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Votare sì cosa implica? - Versione stampabile

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Votare sì cosa implica? - jdrocko - 05-06-2011 13:19

Buongiorno a tutti, è il mio primo post su questo forum, dove sono arrivato casualmente per informarmi al meglio sul referendum. Il mio dubbio è questo: sono favorevole al nucleare se di ultima tecnologia (benchè sia poco ferrato in materia mi sembra sia più efficiente e che produca un minor numero di scorie che poi posson essere parzialmente riutilizzate) ma contrario alla costruzione di centrali che rischiano di essere obsolete già prima di nascere. Votando sì dico no ad ogni forma di nucleare o soltanto nello specifico alla costruzione di centrali non di ultima generazione?


RE: Votare sì cosa implica? - Cher - 05-06-2011 13:56

http://jacopogiliberto.blog.ilsole24ore....zione.html


Renzo Riva scrive:
4 Giugno 2011 alle 14:09
opinione.it/view_journal.php?file=04062011.opinione.pag05.b....

opinione.it/download_pdf.php?file=04062011.opinione.pag05.b....

Pubblicato da L’Opinione di Arturo Diaconale
Sabato 5 Giugno 2011 pagina 5

QUELLO SUL NUCLEARE METTE IN LUCE
TROPPI STEREOTIPI E POCA CONOSCENZA

L’ignoranza dei referendum


Confesso che non me l’ero sentita di leggere il testo originario su cui erano state raccolte le firme per il referendum in materia di energia nucleare; mi ero altresì fidato, senza anche in questo caso senza leggere il testo, della professionalità dei funzionari che hanno coadiuvato il governo nel redigere decreto legge con cui si doveva sulla specifica questione “prendere per i fondelli” gli assatanati antiberlusconiani alla Grillo ed alla Di Pietro.

Probabilmente i testi in questione non li hanno letti neppure, a cominciare dai fautori politici del referendum
“antinucleare”, quanti esultano per la delibera della Corte di Cassazione, che con il pomposo e fuorviante titolo di “Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare” non si sono accorti che se Berlusconi li aveva presi per i fondelli la Cassazione è andata, e di molto, più in profondità.

Se non ho le traveggole o il testo del Decreto-legge 31 marzo 2011 n. 34, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011 e convertito dalla Camera il 25 maggio 2011, che ho scaricato da internet, è un falso saremmo noi del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare, il Cirn, a dovere fare campagna per l’abrogazione dei comma 1 ed 8 dell’articolo 5 dal titolo “Abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari” del citato Decreto.

Riportiamo integralmente i testi su cui si dovranno esprimere gli elettori, aggiungendo un’enfasi sulle frasi
chiave, di cui i gaudenti referendari sembrano non avere colto il significato.


Comma 1°. Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico
in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”.


Votando per la sua abrogazione, si toglie l’impedimento del “non si procede” e i condizionamenti a contorno quali l’orientamento degli organismi citati a cominciare dalle “decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea”.

Mano libera al Governo persino nel caso l’Europa decidesse di uscire dal nucleare.

Viva il Nucleare, Viva la Corte di Cassazione.

Del tutto insignificante ai fini di una non ripartenza del nucleare l’abrogazione del comma 8, che anzi renderebbe più spedito l’iter in quanto toglierebbe tutta una serie di viscosità quali il dovere consultare gli organismi in essa citati, svincolandolo da scadenze temporali.

Forse il titolo più appropriato da apporre sulla scheda referendaria sarebbe “Abrogazione delle nuove norme che prevedono condizionamenti e viscosità nell’iter per avviare la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare”.

Una nostra “folle” chiave di lettura? Lasciamo al lettore giudicare la nostra interpretazione dell’abrogando
comma 8 dell’articolo 5 del Decreto omnibus, riportandolo integralmente a seguire.

“Comma 8°.
Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, adotta la Strategia energetica nazionale, che individua le priorità e le misure necessarie al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, l’incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e la partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica, la sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell’energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la valorizzazione e lo sviluppo di filiere industriali nazionali.
Nella definizione della Strategia, il Consiglio dei Ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione europea e a livello internazionale sulla sicurezza delle tecnologie disponibili, degli obiettivi fissati a livello di Unione europea e a livello internazionale in materia di cambiamenti climatici, delle indicazioni dell’Unione europea e degli organismi internazionali in materia di scenari energetici e ambientali”.


GIORGIO PRINZI
Segretario del Comitato Italiano
per il Rilancio del Nucleare[b]


RE: Votare sì cosa implica? - Cher - 05-06-2011 14:23

jdrocko ha Scritto:

Buongiorno a tutti, è il mio primo post su questo forum, dove sono arrivato casualmente per informarmi al meglio sul referendum. Il mio dubbio è questo: sono favorevole al nucleare se di ultima tecnologia (benchè sia poco ferrato in materia mi sembra sia più efficiente e che produca un minor numero di scorie che poi posson essere parzialmente riutilizzate) ma contrario alla costruzione di centrali che rischiano di essere obsolete già prima di nascere. Votando sì dico no ad ogni forma di nucleare o soltanto nello specifico alla costruzione di centrali non di ultima generazione?




è solo un voto politico, non intacca il nucleare .
Come al solito stanno sfruttando la paura inculcata nella testa della gente da trentanni a questa parte con fesserie allucinanti sul nucleare e ora sfruttano questa paura per andare contro al governo di B.

L' Energia Nucleare è materia complessa,in questo forum poi trovare molte argomentazioni trattate in diversi modi, affinchè farsi un'opinione può essere più facile o più arduo, questo dipende da cosa vuole sapere uno sul nucleare.

ciao
RE: Votare sì cosa implica? - jdrocko - 05-06-2011 15:06

Ti ringrazio per la risposta e per l'articolo allegato (che sinceramente devo rileggere con attenzione per comprenderlo appieno). Con estrema sintesi si può dire che votando sì si spalancano le porte al progetto del governo (ignorando quindi la materia stessa del referendum ma usandolo solo come pretesto per far cadere "Il sogno degli italiani")?


RE:  Votare sì cosa implica? - Cher - 05-06-2011 15:23

jdrocko ha Scritto:

Ti ringrazio per la risposta e per l'articolo allegato (che sinceramente devo rileggere con attenzione per comprenderlo appieno). Con estrema sintesi si può dire che votando sì si spalancano le porte al progetto del governo (ignorando quindi la materia stessa del referendum ma usandolo solo come pretesto per far cadere "Il sogno degli italiani")?


Non è cero che cada il "il sogno degli italiani" di sicuro tutto sarà più complicato in caso di quorum e relativa vittoria del "si".

Tanto non è che cambi qualcosa, al nucleare serve stabilità e le rinnovabili sono una frode che ricade con il prelievo forzato sulla pelle dei cittadini.

Non esiste visione lungimirante sul piano energetico ma solo assalto alla diligenza per accapararsi gli incentivi.

Se poi il "sogno degli italiani" dovesse venir meno, ci si risveglia in un incubo, questo sarà sicuro.

ciao


RE: Votare sì cosa implica? - renato - 05-06-2011 15:26

Bene, abbiamo risolto tutti i problemi.
Votate anche voi SI al referendum e saremo tutti contenti.
Noi gabbati e voi gabbanti.Toungue

La Corte di Cassazione è l'organo più alto della Giurisdizione ordinaria italiana.
Non penso che siano così sprovveduti da commettere errori "tecnici" (dal punto di vista giuridico) così madornali.
Prima di emettere facili e superficiali giudizi come quelli di GIORGIO PRINZI che hai citato aspetterei di avere il testo integrale della sentenza, che dovrebbe essere disponibile nei prossimi giorni.

Per una corretta interpretazione penso che sarebbe utile avere questi riferimenti:

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Normativa vigente in ambito referendario
• Costituzione della Repubblica Italiana: articoli 48, 71, 75, 132 e 138
http://www.governo.it/governo/costituzio...aliana.pdf
• Legge 25 maggio 1970 n. 352 "Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo"
http://www.camera.it/EventiCostituzione2...352.70.pdf
Legge 22 maggio 1978 n. 199 "Modificazioni alla legge 352 del 1970 sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo"
http://www.elezioni.comune.parma.it/refe...9-1978.pdf
• Decreto-legge 9 marzo 1995 n. 67 "Modifiche urgenti alla legge 352 del 1970, recante norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo"
http://www.elezioni.comune.parma.it/refe...7-1995.pdf
• Legge 17 maggio 1995 n. 173 "Indicazione sulle schede di votazione della denominazione di referendum popolari"
• Decreto del Ministero dell'Interno 9 maggio 1995 "Caratteristiche essenziali della parte esterna della scheda di votazione in caso di svolgimento di più referendum popolari previsti dall'art. 75 della Costituzione".

Testo integrale referendum prima delle modifiche
http://www.greenstyle.it/referendum-12-1...-2429.html
Testi decreti e leggi che contengono gli articoli che avrebbero dovuto essere abrogati
• legge 31 dicembre 1962, n. 1860
• legge 2 agosto 1975, n. 393
• legge 6 agosto 2008, n. 133
• legge 23 luglio 2009, n. 99
• legge 27 febbraio 2009, n 13
• decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79
• decreto-legge 14 novembre 2003, n. 314
• decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163
• decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112
• decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208
• decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31

Articoli decreto Omnibus
Testo completo sentenza Cassazione
Testo integrale referendum dopo le modifiche
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++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Come vedi non si tratta solo di due articoletti.
Se qualcuno vuole aiutarmi a completare tutti i riferinenti dell'elenco penso che possa essere utile ad una migliore comprensione.
Grazie


RE: Votare sì cosa implica? - Carlo - 05-06-2011 15:49

jdrocko ha Scritto:

Votando sì dico no ad ogni forma di nucleare o soltanto nello specifico alla costruzione di centrali non di ultima generazione?


Sono stato ad un convegno ove una persona fece proprio questa domanda al un rappresentante degli antinuclearisti che diceva di votare sì.

Ebbene la sua risposta, è che con il sì, si dice no all'attuale piano, con le attuali tecnologie. E che non sarebbe stato vincolante, per il futuro, per gli ulteriori sviluppi, per piano fatti diversamente.

Ci credete? io no!

Al referendum si dà un valore "politico" definitivo. Un no al nucleare, di qualunque tipo... Ancora oggi dicono: che bisogno ci sarebbe di andare a votare? il popolo aveva già detto no al nucleare con i referendum degli anni '80.

Anche per questo è meglio MANDARE A MONTE un referendum le cui conseguenze durerebbero per decenni e decenni.
RE: Votare sì cosa implica? - tesla82 - 05-06-2011 16:01

Io sono ecologista e voto "no" perche per me il nucleare salvera l'ambiente dai mostri delle termoelettriche,siccome come me non c'è nessuno in italia che la pensa come me allora non voto per niente e spero che il quorum non venga raggiunto---


RE:  Votare sì cosa implica? - renato - 05-06-2011 16:24

Carlo ha Scritto:

Sono stato ad un convegno ove una persona fece proprio questa domanda al un rappresentante degli antinuclearisti che diceva di votare sì.

Ebbene la sua risposta, è che con il sì, si dice no all'attuale piano, con le attuali tecnologie. E che non sarebbe stato vincolante, per il futuro, per gli ulteriori sviluppi, per piano fatti diversamente.

Ci credete? io no!

Al referendum si dà un valore "politico" definitivo. Un no al nucleare, di qualunque tipo... Ancora oggi dicono: che bisogno ci sarebbe di andare a votare? il popolo aveva già detto no al nucleare con i referendum degli anni '80.

Anche per questo è meglio MANDARE A MONTE un referendum le cui conseguenze durerebbero per decenni e decenni.

Formalmente un referendum non limita alcuna legge futura, neanche se fatta il giorno dopo.
Chiaramente il discorso politico è ben diverso.
Personalmente non penso che le proposte nucleari attuali differiscano in modo sostanzaiale da quelle del 1980.
Invece il discorso rinnovabili è molto piu avanzato rispetto a 30 anni fa.
E' chiaro che qualora ci fossero proposte tecniche sostanzialmente diverse il discorso potrebbe essere rivisto.
RE: Votare sì cosa implica? - Cher - 05-06-2011 16:57

Ingnoranza rulenz:

Scheda grigia: quesito sul nucleare


Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme. Ecco il testo, riformulato dalla Cassazione.

«Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell'articolo 5 del decreto legge 31/03/2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75 ?».
Come si vota
Votando "Sì" si cancellano i due commi del decreto omnibus. Votando "No" resta in vigore la normativa vigente.-------------

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Scheda verde: quesito sul legittimo impedimento


Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte costituzionale. Ecco il testo.

«Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonchè l'articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante «Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza»?».

Come si vota
Votando "Si" al quesito si abroga per intero la legge 51 del 2010. Votando "No" invece si mantiene in vigore la legge.

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Schede rossa e gialla: due quesiti sull'acqua


Primo quesito referendario sull'acqua. Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione. Ecco il testo

«Volete voi che sia abrogato l'articolo 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», convertito con modificazione in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall'articolo 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99 recante «Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonchè in materia di energia» e dall'articolo 15 del decreto legge 25 settembre 2009, n. 135 recante «Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea» convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?»


Come si vota
Votando "Sì" al quesito si abroga l'intero articolo 23 bis della legge 133 del 2008. Votando "No" invece si mantiene in vigore la disposizione.


Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norme. Ecco il testo.

«Volete voi che sia abrogato il comma 1 dell'articolo 154, comma 1 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 «Norme in materia ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito»?»


Come si vota
Votando "Sì" al quesito si elimina dal comma 1 dell'articolo 154 in esame il riferimento al criterio dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito nella determinazione della tariffa del servizio idrico integrato. Votando "No" invece si mantiene in vigore la disposizione.

---------------------------------------------------------


Senza il quorum la votazione è annullata ToungueToungueToungueToungue


La Costituzione, all'articolo 74, prevede che, affinché i referendum abbiano valore, occorre che alle urne si rechi il 50% più uno degli elettori aventi diritto. Senza il raggiungimento di questo quorum, la votazione è annullata e il referendum è come se non si fosse mai svolto. Fra il sì e il no, vince chi ottiene più voti. Ma, come detto, per essere valida, la somma di sì e no espressi deve superare il 50% dei voti. Se invece prevalessero le schede bianche o nulle, non ci sarebbe vincitore e il referendum non produrrebbe effetti.


RE:  Votare sì cosa implica? - renato - 05-06-2011 17:06

Cher ha Scritto:

Scheda grigia: quesito sul nucleare
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme. Ecco il testo, riformulato dalla Cassazione.

«Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell'articolo 5 del decreto legge 31/03/2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75 ?».
Come si vota
Votando "Sì" si cancellano i due commi del decreto omnibus. Votando "No" resta in vigore la normativa vigente.-------------

Cher, sei sicuro che il quesito referendario si sia ridotto a quelle due righe?
Il testo precedente, da me linkato, era lungo 2273 parole!
Può darsi che quelle siano le righe cambiate rispetto al precedente quesito, per cui andrebbero viste nel contesto, non singolarmente.

Io non ho ancora trovato in rete il testo nuovo completo, commentare solo quelle due righe non ha molto senso.
RE: Votare sì cosa implica? - Cirene - 05-06-2011 23:19

Inserisco un'analisi molto interessante sul quesito del nucleare fatta da Serena Sileoni nel Blog di Oscar Giannino:

Referendum sì, ma non sul nucleare

Coglie piuttosto di sorpresa la decisione dell’Ufficio centrale della Corte di Cassazione di tenere in piedi il referendum sul nucleare, nonostante le disposizioni oggetto dello stesso siano state abrogate dal cd. “decreto omnibus” (decreto legge 34/2011, come convertito in legge 75/2011).

La storia è nota ma è utile ripeterla: in attesa che gli italiani votassero circa il mantenimento o meno delle norme di attuazione di una politica energetica nucleare, il governo anticipava il risultato abrogativo eliminando, col “decreto omnibus”, le stesse disposizioni che sarebbero dovute essere oggetto di referendum. In parole povere, il referendum non aveva più oggetto.

Caso semplice, si sarebbe detto. Un passaggio formale alla Corte di Cassazione per certificare che non c’era più bisogno di andare al voto e la partita era chiusa.
E invece, dal comunicato odierno della Corte emerge che la consultazione referendaria si terrà comunque, trasferendosi l’oggetto dalle disposizioni ora abrogate all’articolo che le ha abrogate, l’art. 5 del decreto. Aspetteremo di leggere bene la decisione della Corte, ma dal comunicato di uno dei suoi consiglieri possiamo forse azzardare qualche commento.

Per cercare di capire se lo stupore sia o meno fondato, occorre esaminare la vicenda anche da un punto di vista strettamente giuridico, cercando di astrarre il più possibile il ragionamento dall’attualità politica.

La Corte di Cassazione, secondo quanto dispone la legge sul referendum, deve dichiarare che le operazioni referendarie non hanno più corso se, prima della data della consultazione popolare, le disposizioni oggetto di referendum sono state abrogate (art. 39).

Disposizione chiara nel dire che, se il significante (quindi la disposizione testuale) oggetto del quesito referendario viene abrogata prima che il quesito si svolga, tale abrogazione comporta che non si vada più a votare, venendo meno tanto l’oggetto del voto quanto l’effetto tipico del referendum: quello, appunto, abrogativo, su cui ha provveduto nel frattempo il legislatore.
uesta semplice regola è stata, nel tempo, interpretata in maniera restrittiva, nel timore che il legislatore ne abusasse ad arte per paralizzare il ricorso al referendum. Si è detto quindi che tale articolo non consente al legislatore di bloccare il referendum adottando una qualsiasi disciplina sostitutiva delle disposizioni assoggettate al voto. Più precisamente, la Corte costituzionale è intervenuta nel 1978, con una sentenza nella quale peraltro ammette di essere “pienamente consapevole che da questa decisione potranno derivare inconvenienti e difficoltà applicative”, a dire che, “se l’abrogazione degli atti o delle singole disposizioni cui si riferisce il referendum viene accompagnata da altra disciplina della stessa materia, il referendum può trasferirsi sulle nuove disposizioni legislative, nel caso in cui non siano modificati i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente né i contenuti normativi essenziali dei singoli precetti”.

Dunque, la Corte di Cassazione può anche, trasferire il quesito referendario dalla disposizione abrogata a quella abrogante, ma solo nel caso in cui il legislatore abbia fatto ricorso all’abrogazione, nelle more del referendum, per eludere il ricorso al voto popolare, buttando la buccia ma lasciando il succo del testo oggetto di referendum.
Questo avviene, ad esempio, quando il legislatore abroga con una disposizione che, oltre ad eliminare la precedente, la sostituisce con un contenuto simile. Non è certo questo il caso del referendum sul nucleare, dal momento che l’art. 5 che ha abrogato l’oggetto del referendum non lo ha sostituito con una disciplina che, nella sostanza, ne riproduce contenuto e finalità.
Vediamo perché non si può riscontrare un tentativo del governo di buttare la buccia ma lasciare il succo delle norme sul nucleare.

Innanzitutto, l’oggetto del referendum sul nucleare è costituito da una serie di disposizioni ritagliate da leggi o atti aventi forza di legge. Come chiaramente ha detto la Corte costituzionale, nel caso in cui il quesito riguardi non un’intera legge, ma singole disposizioni estrapolate da leggi, allora l’oggetto del referendum si trasferisce alla nuova legge abrogativa solo se, dal confronto fra i contenuti normativi essenziali dei singoli precetti, emerga che tutto cambia perché nulla cambi, emerga cioè un’affinità tra le singole previsioni della precedente e della nuova legislazione che implichi il tentativo del legislatore di intromettersi artatamente nel procedimento referendario.

Le norme sul nucleare oggetto di quesito referendario sono state abrogate, come detto, dall’art. 5 del “decreto omnibus”, che consta di 8 commi.
I commi dal 2 al 7 hanno esattamente ricondotto la legislazione italiana sul nucleare al punto di partenza, ottenendo l’identico effetto abrogativo che avrebbe avuto il sì referendario.

Se prendete l’oggetto del quesito referendario originale e le disposizioni abrogative, su cui ora ricade il nuovo quesito, e avete la pazienza di spuntarle una a una, scoprirete che entrambi i testi recano le medesime abrogazioni. La legge nuova, in sostanza, ha fatto esattamente e precisamente quello che voleva il comitato per il referendum, anticipando l’effetto abrogativo che, eventualmente, si sarebbe ottenuto se i sì avessero prevalso.

Dunque, è evidente che non si può, in questo caso, ritenere che la norma abrogativa sia stata approvata per eludere il procedimento referendario, avendo sortito lo stesso, identico effetto.

Restano i commi 1 e 8, che effettivamente dicono qualcosa di diverso rispetto all’effetto abrogativo che si sarebbe ottenuto col referendum.
Il primo dice una cosa ovvia, che certo il legislatore poteva evitare di dire.
Reca, infatti, la motivazione dell’intero articolo 5, spiegando, in sostanza, che l’abrogazione delle norme sul nucleare è dipesa dalla volontà politica di “acquisire ulteriori evidenze scientifiche”. È, in fondo, una disposizione senza valore giuridico, che ci rende nota l’intenzione del legislatore ma nulla cambia e nulla toglie all’ordinamento. Si sa, infatti, che il legislatore è libero nei fini e nelle intenzioni, salvo il rispetto della Costituzione. E dunque non gli viene chiesto di giustificare (se non alla luce della Costituzione, appunto) le sue decisioni. Se lo fa, come nel caso di questo comma, i cittadini hanno un’informazione politica in più, ma né loro né il legislatore ne risulteranno vincolati. Il Parlamento potrebbe benissimo riunirsi domattina per dichiarare un’intenzione opposta a questa o confermarla, senza che questo comma incida né in un verso né in un altro.

Dunque, quale è l’elemento giuridico che fa ritenere alla Corte di Cassazione che questo comma consenta, più di prima, allo Stato di avviare una politica energetica nucleare resta, ai nostri occhi, oscuro. Ad oggi, anche dopo il referendum sul nucleare del 1987, non c’è alcuna norma che vieti allo Stato di immaginare una politica nucleare. C’è soltanto l’assenza di un sistema legislativo che lo preveda e ne dia esecuzione. Non c’è un divieto, semplicemente manca un piano attuativo. Piano attuativo che non è certo il comma 1 ad introdurre, e che richiederebbe se mai un insieme di provvedimenti legislativi specifici come quelli su cui si sarebbe dovuto tenere il referendum ma che, appunto, sono stati già abrogati dal “decreto omnibus”.
Il comma 8, invece, prevede una cosa completamente diversa, e certo il governo avrebbe fatto meglio, per questioni di uniformità e coerenza legislativa, a prevederlo altrove.

Prevede, in sostanza, che il Consiglio dei ministri dovrà adottare la Strategia energetica nazionale, la quale non ha evidentemente per oggetto l’energia nucleare, quanto piuttosto la programmazione dell’approvvigionamento energetico globale di cui abbisogna. Si tratta, dunque, del piano con cui il governo individua le fonti energetiche, ne ripartisce il carico in base alle potenzialità e alle necessità, programma lo sviluppo delle infrastrutture e gli investimenti, bilancia le esigenze energetiche con la sostenibilità ambientale. Qualcosa di molto diverso e molto più ampio di un piano energetico nucleare, qualcosa che riguarda tutte le fonti di energia, comprese le rinnovabili.

Dunque, che la Cassazione abbia trasferito il quesito al comma 8 implica due conseguenze. La prima, che l’oggetto del referendum è cambiato: dalla questione nucleare alla questione energetica, con buona pace di tutte le regole procedurali relative, per esempio, alla propaganda referendaria e, più drammaticamente, alla consapevolezza degli elettori di cosa stiano votando. La seconda, che se vinceranno i sì il Governo non sarà autorizzato ad adottare la Strategia energetica nazionale. Con questi effetti, tra i tanti: che il governo non potrà varare il piano per la diversificazione delle fonti di energia, comprese quelle “pulite”, e non potrà nemmeno escludere il nucleare, dal momento che la Strategia sarebbe stata proprio la sede per farlo. Due effetti, questi, che tanto stanno a cuore agli antinuclearisti. Avranno questi il tempo e il modo di rendersi conto del nuovo, reale oggetto del voto (dal nucleare alla pianificazione) imposto dalla Corte a dieci giorni dalla chiamata alle urne?

http://www.chicago-blog.it/2011/06/01/la...rime-note/

Spero che aiuti a chiarire la situazione ulteriormente.Rimaniamo in attesa,ovviamente, di ulteriori sviluppi.


RE:   Votare sì cosa implica? - Cher - 05-06-2011 23:48

renato ha Scritto:


Cher, sei sicuro che il quesito referendario si sia ridotto a quelle due righe?
Il testo precedente, da me linkato, era lungo 2273 parole!
Può darsi che quelle siano le righe cambiate rispetto al precedente quesito, per cui andrebbero viste nel contesto, non singolarmente.

Io non ho ancora trovato in rete il testo nuovo completo, commentare solo quelle due righe non ha molto senso.


questo è quello che troverete sulla scheda grigia, nulla di più.

Cmq , visto l'andazzo era più che sufficiente e omnicompresiva una sola parola : energia

Pertanto il testo è fin troppo lungo ed è chiaro per chi deve esprimere la propria opinione sull'energia.

Poi basta leggere le motivazioni del WWF presentata alla cassazione che è ancora più chiara , logica e sotto ogni aspetto scientifico un capolavoro di umana evoluzione......... per fermare l'energia.
Che pretendi di più?
ciao
RE: Votare sì cosa implica? - renato - 06-06-2011 02:50

Anche se non ci sono ancora in rete i facsimili della scheda del referendum, il quesito sarà:
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme. Ecco il testo, riformulato dalla Cassazione.
Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell'articolo 5 del decreto legge 31/03/2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75 ?

Dato che gli altri punti richiesti nel testo originale sono stati tutti abrogati.

Se il governo si fosse limitato ad abrogare gli articoli in questione il referendum non sarebbe stato più necessario.

Il comma 1 è:
Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare.

Intanto non viene definito un arco temporale, che potrebbe essere di 1 giorno o 10 anni. Il senso, piuttosto contorto, dell'articolo è che non si procede fino a quando non siano acquisiti ulteriori ecc.
Quindi non dice che non si farà il nucleare, ma solo che è rimandato.
Eliminando questo comma non rimane da nessuna parte il fatto che il nucleare si farà, semplicemente si abroga una eventuale possibilità di farlo.

Il comma 8 è:
Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, adotta la Strategia energetica nazionale, che individua le priorità e le misure necessarie al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, l’incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e la partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica, la sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell’energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la valorizzazione e lo sviluppo di filiere industriali nazionali. Nella definizione della Strategia, il Consiglio dei Ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione europea e a livello internazionale sulla sicurezza delle tecnologie disponibili, degli obiettivi fissati a livello di Unione europea e a livello internazionale in materia di cambiamenti climatici, delle indicazioni dell’Unione europea e degli organismi internazionali in materia di scenari energetici e ambientali.

Abrogando questo comma non si elimina la necessità di Strategia energetica nazionale, che dovrà essere naturalmente definita in un qualsiasi momento successivo al referendum.
Il problema di questo comma non è quello che dice, che è abbastanza scontato, ma quello che non dice:
non viene detto che la Strategia energetica nazionale non contemplerà il nucleare, concetto che invece il referendum tende ad affermare.

Per cui finiamola con gli articoli populisti che dicono che una doppia negazione equivale ad una affermazione o che si abroga il piano energetico nazionale. Sono tutte falsità e lo sapete.

La Strategia energetica nazionale dovrà sicuramente essere ridefinita, ma nel caso in cui il SI vincesse, vorrei proprio vedere quale partito o governo avrà il coraggio di andare contro la volontà popolare, non escludendo il nucleare nelle sue forme attuali dalla suddetta Strategia.


RE: Votare sì cosa implica? - nikonzen - 06-06-2011 02:50

Vediamo se ho capito bene: (sorpresa! Io non scrivo ma vi seguo)

Tra una settimana il 50% di italiani (più uno) andrà a votare convinto di aver dato un definitivo parere su produzione energetica da termonucleare in Patria mentre abrogheranno:

1) Il motivo* per cui l'attuale governo abbia momentaneamente  abbandonato la precedente intenzione di avviare un piano nucleare (comma 1)

* facciamo finta di credere che il motivo sia stato questo, cioè il voler acquisire ulteriori dati sull'argomento.

2) L'obbligo che il governo si è dato, finalmente, di fornirci di un piano strategico nazionale per l'approvigionamento energetico (comma 8).

In definitiva ci ritroveremo nella stessa situazione creatasi dopo il referendum del 1987; tutti convinti di aver fatto una scelta definitiva, finchè qualcuno, tra un decennio, farà notare che il testo referendario sosteneva, al netto dello slogan da spot elettorale, ben altro. E si ricomincerà... Molto italiana la cosa: urla, strepiti, lacerazioni di vesti e infine si ritorna al punto di partenza.

Ditemi che sbaglio.


RE:  Votare sì cosa implica? - renato - 06-06-2011 02:58

nikonzen ha Scritto:

Vediamo se ho capito bene: (sorpresa! Io non scrivo ma vi seguo)

Tra una settimana il 50% di italiani (più uno) andrà a votare convinto di aver dato un definitivo parere su produzione energetica da termonucleare in Patria mentre abrogheranno:

1) Il motivo* per cui l'attuale governo abbia momentaneamente  abbandonato la precedente intenzione di avviare un piano nucleare (comma 1)

* facciamo finta di credere che il motivo sia stato questo, cioè il voler acquisire ulteriori dati sull'argomento.

2) L'obbligo che il governo si è dato, finalmente, di fornirci di un piano strategico nazionale per l'approvigionamento energetico (comma 8).

In definitiva ci ritroveremo nella stessa situazione creatasi dopo il referendum del 1987; tutti convinti di aver fatto una scelta definitiva, finchè qualcuno, tra un decennio, farà notare che il testo referendario sosteneva, al netto dello slogan da spot elettorale, ben altro. E si ricomincerà... Molto italiana la cosa: urla, strepiti, lacerazioni di vesti e infine si ritorna al punto di partenza.

Ditemi che sbaglio.

Sbagli, leggi il mio post precedente.
Il piano strategico nazionale DEVE essere fatto, ma senza il nucleare.

Gli italiani voteranno:
1. contro l'ipotesi di riprendere il nucleare dopo il ripensamento
2. contro l'ipotesi di una Strategia energetica nazionale che non escluda il nucleare
RE:   Votare sì cosa implica? - nikonzen - 06-06-2011 03:00

renato ha Scritto:

Sbagli, leggi il mio post precedente.
Il piano strategico nazionale DEVE essere fatto, ma senza il nucleare

Scusa, hai postato mentre scrivevo e no l'ho letto. Rimedio subito.

renato ha Scritto:

Intanto non viene definito un arco temporale, che potrebbe essere di 1 giorno o 10 anni. Il senso, piuttosto contorto, dell'articolo è che non si procede fino a quando non siano acquisiti ulteriori ecc.
Quindi non dice che non si farà il nucleare, ma solo che è rimandato.
Eliminando questo comma non rimane da nessuna parte il fatto che il nucleare si farà, semplicemente si abroga una eventuale possibilità di farlo.

Quello che dici è giusto: non avendo fissato un limite di tempo, si potrebbe riavviare un programma nucleare anche il 14 giugno. Il comma "rimanda" il tutto. Non vedo però come abbrogarlo comporti l'impossibilità di costruire centrali. Una cosa è la volontà di chi segna SI (che ovviamente vuole escludere la possibilità di un futuro piano nucleare) un'altra è ciò che dice il testo referendario.  Ricordiamoci che il referendum è puramente abbrogativo. Io con il referendum impongo che il governo non possa prendersi la pausa riflessiva: ottimo, allora proseguo subito, ripristinando tutti i commi precedenti dal 2 al 7 (se è ancora nelle mie intenzioni).
Sembra un sofismo ma la legislazione italiana è fatta così.

renato ha Scritto:

Abrogando questo comma non si elimina la necessità di Strategia energetica nazionale, che potrà essere naturalmente definita in un qualsiasi momento successivo al referendum.

La necessità non si elimina, questo è ovvio, le necessità fisiche non si eliminano per legge. Però si elimina l'intenzione di procedere.
Esempio banale:
Io ho sete (necessità). Tu mi vuoi dare dell'acqua (procedere alla definizione della strategia ). Io ti dico di aspettare (referendum). Dopo qualche minuto la mia necessità resta, si deve vedere se c'è ancora la tua disponibilità a dissetarmi.  

Capisco quale sarebbe l'intenzione referendaria, procedere alla definizione del piano solo dopo essersi accertati che non si possa inserire l'opzione nucleare. Ma questo, a mio parere, non lo si decide certo con il suddetto referendum (in pratica ciò che ho scritto prima).

renato ha Scritto:

Il problema di questo comma non è quello che dice, che è abbastanza scontato, ma quello che non dice:
non viene detto che la Strategia energetica nazionale non contemplerà il nucleare, concetto che invece il referendum tende ad affermare.

E no! E' questo l'inghippo. Tu hai ragione, tutto vero; solo che l'eliminazione del comma uno non esclude la possibilità di aprire centrali, esclude la possibilità di fermarsi per pensarci.

Certo che servirebbe un giurista per esserne sicuri.

renato ha Scritto:

La Strategia energetica nazionale dovrà sicuramente essere ridefinita, ma nel caso in cui il SI vincesse, vorrei proprio vedere quale partito o governo avrà il coraggio di andare contro la volontà popolare non escludendo il nucleare nelle sue forme attuali dalla suddetta Strategia.

Questo è un altro discorso. Le intenzioni espresse con il voto sono chiare (a differenza dei reali vincoli legislativi). Anzi,per capire da che parte soffia il vento,  non sarebbe neanche necessario un referendum. E' lampante che la maggioranza della popolazione sia contraria (i motivi per cui lo è mi incitano a scappare dal Paese il prima possibile, ma questa è un'altra storia). Sicuramente, come fai notare tu, nessun partito o governo avrà il coraggio di presentare un programma nucleare, almeno non alle prossime elezioni.

E si torna a quello che dicevo io... tanto rumore per ritrovarsi, dal punto di vista legislativo, tra 10 anni al punto di partenza.

renato ha Scritto:

Gli italiani voteranno:
1. contro l'ipotesi di riprendere il nucleare dopo il ripensamento
2. contro l'ipotesi di una Strategia energetica nazionale che non escluda il nucleare

Gli italiani andranno con l'intenzione di votare per questo, gli effetti reali non sono sicuro che saranno davvero quelli voluti.

RE:    Votare sì cosa implica? - lucaberta - 06-06-2011 08:25

nikonzen ha Scritto:
Gli italiani andranno con l'intenzione di votare per questo, gli effetti reali non sono sicuro che saranno davvero quelli voluti.

esatto. E non solo. Gli italiani hanno firmato per un referendum che aveva uno specifico quesito, legato ad una specifica legge, poi successivamente modificata.

Ora invece dovranno votare su un quesito diverso, alquanto controverso, e con pochissimo tempo per capire bene cosa sottintende quello per cui andranno a votare.

Sono sempre piu' convinto che la Consulta vorra' analizzare molto bene tutte le implicazioni che questo papocchio dell'ultim'ora messo in piedi dalla Cassazione comporta.

E non sono per nulla convinto che domenica prossima ci sara' la scheda del referendum sul nucleare ai seggi...

Ciao, Luca

RE: Votare sì cosa implica? - Sarek - 06-06-2011 10:15

C'è una bella confusione.

Riporto un pezzo di un articolo che evidenzia la divisione tra i giudici della Cassazione nel prendere questa decisione.

La questione si fa ancora più complessa alla luce delle motivazioni dell’Ufficio per il referendum della Cassazione che sono state rese note ieri. Innanzitutto appare evidente la divisione tra i giudici visto che il relatore non ha scritto la sentenza. Inoltre, viene evidenziato, a maggioranza, che nelle nuove norme c’è una “manifesta contraddizione con le dichiarate abrogazioni” e si “dà luogo a una flessibile politica dell’energia che include e non esclude anche nei tempi più prossimi la produzione a mezzo di energia nucleare”. Per i giudici il famoso comma 1 dell’articolo 5 “apre nell’immediato al nucleare solo apparentemente cancellato”. Infine, non si può dimenticare che sulla Corte costituzionale pende la rinuncia formale alla presidenza di Paolo Maddalena, successore designato (per anzianità) dell’attuale presidente Ugo De Siervo. Al suo posto lunedì la Consulta eleggerà Alfonso Quaranta, giudice che piace al centrodestra, ma anche ex democristiano capace di dialogare con aree diverse. Ecco allora che la sentenza della Cassazione potrebbe prestare il fianco a qualche critica da parte dei giudici costituzionali, in un momento di grande fermento per la Consulta.

Direi di aspettare la decisione della Consulta per capirci qualcosa di più.
In ogni caso ritengo pressochè impossibile che si possa votare in modo consapevole stando così le cose. E' venuto fuori un bel casino.
Ciao


RE: Votare sì cosa implica? - Cher - 06-06-2011 10:43

Un interesante articolo da un blog di Eco-tendenza:ToungueToungueToungueToungue


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di JimMomo :: 6/01/2011 04:03:00 PM

Siamo alla pura barbarie logica e giuridica, com'è verosimile che sia, oppure ci manca qualche tassello? Non vorremmo credere a quello che leggiamo, ma l'Ansa cita un comunicato della Corte di Cassazione, nel quale si rende noto che il testo del nuovo quesito referendario sul nucleare sarebbe il seguente: «Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell'articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?».

Non ci posso credere, perché significherebbe che ora chi non vuole il nucleare in Italia dovrebbe votare No.

Votando Sì, infatti, si abrogherebbero le norme citate dal quesito, cioè quelle approvate dal governo dopo Fukushima, e non quelle su cui sono state raccolte le firme dei cittadini. In sostanza, il nuovo quesito uscito dalla Cassazione propone l'abrogazione delle norme che abrogano il nucleare. A mio avviso il nuovo quesito non si presta a interpretazioni: se vincono i Sì, dal giorno dopo si può ripartire subito con il nucleare. Si tornerebbe, di fatto, alla situazione ante-Fukushima.
Cari lettori, è delirante, ma milioni di persone il 12 e il 13 giugno andranno a votare Sì, ignare che così facendo voteranno di fatto per e non contro il nucleare.

Con l'evidente intento di creare i presupposti per una nuova batosta elettorale per il governo, l'Ufficio referendum della Cassazione crea un mostro logico-giuridico, che fa a pugni non solo con il diritto, l'istituto referendario così come sancito nella Costituzione, ma persino con la più banale logica.

La realtà è che se uno si va a leggere la nuova legge approvata dal governo dopo Fukushima scopre che è così dettagliata nell'abrogare il programma nucleare che non lascia adito a dubbi: non siamo di fronte a qualche ritocchino, come in passato è stato fatto per evitare scomodi referendum, senza che la Cassazione battesse ciglio; stavolta il quesito referendario viene accolto pienamente.
Che poi non ci si fidi del governo Berlusconi, e si rimanga convinti che sotto sotto sia favorevole al nucleare e sia pronto a ripresentarlo appena possibile, questo è tutt'altro discorso.
Perché il referendum è abrogativo: non si vota sulle intenzioni di questo o quel soggetto politico, ma su leggi vigenti. E il nucleare ad oggi non vige.
Se però vincono i Sì, restano tutte le abrogazioni degli altri commi, quelle dei dettagli tecnici, ma cade la norma principale, cade il «non si procede» con il programma nucleare.

Il comma 1, infatti, recita che:
«al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare».

Ed è del tutto evidente che se si abroga il «non si procede», allora si sta dicendo «si proceda», o quanto meno che si può procedere. Dunque, paradossalmente, il governo potrebbe procedere con il nucleare, ma non potrebbe adottare alcuna «strategia energetica nazionale», il che è un risultato semplicemente demenziale.

Nel comma 8, infatti, l'altro che verrebbe abrogato da una vittoria dei Sì, la parola «nucleare» non è nemmeno menzionata, ma si fa riferimento ad una «strategia energetica nazionale» da adottare entro 12 mesi, cosa di totale buon senso:


«Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, adotta la Strategia energetica nazionale, che individua le priorità e le misure necessarie al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, l'incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e la partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica, la sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell'energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la valorizzazione e lo sviluppo di filiere industriali nazionali. Nelladefinizione della Strategia, il Consiglio dei Ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione europea e a livello internazionale sulla sicurezza delle tecnologie disponibili, degli obiettivi fissati a livello di Unione europea e a livello internazionale in materia di cambiamenti climatici, delle indicazioni dell'Unione europea e degli organismi internazionali in materia di scenari energetici e ambientali».
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RE:  Votare sì cosa implica? - renato - 06-06-2011 11:22

Cher ha Scritto:

Cari lettori, è delirante, ma milioni di persone il 12 e il 13 giugno andranno a votare Sì, ignare che così facendo voteranno di fatto per e non contro il nucleare.

Ed è del tutto evidente che se si abroga il «non si procede», allora si sta dicendo «si proceda», o quanto meno che si può procedere. Dunque, paradossalmente, il governo potrebbe procedere con il nucleare, ma non potrebbe adottare alcuna «strategia energetica nazionale», il che è un risultato semplicemente demenziale.

Ammetto che la situazione non è lineare, ma quanto scritto sopra è un'idiozia che crea solo più confusione.

Se si annullano i due commi il governo dovrà necessariamente riformularli (almeno l'8).

A questo punto avrà una scelta:

1. riformularlo nello stesso senso, cambiando una parolina qua e la (per i politici non penso sia un proiblema)

2. riformularlo includendo la volontà di non procedere con il nucleare

Entrambe le strade sono potenzialmente aperte, perchè, come avete giustamente scritto, un referendum non è giuridicamente vincolante in nessun modo verso future leggi.
Ma, ripeto, quale governo andrebbe in modo palese contro un pronunciamento popolare? Politicamente non sarebbe gestibile.

Attendiamo comunque ulteriori evoluzioni della situazione.
RE:   Votare sì cosa implica? - Cher - 06-06-2011 11:29

renato ha Scritto:


Ammetto che la situazione non è lineare, ma quanto scritto sopra è un'idiozia che crea solo più confusione.

Se si annullano i due commi il governo dovrà necessariamente riformularli (almeno l'8).

A questo punto avrà una scelta:

1. riformularlo nello stesso senso, cambiando una parolina qua e la (per i politici non penso sia un proiblema)

2. riformularlo includendo la volontà di non procedere con il nucleare

Entrambe le strade sono potenzialmente aperte, perchè, come avete giustamente scritto, un referendum non è giuridicamente vincolante in nessun modo verso future leggi.
Ma, ripeto, quale governo andrebbe in modo palese contro un pronunciamento popolare? Politicamente non sarebbe gestibile.

Attendiamo comunque ulteriori evoluzioni della situazione.


e perché?
Guarda che la maggioranza silenziosa è per il nucleare, solo che la "minoranza" anti-tutto ha una visibilità tale sui media da farla sembrare la "maggioranza"
Il reale " umore da pancia" della popolazione è che di fatto non frega nulla di questo referendum.

ciao




RE:    Votare sì cosa implica? - renato - 06-06-2011 11:55

Cher ha Scritto:

e perché?
Guarda che la maggioranza silenziosa è per il nucleare, solo che la "minoranza" anti-tutto ha una visibilità tale sui media da farla sembrare la "maggioranza"
Il reale " umore da pancia" della popolazione è che di fatto non frega nulla di questo referendum.
ciao

su questo naturalmente non sono d'accordo. Si sa.
Lunedì prossimo sapremo chi ha ragione.
Ciao.
RE:     Votare sì cosa implica? - lucaberta - 06-06-2011 12:01

renato ha Scritto:
Lunedì prossimo sapremo chi ha ragione.

vedremo, magari lo sapremo anche prima di lunedi' prossimo, gia' forse domani.

Ciao, Luca
RE:    Votare sì cosa implica? - nikonzen - 06-06-2011 12:55

Cher ha Scritto:

e perché?
Guarda che la maggioranza silenziosa è per il nucleare, solo che la "minoranza" anti-tutto ha una visibilità tale sui media da farla sembrare la "maggioranza"


Su questo non concordo neppure io. Se dovessimo pesare i voti in rapporto alle competenze specifiche, allora probabilmente avrestri ragione, ma (per fortuna) una testa è un voto, anche se quella testa propone di utilizzare il fotovoltaico di notte illuminando i pannelli con delle lampade (ho sentito anche questa Big Grin).

Aspettiamo la Corte Costituzionale per avere qualche certezza in più. Il comitato del Si poteva però mettere le cose in chiaro da subito, quando il governo approvò la moratoria con l'omnibus, invece di fare tanta propaganda per poi dover rettificare all'ultimo.

Sarà che della questione nucleare, in fondo, non importa realmente a nessuno nei Palazzi?

Dopo avere messo in luce, per settimane, l'opinione di cantanti e saltimbanchi, anche il FQ pubblica un blog in cui ci si accorge del problema:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/06/la-fregatura-del-quesito-sul-nucleare/115962/

RE:     Votare sì cosa implica? - Charade77 - 06-06-2011 13:03

nikonzen ha Scritto:



Su questo non concordo neppure io. Se dovessimo pesare i voti in rapporto alle competenze specifiche, allora probabilmente avrestri ragione, ma (per fortuna) una testa è un voto, anche se quella testa propone di utilizzare il fotovoltaico di notte illuminando i pannelli con delle lampade (ho sentito anche questa Big Grin).



La sfortuna di "una testa è un voto " qua è proprio palese purtroppo : è bene non dipendere in determinate scelte (dove servono magari competenze per farle!) ,dalle teste di tutti ,si rischiano solo gravi porcate ,e dato che pago anch'io ,se il personaggio X non ha idea di come dovrebbe essere strutturato un piano energetico ,di cosa e come viene prodotta l'energia ecc ecc, è bene sia mantenuto alla larga.

Saluti
RE:      Votare sì cosa implica? - nikonzen - 06-06-2011 13:20

Charade77 ha Scritto:

La sfortuna di "una testa è un voto " qua è proprio palese purtroppo : è bene non dipendere in determinate scelte (dove servono magari competenze per farle!) ,dalle teste di tutti ,si rischiano solo gravi porcate ,e dato che pago anch'io ,se il personaggio X non ha idea di come dovrebbe essere strutturato un piano energetico ,di cosa e come viene prodotta l'energia ecc ecc, è bene sia mantenuto alla larga.

Saluti


Rispondendo uscirò un pò offtopic, chiedo scusa.

La democrazia non è il modo più efficiente di prendere decisioni ma è il migliore che abbiamo. Se si iniziassero a inserire dei criteri di valutazione per poter fare votare su questo tema, nulla vieterebbe, in futuro, di fare lo stesso per altre elezioni. E chi stabiliribbe i criteri? Oggi potrei inserire un questionario tecnico che accerti almeno la conoscenza del II principio della Termodinamica per autorizzare a votare (spesso ci si ferma ad un metafisico "nulla si crea, nulla si distrugge" senza capire nemmeno cosa voglia dire). Domani potrei chiedere il numero di zeri sul conto in banca.

E' l'atteggiamento di fondo che è sbagliato. Oltre alla mancanza di informazione (per carità, da entrambe le parti), siamo sempre vittima del complesso del tifoso. Tanti giovani votano per quella che ritengono "La squadra vincente".
Inoltre, presa una decisione, si dovrebbe accettarla, sostenerla e affrontare le conseguenze. Su questo non siamo bravi. Se qualcuno non mi crede, lo dica e farò degli esempi.



RE:       Votare sì cosa implica? - Charade77 - 06-06-2011 13:54

nikonzen ha Scritto:



Rispondendo uscirò un pò offtopic, chiedo scusa.

La democrazia non è il modo più efficiente di prendere decisioni ma è il migliore che abbiamo. Se si iniziassero a inserire dei criteri di valutazione per poter fare votare su questo tema, nulla vieterebbe, in futuro, di fare lo stesso per altre elezioni. E chi stabiliribbe i criteri? Oggi potrei inserire un questionario tecnico che accerti almeno la conoscenza del II principio della Termodinamica per autorizzare a votare (spesso ci si ferma ad un metafisico "nulla si crea, nulla si distrugge" senza capire nemmeno cosa voglia dire). Domani potrei chiedere il numero di zeri sul conto in banca.

E' l'atteggiamento di fondo che è sbagliato. Oltre alla mancanza di informazione (per carità, da entrambe le parti), siamo sempre vittima del complesso del tifoso. Tanti giovani votano per quella che ritengono "La squadra vincente".
Inoltre, presa una decisione, si dovrebbe accettarla, sostenerla e affrontare le conseguenze. Su questo non siamo bravi. Se qualcuno non mi crede, lo dica e farò degli esempi.




Forse non mi sono spiegato ,fatti salvi i principi che regolano la democrazia ,è bene che una serie di scelte vengano prese da persone preposte e con le caratteristiche per farlo.Nessuno vuole de-legittimare nessuno.La metto in termini più chiari :dopo che il popolo si esprime nella consulta elettorale ,le scelte sulle varie tematiche le devono fare persone con competenze che compongono la squadra di governo e/o di cui la consulenza si avvale.Non mi sembra nulla di eccezionale.Mentre puntualmente nei nostri ministeri e squadre di governo ,abbiamo tutto meno la consulenza di persone all'altezza del compito.Non ti sembra un pò fuori luogo questa "abitudine"?Io voglio che chi scielgie per l'energia sappia di cosa parliamo ,idem di urabnistica e viabilità ,sanità ,finanza ,scuola ,trasporti ,agricoltura ,tutto!
RE:       Votare sì cosa implica? - Cher - 06-06-2011 13:59

nikonzen ha Scritto:



Rispondendo uscirò un pò offtopic, chiedo scusa.

La democrazia non è il modo più efficiente di prendere decisioni ma è il migliore che abbiamo. Se si iniziassero a inserire dei criteri di valutazione per poter fare votare su questo tema, nulla vieterebbe, in futuro, di fare lo stesso per altre elezioni. E chi stabiliribbe i criteri? Oggi potrei inserire un questionario tecnico che accerti almeno la conoscenza del II principio della Termodinamica per autorizzare a votare (spesso ci si ferma ad un metafisico "nulla si crea, nulla si distrugge" senza capire nemmeno cosa voglia dire). Domani potrei chiedere il numero di zeri sul conto in banca.

E' l'atteggiamento di fondo che è sbagliato. Oltre alla mancanza di informazione (per carità, da entrambe le parti), siamo sempre vittima del complesso del tifoso. Tanti giovani votano per quella che ritengono "La squadra vincente".
Inoltre, presa una decisione, si dovrebbe accettarla, sostenerla e affrontare le conseguenze. Su questo non siamo bravi. Se qualcuno non mi crede, lo dica e farò degli esempi.





Non sei fuori topic , è reale, ma il mio " la maggioranza silenziosa è per il nucleare" è quella che di votare ai referendum non interessa, così come le votazioni con presenze "bulgare" non vanno bene, tracimano lo stesso principio di fondo del significato democratico, tutto qui.

Per non essere confuso, la democrazia può funzionare come no, non è la "democrazia" in discussione ma l'evoluzione democratica di popolo.
Più si evolve democraticamente e minore è la sua partecipazione.
Minore è la consapevolezza democratica maggiore è la partecipazione.
Questo perchè il concetto stesso di democrazia impone una coretta e onesta libertà che essa concede.
Venendo meno questi due capi saldi si innesca un fenomeno dal bizzarro al grottesco.
Vedi il referendum e relative ostinazioni per promuoverlo nonostante che sia già stato abbrogato.


RE:        Votare sì cosa implica? - nikonzen - 06-06-2011 14:44

Charade77 ha Scritto:

Io voglio che chi scielgie per l'energia sappia di cosa parliamo ,idem di urabnistica e viabilità ,sanità ,finanza ,scuola ,trasporti ,agricoltura ,tutto!

Pardon; avevo capito male (in realtà è una mia tentazione abbrogare il suffragio universale Big Grin)

E' quello che vorrebbero tutti, tranne chi guadagna dal sistema attuale.

Non mi impelago neanche in questo discorso, si finirebbe a parlare di meritocrazia, di controlli indipendenti, di conflitti d'interesse e, in ultimo ma non per importanza,di fiducia nelle istituzioni (nazionali e non).

Cher ha Scritto:

la maggioranza silenziosa è per il nucleare" è quella che di votare ai referendum non interessa, così come le votazioni con presenze "bulgare" non vanno bene, tracimano lo stesso principio di fondo del significato democratico, tutto qui.

Scusa ma non ti seguo. Perchè la partecipazione non dovrebbe andare bene?

Cher ha Scritto:

Vedi il referendum e relative ostinazioni per promuoverlo nonostante che sia già stato abbrogato.

Questo referendum non fa testo. Per quanto dicano non sia così, ha carattere puramente politico (e personale quando si parla di Legittimo impedimento), l'ostinazione è dovuta a questo.
Basti notare come il PD sia rimasto disinteressato al quesito fino al momento in cui, dopo le amministrative, si è reso conto che aderirvi può aiutare a riassorbire una quota di elettorato emigrata verso altri lidi.

Aspetta... forse è proprio questo un punto che volevi sottolineare: si sfrutta in modo improprio un processo democratico (il referendum) per ottenere altro.

Ho troppa fame per meditare; prima pranzo, poi ragiono.Toungue

RE: Votare sì cosa implica? - walter59 - 06-06-2011 18:38

Come al solito siamo in Italia.
Quesiti oscuri, dichiarazioni di voto trasversali.
Sicuramente un referendum politico anche perchè sia i promotori che il governo credo non siano all'altezza della materia.
Forse più chiari quelli sull'acqua, ma Renzi (PD) vota no.
Forse l'unico quesito serio è quello sul legittimo impedimento, ma non è certamente questo il sito per dibatterne.

Per il resto ci mancava solo la squallida figuraccia di Celentano ad AnnoZero.
Con ambientalisti così non c'è più speranza.

saluti


RE:         Votare sì cosa implica? - Cher - 06-06-2011 18:55

nikonzen ha Scritto:



Aspetta... forse è proprio questo un punto che volevi sottolineare: si sfrutta in modo improprio un processo democratico (il referendum) per ottenere altro.




esatto
RE:       Votare sì cosa implica? - renato - 07-06-2011 02:26

nikonzen ha Scritto:

La democrazia non è il modo più efficiente di prendere decisioni ma è il migliore che abbiamo. Se si iniziassero a inserire dei criteri di valutazione per poter fare votare su questo tema, nulla vieterebbe, in futuro, di fare lo stesso per altre elezioni. E chi stabiliribbe i criteri? Oggi potrei inserire un questionario tecnico che accerti almeno la conoscenza del II principio della Termodinamica per autorizzare a votare (spesso ci si ferma ad un metafisico "nulla si crea, nulla si distrugge" senza capire nemmeno cosa voglia dire). Domani potrei chiedere il numero di zeri sul conto in banca.

Su questo sono perfettamente d'accordo.
nikonzen ha Scritto:

E' l'atteggiamento di fondo che è sbagliato. Oltre alla mancanza di informazione (per carità, da entrambe le parti), siamo sempre vittima del complesso del tifoso. Tanti giovani votano per quella che ritengono "La squadra vincente".

Su questo un po' meno.

E vero che il complesso del tifoso condiziona le scelte e le posizioni, ne sono esempio alcuni post di questo forum, ma stiamo assistendo in questo periodo allo svilupparsi di un fenomeno diverso, che spero possa solo aumentare:
la partecipazione della gente, la ripresa del diritto di poter decidere della propria vita.  
Non penso che siano necessarie conoscenze specifiche dettagliate per poter decidere in ogni campo. E molto più importante che tutti sviluppino la capacità di valutare quali siano gli esperti che parlano solo per interesse personale (politico o economico) e quelli che invece  espongano i propri punti di vista in modo obbiettivo e mettono le proprie capacità a disposizione della comunità.

Da questo punto di vista l'elemento emergente e fondamentale è il controllo.
Non basta che io dia la mia fiducia a qualcuno e poi mi addormenti pensando che il mio futuro sia in buone mani.
E necessario che continui a controllare che le azioni di chi decide siano conformi a quanto promesso e programmato.

Il potere, si sa, corrompe; purtroppo sembra inevitabile. Per questo il potere non deve essere assoluto, ma rimuovibile in qualsiasi momento.
In quest'ottica il referendum può essere considerato uno strumento rafforzativo della democrazia.
Internet e in generale le comunicazioni sono la vera rivoluzione della nostra epoca, consentono di diffondere le informazioni ed il sapere, non necessariamente tecnico.

In particolare l'attuale battaglia di opinione vede schierate da entrambe le parti le menti migliori del nostro paese; è troppo facile ma inefficace liquidare uno o l'altro dicendo "non è competente, non capisce niente".

Vedremo chi sarà stato più convincente, ma in ogni caso, qualsiasi sia il vincitore, sicuramente non mi siederò sulla riva ad aspettare di veder passare i cadaveri, ma farò invece tutto il possibile affinchè cadaveri non ce ne siano proprio.

Quello che hai citato:
"La democrazia non è il modo più efficiente di prendere decisioni ma è il migliore che abbiamo."
è un principio sacrosanto, tutte le persone intelligenti, non mosse da ideologie tifosistiche e da interessi personali, dovrebbero darsi da fare per migliorarla, non per calunniarla e distruggerla.

L'importante è che chi comanda d'ora in avanti sappia che lo teniamo d'occhio.
RE:          Votare sì cosa implica? - nikonzen - 07-06-2011 04:50

Cher ha Scritto:

esatto

Sono lento, molto lento, ma alla fine ci arrivo (quasi sempre).

Prefazione: il prossimo intervento conterrà aperte considerazioni politiche. Qualunque cosa dica, amici come prima, ok? Big Grin

renato ha Scritto:

E vero che il complesso del tifoso condiziona le scelte e le posizioni, ne sono esempio alcuni post di questo forum, ma stiamo assistendo in questo periodo allo svilupparsi di un fenomeno diverso, che spero possa solo aumentare:
la partecipazione della gente, la ripresa del diritto di poter decidere della propria vita.

Ho sempre votato a tutti i referendum da quando ho il diritto al voto e ho provato l'amarezza di vedere la propria opinione, non vinta dalla maggioranza contraria, ma dalla noncuranza. Ben felice che la gente si riavvicini alle responsabilità; il " Ghe pensi mi" non dovrebbe esistere in una democrazia. E in quest'ottica sono felice della partecipazione popolare. Gradirei però che ci si avvicinasse a certe scelte con un pò più di timorosa reverenza. Gli effeti pratici di acqua e legittimo impedimento potranno facilmente essere ribaltati in fututo, qualunque sia il risultato. Il campo energetico ha, come dire, un'inerzia maggiore. Scelte fatte adesso influiranno per secoli (non credo di essere melodrammatico scrivendo questo). Come è stata affrontata la questione? Da un lato il silenzio, dall'altro la caciara più totale: lo psuedoreality su internet, lo striscione allo stadio e la costante correlazione nucleare=morte sicura (per non parlare della relazione nucleare= Berlusconi; da ex manifestante in viola mi pesa un tantino).
Mi dirai che la propaganda è propaganda, giusto. Ma quanti italiani, gli stessi italiani che si sono fatto infinocchiare 3 volte da... sappiamo chi, distinguono la propaganda dalla realtà? Questo è solo un mio timore, può darsi che mi sbagli.

renato ha Scritto:

Non penso che siano necessarie conoscenze specifiche dettagliate per poter decidere in ogni campo.

Conoscenze specifiche, no. Non chiedo ad una persona di risolvere un problema di Cauchy prima di parlare con lei. Tuttavia sarebbe gradito se i votanti avessero una visione dei possibili scenari. Quello apocalittico post nucleare credo sia stato pubblicizzato sufficientemente (almeno in campo civile, mai però che nessuno parli del problema India-Pakistan sul campo militare). Il futuro FV è invece mostrato solo come rose e fiori e soprattutto come certo. Me lo auguro. Ma si dovrebbe anche avvisare la gente che la scommessa "rinnovabili" potrebbe fallire e riportarne le conseguenze. Fotovoltaico quando va bene; poi ci sono quelli che sanno con sicurezza che le lobby hanno motori futuristici nascosti, quelli che confidano nella fusione fredda tornata di moda con le ultime novità sul piezonucleare (sulle quali resto profondamente scettico ma non mi trincero contro apriori), quelli che non credono al secondo principio della Termodinamica (che poi sono gli stessi dei motori futuristici), ecc...ecc..

renato ha Scritto:

E molto più importante che tutti sviluppino la capacità di valutare quali siano gli esperti che parlano solo per interesse personale (politico o economico) e quelli che invece espongano i propri punti di vista in modo obbiettivo e mettono le proprie capacità a disposizione della comunità.

Ti riporto un elenco di interventi che si trovano in rete sull'argomento e con i quali le persone dovrebbero valutare? Per lo più cantanti, comici, giornalisti e opinionisti senza alcuna qualifica e simili. Tutta gente che sull'apprezzamento del pubblico ci vive e che è familiare al pubblico stesso. Vogliamo ricordare la campagna elettore di, un allora nuovo partito, nel 1994? Su cosa era fondata? Visi Tv, visi familiari.

Poi naturalmente ci sono anche pareri tecnici. Il più famoso (l'unico sempre citato) è quello di Rubbia. Al nostro Nobel scopritore di bosoni rimprovererei solo due cose:
1) Ho paura che confonda gli interessi (di ricerca, ovviamente) personali con le esigenze di una Nazione. Ricerche sul Torio? Il futuro è il Torio. Ricerche sul termico? Il futuro è il termico. Sarebbe un errore, in fondo, da uomo con preparazione da fisico, meno avvezzo di un ingegnere a cozzare contro le esigenze reali.
2) Qualche settimana fa ho letto su Tiscali una sua presunta intervista (riporterei il link ma non so se sia ancora on; domani magari lo cercherò). Dico presunta perchè mi ha lasciato un pò perplesso; forse l'autore dell'intervista ha travisato le parole dello scienziato, capita.
In questo testo, suddiviso in 5 punti per lo sviluppo energetico, il professore parlava di sfruttare gli idrati e di rinnovare (quanto prima) la rete di distribuzione elettrica (ottima cosa) puntando sui "supercoduttori". E che ci vuole a mantenere a pochi kelvin chilometri di cavo, dico io?

Mi spiace non poter esser più preciso ma tanto sto divagando. Tornando a noi. Quale senso critico si sviluppa seguendo ciecamente Beppe Grillo? Sarebbe utile sapere quali siano le sue fonti. E quale pensiero obiettivo può suscitare l'intervento di Celentano sull'argomento? Da un lato ho l'ingegnere che se vuole lavorare deve per forza vendersi alle lobby, quello che dice è sicuramente falso; dall'altro ho Celentano... uno di noi... non sa neanche cosa sia una corrente elettrica, di sicuro lui non mente (e sicuramente non lo fa. La buona fede però non è la panacea di tutti i mali).

renato ha Scritto:

Da questo punto di vista l'elemento emergente e fondamentale è il controllo.
Non basta che io dia la mia fiducia a qualcuno e poi mi addormenti pensando che il mio futuro sia in buone mani.
E necessario che continui a controllare che le azioni di chi decide siano conformi a quanto promesso e programmato.

Già detto. Il "Ghe pensi mi" non deve esistere. D'altra parte, la mia operazione al cuore la farò fare ad un cardiochirurgo, riconoscendogli competenze che l'oculista non ha. Posso informarmi da diversi specialisti e scegliere chi mi convince di più, ma non chiedo lumi al...stavo per scrivere mago. Poi mi sono ricordato che, ahimè, tanti italiani vanno da presunti possessori di forze occulte per i loro problemi.

renato ha Scritto:

Il potere, si sa, corrompe; purtroppo sembra inevitabile. Per questo il potere non deve essere assoluto, ma rimuovibile in qualsiasi momento.

Beh, io divago ma anche tu non scherzi. Non so più se stiamo parlando di un referendum sull'approvigionamento energetico o stiamo colloquiando sui massimi sistemi. Per carità, hai ragione, concordo. Devi solo spiegarmi come, dire di no ad una centrale nucleare farà dimettere (perchè di questo stiamo parlando) un uomo pluriindagato, potenzialmente pluricondannato, che comunque ha già prudentemente preso le distanze dalle sue stesse precedenti idee. Vincono i si, si festeggia, e poi? Si dirà: "B. ha perso ancora, vada a casa?". Auguri. Piuttosto, speriamo che questo fervore partecipativo resti attivo anche alle prossime politiche.


renato ha Scritto:

Internet e in generale le comunicazioni sono la vera rivoluzione della nostra epoca, consentono di diffondere le informazioni ed il sapere, non necessariamente tecnico.

Ho l'impressione, dalle volte in cui citi questo " sapere tecnico", che su questo forum spesso ci siano state discussioni sull'argomento; le cercherò.
Intenet... sarò banale. E' uno strumento. Diffonde sapere, diffonde anche tante bufale. Lo spirito critico da te prima citato non si acquisisce in rete. Cerca un articolo su un argomento scottante, scoprirai che lo stesso sarà riportato, con un copia e incolla su centinaia di pagine. Questo spesso basta per fare vera una storia inventata. Siamo passati da: "Lo ha detto la Tv" a " L'ho letto su internet" . Con questo, mi sembra anche superfluo dirlo, non nego le potenzialità della rete e la libertà che ognuno ha di scrivere ciò che vuole. Il problema è chi legge, non chi scrive.

renato ha Scritto:

In particolare l'attuale battaglia di opinione vede schierate da entrambe le parti le menti migliori del nostro paese; è troppo facile ma inefficace liquidare uno o l'altro dicendo "non è competente, non capisce niente".

Scusa ma di menti migliori a confrontarsi ne ho viste poche. A parte le ormai leggendarie parole di Rubbia da una parte e l'intervento all'Infedele (La7) della Hack, questa sera, dall'altra, torniamo a Celentano (senza offesa per il molleggiato). Escludo la classe politica e i suoi interventi per amore dell'espressione" migliori menti".

renato ha Scritto:

Vedremo chi sarà stato più convincente,

Ma tra un servizio con i bambini in ospedale e una tabella dove è scritto: 2 milioni (riferito ai morti per inquinamento atmosferico) chi vuoi che sia più convincente? Con il pm10, gli ossidi di azoto, gli acidi solfidrici e tutto il resto ormai conviviamo da 3 secoli; le radiazioni sono nuove, misteriose.
L'unica speranza per chi non vuole che passi il referendum è che resti silente quella parte di popolazione anziana rimasta (ingiustamente) fuori da questo trambusto.

renato ha Scritto:

ma in ogni caso, qualsiasi sia il vincitore, sicuramente non mi siederò sulla riva ad aspettare di veder passare i cadaveri, ma farò invece tutto il possibile affinchè cadaveri non ce ne siano proprio.

Suppongo sia un modo colorito per dimostare la totale certezza dell'inutilità delle rinnovabili prese da sole. Non ci trovo nulla di male. Tuttavia mi impegnerò anche io per far andare avanti il sistema, nonostante le scelte degli altri (almeno finchè non avrò la possibilità di scappare all'estero ahahah).

renato ha Scritto:

L'importante è che chi comanda d'ora in avanti sappia che lo teniamo d'occhio.

Non prendertela, è tardi, alla fine ho fatto le 5 anche oggi; lasciami aggiungere solo un "povero illuso". Bastasse un referendum per modificare un intero modo di percepire la politica... Beh, ti concedo questo, è un inizio.

P.S.
Ma non pagate chi scrive sul forum, vero? Rolleyes Big Grin
RE: Votare sì cosa implica? - Cher - 07-06-2011 09:39

Volevo evitare , ma proprio non se può farne a meno!
Vogliono giudicare il nucleare allo stesso modo come dei giudici "pasticceri"  ( non ho scritto pasticcioni) giudicano un medico!

Tratto da Platone -Gorgia
".....................

SOCRATE

Credo di essere uno dei pochi Ateniesi, per non dire il solo, che tenti la vera arte politica, e l'unico fra i contemporanei che la eserciti.

E poiché non per compiacere la gente faccio i ragionamenti che di volta in volta faccio, ma mirando al meglio e non a ciò che è più piacevole, e poiché non sono disposto a fare le cose che mi esorti a fare, cioè queste astuzie di cui parli, non saprò che cosa dire in tribunale.

Mi sovviene lo stesso ragionamento che feci a Polo: infatti, sarò giudicato come potrebbe essere giudicato un medico davanti ad una giuria di fanciulli, se ad accusarlo fosse un cuoco.
Considera, infatti, che cosa potrebbe dire in sua difesa un uomo del genere processato davanti a costoro, se uno lo accusasse dicendo: «Ragazzi, quest'uomo ha fatto molti mali proprio a voi, e rovina i più giovani di voi praticando tagli e cauterizzando, e vi debilita facendovi dimagrire e togliendovi il fiato, somministrandovi pozioni amarissime e costringendovi a patire la fame e la sete, non come me, che vi imbandivo, invece, cibi abbondanti, squisiti e di ogni genere».

Che cosa credi che il medico potrebbe rispondere, trovandosi in tale frangente? E se dicesse la verità, cioè: «Ho fatto tutto questo, ragazzi per la vostra salute!», che razza di grida credi che leverebbero giudici di quel genere? Non credi che sarebbero ben alte?

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RE: Votare sì cosa implica? - Sarek - 07-06-2011 16:54

Anche la consulta si è pronunciata a favore del quesito.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/...29989.html

Il quesito referendario sul nucleare, cosi' come riformulato dalla Cassazione a seguito delle nuove norme introdotte dal dl omnibus, e' 'connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneita' ed univocita''. Con questi motivi la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum sull'atomo.
Il quesito tende al risultato 'di non consentire l'inclusione dell'energia nucleare fra le forme di produzione energetica'.


Nonostante tuttora NON comprenda come ci siano arrivati, ritengo che l'interpretazione della consulta possa essere considerata definitiva.

Ciao


RE:  Votare sì cosa implica? - tesla82 - 07-06-2011 17:13

Sarek ha Scritto:

Anche la consulta si è pronunciata a favore del quesito.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/...29989.html

Il quesito referendario sul nucleare, cosi' come riformulato dalla Cassazione a seguito delle nuove norme introdotte dal dl omnibus, e' 'connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneita' ed univocita''. Con questi motivi la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum sull'atomo.
Il quesito tende al risultato 'di non consentire l'inclusione dell'energia nucleare fra le forme di produzione energetica'.

Nonostante tuttora comprenda come ci siano arrivati, ritengo che l'interpretazione della consulta possa essere considerata definitiva.

Ciao


speriamo che non raggiunga il quorum andate tutti al mare gente!! tutti al mare!!!

Io spero che la gente (se vince il si) non si vadi a lamentare in piazza se non c'è lavoro,prima prendono scelte scellerate poi i precari vanno in piazza a manifestare perche non c'è lavoro spero di non vederle queste scene altrimenti ci sarebbe da prendere il legno e darlo nella testa di questi qui!!
RE:  Votare sì cosa implica? - nikonzen - 07-06-2011 17:31

Sarek ha Scritto:

Anche la consulta si è pronunciata a favore del quesito.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/...29989.html

Il quesito referendario sul nucleare, cosi' come riformulato dalla Cassazione a seguito delle nuove norme introdotte dal dl omnibus, e' 'connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneita' ed univocita''. Con questi motivi la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum sull'atomo.
Il quesito tende al risultato 'di non consentire l'inclusione dell'energia nucleare fra le forme di produzione energetica'.

Nonostante tuttora comprenda come ci siano arrivati, ritengo che l'interpretazione della consulta possa essere considerata definitiva.

Ciao

Beh, ottimo! La cosa che mi dava più fastido era l'incertezza. Almeno è chiarito questo punto.

tesla82 ha Scritto:

Io spero che la gente (se vince il si) non si vadi a lamentare in piazza se non c'è lavoro,prima prendono scelte scellerate poi i precari vanno in piazza a manifestare perche non c'è lavoro spero di non vederle queste scene altrimenti ci sarebbe da prendere il legno e darlo nella testa di questi qui!!

Il lavoro manca per ben altri motivi. Sicuramente la politica energetica influirà ma non è detto che la scelta del NO al nucleare lo faccia in modo negativo. Sono pronto ad affrontare la sfida.

Mi chiedo solo:

1) Gli italiani saranno disposti ai probabili sacrifici che si dovranno affrontare? Se l'idea della griglia fotovoltaica peer to peer si dimostrerà un sogno non realizzabile, accetteranno di buon grado di ridurre i consumi? (A parole dicono tutti si, lamentandosi subito dopo che la potenza da contratto di 3kW non sia più sufficiente)
2) Gli italiani saranno disposti ad accettare i grandi impianti da fonti rinnovabili?
Ecco la mia risposta: http://www.greenreport.it/web/archivio/show/id/6513
3) Il Governo di turno davvero rischierà di passare alla storia come l'esecutico sotto cui, perseverando nella scommessa rinnovabili, trasferirà definitivamente il Paese nella classe dei sottosviluppati? Oppure preferirà un approccio soft, che ci permetterà di tirare avanti con gas finchè economicamente si può, carbone dopo, lasciando ai posteri la vera rivoluzione energetica?

(non so se sia stato chiaro, temo di no ma oggi non ho molta concentrazione; sarà l'aver dormito solo 90 minuti questa notte).
RE:   Votare sì cosa implica? - tesla82 - 07-06-2011 18:40

nikonzen ha Scritto:


Il lavoro manca per ben altri motivi. Sicuramente la politica energetica influirà ma non è detto che la scelta del NO al nucleare lo faccia in modo negativo. Sono pronto ad affrontare la sfida.

Mi chiedo solo:

1) Gli italiani saranno disposti ai probabili sacrifici che si dovranno affrontare? Se l'idea della griglia fotovoltaica peer to peer si dimostrerà un sogno non realizzabile, accetteranno di buon grado di ridurre i consumi? (A parole dicono tutti si, lamentandosi subito dopo che la potenza da contratto di 3kW non sia più sufficiente)
2) Gli italiani saranno disposti ad accettare i grandi impianti da fonti rinnovabili?
Ecco la mia risposta: http://www.greenreport.it/web/archivio/show/id/6513
3) Il Governo di turno davvero rischierà di passare alla storia come l'esecutico sotto cui, perseverando nella scommessa rinnovabili, trasferirà definitivamente il Paese nella classe dei sottosviluppati? Oppure preferirà un approccio soft, che ci permetterà di tirare avanti con gas finchè economicamente si può, carbone dopo, lasciando ai posteri la vera rivoluzione energetica?

(non so se sia stato chiaro, temo di no ma oggi non ho molta concentrazione; sarà l'aver dormito solo 90 minuti questa notte).


Big GrinBig Grin dormire è importante ma davvero sei stato sveglio per postare in questo forum ??

Se italia entra nel nucleare non hai nemmeno la minima idea di quanti posti di lavoro si creano !!in una nazione dove edilizia è ferma queste grandi opere pubbliche aprirebbero moltissimi posti,poi per non parlare dell'indotto e di tutto il resto..

Basti pensare le migliaia di imprese che hanno aperto dal 2008 fino ad oggi solo con il rinnovabile e tutte le persone che ci stanno lavorando dietro.
RE:    Votare sì cosa implica? - Charade77 - 07-06-2011 18:49

tesla82 ha Scritto:



Big GrinBig Grin dormire è importante ma davvero sei stato sveglio per postare in questo forum ??

Se italia entra nel nucleare non hai nemmeno la minima idea di quanti posti di lavoro si creano !!in una nazione dove edilizia è ferma queste grandi opere pubbliche aprirebbero moltissimi posti,poi per non parlare dell'indotto e di tutto il resto..

Basti pensare le migliaia di imprese che hanno aperto dal 2008 fino ad oggi solo con il rinnovabile e tutte le persone che ci stanno lavorando dietro.


Sì ecco un picolo appunto : desidererei che chi prende parte alla costruzione di eventuali impianti nucleari ,abbia merito ,competenze e titoli per farlo.Gli impianti FV ,li installano cani e porci ,tanto della resa energetica chi se ne frega e inoltre non si rischiano danni significativi (basta incassare il contributo GSE ,il resto amen!) ,mentre per un impianto nucleare dato lo "spessore" di tutti i componenti ,è bene non affidarlo al primo piscuano di turno (nemmeno al secondo!Toungue) ... Questo è bene specificarlo.
RE:    Votare sì cosa implica? - nikonzen - 07-06-2011 18:53

tesla82 ha Scritto:

Big GrinBig Grin dormire è importante ma davvero sei stato sveglio per postare in questo forum ??

Non ho dormito anche per motivi più inutili in passato. Comunque sono rimasto sveglio anche dopo avere spento il pc e quindi chiuso con il forum.

tesla82 ha Scritto:

Se italia entra nel nucleare non hai nemmeno la minima idea di quanti posti di lavoro si creano !!in una nazione dove edilizia è ferma queste grandi opere pubbliche aprirebbero moltissimi posti,poi per non parlare dell'indotto e di tutto il resto..

No, no, l'idea potrei farmela. Manodopera specializzata per la costruzione, filiera nei materiali, trasporti, gestione e sicurezza del sito. Dovremmo solo capire quanto sarebbe made in Italy e quando estero.


RE:   Votare sì cosa implica? - renato - 07-06-2011 18:57

nikonzen ha Scritto:

Beh, ti concedo questo, è un inizio.

far si che l'inizio non coincida con la fine dipende anche da noi (intendendo i qui presenti).
nikonzen ha Scritto:

Ecco la mia risposta: http://www.greenreport.it/web/archivio/show/id/6513


Personalmente, a parte il punto 3 che andrebbe verificato, e, in minor misura il punto 5, le altre mi sembrano idiozie.
A meno che non vogliamo tutti dotarci di generatori a pedali e cominciare a sudare.
Quando parlavo di controllo intendevo anche questo.
RE:    Votare sì cosa implica? - nikonzen - 07-06-2011 19:42

renato ha Scritto:

A meno che non vogliamo tutti dotarci di generatori a pedali e cominciare a sudare.
Quando parlavo di controllo intendevo anche questo.


Ma in questo caso era la gente del posto che protestava, il politico è intervenuto successivamente. Chi dovrebbe controllare il popolo che è il controllore?
Se i molisani non sono d'accordo all'impianto, gli mandi l'esercito per costruirlo? (domanda provocatoria che normalmente si rivolge ai sostenitori di altre centrali). In breve: come affrontiamo N.I.M.B.Y. anche per le rinnovabili?

Guarda che non è banale come domanda. Io leggo di gente contraria al progetto DESERTEC perchè andremmo ad insediarci e a contaminare il deserto.

In Piemonte, Grillo ( e il M5S) guerreggia con la regione che vuole utilizzare gli scarti della pulizia dei boschi come biomasse.
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/piemonte/2011/04/la-lega-si-fuma-le-biomasse.html

Ricordo che lo stesso Celentano (nuovamente, cito lui come rappresentante di un modo di vedere il problema) si è detto contrario ai grandi impianti fotovoltaici ed eolici. Ha espressamente detto (e in tanti si riconoscono in questo) che vuole piccoli impianti casalinghi connessi in rete.

Motivi? anche legittimi. Consumo del suolo, accentramento della produzione dell'energia come il modello attuale, ma puoi leggere tutto sul link grillino che ho lasciato sopra.

Buona parte del SI al referendum verrà da queste persone, che confondono la presentazione pubblicitaria, il sogno delle rinnovabili, con la realtà.  
RE:     Votare sì cosa implica? - tesla82 - 07-06-2011 20:00

nikonzen ha Scritto:



Ma in questo caso era la gente del posto che protestava, il politico è intervenuto successivamente. Chi dovrebbe controllare il popolo che è il controllore?
Se i molisani non sono d'accordo all'impianto, gli mandi l'esercito per costruirlo? (domanda provocatoria che normalmente si rivolge ai sostenitori di altre centrali). In breve: come affrontiamo N.I.M.B.Y. anche per le rinnovabili?

Guarda che non è banale come domanda. Io leggo di gente contraria al progetto DESERTEC perchè andremmo ad insediarci e a contaminare il deserto.

In Piemonte, Grillo ( e il M5S) guerreggia con la regione che vuole utilizzare gli scarti della pulizia dei boschi come biomasse.
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/piemonte/2011/04/la-lega-si-fuma-le-biomasse.html

Ricordo che lo stesso Celentano (nuovamente, cito lui come rappresentante di un modo di vedere il problema) si è detto contrario ai grandi impianti fotovoltaici ed eolici. Ha espressamente detto (e in tanti si riconoscono in questo) che vuole piccoli impianti casalinghi connessi in rete.

Motivi? anche legittimi. Consumo del suolo, accentramento della produzione dell'energia come il modello attuale, ma puoi leggere tutto sul link grillino che ho lasciato sopra.

Buona parte del SI al referendum verrà da queste persone, che confondono la presentazione pubblicitaria, il sogno delle rinnovabili, con la realtà.  


ottimo intervento concordo in pieno,ed aggiungo per una volta siamo meritocratici altrimenti staremo sempre ad assistere ad una collocazione sbagliata di persone nei luoghi come mettere un esperto di finanza a fare il ministro della salute,oppure istituire il ministro dell'agricoltura ad uno che non ha mai avuto a che fare con i campi,il referendum facciamolo fare a chi lavora in questo campo ed alle persone competenti,mio padre che fa il contadino che opinione puo dare (con tutto rispetto per i contadini andrei anchio a farlo )???
RE: Votare sì cosa implica? - nikonzen - 07-06-2011 21:45

http://paolovasca.blogspot.com/2011/06/dire-no-al-nucleare-e-arte.html#comments


Un ottimo riassunto della mia posizione e di quanto detto fin'ora.


RE:     Votare sì cosa implica? - Sarek - 07-06-2011 21:48

nikonzen ha Scritto:

In breve: come affrontiamo N.I.M.B.Y. anche per le rinnovabili?

Come per il nucleare... $$$$$$$$$$$ Big GrinBig GrinBig Grin
RE:      Votare sì cosa implica? - nikonzen - 07-06-2011 22:23

Sarek ha Scritto:


Come per il nucleare... $$$$$$$$$$$   Big GrinBig GrinBig Grin

Pagando le zone che ospiteranno gli impianti? E' una soluzione, non è detto che funzioni ma è una soluzione.
RE: Votare sì cosa implica? - Cher - 07-06-2011 22:41

Basta creare delle no-tax-Free -zone -energy, accetti la centrale e non paghi tasse per residenti e chi non è d'accordo traslocca.
Fai il referendum e sei ok!
Creiamo l'acronimo:


RE: Votare sì cosa implica? - sailwiz - 08-06-2011 12:33

Vi copio incollo l' editoriale le Le Scienze attualmente in edicola:

La notte scorsa, intorno alle 4.15, si registrava il minimo della domanda elettrica italiana nella giornata del 19 maggio: circa 27.000 megawatt. È dunque, questa, la base della domanda elettrica italiana, quella che dobbiamo essere in condizioni di garantire a ogni ora del giorno, in qualsiasi condizione meteo. Di notte, senza sole e con l’intermittenza della fonte eolica, la potenza idroelettrica installata (meno di 18.000 megawatt) non basterebbe a soddisfare la domanda nemmeno funzionando a pieno regime.
L’impossibilità di rispondere alla domanda è, al momento, uno dei limiti principali delle rinnovabili come eolico e fotovoltaico, dovuta principalmente all’intermittenza della fonte. Per questo per ogni chilowatt di potenza installata ne occorre uno in fonti tradizionali, siano idroelettrico, nucleare o combustibili fossili.
È anche a partire da questi dati che dovremmo riflettere quando saremo chiamati a decidere il futuro energetico italiano. E la scelta, badate, non sarà tra nucleare e rinnovabili, ma tra nucleare e combustibili fossili.
Dei secondi, sappiamo che sono i principali responsabili dell’aumento di gas serra in atmosfera e i più che probabili colpevoli del riscaldamento globale in atto. Sappiamo che si trovano principalmente in paesi politicamente instabili e che la fluttuazione del loro prezzo porta a incrementi vertiginosi del prezzo dell’energia. Sappiamo anche che provocano un inquinamento ambientale insostenibile e che reclamano un crescente pedaggio in termini di salute. E infine sospettiamo che presto (il petrolio) o tardi (gas e carbone) cominceranno a scarseggiare.
Anche del nucleare abbiamo sentito parlare molto, in questi mesi, a seguito del grave incidente accaduto a quattro reattori della centrale di Fukushima Daiichi dopo lo tsunami che ha colpito il Giappone. Ma mentre in Europa e negli Stati Uniti si è preso a riflettere su come migliorare la sicurezza delle centrali, in Italia il dibattito si è subito incancrenito su posizioni ideologiche da derby calcistico degne di miglior causa. E spesso ci è toccato ingoiare dalla stampa nazionale ammirevoli perle di disinformazione, sia sulle conseguenze dell’incidente (che allo stato delle cose potranno essere realmente valutate nell’arco di mesi o anni) sia a proposito delle scelte energetiche che ci prepariamo a fare.
In questo numero trovate due articoli: uno sull’incidente di Fukushima, l’altro sulle centrali nucleari di generazione 3+, in costruzione oggi in diversi paesi. Non pretendono di rispondere a tutti gli interrogativi sull’opportunità di ricavare elettricità dalla fissione atomica, ma rientrano in quella riflessione sulla base di costi, rischi e benefici su diversi fronti – tecnologico, economico, ambientale, sociale – che si sta svolgendo in molte parti del mondo.
Il referendum sul nucleare che si svolgerà (salvo cambiamenti dell’ultima ora) il 12 e il 13 giugno ci chiama a decidere il futuro del paese, ma probabilmente molti di noi si presenteranno all’appuntamento senza avere un’idea chiara dei pro e dei contro. Senza aver avuto accesso a un’informazione scevra da pregiudizi e fondata su fatti condivisi. E una democrazia priva di un sistema dell’informazione affidabile e credibile è una democrazia dimezzata.

(06 giugno 2011)