonti fossili è responsabile di circa 2 milioni di morti l'anno!
http://www.who.int/mediacentre/factsheet...index.html
Qui vi sono i dati riferiti a ogni singola Nazione, sulle morti stimate a causa dell'inquinamento atmosferico da PM10 (air pollution) e combustibili solidi:
http://www.who.int/entity/quantifying_eh...lesebd.xls
Per gli USA sono stimati 41.200 morti/anno "solo" per il PM10 (0,08% della popolazione), in Italia 8.400 (0,07% della popolazione) e in Giappone 23.800 (0,09% della popolazione), sempre riferiti al "solo" PM10.
Al mondo sono stimati 865.000 morti/anno per il PM10 e 1.497.000 morti/anno per l'utilizzo di combustibili solidi (utilizzati massicciamente nei Paesi in via di sviluppo) in ambienti chiusi (indoor).
Gli effetti sulla salute, delle diverse sostanze che compongono l'inquinamento atmosferico, sono descritti a pagina 3 (pag. 18 del pdf) del rapporto della Commissione Europea intitolato ExternE Externalities of Energy:
http://www.externe.info/brussels/methup05a.pdf
Già parlato, abbondantemente, qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...04#pid1404
Per quanto riguarda i morti causati dalle diverse fonti energetiche, al nucleare sono attribuiti, all'anno, 48 morti/TWe nell'area Non-OECD (nell'area OECD i morti sono zero!), per il carbone 754 morti/TWe (dato mondiale, Cina esclusa), per il gas 196 morti/TWe (dato mondiale) e ben 10.288 morti/TWe (dato mondiale) per l'idroelettrico e addirittura 16.853 morti/TWe (dato mondiale) per il LGP (liquefied petroleum gas)!
Ciò è illustrato nella tabella 2, intitolata Summary of severe (≥ 5 fatalities) accidents that occurred in fossil, hydro and nuclear energy chains in the period 1969-2000, di pagina 35 (pag. 31 del pdf) del rapporto Comparing Nuclear Accident Risks with Those from Other Energy Sources (OECD/NEA, 2010):
http://www.oecd-nea.org/ndd/reports/2010...-risks.pdf
si veda anche qui:
http://www.world-nuclear.org/info/inf68.html
In Europa, i morti su TWh di energia sono centinaia per le fossili e praticamente zero per il nucleare, come mostrato nel diagramma 2, Most of the health risk calculations in ExternE, presented as deaths per TWh (electricity). The diagram shows electricity production facilities in all EU states and in Norway, del Economic Analysis of Various Options of Electricity Generation - Taking into Account Health and Environmental Effects - EU ExternE project (pagina 5):
http://manhaz.cyf.gov.pl/manhaz/strona_k...lenp~1.pdf
In Germania, fonti fossili e biomasse fanno molti più morti (a TWh) del nucleare, il quale rasenta lo zero (differenza di svariati ordini di grandezza!), mentre in Spagna, l'eolico miete più vittime (a TWh) del nucleare!
La stessa Canadian Wind Energy Association (CanWEA), riporta, da svariate decine a svariate centinaia, i morti a TWh causati dalle fonti fossili, mentre per il nucleare attribuisce un valore di frazione centesimale (0,052 morti TWh), una differenza che va dai 3 ai 4 ordini di grandezza (tab. 2 - Health eff ects of electricity generation in Europe by primary energy source - pag. 981):
http://www.canwea.ca/pdf/talkwind/Electr...health.pdf
Tali dati, analoghi, sono riportati sul noto sito Next Big Future, in cui al carbone sono attribuiti 161 morti/TWh (media mondiale), 36 morti/TWh al petrolio, 24 morti/TWh a biomasse/biocarburanti/composti vegetali (torba), 4 morti/TWh al gas naturale, 1,4 morti/TWh per l'idroelettrico, 0,44 morti/TWh al solare (sui tetti), 0,15 morti/TWh all'eolico e 0,04 morti/TWh per il nucleare (è quindi la fonte energetica più sicura!):
http://nextbigfuture.com/2011/03/lowerin...r-for.html
http://nextbigfuture.com/2011/03/deaths-...ource.html
http://nextbigfuture.com/2011/03/global-...risks.html
http://www-958.ibm.com/software/data/cog...0255111976
Tra l'altro, la produzione di energia elettronucleare, ha un rapporto di costi dei danni su energia prodotta (€-Cents(2002)/kWh), mediamente più basso rispetto alle altre fonti (fossili e idroelettrico), come illustrato a pagina 5 dello studio Accident Risks in the Energy Sector: Comparison of Damage Indicators and External Costs (Paul Scherrer Institut):
http://gabe.web.psi.ch/pdfs/PSAM7/0751.pdf
Negli Stati Uniti, nel solo 2010, ci sono stati quasi 50 morti nelle miniere di carbone (grafico di pagina 4 - pag. 6 del pdf):
http://www.msha.gov/Stats/Part50/WQ/Mast..._20105.pdf
qui, vi sono tutte le statistiche dell'ente governativo statunitense Mining Industry Accident, Injuries, Employment, and Production Statistics and Reports:
http://www.msha.gov/accinj/accinj.htm
si veda anche qui:
http://www.cdc.gov/niosh/mining/statisti...lities.htm
Per avere un confronto con i rischi insiti in altre attività umane, in Italia, nel 2009, ci sono stati 4.237 morti e 307.258 feriti a causa degli incidenti stradali (dati ACI - ISTAT):
http://www.aci.it/fileadmin/documenti/st...o_2009.pdf
http://www3.istat.it/salastampa/comunica...110621.pdf
qui tutte le stastiche ACI:
http://www.aci.it/?id=54
In Europa, ci sono circa 120.000 morti all'anno e milioni di feriti a causa degli incidenti stradali; nel 2002, la World Health Organization (OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità) ha contato, in Europa, 127.378 morti/anno (per incidenti stradali) e 3.617.724 di feriti (con disabilità), come indicato nel rapporto Preventing road traffic injury: a public health perspective for Europe (pagina 84 - pag. 86 del pdf):
http://www.euro.who.int/__data/assets/pd...E82659.pdf
Al mondo, ci sono quasi 2 milioni di morti all'anno a causa degli incidenti stradali ed è l'11a causa di morte in assoluto! Nel 2002, vi sono stati 1.183.492 di morti e nella fascia d'età 5 - 44 anni, l'incidente stradale è tra le prime 3 cause di morte, come riportato nella tabella 1.1 (pag. 28 del pdf), Leading causes of deaths by age group, world, 2002, del rapporto World report on road traffic injury prevention della World Health Organization (OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità):
http://whqlibdoc.who.int/publications/20...562609.pdf
Insomma, a causa dell'utilizzo di fonti fossili e degli incidenti stradali, ogni anno, 4 milioni di persone muoiono in egual misura. Se poi si considerassero fattori di rischio quali obesità, tabagismo e alcolismo, il numero di morti (all'anno) crescerebbe di svariati ordini di grandezza!

ruggero.daros ha Scritto:

- Ma il fotovoltaico non è sufficiente. Alla voce “Produzione di energia elettrica in Italia” di Wikipedia si può vedere che il fotovoltaico nel 2009 contribuiva alla produzione di energia elettrica solo per lo 0,2%. Alla fine del 2011 arriverà probabilmente al 2% e, puntando molto in alto, si potrebbe arrivare al 10% nel prossimo decennio. Quindi non basta dire: meglio il fotovoltaico del nucleare. Bisogna fare altro.


Non solo non è sufficiente, è inutile! E poi... ancora wikipedia!
Dai dati più recenti (2010), il fotovoltaico italico è allo 0,5 % (tabella di pag. 3 del pdf):
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...;tabid=649
e non esiste nessuna previsione realizzata da enti competenti, che preveda un produzione di energia fotovoltaica pari al 10% del fabbisogno nazionale (circa 35 TWh) nei prossimi 10 anni.
A livello mondiale, l'International Energy Outlook 2010 (DOE/EIA) stima il contributo mondiale del solare, per la produzione elettrica, a un misero 0,5 % nel 2035.
Nel 2050, nello scenario Baseline (quello più realistico, se non si prendono decisioni radicali, con le fossili in vertiginosa espansione), il contributo del solare è stimato per il 2 % (per l'anno 2050) (Energy Technology Perspectives 2010, tabella 3.1 - Global electricity production by energy source and by scenario, pagina 112 - pag. 114 del pdf).
Indovina chi vince con scenari più bassi di energia elettronucleare!? Vediti la tabella citata poc'anzi.
Ne ho già parlato fin troppo qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...26#pid4526
e qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...50#pid4450
poi ripeto, con un capacity factor medio nazionale del fotovoltaico, di poco superiore al 6%, non si va da nessuna parte. Vale sempre quanto ho già detto sul carico di base e sulla programmabilità e controllabità di una determinata fonte energetica, caratteristiche fondamentali, a cui le rinnovabili intermittenti (solare e eolico) non saranno mai in grado di soddisfare.

ruggero.daros ha Scritto:

- Quanta energia consumiamo a testa ogni giorno. Se guardiamo la nostra bolletta elettrica vediamo che ogni persona della casa consuma mediamente circa 2 kWh al giorno. Se dividiamo invece i 330.000 GWh consumati in Italia nel 2009 per i 60 milioni di italiani e per i 365 giorni dell’anno, vediamo che il consumo che compete quotidianamente ad ogni italiano è di 15 kWh circa. La differenza tra 2 e 15 kWh è tutta l’energia che serve all’illuminazione pubblica e alle industrie per produrre tutte le cose che noi compriamo e consumiamo quotidianamente, anche il cibo. Anche se tutte le famiglie italiane installassero il fotovoltaico, compenserebbero solo i 2 kWh consumati in casa, rimarrebbero da produrre gli altri 13.


Dai numeri a caso, come al solito.
I consumi elettrici riferiti all'utenza domestica, sono pari a 68.924,4 GWh (dati TERNA 2010), i quali rappresentano a stento il 23 % del consumo nazionale totale di energia elettrica; mentre i settori più energivori (dati TERNA 2010), sono l'industria con 130.505,9 GWh (in calo del 13,8 % rispetto al 2008) che rappresentano il 43,5 % dei consumi elettrici nazionali, e il settore terziario (trasporti, commercio, comunicazioni, alberghi, ristorazione, ecc...) con 94.834,9 GWh (pari al 31,6 % dei consumi elettrici nazionali).
Quindi, industria e terziario incidono per i 3/4 (circa 75%) sui consumi elettrici nazionali, mentre i consumi domestici non arrivano a 1/4 (23% circa)!
L'illuminazione pubblica italiana, consuma (in calo del 0,4 % rispetto al 2008) 6.317,4 GWh (dati TERNA 2010) su un totale di 299.915,2 GWh (dati TERNA 2010) di consumo nazionale totale di energia elettrica (tra l'altro in calo dal 2008 del 6%), ergo, l'illuminazione pubblica incide per il 2,1 % sui consumi nazionali!
Studiati i dati prima di sparare supercazzole:
http://www.terna.it/default/Home/SISTEMA...ogico.aspx
tra l'altro ne avevo già parlato in risposta a un altro beota, come te, che pascola in questo forum:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...33#pid3733

ruggero.daros ha Scritto:

- Non basta spegnere luci e standby. Spegnere le luci della casa e gli standby è sicuramente importante, ma serve soprattutto a sensibilizzare le persone al risparmio energetico. La diminuzione del consumo dovuta a questi accorgimenti è veramente poca se paragonata all’aumento dovuto al numero sempre maggiore di elettrodomestici che utilizziamo in casa. Per esempio uno split per l’aria condizionata consuma quattro volte di più del frigorifero. Senza tener conto che tutte le cose che compriamo, veramente qualsiasi cosa: un libro, il cellulare, una camicia e anche il cappuccino con cornetto al bar, consumano molta energia elettrica per essere prodotti. Bisogna fare altro, ma è difficile in un modello economico che si basa sul consumismo.


Spegnere luci e standby, non solo non basta, non incide praticamente per nulla! L'aria condizionata rimane accesa per poche settimane all'anno, un frigorifero tutto l'anno! Come ho già detto e dimostrato all'inizio di questo post, l'Italia non è tra i Paesi maggiormente consumatori di energia elettrica, ne ha trend elevati di crescita dei consumi.

ruggero.daros ha Scritto:

- Cosa possiamo fare noi. Il primo passo è sicuramente quello di renderci conto di questi problemi nella loro globalità. Costruire centrali nucleari non è semplicemente meglio o peggio, ma può compromettere le generazioni future rendendo invivibili aree della terra che si espanderanno sempre di più, per la richiesta sempre maggiore di energia. Bisognerebbe poi chiedere a gran voce una chiara pianificazione energetica per i prossimi 30/40 anni che contempli il contenimento degli aumenti annuali di consumo: se le richieste di energia elettrica continuano ad aumentare in modo incontrollato, la corsa alle rinnovabili è inutile in partenza. Possiamo fare molto anche nel nostro vivere quotidiano, per esempio monitorando i consumi familiari e capire dal contatore - e dalle bollette - quanta energia consumiamo, dove finisce e in quali casi possiamo moderare i consumi in modo che non aumentino nel corso degli anni. Più ci sono cittadini che si comportano in modo consapevole, più i governi sono costretti a fare scelte in tal senso.


La cosa che si può fare, è adoperare scelte razionali e non di pancia o emotive, come i referendum, dettate da una abissale ignoranza scolastica (in primis); per fare tali scelte è necessaria una cultura scientifica più diffusa nelle scuole dell'obbligo e superiori, caratteristica che manca, data l'incompetenza di molti docenti, come ha dato saggio il nostro professorino Ruggero Da Ros, autore del delirante post a cui ho appena risposto:
http://www.liceipujati.it/fisica/da-ros-ruggero
Ripeto nuovamente, i consumi domestici non rappresentano neppure 1/4 dei consumi nazionali e non vi sono elevati trend di crescita.
Qualunque scenario, a livello mondiale, che preveda una riduzione (in percentuale, non in termini assoluti) del nucleare vede vincente le fossili, carbone su tutte, come riporta l'International Energy Outlook 2010 (DOE/EIA) e l'Energy Technology Perspectives 2010 (IEA/NEA), di cui ho già parlato qui.
Se il XX secolo è stato il secolo del petrolio, il XXI secolo rischia di essere il secolo del carbone! Ovviamente, non è possibile, nel breve e medio termine fare a meno delle fonti fossili per la produzione elettrica mondiale, ma è possibile, a lungo termine, programmare una diminuzione continua dell'utilizzo delle fossili in pari passo con l'avanzare della tecnologia nucleare ed anche dell'idroelettrico, laddove non è sfruttato a pieno (Africa) e delle rinnovabili non intermittenti (biomasse e geotermico).
Per quanto riguarda le scorie nucleari, di sicuro con il tempo decadono, al contrario di quelle chimiche degli altri impianti industriali, e quantitativamente sono molto poche quelle che richiedono depositi geologi (in costruzione in Finlandia, Svezia e Giappone), ne ho parlato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...973#pid973
in ogni caso se ne è straparlato. Ti consiglio di informarti qui:
http://www.ingegnerianucleare.net/Temati...azione.htm
e leggere quanto riportato schematicamente qui nella penultima pagina:
http://old.enea.it/produzione_scientific...rzaGen.pdf
e vedi la comparazione del volume di scorie chimiche prodotte sull'unità di energia (m3/kWh), prodotte dalle diversi fonti energetiche (pagina 26):
http://gabe.web.psi.ch/pdfs/Needs/NEEDS_RS2b_D6-1.pdf
Comparando la produzione di scorie prodotte da una famiglia di 4 persone, si hanno 4,5 ft3/year (circa 0,13 m3/anno = 127 litri/anno cioè un cubo che ha di lato 50 cm, mezzo metro!) nel caso del carbone oppure solo 0,0001 ft3/year (0,000002 m3/anno = 0,002831 litri cioè un cubo che ha di lato 1,4 cm!) di HLW nel caso del nucleare!
Tabella 1 di pagina 3 e 4, Comparison of waste generated from coal and nuclear energy for a family of four:
https://netfiles.uiuc.edu/mragheb/www/NP...0Waste.pdf
Il consumo annuo di combustibile per 1 GWe con un capacity factor del 75% (tab.2 - Table 2. Annual fuel requirements of a 1,000 MWe power plant operating at 75 percent capacity - pag. 6 del link sopracitato), per il nucleare è pari a 30 tonnellate di uranio, per il carbone è di 2,1 milioni di tonnellate, per l'olio combustibile è di 10 milioni di barili (1 barile equivale a quasi 116 litri), per il gas è di 64 miliardi di ft3 (1,8 miliardi di m3), 25.000 acri per il solare (circa 100 Km2) e di 6,2 milioni di tonnellate di rifiuti comunali per gli inceneritori.
Le scorie radioattive ad alto livello (HLW - High level waste), sono solo il 3% del totale delle scorie e ne vengono prodotte solo alcuni milionesimi di metri cubi a MWh elettrico erogato.
Di interesse questo documento tecnico dell'International Panel on Fissile Materials, intitolato Spent Nuclear Fuel Reprocessing in France (Research Report No. 4 - Aprile 2008), in cui è illustrata la gestione e il riprocessamento delle scorie nucleari francesi:
http://www.fissilematerials.org/ipfm/site_down/rr04.pdf
da cui emerge, che, per il totale del volume di scorie generato dal riprocessamento in Francia, solo lo 0,8% delle scorie sono HLW (pagina 36 - pag. 46 del pdf).
Sulla posizione dei siti in Francia:
http://biotech.law.lsu.edu/courses/adlaw...mp0411.pdf
Qui è riportata le legislazione sulla gestione delle scorie nucleari:
http://ec.europa.eu/energy/nuclear/studi..._app_a.pdf
Utile descrizione della IAEA sulla classificazione e trattamento delle varie tipologie di scorie nucleari (pagina 11 e 13 - pag. 21 e 23 del pdf):
http://www-pub.iaea.org/mtcd/publication...0e_web.pdf

Messaggio modificato il: 08-09-2011 alle 01:06 da sexyteo.

07-09-2011 19:22
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sexyteo
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Messaggio: #72
RE:  Facciamo due conti

Detto questo, francamente trovo incomprensibile la tua presenza in questo forum; per gente che riporta raffiche di supercazzole scientifiche, come te, c'è il blog del grillo multimilionario sparlante e altri assimilabili!
Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che tu venda pannelli solari... secondo me sei solo scolasticamente ignorante e disinformato e la cosa peggiore è che non vuoi neppure capire, ne ti poni domande sulla veridicità dei tuoi "assiomi" elencati senza nessuna argomentazione oppurtuna (letteratura scientifica, non wikipedia!).
L'elemento più grave e che sei un docente, ciò spiega l'impreparazione dei ragazzi nell'affrontare le più svariate tematiche scientifiche.
Infine, ti sfido a far leggere la mia replica, ai tuoi deliri, ai tuoi studenti!:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...02#pid5102

Ora mi rivolgo al saggio moderatore: quale è il senso di codesto topic come questo aperto dal nostro "professorino"!?
Non ho potuto non replicare, a causa dell'elevatissima concentrazione di fesserie... a questo punto, il nostro "professorino" lo candido come finalista alla "supercazzola d'oro"! E' purtroppo in buona compagnia con altri "fenomeni" che hanno pascolato o pascolano in questo forum.
Ho in sospeso altre repliche, a individui analoghi al nostro "professorino" di "scienze", appena ho tempo, saranno pubblicate; pur tuttavia, lamento la presenza di tali individui che sistematicamente dirottano la discussione su aspetti già ampiamente dibatutti, da bravi disturbatori ignoranti.
Per chi invece avesse almeno un pò di decenza, prima di aprire nuovi e inutili topic (da propaganda "goebbelsiana"), farebbe bene a fare una ricerca preventiva sul motore di ricerca di questo forum per trovare le risposte alle sue "domande".

07-09-2011 19:26
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ruggero.daros
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Messaggio: #73
RE: Facciamo due conti

caro Sexyteo,
potrai essere anche preparato in materia, ma le tue premesse inibiscono ogni possibilta' di lettura... e dialogo...
complimenti per la tua sexy mente...
ruggeroToungue

09-09-2011 07:05
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sexyteo
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Messaggio: #74
RE:  Facciamo due conti

ruggero.daros ha Scritto:

caro Sexyteo,
potrai essere anche preparato in materia, ma le tue premesse inibiscono ogni possibilta' di lettura... e dialogo...


Questa tua replica, conferma per l'ennesima volta la tua assenza totale di argomentazioni e un certo terrore a confrontarsi, data l'enorme debolezza delle tue affermazioni. Hai farneticato su tutti gli argomenti da te maldestralmente citati e dimostri, al di là di ogni ragionevole dubbio, di avere una pseudo-cultura scientifica "costruita" su letture politico-propagandistiche invece che su letteratura scientifica (testi accademici, prestigiosi rapporti internazionali, riviste del settore ecc...).
Il "tenore" dei tuoi "dogmi" (punti) è figlio del più becero luogocomunismo; elencati già qui:
http://www.ildialogo.org/ambiente/rifles...216719.htm
http://www.vicenzapiu.com/leggi/nucleare...referendum
dimostrano la tua totale ignoranza scientifica, in quanto hai confuso potenza con energia, costo di investimento con costo livellizzato (ti è familiare come l'arabo!), inoltre non hai la minima idea di come funzioni la filiera nucleare sia civile che militare, non conosci le basi dell'analisi del rischio e della sicurezza (la statistica è per te una materia oscura!), non sai come funzioni una rete e quali siano i carichi... potrei continuare a lungo ma ho già smontato pezzo per pezzo le tue idiozie qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...02#pid5102
rinnovo la sfida a far leggere la mia replica (del link sopracitato) ai tuoi studenti.
Siccome le fesserie che hai in testa, provengono dalle letture di giornali, tipo quelli del gruppo l'Espresso, e libri "alternativi", ti consiglio di leggere, tanto per cominciare, questi miei recenti post (vi é materiale allegato di interesse), in cui smonto pezzo per pezzo, con dati alla mano, i deliri giornalistici:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...812#pid812
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...841#pid841
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...849#pid849
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...853#pid853
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...858#pid858
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...866#pid866
Come ho già anticipato, il nostro professorino Ruggero Da Ros insegna in un Liceo in provincia di Pordenone (I.S.I.S. Licei "G. A. Pujati" - Sacile - PN) e questa è una delle sue perle:
http://www.liceipujati.it/fisica/da-ros-ruggero
ovviamente non ha spiegato ai suoi allievi la differenza tra energia elettrica e primaria, ne ha detto loro che i consumi domestici sono una parte assai minoritaria dei consumi elettrici e primari del Paese; infatti il nostro "professorino" non ha le idee chiare neppure sui concetti di base e lo dimostro nella replica puntuale ai suoi deliri.
Le sue competenze si fermano alla cinematica spicciola:
http://www.liceipujati.it/sites/default/...MATICA.pdf
Questa è una "apoteosi della schifezza":
http://www.bbasko.it/incidenti-nucleari.pdf
in quanto l'autore di questo "proclama" fa un minestrone tra anomalie, guasti e incidenti, riportando tutti gli eventi veri o presunti sotto il nome di "incidenti", quando invece gli incidenti sono compresi tra INES 4 e INES 7, mentre i guasti sono classificati come INES 2 e INES 3 e le anomalie come INES 1. Infatti, in 60 anni di energia nucleare, gli incidenti ai reattori elettronucleari (civili) sono stati 4, non di più:
INES 7: Chernobyl (Urss, 1986) e Fukushima (Giappone, 2011)
INES 5: Three Mile Island (USA, 1979)
INES 4: Saint Laurent des Eaux (Francia, 1980)
e sottolineo per l'ennesima volta che la scala INES è logaritmica (per esempio, come la magnitudo che misura l'energia sprigionata da un sisma) per cui un incidente che ha 1 grado di INES inferiore, per esempio, significa che è un ordine di grandezza meno grave. Si veda qui:
http://www.iaea.org/Publications/Factshe...h/ines.pdf
Ritornando al nostro professorino, come ciliegina sulla torta, ovviamente e coerentemente, egli è anche un imbonitore sindacale:
http://www.spi.cgil.it/LinkClick.aspx?fi...tabid=1663
In conclusione, credo che per il nostro professorino sia meglio se si occupasse di cinema (gaio!) e lasciasse perdere cose più grandi di lui:
http://www.cinemagay.it/dosart.asp?ID=20198

Ora mi rivolgo nuovamente al saggio moderatore e domando quale sia il senso della permanenza in questo forum di individui, come il nostro "professorino", che riportano un copia/incolla dei loro "dogmi-propagantistici", già "pubblicati", per altro, altrove in rete e analoghi alle farneticazioni di altri "campionissimi" dell'ignoranza scientifica come Paolo Brutti:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...454#pid454
Per costoro, c'è il blog del multimilionario grillo!

Messaggio modificato il: 19-09-2011 alle 22:39 da sexyteo.

19-09-2011 19:30
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Bandk
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Messaggio: #75
RE: Facciamo due conti

in effetti "Da Ros" è un cognome delle mie parti, avrei potuto avere il potenziale rischio che insegnasse a me Toungue

19-09-2011 19:43
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sexyteo
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RE:  Facciamo due conti

Bandk ha Scritto:

in effetti "Da Ros" è un cognome delle mie parti, avrei potuto avere il potenziale rischio che insegnasse a me Toungue


Purtroppo, docenti come il nostro "professorino" sono corresponsabili, insieme ai media (che ho ampiamente documentato) e a una "certa" politica, dell'ignoranza scientifica, dilagante nel nostro Paese e del conseguente ritardo tecnologico in svariati settori (non solo nucleare) e dell'inadeguatezza infrastrutturale.
Mi auguro, almeno, che la mia replica:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...02#pid5102
arrivi ai "poveri" alunni del professorino.

Messaggio modificato il: 19-09-2011 alle 22:43 da sexyteo.

19-09-2011 19:48
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ioio
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Messaggio: #77
RE:   Facciamo due conti

sexyteo
sei solo uno xxxx e lo dimostri in ogni intervento
probabilmente nella vita sei uno yesman leccapiedi e qui dentro ti credi qualcuno solo perche insulti meglio degli altri

Messaggio modificato il: 26-09-2011 alle 20:26 da magnesium.

24-09-2011 01:42
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sexyteo
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Messaggio: #78
RE:    Facciamo due conti

ioio ha Scritto:

sexyteo
sei solo uno xxx e lo dimostri in ogni intervento
probabilmente nella vita sei uno yesman leccapiedi e qui dentro ti credi qualcuno solo perche insulti meglio degli altri


Segnalo il presente intervento pieno di nulla, come la testa dello stesso autore (ioio), al moderatore.

Messaggio modificato il: 26-09-2011 alle 20:26 da magnesium.

24-09-2011 03:10
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ruggero.daros
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Messaggio: #79
RE: Facciamo due conti

Ma non era una discussione sul nucleare questa?

Nucleare: otto centrali francesi a rischio

Inquinamenti - Secondo l'Authority per la sicurezza nucleare francese (ASN), 8 delle 19 centrali nucleari presenti in Francia non soddisferebbero le nuove esigenze di sicurezza dettate dal dopo Fukushima, in particolare la resistenza ai terremoti e alle inondazioni. ...

continua su:

http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti...leari.html



24-09-2011 07:23
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lucaberta
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Messaggio: #80
RE:  Facciamo due conti

ruggero.daros ha Scritto:

Ma non era una discussione sul nucleare questa?

e allora parliamo di nuovo nucleare in costruzione, perche' no!

http://futuronucleare.com/2011/09/23/ita...-a-sanmen/


Luca Bertagnolio
Futuro Nucleare
http://futuronucleare.com
@futuronucleare
24-09-2011 09:22
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