| NuclearMeeting | il forum di ArchivioNucleare.com |
nucleare per il 21°secolo - Versione stampabile

+- | NuclearMeeting | il forum di ArchivioNucleare.com | (http://www.nuclearmeeting.com/forum)
+-- Forum: Argomenti (/forumdisplay.php?fid=1)
+--- Forum: Nucleare e Radioprotezione (/forumdisplay.php?fid=2)
+--- Discussione: nucleare per il 21°secolo (/showthread.php?tid=361)


nucleare per il 21°secolo - drugo - 18-02-2012 23:03

...leggo sul forum commenti in merito al fatto che il nucleare sia un'opzione ormai abbandonata, ad esempio per i seguenti motivi:
1) nessuno investe più nella tecnologia nucleare civile
2) nessuno costruisce più nuove centrali
3) comunque il nucleare civile serve solo alla produzione di elettricità, quindi darebbe un contributo minoritario nello scenario energetico mondiale.

Meglio il fotovoltaico, si dice ... (che però produce anch'esso solo elettricità:-)

Sul punto due si trovano ampie smentite sul web, non sto a riprenderle...

Il primo punto è invece esemplificativo della mistificazione anti nucleare.
Sembra infatti che i nuovi progetti (intesi come R&D) abbondino: ad esempio

http://www.electricalworld.com.au/onesto...idNum=1977

un progetto di reattore ad alta temperatura per produrre elettricità, calore e pensato per la produzione di idrogeno.

che ne pensate?


RE: nucleare per il 21°secolo - Alessandro Bellotti - 19-02-2012 13:05

Aspettiamo con ansia novità tipo quelle evidenziate da drugo. Ben vengano investimenti anche ingenti. La mia contrarietà al nucleare è relativa solo a quello che abbiamo oggi. Contrarietà ad installare nuovo nucleare con le tecnologie che abbiamo oggi. Questo in Italia e in Europa. Evidentemente non sono il solo a pensarla così. Basta fare un bilancio a 15 o 20 anni ed effettuare il saldo fra reattori in costruzione e quelli in estinzione. Rapportare poi l'energia da nucleare che verrà prodotta con quella di cui avrà bisogno il pianeta.
La considerazione che ho sempre fatto, ormai da oltre 2 anni, è che l'industria nucleare mondiale non è in grado di dare un contribuuto significativo alla fame di energia che avrà il pianeta in questo e nel prossimo decennio. Al 2025 ottimisticamente e considerando ovviamente anche l'energia primaria il nucleare avrà un peso inferiore al 3%.
La stessa Francia, oggi, se consideriamo anche l'energia primaria, non va oltre il 30%. La Germania non oltre il 7%. A livello mondiale meno del 7%.
Solo la Cina installa ogni giorno 300 Mw di nuova potenza.
L'equivalente di una EPR alla settimana. Per avere un significativo apporto da nucleare la Cina dovrebbe installare decine di reattori ogni anno per 10 anni. E parlo solo di energia elettrica che rappresenta, lo sappiamo tutti, circa un terzo di tutta l'energia che consumiamo ogni giorno.
E' il nucleare come lo conosciamo oggi che non può essere la risposta.
20 o 30 anni fa, con i paesi del BRIC che consumavano un decimo di quello che consumano oggi, poteva aver senso, energicamente parlando, intraprendere un massiccio prrogramma nucleare.
Oggi è l'industria nucleare che non può tenere il passo.
In Italia avremo entro 5 anni oltre il 40% dell'energia elettrica da rinnovabili. Praticamente il 15% da fotovoltiaco, il 10% fra eolico, biomasse etcc e il resto da idroelettrico.
Sarà più complicato gestire la rete. In Germania si sono attrezzati. In Italia si stanno incrociando le previsioni meteo con le produzionni di eolico e fotovoltaico per risparmiare gas.
Se avessimo gli edifici alla tedesca che consumano 1/5 del gas che consumano i nostri, avremmo risolto un bel pò dei nostri problemi.
Il nucleare sarebbe stato operativo non prima del 2025/2030.
Troppo tardi.


RE:  nucleare per il 21°secolo - Charade77 - 19-02-2012 14:46

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Aspettiamo con ansia novità tipo quelle evidenziate da drugo. Ben vengano investimenti anche ingenti. La mia contrarietà al nucleare è relativa solo a quello che abbiamo oggi. Contrarietà ad installare nuovo nucleare con le tecnologie che abbiamo oggi. Questo in Italia e in Europa. Evidentemente non sono il solo a pensarla così. Basta fare un bilancio a 15 o 20 anni ed effettuare il saldo fra reattori in costruzione e quelli in estinzione. Rapportare poi l'energia da nucleare che verrà prodotta con quella di cui avrà bisogno il pianeta.
La considerazione che ho sempre fatto, ormai da oltre 2 anni, è che l'industria nucleare mondiale non è in grado di dare un contribuuto significativo alla fame di energia che avrà il pianeta in questo e nel prossimo decennio. Al 2025 ottimisticamente e considerando ovviamente anche l'energia primaria il nucleare avrà un peso inferiore al 3%.
La stessa Francia, oggi, se consideriamo anche l'energia primaria, non va oltre il 30%. La Germania non oltre il 7%. A livello mondiale meno del 7%.
Solo la Cina installa ogni giorno 300 Mw di nuova potenza.
L'equivalente di una EPR alla settimana. Per avere un significativo apporto da nucleare la Cina dovrebbe installare decine di reattori ogni anno per 10 anni. E parlo solo di energia elettrica che rappresenta, lo sappiamo tutti, circa un terzo di tutta l'energia che consumiamo ogni giorno.
E' il nucleare come lo conosciamo oggi che non può essere la risposta.
20 o 30 anni fa, con i paesi del BRIC che consumavano un decimo di quello che consumano oggi, poteva aver senso, energicamente parlando, intraprendere un massiccio prrogramma nucleare.
Oggi è l'industria nucleare che non può tenere il passo.
In Italia avremo entro 5 anni oltre il 40% dell'energia elettrica da rinnovabili. Praticamente il 15% da fotovoltiaco, il 10% fra eolico, biomasse etcc e il resto da idroelettrico.
Sarà più complicato gestire la rete. In Germania si sono attrezzati. In Italia si stanno incrociando le previsioni meteo con le produzionni di eolico e fotovoltaico per risparmiare gas.
Se avessimo gli edifici alla tedesca che consumano 1/5 del gas che consumano i nostri, avremmo risolto un bel pò dei nostri problemi.
Il nucleare sarebbe stato operativo non prima del 2025/2030.
Troppo tardi.




Il topic è cambiato Bellotti ,potresti evitare di ripetere la solita zuppa? Curiosamente l'argomento è cambiato e la tua "preghiera" è sempre la stessa!Se hai argomenti in proposito alla cogenerazione ,alla produzione di idrogeno ecc ecc ben vengano , altrimenti evita di inquinare tutti i topic alla stessa maniera.

Te ne sono grato.
RE:  nucleare per il 21°secolo - drugo - 19-02-2012 16:39

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Basta fare un bilancio a 15 o 20 anni ed effettuare il saldo fra reattori in costruzione e quelli in estinzione. Rapportare poi l'energia da nucleare che verrà prodotta con quella di cui avrà bisogno il pianeta.


Immagino tu stia parlando di GWh  nucleari attuali e GWh fra tot anni.
Fare il conto per impianto non ha senso (adesso sono ancora in funzione impianti costruiti 40 anni fa, con taglie ridotte).

Personalmente credo che il nucleare sia una tecnologia non (ancora) alla portata e convenienza di tutti i paesi, per motivi tecnici e operativi. Penso che nessuno voglia proporre (per ora)  questa soluzione per i paesi africani o per nazioni che vivono sopra oceani di idrocarburi.

Quindi affermare che il nucleare non è una risposta al problema energetico del 21° secolo è una figura retorica, perchè NON esiste una risposta univoca.
Come tutti i problemi enormi, la soluzione sarà fatta di molti contributi.

Il nucleare può essere un contributo importante perchè:
1) l'elettricità è una componente fondamentale per la nostra società, direi quasi un bisogno primario, quindi la sua produzione è prioritaria
2) pesa poco sull'incremento di gas serra

Immagino siano argomenti largamente dibattuti nel forum, ma se vogliamo parlare di soluzioni a livello globale (e ben volentieri mi piacerebbe discuterne, nel limite delle mie possibilità) alla fine sono questi i parametri che contano.

Sono in disaccordo quando dici "Troppo tardi"... forse sarà tardi per l'Italia, un paesino di 60 milioni di vecchi, non per un pianeta di 7 miliardi di persone, con prevalenza di giovani. Qui ci sarà molto nucleare nel futuro, in una qualsiasi delle sue forme :-)

Grazie per le tue osservazioni Alessandro, che personalmente trovo stimolanti.

Drugo
RE:  nucleare per il 21°secolo - Cher - 19-02-2012 17:13

Alessandro Bellotti ha Scritto:



E' il nucleare come lo conosciamo oggi che non può essere la risposta.

In Italia si stanno incrociando le previsioni meteo con le produzionni di eolico e fotovoltaico per risparmiare gas.
Se avessimo gli edifici alla tedesca che consumano 1/5 del gas che consumano i nostri, avremmo risolto un bel pò dei nostri problemi.
Il nucleare sarebbe stato operativo non prima del 2025/2030.
Troppo tardi.



Tutte fesserie!
Tra 5 anni , anzi molto meno L'Italia dovrà dichiarare fallimento, grazie ai panneli somari e i incopetenti vari che hanno accelerato il processo di sgretolamento dell'economia unita all'atuale "colpo di stato" perpreato da una classe politica fallita, incompetente e priva di ogni scrupolo per razziare tutto ciò che è razziabile!

Il futuro energetico è enucleare ( SMR in testa) che piaccia o che non piaccia con la differenza che le nazioni consapevoli di questa esigenza, ormai ineluttabile, avranno svolto il loro dovere verso i loro concittadini , le altre nazioni , Italia in prima linea, dovranno soccobere sotto ogni punto di vista ,dal sociale, cioè sempre più miseria e sudditanza verso aglomerati di "potere-politico-burocratico" all'economia industriale sempre più debole e incapace di far valere la propria dignità come motore propulsivo per un paese definito "civile ed economicamente benestante".

In attesa chel il conflitto con l'Iran si innesca e dilaghi, dissanguarci economicamente per finanziare la "metastasi" delle rinnovabili è "geniale"

Per la cronaca e per il Sig AB-Bellotti & Luppi Toungue se vince una canzonetta con il testo che fotografa la realtà in cui è sprofondata una nazione, cosa vi serve per capire lo stato di miserevole indigenza che il Vs prostrasi alle rinnovabili è la causa primaria?

In Germania una famiglia su 4 non è in grado di sfamare i propri figli alle mense scolastiche in quanto non hanno un reddito tale da pagare la retta della mensa ( fonte ONU) ....... tutto dire!

Per la coimbentazione degli edifici, questa è l'ennesia stronzata del Belotti, dato che tutte le abitazioni costruite dove l'inverno è rigido  sono coimbentate..... In Italia,tutte le case devono avere il foro di areazione per ricambio dell'aria dove si usa il Gas anche solo per il piano-cottura!
Muoiono ogni anno almeno 50 persone grazie al Gas!



RE: nucleare per il 21°secolo - Alessandro Bellotti - 19-02-2012 22:01

usa le doppie, cher..


RE:  nucleare per il 21°secolo - Cher - 20-02-2012 11:12

Alessandro Bellotti ha Scritto:

usa le doppie, cher..


----->sembrate una marca di pannolini.......Toungue Big Grin
RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 20-02-2012 16:02

tanto per rimanere in tema...........

http://www.bbc.co.uk/news/business-17069455

un estratto:..........


Nel giugno scorso, i ministri ha annunciato piani per la prossima generazione di centrali nucleari nel Regno Unito.


Ci sono piani per costruire un nuovo impianto nucleare di Sellafield in Cumbria
Il governo ha confermato una lista di otto siti che ritiene adatto per nuove centrali entro il 2025, che sono tutti adiacenti agli attuali siti nucleari.

I siti sono: Bradwell, Essex, Hartlepool, Heysham, Lancashire, Hinkley Point, Somerset, Oldbury, Gloucestershire, Sellafield, Cumbria, Sizewell, Suffolk, e Wylfa, Anglesey.

Rolls-Royce si aspetta di vincere un 400 milioni di sterline ($ 632m) partecipare alla costruzione del primo degli impianti previsti.

Francese Areva fornirà il nucleo dei reattori nucleari e Rolls-Royce fornirà altri lavori di ingegneria.

"Rolls-Royce diventerà il nostro partner di produzione primaria per la fornitura di 100 milioni di sterline alcuni dei principali componenti critici del reattore EPR per ogni [successivo impianto di generazione di energia nucleare] che è costruito in Gran Bretagna", ha detto Robert Davies da Areva nel Regno Unito.

Rolls-Royce prevede di costruire una fabbrica in Rotherham per soddisfare gli ordini derivanti dal contratto.

All'inizio di questo mese, l'US Nuclear Regulatory Commission ha approvato i primi reattori nucleari da costruire nel Paese dal 1978.





RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 22-02-2012 12:16

Per i venditori di pannolini.........guardate questo video e ascoltate le parole, visto che il video della richiesta di energia postato da luca non ha generato commenti o semplici discussioni, forse questo video può illuminarvi!
http://www.youtube.com/watch?v=PLCLjJRUL...embedded#!

Che sia l'ispirazione del futuro dell'Italia?

http://video.repubblica.it/edizione/mila...8679/87072

Questo è il livello medio su cui ragionare, non oltre, che sia il motivo del su-cesso dei panneli somari?Toungue

Questo sono libere considerazioni.


RE: nucleare per il 21°secolo - giorgio_luppi - 22-02-2012 21:21

Ecco, adesso finalmente ho capito dove hai appreso tutta la tua cultura scientifica: dai cartoni animati giapponesi.
E, per caso, sei anche una 'Cher-lady' del PDL?

Un venditore di pannolini.


RE: nucleare per il 21°secolo - Alessandro Bellotti - 23-02-2012 10:08

Cappio, cher, mi interessava di più Sampei.
Pensa che l'autore del cartone mi ha chiesto diverse consulenze sulla tecnica Valsesiana che usa l'eroe del cartone...
Come vedi la mia cultura (o coltura come dicono in alcune valli lombardo/venete) spazia a 400 ° (una angolo giro e un pò).


RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 23-02-2012 14:13

http://www.agienergia.it/Analisi.aspx?id...amp;ante=0

Perché il nucleare interessa i produttori di petrolio
di Giacomo Luciani (GLENCO)

mercoledì 22 febbraio 2012


Può sembrare paradossale che paesi che godono di abbondanti risorse di idrocarburi mostrino interesse per l’energia nucleare o addirittura lancino programmi di acquisizione di centrali nucleari, come lo hanno fatto l’Iran o Abu Dhabi, e si appresta a farlo l’Arabia Saudita – ma in realtà non lo è affatto. Al di fuori della regione del Golfo altri paesi esportatori di idrocarburi – come il Canada, la Federazione Russa o il Kazakhstan – sono ugualmente, e da lungo tempo, attivi nel campo dell’energia nucleare, i primi due con tecnologie proprie che propongono per l’esportazione nel resto del mondo.

Le motivazioni dei produttori del Golfo sono chiare. I consumi di energia elettrica aumentano molto rapidamente: lo stereotipo vuole che ciò sia dovuto esclusivamente alle tariffe troppo basse e agli sprechi che ne conseguono, ma si deve anche accettare che le condizioni climatiche sono estreme in questi paesi non diversamente da come lo sono in Russia o in Canada, anche se nella direzione opposta. In generale, l’intensità energetica del PIL nei paesi del Golfo è destinata a rimanere molto elevata, perché si specializzano in produzioni industriali ad elevato contenuto energetico, quali la raffinazione petrolifera, la petrolchimica, l’alluminio, i materiali per l’edilizia ed altre simili. Anche in questo, i paesi del Golfo non sono diversi dalla Russia o dal Canada.

Anche le attività di servizio nelle quali i paesi della regione sono altamente competitivi, come la logistica ed il trasporto aereo, sono intrinsecamente ad alto contenuto energetico.

Quindi, è ben vero che ci sono numerosi sprechi, ma anche quando fossero aumentate le tariffe (passo che molti ritengono inevitabile) i consumi rimarrebbero elevati e, data la rapidità della crescita economica, in rapido aumento.

Sempre più gli idrocarburi appaiono come risorse energetiche pregiate e specialmente vantaggiose se impiegate nei trasporti o nella trasformazione petrolchimica. Bruciare gas e, soprattutto, petrolio in centrali elettriche non è davvero l’utilizzo più intelligente.

In anni passati, i paesi del Golfo hanno goduto di un eccesso di capacità di produzione di petrolio e gas, per cui si poteva sostenere che il barile o il metro cubo marginale fossero sostanzialmente a costo zero. Ma ciò non è più vero da almeno un decennio: enormi investimenti devono essere continuamente dedicati al mantenimento o aumento della capacità produttiva, e il prezzo internazionale del petrolio consente la realizzazione di una rendita molto importante. Il costo-opportunità del barile bruciato in centrale è dunque molto elevato.

Per il gas, la domanda interna, anche in quei paesi, come l’Arabia Saudita, che non ne esportano affatto, ha superato l’offerta, e costituisce oggi un collo di bottiglia per l’ulteriore sviluppo industriale. Decidere quindi di acquisire una capacità di generazione elettrica basata sulle rinnovabili e sul nucleare è un passo ovvio. Sottolineo rinnovabili e nucleare, perché l’ipotesi che si possa soddisfare l’aumento della domanda esclusivamente con le energie rinnovabili disponibili (principalmente il solare) è irrealistica alla luce della forte dinamica della domanda: un rapido sviluppo di rinnovabili e nucleare sarà in ogni caso probabilmente insufficiente a soddisfare tutta la domanda addizionale, ciò che significa che si continueranno a costruire centrali a petrolio o gas.

Ma l’aspetto più interessante dello sviluppo dell’energia nucleare nei paesi produttori di idrocarburi è quello delle possibili sinergie tra le due filiere. In effetti, la produzione di idrocarburi è caratterizzata da crescente intensità energetica: l’iniezione di acqua o gas, e ancor più quella di vapore ad alta temperatura per fluidificare il greggio pesante, o la fratturazione idraulica delle rocce profonde richiedono crescenti input di energia a monte della produzione di idrocarburi. Lo sfruttamento di risorse “non convenzionali” quali le sabbie bituminose o il petrolio extra pesante richiedono ugualmente forti input di calore.

Oggi, questa domanda di energia nella produzione di idrocarburi, ma anche nella raffinazione e nella petrolchimica, è soddisfatta attraverso la combustione degli idrocarburi stessi – ma potrebbe essere soddisfatta altrimenti, per esempio grazie al nucleare, con il risultato di ridurne in misura importante l’impatto ambientale in termini di emissioni. In altre parole, l’utilizzo di energia nucleare per la produzione del calore necessario alla produzione e trasformazione degli idrocarburi può renderli considerevolmente più “puliti”, consentendo di continuare ad usarne le straordinarie caratteristiche.

La frontiera successiva è quella del riciclo della CO2 e della produzione di idrocarburi artificiali. La tecnologia per catturare la CO2 dalle emissioni di fonti fisse è nota – la resistenza che questa soluzione incontra è nella successiva fase di sequestro in strutture geologiche, che devono garantire che non ci siano fughe nell’atmosfera.

Per ovviare a questo problema, si parla sempre più spesso dell’ipotesi dell’utilizzazione della CO2 catturata come materia prima per altre trasformazioni industriali. Anche per queste abbiamo delle tecnologie disponibili e in alcuni casi funzionanti, in particolare per la produzione di idrocarburi sintetici. Quest’ultima richiede, in buona sostanza, di ricombinare gli atomi di carbonio presenti nella CO2 con degli atomi di idrogeno – trasformazione che è possibile attraverso l’uso di energia elettrica.

Ora, è chiaro che normalmente non ha molto senso bruciare idrocarburi per produrre energia elettrica, e poi catturare la CO2 e ritrasformarla in idrocarburi sintetici utilizzando elettricità; ma se l’elettricità provenisse da centrali nucleari (tipicamente adatte al soddisfacimento del carico di base) in momenti in cui la domanda è bassa, mentre la produzione di elettricità da idrocarburi fosse destinata esclusivamente al soddisfacimento dei picchi di domanda, l’intera operazione potrebbe avere un senso.

L’idrogeno necessario alla produzione di idrocarburi sintetici da CO2 potrebbe esser fornito dall’elettrolisi dell’acqua, anch’essa basata sull’energia nucleare: e questo sarebbe il metodo migliore per progredire verso una “economia dell’idrogeno”, perché l’idrogeno puro non è affatto conveniente come vettore di energia, mentre gli idrocarburi sono vettori energetici insuperabili.

A tutto questo i paesi produttori di idrocarburi fossili guardano con attenzione, e a ragione.


RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 02-03-2012 20:17

http://www.world-nuclear-news.org/NP_Nuc...02121.html


Il combustibile nucleare per la crescita indiana energetica


22 febbraio 2012
L'impegno dell'India per l'energia nucleare resta forte come il paese guarda avanti a decenni di crescita sostenuta, New Delhi delegati della conferenza è stato detto dal leader del programma del paese.
L'apertura dell'India International Nuclear Symposium sentito dal ministro indiano per il potere, Sushil Kumar Shinde, così come il capo del Dipartimento per l'Energia Atomica Srikumar Banerjee e due dei suoi predecessori: Anil Kakodkar e Rajagopala Chidambaram. La line-up è stato completato da SK Jain, a capo della Nuclear Power Corporation of India.
Shinde ha sottolineato che l'India continua a sfruttare tutte le forme disponibili di energia per sostenere i suoi obiettivi di sviluppo e soddisfare costante aumento della domanda. Tra queste fonti, ha detto Shinde, "Nucleare ha diversi vantaggi, tra cui che è compatto e altamente gestibile in termini di trasporto e carburante. È più verde di tutte le altre forme di generazione di energia."

Obiettivi a lungo termine

Shinde compito è quello di portare sistema di alimentazione dell'India al livello richiesto per la sua enorme popolazione di godere dei benefici di energia elettrica. Attualmente circa il 40% del paese 1,2 miliardi di cittadini non hanno accesso all'elettricità, e il 40% di coloro che sono servite piace solo per poche ore ogni giorno. Una parte significativa di energia prodotta si perde attraverso una rete di trasmissione inefficiente e perde.
Attualmente l'uso di energia elettrica l'indiano medio è solo 750 kWh all'anno, rispetto alla media mondiale di 2.752 kWh all'anno. Banerjee e Kakodkar convenuto che, a lungo termine il target per l'India dovrebbe essere di circa 5000 kWh all'anno, traendo forti correlazioni tra alfabetizzazione femminile e l'indice di sviluppo umano con tale livello di consumo energetico.

Banerjee ha presentato uno scenario in cui una popolazione stabilizzati di 1,6-1700000000 avevano consumo individuale di potenza di 5000 kWh all'anno nel 2050. Ciò equivale a 8000 miliardi di kWh all'anno, equivalenti al 40% della produzione di elettricità in corso oggi. Massimo sfruttamento delle energie rinnovabili tra cui idroelettrica avrebbe sostenuto circa 1050 miliardi di kWh di che, ha detto, lasciando il resto ad essere coperto da fonti fossili o nucleari. Banerjee calcoli hanno dimostrato che, nel peggiore dei casi, l'uso del carbone per riempire il gap si tradurrebbe in circa 7,7 miliardi di tonnellate di emissioni di anidride carbonica all'anno, rispetto al totale globale corrente di 30 miliardi di tonnellate.

"Non stiamo parlando soltanto dei prossimi anni 20, 30 o 40, ma che dire oltre?" Banerjee ha chiesto, "carbone importato costa molto di più l'energia nucleare. Senza l'energia nucleare, la crescita economica del paese sarà rallentato."
Queste cifre enormi per l'energia e la popolazione danno un'idea il compito di governare un paese come l'India, con una delle più grandi popolazioni e uno dei viaggi più lunghi davanti a sé alla prosperità di energia. L'obiettivo del governo è avere un po '63.000 MWe di potenza installata di generazione nucleare entro il 2032, con importati reattori ad acqua leggera complimentarmi con un indigeno a tre stadi del ciclo del combustibile, che alla fine porterà in torio per complimentarmi attuali l'uranio-alimentati unità.
La conferenza è stata organizzata dalla Nuclear World Association (WNA), che supporta anche Nuclear News Mondo. Direttore Generale della WNA, John Ritch, ha dichiarato: "l'impegno WNA ha qui un duplice scopo:. A favorire un maggiore coinvolgimento del settore a livello mondiale in crescita del nucleare indiano e per promuovere una maggiore partecipazione da parte delle imprese indiane in crescita del nucleare del mondo"
Shinde poi lodato offerte di joint venture fatte finora tra i produttori di apparecchiature di potenza indiani ei loro coetanei americani, europei e giapponese. Ha fatto appello ai dirigenti riuniti: "Se qualcuno è interessato a joint-venture per la produzione di macchine per l'energia nucleare, ci darà il benvenuto e vi assisterà in ogni modo hai bisogno".

ricercato e scritto da News World Nuclear


RE: nucleare per il 21°secolo - Alessandro Bellotti - 03-03-2012 17:21

Vedo grandi difficoltà per l'industria nucleare attuale soddisfare anche solo il 30% degli 8000 TWh di cui avrà bisogno l'India nel 2050..
Se poi aggiungiamo la Cina e il resto del mondo 'emergente', questi dati non fanno che confermare la mia tesi: nucleare come lo conosciamo oggi inutile.
Ci vogliono, solo per l'India, 300/400 reattori da 1 Gw, da costruirsi in 30 anni per fare almeno il 30% di energia elettrica da nucleare.
Altrettanti e forse più in Cina..
Dovremmo costruire, a livello planetario 1500 reattori in 30 anni (nel frattempo buona parte dei 430 reattori che oggi abbiamo saranno spenti).
Chi ancora oggi parla di nucleare come la soluzione non riesce a usare la calcolatrice.
Occorre cambiare tecnologia.
Vi pare che Areva sia in grado di costruire 300 reattori in 30 anni ?
Dico 300 per ipotizzare 20% del mercato.
Se l'India, con 1.700.000.000 abitanti ha bisogno di 8000 Twh vuol dire che l'umanità che nel 2050 sarà ormai 10 miliardi, avrà bisogno di almeno 40.000 Twh di energia elettrica.
Fate il conto di quanti reattori serviranno in 30 anni per avere la stessa percentuale di oggi (15%)...
Irrealizzabile. Semplicemente irrealizzabile.
Questo con la tecnologia attuale.
Il grande problema che avremo di fronte e che il nucleare (lo dicono i numeri) non riuscirà a risolvere sarà la grande richiesta di energia elettrica che avremo non al 2050 ma nei prossimi 10 anni.
Gran parte degli 8.000 Tw di cui parla cher occorrerà averli pronti entro pochi anni perchè la popolazione non aspetta e vuole avere un livello di vita accettabile da subito.
Oggi il contributo da nucleare di India e Cina è praticamente nullo (percentualmente vale un terzo di quanto vale il fotovoltaico in Italia..) e continuerà ad esserlo anche nei prossimi 10 anni a fronte di una richiesta folle di energia elettrica. India e Cina dovrebbero costruire almeno 500 reattori in tutto, in 10 anni, per avere il 30% di energia elettrica da nucleare.
Mission impossible.


RE:  nucleare per il 21°secolo - gigieffe - 03-03-2012 21:35

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Vedo grandi difficoltà per l'industria nucleare attuale soddisfare anche solo il 30% degli 8000 TWh di cui avrà bisogno l'India nel 2050..
...
Mission impossible.


E quindi quale sarebbe l'alternativa dell' India?

Sai, io ho un po' di difficoltà con la calcolatrice...

Bye

Gigi
RE:  nucleare per il 21°secolo - drugo - 04-03-2012 00:53

Alessandro Bellotti ha Scritto:


Chi ancora oggi parla di nucleare come la soluzione non riesce a usare la calcolatrice.
Occorre cambiare tecnologia.
Vi pare che Areva sia in grado di costruire 300 reattori in 30 anni ?



Scusa, ma chi se ne frega di Areva.
Come ho già scritto qualche post fa (...), l'industria nucleare del 21° secolo sarà asiatica: già pochi mesi fa i coreani (Corea del Sud) hanno battuto Areva in una mega gara per costruire dei reattori nel medio oriente.
L'industria nucleare cinese e indiana costruirà tutti i reattori che quei paesi riterranno necessari.

E comunque l'incremento nei consumi elettrici anche in Asia non rimarrà a due cifre percentuali per sempre... sarà asintotico come è accaduto in occidente.

RE:  nucleare per il 21°secolo - Charade77 - 04-03-2012 02:10

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Vedo grandi difficoltà per l'industria nucleare attuale soddisfare anche solo il 30% degli 8000 TWh di cui avrà bisogno l'India nel 2050..
Se poi aggiungiamo la Cina e il resto del mondo 'emergente', questi dati non fanno che confermare la mia tesi: nucleare come lo conosciamo oggi inutile.
Ci vogliono, solo per l'India, 300/400 reattori da 1 Gw, da costruirsi in 30 anni per fare almeno il 30% di energia elettrica da nucleare.
Altrettanti e forse più in Cina..
Dovremmo costruire, a livello planetario 1500 reattori in 30 anni (nel frattempo buona parte dei 430 reattori che oggi abbiamo saranno spenti).
Chi ancora oggi parla di nucleare come la soluzione non riesce a usare la calcolatrice.
Occorre cambiare tecnologia.
Vi pare che Areva sia in grado di costruire 300 reattori in 30 anni ?
Dico 300 per ipotizzare 20% del mercato.
Se l'India, con 1.700.000.000 abitanti ha bisogno di 8000 Twh vuol dire che l'umanità che nel 2050 sarà ormai 10 miliardi, avrà bisogno di almeno 40.000 Twh di energia elettrica.
Fate il conto di quanti reattori serviranno in 30 anni per avere la stessa percentuale di oggi (15%)...
Irrealizzabile. Semplicemente irrealizzabile.
Questo con la tecnologia attuale.
Il grande problema che avremo di fronte e che il nucleare (lo dicono i numeri) non riuscirà a risolvere sarà la grande richiesta di energia elettrica che avremo non al 2050 ma nei prossimi 10 anni.
Gran parte degli 8.000 Tw di cui parla cher occorrerà averli pronti entro pochi anni perchè la popolazione non aspetta e vuole avere un livello di vita accettabile da subito.
Oggi il contributo da nucleare di India e Cina è praticamente nullo (percentualmente vale un terzo di quanto vale il fotovoltaico in Italia..) e continuerà ad esserlo anche nei prossimi 10 anni a fronte di una richiesta folle di energia elettrica. India e Cina dovrebbero costruire almeno 500 reattori in tutto, in 10 anni, per avere il 30% di energia elettrica da nucleare.
Mission impossible.


Altro copia e incolla e via ...
E allora lo sciamano Bellotti cosa suggerisce?
Per favore fa in modo di avere una risposta sensata e plausibile ,non come l'ultima volta che mi hai risposto dicendomi che non hai idea di come risolverlo ...

RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 06-03-2012 11:44

http://www.world-nuclear-news.org/NP_Nuc...03121.html

Nucleare e vento partner per il Messico

Il Messico ha annunciato gli obiettivi energetici per il 2026 che vedrà una combinazione di energia nucleare ed eolica costituiscono il 23% di energia elettrica. Al tempo stesso vuole collegare l'intera popolazione alla griglia, diminuire le perdite di trasmissione e sviluppare abbondanti riserve di gas di scisto.

Il ministro dell'Energia Jordy Herrera presentato pubblicamente strategia energetica nazionale che il governo ieri a Città del Messico. Cima alla sua lista di priorità era quella di rafforzare il settore degli idrocarburi aumentando la produzione di gas naturale del 73% e caratterizzanti riserve di gas shale abbastanza veloce per mantenere una riserva costante.

L'anno scorso 258.128 GWh di elettricità prodotta in Messico, con circa 10.000 GWh di questo proveniente da nucleare. Entro il 2026 la quantità totale di energia elettrica utilizzata è previsto come alcuni 479.650 GWh. Oltre il 4% nucleare e il settore idro che genera circa il 10% di energia elettrica, mix energetico fossile del Messico è pesante: il carbone fornisce il 12,5%, l'olio, il 20% e del gas già un po 'del 49%.
Ma il Messico non vuole fare troppo affidamento sul gas: circa il 35% dell'elettricità è voluto venire da fonti non fossili, in crescita dal 20% attuale. Tuttavia, idroelettrica, biomassa e solare, non può che espandersi a tenere il passo con la crescita della domanda, lasciando nucleare e vento come le uniche opzioni per raggiungere questo obiettivo. Tre diversi scenari in cui sono state proposte le due favorite le tecnologie low-carbon dividere una quota del 23% di energia elettrica.

Lo scenario più pessimistico per il nucleare lo vede incontrare il 2,5% della domanda, che a circa 11.991 GWh rappresenta praticamente nessuna crescita su unica centrale elettrica nucleare del paese, Laguna Verde, che ospita due reattori ad acqua bollente produzione di circa 800 MWe ciascuna e concesso in licenza ad operare fino a 2029 e 2034.
Lo scenario centrale nucleare pone al 6,6%. Questa sarebbe una triplicazione della produzione corrente a 31.656 GWh e richiederebbe poco più di 4 GWe di capacità nucleare in totale, assumendo un fattore di capacità del 90%.

L'ultimo scenario è del 18,1% di energia proveniente da centrali nucleari - alcuni 86.816 GWh e circa equivalente alla produzione da 11 GWe di capacità di generazione nucleare.
Il nuovo documento di strategia energetica in atto di Fukushima incidente dello scorso anno e ha sottolineato il coinvolgimento del Messico nei consessi internazionali per garantire il miglioramento continuo della sicurezza nucleare. Ha detto che l'energia nucleare 'continua ad essere una valida opzione per soddisfare la domanda crescente di energia' e ha osservato come 'tra le migliori opzioni' per la generazione di energia, grazie a bassi costi esterni e il minimo danno per la salute pubblica e l'ambiente.

Rinascimento nucleare

Il Messico ha avuto a lungo preparati i piani di espansione nucleare di là della sua singola pianta Laguna Verde, ma questi vacillato negli ultimi anni e sembrava improbabile che riemergere la scoperta dato grandi riserve di gas shale.
documento politico di ieri, tuttavia, ha spiegato che il governo metterà a punto un programma specifico , grazie agli sforzi coordinati della Commissione federale dell'energia elettrica, l'Istituto Nazionale di Ricerca Nucleare, Commissione Nazionale della sicurezza nucleare e la statunitense Electric Power Research Institute per sviluppare un percorso sicuro e competitivo per lo sviluppo nucleare. Essi 'condurre studi per determinare la finanziaria, la vitalità politica e sociale, così come le implicazioni ambientali della progressiva integrazione di nuove centrali nucleari.'
È stato osservato che lo sviluppo del nucleare hanno tempi lunghi, e la definizione di questi progetti avrebbe bisogno di essere d'accordo in fretta. Ci sarà anche uno sforzo, il governo ha detto, ad avviare un dialogo con i governi locali per raggiungere un consenso sulla possibilità di nuovi impianti nucleari.

Emissioni destinato a salire

A prescindere dalla costruzione di nuove centrali elettriche, i piani di messicani richiedono anche un aumento dell'efficienza energetica del 15% entro il 2026. Parallelamente si vuole fare un uso migliore delle centrali esistenti, riducendo le perdite nella griglia da qualche 17,3% lo scorso anno a più 8,0% come nel 2026. Achieveing ​​che permetterebbe Messico per ridurre il proprio margine di riserva in generazione da 26,0% al 12,9%, ha detto il governo.
Tuttavia, la crescita della domanda di energia pura da tutti i settori vedrà emissioni di anidride carbonica aumenteranno del 40% a 567 milioni di tonnellate all'anno. Il business-as-usual proiezione era per il 52% di crescita a 619 milioni di tonnellate all'anno.


RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 08-03-2012 19:16

Un simpatico poster che identifica visivamente il numero neccessario di pale eoliche rapportate ad una centrale numeare di media potenza, senza dimenticare che dopo 25/30 anni le pale sono da buttare...anche prima....Toungue


RE: nucleare per il 21°secolo - giorgio_luppi - 11-03-2012 18:19

Sara' simpatico e rende bene l'idea ma non e' completo. Non tiene conto che per alimentare quella centale nucleare sono necessarie ogni anno 160 tonnellate di combustibile. Per produrre questo combustibile e' necessario estrarre minerale per 160.000 tonnellate (minerale ricco, a 1000 ppm). Se la densita' media del minerale estratto e' 2.5, questo corrisponde ad un volume di 64.000 metri cubi.
Un campo di calcio ha una superficie di 6000 m2, se ricopriamo un campo di calcio con materiale per una altezza di un metro otteniamo 6000 metri cubi. Questo significa che con il minerale necessario per ricavare le 160 tonnellate di uranio per la centrale possiamo ricoprire circa dieci campi di calcio per un metro ogni anno. Senza tener conto delle tonnellate di acqua necessarie per lavare il minerale e gli acidi necessari per processarlo, non so a quante piscine olimpioniche corrispondono.
Prova ad aggiungerli al tuo poster.


RE:  nucleare per il 21°secolo - giorgio_luppi - 11-03-2012 18:27

Cher ha Scritto:

, senza dimenticare che dopo 25/30 anni le pale sono da buttare...anche prima....Toungue

Non penserai davvero che tutte le parti di una centrale nucleare che rimane in vita per 60 anni durino altrettanto?
Prova a chiedere a Charade qual'e' la vita media di una pompa di circolazione per l'acqua di raffreddamento o l' MTBF delle sua ormai famose valvole. Come vengono smaltite le parti meccaniche usurate sottoposte a radiazioni?
E poi le pale eoliche sono dei pezzi di ferro. Dopo 20 anni si smontano, si cambiano un paio di cuscinetti, qualche avvolgimento, un colpo di carta vetrata e una mano di vernice e tornano come nuove.
RE:   nucleare per il 21°secolo - Cher - 12-03-2012 11:36

giorgio_luppi ha Scritto:


Non penserai davvero che tutte le parti di una centrale nucleare che rimane in vita per 60 anni durino altrettanto?
Prova a chiedere a Charade qual'e' la vita media di una pompa di circolazione per l'acqua di raffreddamento o l' MTBF delle sua ormai famose valvole. Come vengono smaltite le parti meccaniche usurate sottoposte a radiazioni?
E poi le pale eoliche sono dei pezzi di ferro. Dopo 20 anni si smontano, si cambiano un paio di cuscinetti, qualche avvolgimento, un colpo di carta vetrata e una mano di vernice e tornano come nuove.


Si parla di vita media = un pala non dura 20 anni e con una manutenzione attenta e scrupolosa può arrivare a 30, proprio perchè non implica nessun "pericolo" se non quello di sperperare il denaro dei contribuenti la matunzione avviene solo nel modo più oneroso.....
Per una centrale nucleare è diverso, l'intervento manutentivo è finalizzato al principio della durata del carico di lavoro. Per questo che le centrali vive e vegete per 60 anni e senza fare gli schizzinosi possono arrivare a 100.....


RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 19-03-2012 11:31

http://www.world-nuclear-news.org/NP-Kaz...03127.html

15 marzo 2012

Il Kazakistan non ha rinunciato al suo obiettivo di costruire una centrale nucleare e intende chiarire i suoi piani per il prossimo anno, in base ai ministri del paese.


Primo Vice Primo Ministro Serik Akhmetov fatto la promessa durante la presentazione di una visione per lo sviluppo del settore energetico del Kazakistan fino al 2030 al governo del paese. Ha parlato delle intenzioni di seguire su di un programma che richiede 4,5% della produzione totale del Kazakistan per essere generata da centrali nucleari entro il 2030. "Così quest'anno dovremmo risolvere la questione", ha detto.
Ministro dell'industria e delle nuove tecnologie Asset Isekeshev confermato che, sebbene la costruzione di una centrale nucleare è molto più all'ordine del giorno, si è visto come un obiettivo a lungo termine e che le decisioni non sono ancora stati resi del tipo di reattore, la sito o la tempistica del progetto. Sicurezza, e la selezione della migliore tecnologia, sarebbe considerazioni principali, ha detto.

Kazakhstan può vantarsi di essere il principale produttore mondiale di uranio, ma al momento non ha nessun centrali nucleari proprie. Un russo fornito BN-350 reattori veloci funzionare a Aktau sulla costa del Mar Caspio 1972-1999. Un progetto per costruire piccoli reattori nucleari di concezione russa a Aktau è stato preso in considerazione per diversi anni, e studi di fattibilità e le analisi ambientali sono state effettuate.
I piani per le centrali nucleari di grandi dimensioni compresi reattori ad acqua leggera per la regione meridionale, unità più piccole nella parte occidentale e le unità di cogenerazione più piccole città della regione sono stati oggetto di discussione per molti anni. Nel 2010 un trio di aziende giapponesi hanno firmato un memorandum d'intesa su uno studio di fattibilità per la costruzione di una centrale nucleare, con il Lago Balkash nella parte orientale del Kazakhstan messo in discussione come un luogo probabile per un impianto basato su tecnologia avanzata di reattore ad acqua bollente.

Nel complesso il governo kazako ha bisogno di investire un totale di 9.500 miliardi Tenge (circa 64 miliardi dollari) nel suo settore elettrico entro il 2030, il governo è stato detto. Ciò comprende gli investimenti in nuova capacità di generazione e sostituzione, nonché la modernizzazione delle centrali esistenti e gli sviluppi delle reti nazionali. Isekeshev detto investimenti nelle centrali elettriche esistenti di quasi 1.146 miliardi Tenge (7,8 miliardi dollari) sono previsti entro il 2015.

Ricercato e scritto
da News World Nuclear


RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 25-03-2012 17:54

http://www.world-nuclear-news.org/NP_Opt...03121.html


RE: nucleare per il 21°secolo - drugo - 31-03-2012 11:59

Qualche news di fine mese...

LA Bulgaria ha abbandonato il progetto di completamento del reattore 2 nucleare di Belene:
http://www.reuters.com/article/2012/03/2...A420120328
Il reattore (VVER 2) sarà probabilemnte installato presso l'altro sito nucleare bulgaro.

Negli usa autorizzati altri 2 AP1000 in South Carolina:
http://www.govexec.com/oversight/2012/03...f=dropdown

La Finlandia ha avviato la gara per il quarto reattore di Olkiluoto (il terzo è in costruzione). Sono state selezionate per la gara:
Areva - EPR plant type,
GE Hitachi - ESBWR plant type,
Korea Hydro and Nuclear Power - APR1400 plant type,
Mitsubishi Heavy Industries - APWR plant type and
Toshiba - ABWR plant type


RE: nucleare per il 21°secolo - Charade77 - 02-04-2012 16:13


Integro le news con una di inizio mese ...

http://www.world-nuclear-news.org/NN-Lit...03127.html

In fase di approvazione parlamentare la concessione per la costruzione dell'ABWR in Lituania.


RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 12-09-2012 08:54

http://www.world-nuclear-news.org/C-US_b...09127.html

Banca statunitense finanzia UAE progetto
10 settembre 2012
La Export-Import Bank degli Stati Uniti (Ex-Im Bank) è quello di prestare il Barakah One Company 2 miliardi di dollari sottoscrivere l'esportazione di componenti degli Stati Uniti e dei servizi per la costruzione del Emirati Arabi Uniti '(Emirati Arabi Uniti) prima centrale nucleare .

La centrale nucleare di Barakah comprenderà quattro coreano-aprile-1400 progettati reattori ad acqua pressurizzata, ma la banca dice che 2 miliardi di dollari linea di credito sosterrà circa 5000 posti di lavoro negli Stati Uniti. Società americana Westinghouse è membro della Società Korea Electric Power (Kepco) consorzio guidato da cui è stato selezionato per costruire l'impianto, e fornire una gamma di componenti e servizi, tra cui pompe del refrigerante del reattore, i controlli, i servizi di ingegneria e di formazione.
La Ex-Im Bank è un'agenzia federale che aiuta a sostenere lavori di produzione degli Stati Uniti da colmare le lacune nel finanziamento delle esportazioni privato. Prima di approvare il prestito, la banca ha effettuato una valutazione "dettagliata ed estesa" rischio del progetto Barakah.
Il prestito è la più grande operazione mai della banca degli Emirati Arabi Uniti e il suo primo finanziamento di una centrale nucleare un 'greenfield' in oltre un decennio. Ha il sostegno del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e dei dipartimenti di Stato americano e di energia. Rilevando l'importanza della transazione per l'economia degli Stati Uniti, Ex-Im Bank presidente e presidente Fred Hochberg ha detto che la banca avrebbe anche "fare la storia", sostenendo la costruzione della prima centrale nucleare nella regione.

Costruzione ufficialmente iniziata alle Barakah nel mese di luglio, e la prima unità è prevista per entrare in servizio nel 2017.


Ricercato e scritto
da News World Nuclear


RE: nucleare per il 21°secolo - Cher - 06-10-2012 12:20

http://www.world-nuclear-news.org/NN_Fas...10121.html

Si muove veloce per sviluppo nucleare in Siberia
4 ottobre 2012
Un sperimentale piombo raffreddato reattore nucleare sarà costruita presso il Siberian Chemical Combine (SCC). In caso di successo, il piccolo BREST-300 unità potrebbe essere il primo di una nuova ondata di russi reattori veloci.

La regione di Tomsk che ospita la SCC ha firmato un accordo con la compagnia statale Rosatom nucleare durante una visita ufficiale alla fine di settembre. Si precisa che una dimostrazione BREST-300 unità sarebbe stata costruita sul sito, insieme alla possibilità di produzione per la fitta nitruro di uranio-plutonio combustibile che avrebbe avuto bisogno. Il costo è stato messo a RUR25 miliardi ($ 805.000.000) per il 300 MWe reattore e RUR17 miliardi ($ 54 milioni) per l'impianto di carburante.
Russia utilizza già una serie BN-reattore veloce per la produzione di energia elettrica a Beloyarsk con un altro in fase di realizzazione e più proposte per diversi altri siti. Tuttavia, il progetto BREST è visto come un successore alla serie BN e 300 unità MWe presso la SCC potrebbe essere il precursore di una versione 1200 MWe di ampia diffusione come unità commerciale la produzione di energia. Il programma di sviluppo è come parte di un avanzato programma nucleare Technologies federale 2010-2020 che cerca di sfruttare reattori veloci come un modo per essere molto più efficiente l'uso di uranio mentre 'bruciare' le sostanze radioattive che altrimenti dovrebbero essere smaltiti come rifiuti.
BREST si riferisce a bystry Reaktor così svintsovym teplonositelem , russo 'reattori veloci con refrigerante di piombo'. Il suo nucleo dovrebbe misurare circa 2,3 metri di diametro di 1,1 metri di altezza e contengono 16 tonnellate di combustibile. L'unità dovrebbe essere rifornite ogni anno con ciascun elemento di combustibile trascorso cinque anni in totale all'interno del nucleo. Portare la temperatura del refrigerante sarebbe di circa 540 ° C, dando una elevata efficienza di 43% - produzione di calore primario di cedere 700 MWt potenza elettrica di 300 MWe. La vita operativa dell'unità potrebbe essere 60 anni. Il progetto dovrebbe essere completato entro NIKIET nel 2014 per la costruzione tra il 2016 e il 2020.
Uno degli obiettivi generali dell'accordo regionale del mese scorso è quello di sviluppare il "potenziale scientifico, tecnico e di produzione" del SCC in termini di tecnologia nucleare con l'obiettivo di incrementare "scientifica, lo sviluppo economico sociale e culturale della 'città chiusa'. " I miglioramenti del SCC comporterà entrate fiscali supplementari e parte di questo sarà diretto al bilancio della regione di Tomsk.
Così come il reattore prossima, la SCC ospita già un impianto di arricchimento dell'uranio con una capacità di 3 milioni di unità di lavoro separativo l'anno che è in grado di gestire l'uranio recuperato dal ritrattamento. Questo è accompagnato da una ossidi misti (MOX) impianto di carburante, mentre un impianto di conversione dell'uranio è anche in fase di costruzione e in programma per il funzionamento dopo il 2016 per soddisfare tutta la domanda russa. Rosatom ha detto che sarebbe investire fino al RUR100 miliardi ($ 3,2 miliardi) a SCC per i prossimi otto anni.

Ricercato e scritto
da News World Nuclear