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Generatore Rossi Focardi
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lucaberta
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RE:  Generatore Rossi Focardi

Paolo Ercolani ha Scritto:

Non mi sembra opportuno criticare Rossi perché non si può fregiare di un titolo accademico riconosciuto in Italia.

beh, questa cosa unita alla non pulitissima fedina penale in tema di frodi nel campo energetico del Sig. Rossi non sono proprio un buon inizio per uno che dice di avere inventato una cosa che rivoluzionera' il mondo:

http://ingandrearossi.com/la-capitolazio...-un-sogno/
http://archiviostorico.corriere.it/1997/...5416.shtml

Riporta:
Non vorrei dire delle corbellerie, ma se non vado errato anche Guglielmo Marconi non poteva fregiarsi di titoli accademici.
[...]
Mi rendo conto che i tempi sono cambiati e che è azzardato paragonare Rossi a Marconi


i tempi sono cambiati, e di molto. Sono poco piu' di 100 anni, ma il gap tecnologico tra i tempi di Guglielmo Marconi e quelli di Andrea Rossi e' immenso.  Rossi e compagnia si paragonano ai fratelli Wright, anche loro attivi un secolo fa, e anche loro veri inventori. Ma il paragone a mio parere non sta proprio in piedi. Avete visto la borsa degli attrezzi dell'inventore Sig. Rossi? A me sembra la borsa dell'idraulico Sig. Rossi, sinceramente, con tutto il rispetto per gli idraulici...



Riporta:
ma forse bisognerebbe fare il percorso “a ritroso”. Forse bisognerebbe accertare se l’E-Cat funziona veramente e poi cercare di capire perché funziona. Mi sembra che questo sia il nocciolo della questione.


appunto, torniamo al discorso di prima, bisogna aspettare.

Riporta:
Io sono completamente a digiuno di qualsiasi rudimento della materia, ma credo che gli scienziati dovrebbero focalizzarsi su questo aspetto.


peccato che il Sig. Rossi non lo consente, citando segreti commerciali legati al famigerato catalizzatore, di cui anche Focardi dice di non sapere niente.  Insomma, nemmeno quelli che ruotano intorno al progetto hanno bene idea del perche' l'E-Cat funzioni. Sempre che funzioni davvero.


Luca Bertagnolio
Futuro Nucleare
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Messaggio modificato il: 05-07-2011 alle 16:35 da lucaberta.

05-07-2011 14:23
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Charade77
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Messaggio: #32
RE:   Generatore Rossi Focardi

lucaberta ha Scritto:


peccato che il Sig. Rossi non lo consente, citando segreti commerciali legati al famigerato catalizzatore, di cui anche Focardi dice di non sapere niente.  Insomma, nemmeno quelli che ruotano intorno al progetto hanno bene idea del perche' l'E-Cat funzioni. Sempre che funzioni davvero.



Basta semplicemente che dove sorgerà il progetto ,la zona sia esente da gas metano e simili ,idrocarburi ,o qualsiasi cosa utilizzabile come combustible che non sia attinente alla natura del progetto stesso...
E facciamo verificare bene che i fili non finiscano col alimentare un microonde!


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
05-07-2011 14:30
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Cher
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Messaggio: #33
RE: Generatore Rossi Focardi

...............forse ,perchè, non è farina del suo sacco...............

http://archiviostorico.corriere.it/1994/...1463.shtml
-------------------------------------------

Paolo ( benvenuto in questo forum di pazzarelli) citava Marconi come un punto di riferimento , è giusto conoscere anche questo aspetto in merito all'invenzione della Radio:

.... l'alta corte USA ha riconosciuto a Nikola Tesla l'invenzione della radio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Nikola_Tesla

Alcuni punti essenziali:

Nel 1915, parallelamente, Tesla intentò una causa contro Marconi tentando, senza successo, di ottenere un processo contro i diritti dell'inventore italiano.


Nel 1943 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti[4] attribuì a Tesla la precedenza di alcuni brevetti rispetto a Marconi, tra cui la radio, ma comunque dopo il brevetto di Oliver Lodge che lo precedette[77]. La sentenza della Corte Suprema statunitense comunque non è universalmente riconosciuta dai sostenitori di Marconi. Molto tempo prima (1911) l'High Court britannica nella persona di Mr. Justice Parker deliberò su un analogo procedimento [78] la validità dei brevetti di Marconi. La sentenza della Corte Suprema statunitense è rimasta una sentenza discussa anche perché in quel periodo l'esercito statunitense era in causa con la società Marconi per l'utilizzo di brevetti sulla radio senza il pagamento dei brevetti, la sentenza ha permesso al governo di non pagarli. In realtà ciò non è vero del tutto visto che il governo Usa pagò la somma di 42.000 dollari alla società di Marconi per un brevetto di Oliver Lodge che la suddetta società aveva comprato da quest'ultimo[79].
In realtà nessuno prima di Tesla aveva effettuato esperimenti di trasmissioni radio come le intendiamo oggi, cioè con un circuito risonante[80].
Tesla iniziò a tenere le prime conferenze pubbliche sulla trasmissione di energia tramite onde radio nel 1891[81] e nel 1893 pubblicò il primo progetto per trasmettere segnali ed anche energia elettrica tramite onde radio.[82] I progetti di Tesla si concentravano sulla trasmissione di onde elettromagnetiche continue (CW).[83] per ottenere trasmissioni di segnali ed anche di energia, quelli di Marconi posteriormente, sulla trasmissione di segnali morse tramite onde smorzate (DW) e quindi producevano segnali con interferenze e difficili da sintonizzare. Sono progetti differenti [84] che si suppone non possono essere opera di semplice copia.[85]
Nel 1893, al S. Louis, Missouri, Tesla diede una pubblica dimostrazione della comunicazione radio senza fili. L'apparato che Tesla usò conteneva tutti gli elementi che erano incorporati nei sistemi radio prima della sviluppo della “valvola termoionica”.[86]


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it

Messaggio modificato il: 05-07-2011 alle 15:50 da Cher.

05-07-2011 15:39
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Carlo
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RE: Generatore Rossi Focardi

Riporta:
Non mi sembra opportuno criticare Rossi perché non si può fregiare di un titolo accademico riconosciuto in Italia.



NON riconosciuto, forse.
Nè in Italia, nè in qualunque altra parte del mondo se non erro.
Rossi stesso dichiara che la laurea gli è stata concessa per i brevetti emessi (anche io ne ho fatti un po', nessuno mi ha mai dato una laurea per questo), da una università non riconosciuta che dopo diverse vicissitudini (ci si laureava in un anno di "studi" in ingegneria) è stata chiusa.
In ogni caso sarebbe un reato (ovviamente se fosse lui a dichiarsi tale, se lascia che siano gli altri a chiamarlo così... vabbè).


Riporta:
Forse bisognerebbe accertare se l’E-Cat funziona veramente e poi cercare di capire perché funziona.



Per farlo bisognerebbe ripetere l'esperimento sotto il controllo completamente indipendente da terze parti. Cosa che non è possibile fare.
Agli scienziati troppo curiosi spiegano che non possono dare i dettagli, quindi... l'esperimento non può essere effettuato da altri.
Insomma, non c'è nulla da accertare, bisogna solo fidarsi.

05-07-2011 16:00
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Cher
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RE: Generatore Rossi Focardi

Nessuno che interpella il Prof. Piantelli? ( Uni -Siena) Tutto tace?
Qui gatta ci cova.


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giorgio_luppi
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RE: Generatore Rossi Focardi

I link al video dell'esperimento:

http://www.focus.it/scienza/geologia/eca...-1_C7.aspx

http://www.focus.it/scienza/geologia/fus...-2_C7.aspx

http://www.focus.it/scienza/geologia/fus...-3_C7.aspx

http://www.focus.it/scienza/geologia/fus...di_C7.aspx

Ottobre e' vicino.  Chissa?

16-09-2011 21:47
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Cher
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RE: Generatore Rossi Focardi

http://www.focus.it/scienza/e-cat-l-ener...75_C7.aspx


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RE: Generatore Rossi Focardi

http://www.focus.it/scienza/e-cat-e-fusi...4_C12.aspx

E-Cat: la Confindustria incontra Andrea Rossi

Confindustria sull'invenzione di Andrea Rossi: può avere un impatto importante sull'economia ma devono essere fatti studi scientifici conclusivi. Anche con l'aiuto delle istituzioni.

di: Irene Zreick




13 ott 2011
E-Cat: la Confindustria incontra Andrea Rossi

Confindustria sull'invenzione di Andrea Rossi: può avere un impatto importante sull'economia ma devono essere fatti studi scientifici conclusivi. Anche con l'aiuto delle istituzioni.

di: Irene Zreick

Nicola Parenti (a sinistra), direttore Gruppo Giovani Confindustria Piacenza, Divisione energia, durante uno dei sopralluoghi nel locale del test dell'E-Cat.


Finora si è parlato di Rossi e degli Usa, di Rossi e della Grecia, di Rossi e della Svezia... Ma anche in Italia c'è chi è interessato alla sua invenzione e il 6 ottobre al test di Bologna abbiamo incontrato due rappresentanti di Confindustria: pronti a dare credito all'E-Cat per il suo potenziale impatto sull'economia, si augurano che possano essere fatti presto studi completi sulla macchina. Rispondono a Focus.it Nicola Parenti, direttore Gruppo Giovani Confindustria Piacenza, Divisione energia e Stefano Riva, di Confindustria.

Qual è il motivo della vostra presenza qui oggi?
Nicola Parenti - Siamo stati invitati dall'ingegner Rossi. È da un po' che seguiamo questa tecnologia, ci sembra molto promettente. È un'alternativa che potrebbe aumentare la competitività delle aziende italiane, messa a repentaglio, tra le altre cose, dagli altissimi costi investiti nello sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Quella del fotovoltaico o dell'eolico oggi come oggi è una possibilità interessante, ma non è sostenibile da sola. In Italia è stata promossa una politica importante, seguendo il famoso 20-20-20 della Comunità Europea per riuscire un giorno a soddisfare il 20% del fabbisogno energetico grazie appunto alle rinnovabili. Però ha un costo molto alto [vedi il grafico qui sotto]. Il fotovoltaico costa mediamente 5-6 miliardi l'anno a noi italiani: nel corso di 20 anni si parla di un costo indicativo di 100 miliardi, un valore astronomico che corrisponde circa a 2.000 euro a testa. Non sono purtroppo fondi che lo Stato ha messo da parte e quindi li ha da investire, ma vengono presi dalle nostre bollette. Corrisponde alla voce in bolletta "addizionale A3": fino all'anno scorso rappresentava il 6%, poi l'8% e poi di colpo è diventata il 15%, quindi ha un peso notevole in bolletta.


L'andamento dei prezzi sulle principali borse elettriche nel periodo 2006-2011 (ingrandisci il grafico)




Bollette elettriche "esageratamente caricate"...

Che ripercussioni ha il costo dell'energia sulla competitività delle aziende?
NP - Ha delle forti ripercussioni sulla competitività delle aziende italiane. I costi dell'energia le rendono meno competitive rispetto alle altre realtà europee: l'Italia è sempre stata oltre di un 30%. Negli ultimi mesi, mentre i costi dell'energia hanno subito un calo in tutta Europa, in Italia continuano a salire. Le previsioni sono preoccupanti, anche a causa del costo delle rinnovabili, esageratamente caricate, che contribuiscono in maniera consistente ad allargare il gap.

Perché "esageratamente caricate"? A un maggior investimento non dovrebbe corrispondere un migliore rendimento in futuro?
Stefano Riva - In teoria sì, ma nella pratica è successo che abbiamo attirato molti capitali dall'estero perché è molto più remunerativo investire sulle rinnovabili in Italia, piuttosto che altrove: banalmente, ad esempio, perché c'è più sole.
Nicola Parenti - È dimostrato che nel giro di pochi anni siamo diventati il primo paese al mondo come potenza installata di fotovoltaico, nonostante non ne produciamo. Avrebbe senso che avesse una ricaduta sulla nostra rete, invece è una tecnologia che viene dall'estero e i beneficiari saranno altri paesi.

Quindi, la vostra posizione sul fotovoltaico è...
SR - Non siamo contro il fotovoltaico né contro la ricerca, intendiamoci. Il sole è lì, è gratis, andrebbe sfuttato! Bisognerebbe investire ed evitare gli effetti speculativi. Le risorse invece vengono destinate alla speculazione e non ce ne sono più per le aziende del nostro Paese.
NP - Infatti, non siamo contro le rinnovabili, che sono una speranza per il futuro. Ma in questo momento non stanno aiutando a diminuire il gap, anzi, lo accrescono. È un lusso che non possiamo permetterci.

E questo ci porta al motivo della vostra presenza qui, oggi.
NP - Esatto. È una speranza concreta per il futuro.

Quanto futuro? Parliamo di due anni, 5, 10?
NP - Dai dati che abbiamo, noi pensiamo a un medio-breve termine. Speriamo di vedere qualcosa sul mercato tra i 2 e i 5 anni. Sperando che questa tecnologia venga investita nelle aziende italiane e non veda piuttosto il decollo fuori dall'Italia.

Che cosa sarebbe necessario perché questo decollo avvenga in tempi brevi in Italia?
NP - Secondo noi è fondamentale che Rossi non venga abbandonato a se stesso, ma che, ad esempio, il Ministero per lo sviluppo economico o altri enti importanti "ci guardino dentro" e prendano contatti con lui. Questa potrebbe davvero essere una grande risorsa, una delle più grandi rivoluzioni energetiche.

Che cosa pensate dell'atteggiamento del mondo accademico?
NP - L'assenza dell'università ci dispiace molto, e purtroppo ne abbiamo avuto un'ulteriore conferma oggi. Paura? Diffidenza? Non bisognerebbe aver paura delle innovazioni, ma affrontarle e verificarle in modo scientifico, sperando che sia un'opportunità per il domani, soprattutto per i giovani.

E per quanto riguarda la diffidenza di Rossi, che cerca con tutte le sue forze di evitare la diffusione dei dettagli tecnici?
NP - Posso capirlo, protegge la paternità della sua idea.

Non ritenete che questo tenga lontana l'università?
NP - Forse sì, ma solo in un primo momento. Non siamo più al primo test, e oggi sono presenti scienziati d'eccelleza, che possono testimoniare ai loro atenei la concretezza del progetto.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Cher03@hotmail.it
18-10-2011 14:13
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