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Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Versione stampabile

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Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 02-05-2011 10:12

1# L'informazione corretta.

Riporto da archivio-nucleare

http://www.archivionucleare.com/index.ph...nazionale/

Luigi Di Stefano scrive:
1 Maggio 2011 alle 20:48
Sul forum “Politica in rete” il giorno 9 marzo (quattro giorni prima dello Tsunami) è stato casualmente aperto un sondaggio sul nucleare. Come potete vedere ancora da la maggioranza a favore, poco sopra il 50%
forum.politicainrete.net/sondaggi-sondaggi/102570-nucleare-s...
E credo sia l’unico caso in Italia.
Il merito di questo risultato è sicuramente dovuto alla instancabile opera di informazione nelle innumerevoli discussioni che si sono aperte sul tema per anni (almeno cinque), a merito mio, dell’ing. Basso e di “Ronnie” (nick di un giovane molto preparato)

Sono stato diverse volte a parlare di “Energia” (e quindi anche di nucleare) in assemblee scolastiche (sempre organizzate su iniziativa degli studenti, l’ultima a gennaio in un liceo scientifico di Bracciano)
L’esperienza che ne ho tratto è proprio la carenza di informazione che determina le paure che a loro volta generano l’atteggiamento negativo.
E l’atteggiamento ideologico di alcuni insegnanti (a Prato prima hanno tentato di far saltare l’assemblea (sul curriculum c’è scritto che ero dell’INFN) e quindi i professori hanno disertato la sala. A Riva del Garda quando ho iniziato a parlare del nucleare alcuni insegnanti hanno platealmente lasciato l’aula…

Ma in ogni caso tutti gli studenti e molti insegnati hanno risposto positivamente: immaginate a tenere duecento e passa ragazzi per oltre tre ore interessati sulla materia “Energia”. E alla fine molti invece di andarsene mi hanno trattenuto continuando a discutere, e quasi sempre ho risposto a domande intelligenti che centravano i problemi.

Il segreto è evitare di porsi come boriosi saccenti (sono sempre riuscito a farlo fare all’ambientalista che sempre mi affiancavano), esporre concetti, pochi numeri, non nascondere le criticità di ogni fonte o sistema energetico, insomma far capire che si è li per “informare” e dare a ognuno “nuovi” termini di giudizio sulla materia.
“Io vi dico come stanno le cose” e poi deciderete da soli.
Esempi semplici (la “banana equivalente” è fenomenale), giocare sul fatto che siamo tutti radioattivi (con la fidanzata fate la “massa critica” e c’è l’esplosione atomica…), spiegare che il nucleare sostituisce i fossili e non le rinnovabili, contestare sempre le affermazioni fasulle degli ambientalisti basandosi su evidenze elementari… etc. etc.

Noi non dobbiamo convincere la gente al nucleare: dobbiamo spiegare che solo il pensiero scientifico, la Scienza e la Tecnologia, possono garantire il futuro di benessere ai giovani, contro la famosa “decrescita” che si vuole ineluttabile e piacevole. Dobbiamo parlare di Galileo come se fosse morto ieri, spiegare che i superstiziosi vietavano pure il vaccino contro il vaiolo, che l’uomo da solo produce meno energia di un ferro da stiro e che “al buon tempo antico” doveva lavorare come una bestia solo per riuscire a sfamarsi. Che l’alternativa alla modernità è il ritorno alla fame, alla schiavitù e alle guerre.

Abbiamo un anno o due prima di riproporre l’approccio scientifico e tecnologico al problema energetico.
Va usato “informando”, non nelle trasmissioni televisive dove fai sempre la figura del fesso (è il loro mestiere, ubbidiscono o fanno parte di qualche congrega) ma affrontando il confronto seriamente su internet nei vari forum di politica, su facebook, e andando nelle scuole come samaritani a rappresentarsi onestamente

-----------
Luigi Di Stefano scrive:
2 Maggio 2011 alle 09:53
@ Pietruccio
Aprile 2010, Ist. Alcide De Gasperi di Borgo Valsugana, progetto “Fare rete per risparmiare energia” (mi confondevo, a Riva del Garda sono andato per un’altra cosa)
In questo caso divisero la mattinata in due sezioni, due ore con gli studenti più giovani (prime, seconde e terze) e due ore con quelli “anziani” (quarte e quinte)
Ho realizzato un semplice ppt legando le varie fonti energetiche alle possibilità di lavoro (nucleare grandi imprese, rinnovabili piccole e medie imprese etc). Un successone per i fossili l’immagine da una petroliera che naviga nel mare del nord in burrasca (l’avventura!), sono saliti sul palco per ribadire che ci volevano andare anche loro, nel mare in burrasca!
E’ molto divertente fare queste cose, e ti poni tu tecnologo come eroe positivo, quello che insegue l’avventura. I Verdi non hanno scampo

Qui per conoscere l'operato di Luigi Di Stefano
http://www.seeninside.net/

Grande stima a Luigi e in attesa di leggere il suo contributo in questo thread, potete porre le vostre ragionate e pacate motivazioni sulla prima motivazione del primo motivo per realizzare le centrali nucleari in Italia.

Perchè l'informazione corretta è il primo motivo?


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Alessandro Bellotti - 02-05-2011 20:45

Scusa ma non leggo i 5 motivi per i quali si dovrebbero, in Italia, installare 15 reattori EPR lungo le nostre coste.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 03-05-2011 10:19

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Scusa ma non leggo i 5 motivi per i quali si dovrebbero, in Italia, installare 15 reattori EPR lungo le nostre coste.


Perché il primo motivo è l'informazione corretta.
Quanto da te affermato è privo di fondamendo,pertanto non corretto.

Verranno sviscerati tutti e cinque i motivi, ma uno alla volta, se vuoi conoscere il sucessivo motivo.

Perchè l'informazione sul nucleare non è corretta da parte degli oppositori al nucleare.

Questo è il primo motivo.
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - giorgio_luppi - 03-05-2011 12:09

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Char ha scritto: Verranno sviscerati tutti e cinque i motivi, ma uno alla volta, se vuoi conoscere il sucessivo motivo.
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Che cos' e'? Una caccia al tesoro o un concorso a premi?


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 03-05-2011 12:23

no, solo che non mi pagano per scrivere su questo forum.
Quando ho tempo ,espongo i miei pensieri.
Il poco tempo è assorbito nel contrastare le "idiozie" del verdame, supportate dagli eco-storditi.

Pertanto spesso l'equilibrio è alterato, cmq grazie per aver anticipato il secondo motivo.

Sarebbe stato più interessante leggere le opinioni del perché l'informazione non è corretta sul nucleare, che un intervento stizzito sull'ipotesi di un concorso a premi!

Ciao


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 04-05-2011 10:39

Tratto da:

http://www.archivionucleare.com/index.ph...-nucleare/

Umberto Foli scrive:
3 Maggio 2011 alle 23:05
Repetita iuvant

REFERENDUM SUL NUCLEARE

Alla luce del referendum sul nucleare, l’attuale governo, allo scopo di non precludersi la possibilità di ritornare a proporre al Paese in un prossimo futuro l’utilizzo dell’energia nucleare, ha deciso di sospendere questa opzione e di utilizzare in modo esteso le energie rinnovabili, ovvero, il fotovoltaico e l’eolico.

Queste forme di energia, propagandate da Di Pietro, dai verdi, dagli ambientalisti e dalle sinistre, come il toccasana per risolvere i problemi energetici del Paese, in realtà poco posso fare e con costi molto elevati. Il costo del kWh prodotto dall’eolico è dell’ordine dl 0,10-0,12 Euro mentre per il fotovoltaico difficilmente scende al disotto di 0,5 Euro. In più, considerato che il prezzo pagato in Italia dalle utenze è del 30% più alto della media europea ed il doppio di quanto lo pagano i francesi, con l’utilizzo di queste forme di energia risulteranno impossibili riduzioni del prezzo, ma solo aumenti.

Infine si tratta di energie che sono presenti quando c’è vento o la presenza del Sole, con tutte le conseguenze sulle utenze ed sulla stabilità della rete.

L’Italia è circondata da centrali nucleari a meno di 100 km dalle nostre frontiere per cui, un eventuale incidente con dispersione di radioattività, ci coinvolgerebbe. Allora, la rinunzia a questa fonte energetica per la quale il costo di produzione del kWh è dell’ordine di 0,05 Euro è solo una forma di masochismo inutile e costoso.

Infine, circa il 15 per cento dell’energia elettrica che consumiamo è importata dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Slovenia ed è di produzione nucleare. Pertanto è una falsità quando si afferma che noi non utilizziamo il nucleare per produrre energia elettrica.
Al contrario paghiamo le ricerche di altri Paesi in questo importantissimo settore.

Dopo queste riflessioni, risulta evidente che in Italia, tutte le decisioni che implicano scelte importanti, come quella sul nostro futuro energetico, possono essere condizionate da minoranze politiche completamente digiune sui reali problemi energetici del Paese e sulle tecnologie per risolverli.
Si preoccupano solo del consenso elettorale, sfruttano l’emotività della popolazione e la mancanza di una corretta informazione.

Con la stessa protervia, queste minoranze, dovrebbero proibire qualsiasi attività lavorativa, visto che le morti per incidenti sul lavoro assommano ad oltre 1500 l’anno, e proibire il traffico automobilistico che ne fa oltre 4000.

Purtroppo gli organi di informazione parlano molto poco delle possibilità del nucleare, riflettono solo le opinioni dei contrari, che sfruttano i tre gravi incidenti avvenuti, falsandone spesso le conseguenze sia sui danni all’ambiente che sul numero di morti o della diffusione di tumori e di malformazioni.

L’incidente di Tree mile Island, avvenuto negli Stati Uniti, provocò la fusione parziale del nucleo del reattore, ma una scarsissima diffusione nell’aria di vapori radioattivi, tanto che la popolazione circostante, evacuata in un primo momento per prudenza, fu fatta ritornare quasi subito nelle proprie abitazioni e non vi furono contaminazioni di nessun tipo.
Fu perso il reattore per cui il danno fu solo economico. Questo incidente non causò morti ne contaminati. Nel caso della centrale di Chernobyl in Ucraina vi fu luna esplosione causata dalla produzione di idrogeno e dalla combustione della grafite. Un nube radioattiva si disperse nell’atmosfera e polveri radioattive si depositarono sulle zone circostanti la centrale e sull’Europa. Le zone circostanti alla centrale furono evacuate ed oggi la radioattività che si misura al di fuori del perimetro della centrale è inferiore a quello che si misura in piazza S.Pietro a Roma, pavimentata in porfido.
I morti furono una sessantina fra gli addetti alla centrale ed i pompieri accorsi a spegnere l’incendio.
Coloro che affermano che vi furono migliaia di morti immediati e altre migliaia ve ne sarebbero stati in futuro per le radiazioni affermano il falso.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità a constatato che i casi di tumori in Europa ed Ucraina non è aumentato per effetto dell’incidente.

L’ultimo incidente in Giappone, è stato causato dalla mancanza dell’acqua di raffreddamento del combustibile dopo che i sistemi automatici di controllo automatico avevano arrestato i reattori a causa del terremoto. L’acqua, utilizzata per il raffreddamento del nucleo è stata poi dispersa nell’oceano, attualmente si sta procedendo al recupero in serbatoi.
La radioattività dispersa nell’ambiente dall’incidente giapponese è alcune migliaia di volte inferiore a quella che fu rilasciata dall’incidente di Chernobyl.
In questo caso sono stati sottoposti a radiazione e contaminati gli addetti alle operazioni di contenimento dell’incidente, e pochi fra la popolazione che è stata evacuata.

Si fa notare che nel mondo sono operativi 440 reattori e d altri 60 sono in costruzione. La sospensione dell’utilizzo del nucleare, almeno per ora, dovrebbe essere utilizzata per uno studio più approfondito delle condizioni di sicurezza allo scopo di evitare che, eventuali malfunzionamenti, abbiano conseguenze sia sugli addetti che sulla popolazione ed il territorio.
È opportuno far notare che le riserve di petrolio e di gas naturale potranno durare per altri 50-60 anni a costi sempre crescenti, mentre per il carbone si parla di 200 anni. Dilazionando la scelta dell’utilizzo del nucleare rischiamo di trovarci, in un futuro non troppo lontano, a fare i conti con costi sempre più elevati dell’energia, che dovremo importare dall’estero.

Infine, per coloro che considerano l’eolico ed il fotovoltaico le sorgenti energetiche in grado di risolvere i nostri problemi, è bene che sappiano che l’ENEL prevede un aumento dei consumi di energia elettrica, per i prossimi venti anni di ben 140.000 GWh, che potrebbero essere coperti dalla messa in servizio da una centrale da 1000 MW di potenza, da installare ogni anno. Per coprire con le rinnovabili questa produzione, bisognerebbe installare 5000 generatori eolici all’anno, per un totale di 100.000 macchine, oppure 50 kilometri quadrati di pannelli fotovoltaici all’anno, per un totale di 1000 kilometri quadrati di territorio, il tutto con buona pace degli ambientalisti.

Questa moratoria non dovrebbe comportare un rallentamento od una rinunzia al proseguimento dello studio sulla tecnologia e sulla sicurezza dei reattori nucleari, ma quello di proseguire nello studio delle nuove soluzioni, sia per il miglioramento dei rendimenti termodinamici, sia sui problemi di sicurezza e, infine, sulle possibilità, offerte dalle nuove tecnologie, di ridurre notevolmente le scorie radioattive prodotte dalla fissione del nucleo.

Operando in tal senso potremmo trovarci preparati alla realizzazione di impianti nucleari sul nostro suolo e, nello stesso tempo, mettere l’industria nazionale in grado di affrontare con competenza le sfide del futuro.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 04-05-2011 11:04


2# Il secondo buon motivo è l'innovazione.

Qui un esempio:

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologi...1353.shtml


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 04-05-2011 17:49

Qui un'altro esempio:

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologi...d=AaDq77TD


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 06-05-2011 11:20

3# la resa

tratto dal blog archivio nucleare:

http://www.archivionucleare.com/index.ph...comparati/

gian_paolo scrive:
5 Maggio 2011 alle 21:58
I conti sono molto più semplici. La centrale di Okiluoto è un prototipo e costa un 25% di più. Bisogna fare i conti con quella di Flammenville (quelle cinesi ed indiane sono più economiche): 1.63 GW istallati per un costo di 5.2 miliardi €. Per le centrali nucleari si considera circa 700 ore annue di manutenzione: 8% di 8760h (92% di resa).
Quindi una centrale da 1.63 GW produce: 1.63 x (24×365) x 0.92 = 13,14 miliardi di KWh. Considerando un ammortamento ventennale: abbiamo 5.2 MLD/13.14 x 20 KWh = 0.02 €/KWh di ammortamento del costo d’istallazione che dovrebbe incidere per il 65-70% del costo del KWh a meno degli oneri finanziari. Quindi il costo del KWh sarà 0.02/0.65 = 0.03 €/KWh. Per la costruzione occorrono circa 6-7 anni (non 10 che sarebbero comprensivi di eventuali ostacoli burocratici o politici).

gian_paolo scrive:
5 Maggio 2011 alle 22:00
Se volessimo vedere il costo del combustibile, basterebbe sapere che un Kg di uranio arricchito costa 1500-2000 €/Kg (di cui circa i ¾ dovuto al complesso processo di arricchimento, i rimanente al costo della materia prima). Un Kg di uranio arricchito produce 750.000 KWh calorici, che sono da moltiplicare per il rendimento termodinamico della caldaia/ condensatore/ alternatore ecc. che possiamo considerare di 39-42%. Quindi i KWh generati sono in effetti 750.000 x 0.40 = 300.000 KWh/Kg. Da cui si calcola l’incidenza del combustibile che è 2000€/Kg /300.000KWh/Kg = 0.0067 €/KWh; il costo di dismissione si considera in genere intorno al miliardo, ma si ottiene con con un piano di accumulo dal ventesimo anno (dopo l’ammortamento); il trattamento delle scorie di 3° livello in Europa viene circa 1000€/Kg; consideriamo che una parte di queste scorie (contenenti 94% di U238; 1% U235; 1% di Pu; i rimanente prodotti di fissione; più tracce di attinidi minori) viene riciclato per riprodurre nuovo combustibile.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 06-05-2011 13:54

questo solo per aver sotto mano un link di cosa si parla,quando parliamo di centrale nucleare con questo simpatico nuclear-tour:

http://a-agung.staff.ugm.ac.id/wp-content/nuctour1.swf


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 06-05-2011 20:40

Intervengo ora e vorrei riprendere da I punto.
Dire che "L'informazione corretta" è il primo punto a favore del nucleare è un'affermazione che presuppone faziosità e considerazione di falsità verso l'altra parte, per cui è solo un'affermazione di parte, non un motivo.
L'informazione "deve" essere corretta da tutte le parti.
Cerchiamo di considerare chi ci sta di fronte non un idiota incapace di pensare ma un individuo in grado di trarre le corrette conclusioni in base agli elementi esposti.

Dire:
a cernobyl ci sono stati x morti per cause dirette;
l'Istituto Mondiale della Sanità ha stabilito in y i decessi causati dall'esposizione alla radioattività;
studi di parte stimano in z i decessi per i prossimi anni;
studi di un'altra parte stimano in z1 i decessi per i prossimi anni.

è un esempio di "Informazione corretta" (non ho messo i numeri volutamente per evitare inutili polemiche)

Dire:
a cernobyl ci sono stati x morti per cause dirette;
quei cretini integralisti e luddisti vogliono seminare il terrore

non è un esempio di "informazione corretta" ma l'espressione della propria opinione.

Cerchiamo di non confondere le acque, l'Informazione è una cosa, le opinioni, anche se rispettabili, sono un'altra cosa.

Tutti abbiamo le nostre opinioni e cerchiamo di proporle agli altri; spiegare le proprie ragioni è un indice di democrazia; proporsi come detentori della verità assoluta è un indice di totalitarismo.



  


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 06-05-2011 21:00

Ciao Renato
personalmente "L'informazione corretta" l'ho inserita come primo motivo proprio in riferimento al nucleare e non alla fazziosità di qual si vuole parte-

Il "motivo" è proprio qui, nessuno sa nulla dell'industria nucleare Italiana, della ricerca, delle università, della filiera che il nucleare crea, della filiera del combustibile, delle miniere potenziali sul territorio nazionale, ecc ecc.

Motivo inteso come  :
realtà imprenditoriale=tecnologia=scienza=ricerca=eccelenza del settore.
Tutto ciò non esiste nel panorama sterotipato del nucleare Italiano.

http://it.wikipedia.org/wiki/Stereotipo

Come tu stesso hai dimostrato lo stereotipo sul nucleare Nazionale è ben radicato.

Ti riporto una frase che ti è sfuggita nel discorso di Luigi:

L’esperienza che ne ho tratto è proprio la carenza di informazione che determina le paure che a loro volta generano l’atteggiamento negativo.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - giorgio_luppi - 06-05-2011 21:27

Riporta:
2# Il secondo buon motivo è l'innovazione


A proposito di innovazione vorrei segnalare un caso concreto, anche come esempio di come si puo'  risparmiare energia.
Lo scorso autunno a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, e' stata ultimata una casa con sistema di riscaldamento/raffrescamento a energia geotermica. Si tratta di una palazzina di 5 appartamenti costruiti con materiali e tecnologie che garantiscono una ottima coibentazione. Il sistema di riscaldamento/raffrescamento non prevede l'utilizzo del gas, ma si basa su tre pozzi geotermici in acciao inox stagni, profondi 250m in cui circola acqua per uso alimentare. L'acqua che circola nei tubi mantiene una temperatura costante di circa 17 gradi, garantendo la possibilita' di raffrescare d'estate e di riscaldare d'inverno, con l'ausilio di pompe di calore. Per la circolazione dell' acqua nei pozzi sono impiegate tre pompe da 1 kW, per una potenza complessiva di 3 kW per i cinque appartamenti. A questo vanno aggiunti i consumi delle pompe di circolazione di ogni appartamento (qualche centinaio di watt) e delle pompe di calore in inverno. Visto l' elevato livello di coibentazione l'acqua che circola nei pavimenti per il riscaldamento invernale si mantiene sotto i 25 gradi. L'acqua per uso domestico e' riscaldata per mezzo di pannelli a solare termico, raccolta in un grosso serbatoio. Viene inoltre garantito un ricambio di aria giornaliero pari a circa 10 volte la volumetria dei locali. I dati relativi ai consumi sono continuamente monitorati da un sistema di supervisione e verranno probabilmente pubblicati il prossimo anno.
Nonostante i consumi ridottissimi viene garantito un elevato comfort abitativo con una tecnologia che non ha fatto lievitare i costi, gli appartamenti sono stati tutti venduti a prezzi di mercato.
Un ottimo esempio di costruzione eco-sostenibile a basso impatto ambientale, a dimostrazione che la prima fonte di energia alternativa e' il risparmio energetico.

  Un altro esempio di innovazione:
http://www.nextme.it/scienza/energia/346...re-energia

http://www.ecofisica.net/index.php?optio...-tecnology

L'enfasi data dal taglio giornalistico e' un po' eccessiva ma il M.I.T. ci sta lavorando davvero.

http://web.mit.edu/chemistry/dgn/www/res...olar.shtml

La strada e' ancora lunga: e' presto per parlare di applicazioni su larga scala, ma e' una piccola speranza per un mondo senza nucleare.
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - giorgio_luppi - 06-05-2011 21:36

Complimenti al nuovo arrivato Renato: hai tutta la mia approvazione. Un saluto, Giorgio


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 06-05-2011 21:37

Tutto bello, ma l'innovazione è riferita al nucleare per ora a fissione , che è la maggior fonte di energia rapportata al combustibile per produrla ( autofertilizzante), costo, efficienza, questo nell'immediato.
Vogliamo parlare del futuro?
Sempre nucleare, magari a fusione.
Ciao


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - giorgio_luppi - 06-05-2011 21:40

Temo che qui la strada sia mooooolto piu' lunga, ciao e buona serata


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 06-05-2011 21:57

giorgio_luppi ha Scritto:

Temo che qui la strada sia mooooolto piu' lunga,  ciao e buona serata

Per nulla, è già realtà.
La mentalità è talmente fissata sul nucleare alla Greenpeace che ormai , ogni volta che si parla di "nucleare" non si vuol vedere al di là di quello che che si crede di conoscere ( male e confuso) senza nemmeno guardare quello che la tecnologia è già in grado di darci.
ciao
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 06-05-2011 23:02

Grazie a tutti dei saluti, che ricambio con piacere.

ecco il mio commento alla frase:
L’esperienza che ne ho tratto è proprio la carenza di informazione che determina le paure che a loro volta generano l’atteggiamento negativo.

La carenza di informazioni determina da una parte le paure dall'altra la cieca fiducia.

Proprio a proposito della carenza di informazioni non capisco perchè si cerca sempre di "nascondere" le informazioni quando si parla di certi argomenti.

Quando è esplosa la piattaforma petrolifera vicina alle coste americane, la BP ha ammesso che si trattava di un disastro ambientale senza precedenti (in alcuni casi il conteggio dei morti può non essere determinante per definire il grado di disastro).

Perchè invece in caso di incidenti nucleari le istituzioni ed i gestori tendono sempre a dire il meno possibile ed a nascondere le informazioni? Le esperienze di Three Mile Island, Cernobyl e Fukushima insegnano.
Anche questa è carenza di informazioni.
Certo tu dirai "per non generare il panico", ma la paura, se giustificata è un sentimento sano, meglio avere paura di quello che si sa piuttosto di quello che viene taciuto.

Può darsi che la paura sia eccessiva, ma come potrebbe non esserlo quando il sentimento principale è "chissà cosa non ci dicono"?

Conosco famiglie che per anni hanno ospitano periodicamente bambini provenienti dalla zona di Cernobyl al fine di "disintossicarli" dalle radiazioni. Non conosco i dettagli medici, ma mi hanno detto che un periodo di "decontaminazione",anche se breve, è molto salutare.
Questi bambini erano malati, alcuni avevano la leucemia altri disfunzioni diverse tutte dovute alla radioattività.
Queta non è una brutta favola, purtroppo è la realtà.
Andare in TV a dire che a Cernobyl non ci sono stati morti o altri danni alla salute è più che "carenza di informazioni", è mistificazione della realtà (detto tra noi, da uno che non conosce l'esistenza del più grosso deposito di scorie radioattive italiano mi aspetto questo e altro).

Perchè non ci dicono la verità e lasciano a noi la libertà di decidere cosa è bene e cosa è male? Non siamo un branco di pecore ma esseri senzienti.

Detto ciò, che per me rappresenta uno dei problemi più grossi al libero dialogo, sono pronto a riprendere l'interessante scambio di opinioni e discutere di dettagli tecnici, combustibile, ricerca ecc.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - lucaberta - 07-05-2011 01:00

Renato,

il problema sta nel fatto che esistono decine e decine di studi fatti da studiosi e scienziati di nazionalita' ed istituti diversi, studi che sono stati rivisti e controllati "da pari" (la cosiddetta "peer review") e tutti questi studi dicono la stessa medesima cosa, e che a Chernobyl ci sono stati una trentina di morti in poche settimane a causa di irradiazione elevatissima in tempi brevi, piu' un'altra ventina di morti in tempi successivi e non necessariamente di patologie direttamente collegate alle radiazioni (ma si contano lo stesso come se fossero periti a causa di radiazioni).

In piu', a causa della criminale modalita' di *non* intervento dei sovietici, che hanno permesso che la popolazione facesse consumo di latte contaminato, si sono verificati svariati casi di cancro alla tiroide, cancro che fortunatamente e' quello dal quale si guarisce in una grandissima percentuale di casi.

E' stata stimata la cifra *massima* di 4000 casi di cancro alla tiroide, casi che possono includere la remissione e che quindi non vogliono dire la morte certa, anche perche' come gia' detto il cancro alla tiroide e' quello che ha maggior possibilita' di remissione una volta diagnosticato e curato.

Una buona lettura e' questo articolo del Prof. Zbigniew Jaworowski, che in Polonia era a capo dell'istituto che si occupa di radiazioni e medicina proprio nei giorni dell'incidente di Chernobyl. E' probabile che l'incidenza di tumore alla tiroide in Polonia sia stata nulla anche grazie alla decisione del Prof. Jaworowski di procedere alla distribuzione di iodio stabile ai cittadini polacchi residenti in zone dove la contaminazione di Chernobyl e' arrivata in grandi quantita' a causa dei venti.
http://www.21stcenturysciencetech.com/Ar...rnobyl.pdf

Il report UNSCEAR, compilato in partecipazione con altri uffici delle Nazioni Unite quali OMS(WHO), IAEA e UNDP,  si trova qui:
http://www.unscear.org/unscear/en/chernobyl.html

Tale report e' il frutto di 25 anni di studi fatti dai maggiori esperti di radiazioni e tumori del mondo.  Tutti gli studi sono stati compiuti con metodi chiari e sopratutto documentati, su campioni di popolazione di numerosita' adeguata, ed usando le migliori tecniche statistiche possibili in questi casi.  Tutti gli studi sono poi, come dicevo prima, stati verificati "da pari".

Faccio davvero fatica a capire come mai un report come quello di UNSCEAR debba venire ad essere messo in discussione.

Mi auguro che qualcuno di voi almeno abbia il piacere di aprire uno di questi link e di leggere le informazioni contenute.  Perche' non vi farebbe per niente male.

Ah, le esperienze di Three Miles Islands e Fukushima sono chiare in termini di morti. Zero. Zero morti. Cosi' e' oggi, e cosi' sara' in futuro.

Mi piacerebbe proprio che chi di voi e' cosi' avverso al nucleare possa iniziare ad informarsi in maniera completa sul tema delle radiazioni.  Fareste delle scoperte davvero interessanti, e per nulla spaventose.  Le radiazioni sono parte della nostra vita di tutti i giorni, ed il nostro fisico e' tranquillamente in grado di sopportare dosi molto rilevanti di radiazioni senza subire alcun tipo di danno.

Da ultimo Renato, cos'e' la storia del piu' grosso deposito di scorie radioattive italiano? A che ti riferisci?

Ciao, Luca


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 07-05-2011 04:09

Grazie dell'augurio, ma sono in grado di decidere da solo cosa leggere.
In genere io prima di farmi un'opinione leggo documenti che provengono da fonti diverse; dato il tuo atteggiamento non mi sembra che tu faccia lo stesso.

Il rapporto UNSCEAR l'ho letto ed è quello più ottimista.
Escludendo quelli che dicono zero morti o 1.000.000 di morti, entrambi poco credibili, ci sono molti altri rapporti, fatti da organizzazioni altrettanto credibili dell'UNSCEAR che danno numeri sensibilmente più alti.
Il rapporto UNSCEAR cita: a parte il drammatico incremento di cancro alla tiroide tra gli esposti in giovane età e alcune indicazioni di aumento della leucemia e di lesioni alla cataratta tra i lavoratori, non ci sono altre chiare indicazioni di aumento di tumori solidi ...
A parte cosa? la leucemia dei bambini non conta?
E' come dire a uno: A parte il fatto che sei morto, ti trovo bene....
Il rapporto ONU, pure accusato da più parti di eccessivo otimismo,
parla di probabili 4.000 decessi tra la popolazione e del 5% dei 61.000 lavoratori per la messa in "sicurezza" del reattore, inoltre parla dei 4.000 casi di tumore alla tiroide nei bambini.
Direi che è inutile andare oltre, a me bastano questi.
Come vedi io ho letto i report "minimalisti", tu hai letto quelli "catastrofisti"?

Mi fa piacere questa tua certezza che le radiazioni non facciano male, unita alla certezza che io sia un ignorante. Almeno tu qualche certezza ce l'hai. Come disse qualcuno: beati i semplici...
Ho parecchi amici medici che hanno approfondito l'argomento e che forse non hanno tutte le tue certezze.
Come disse qualcun altro: la conoscenza genera incertezze... (libera interpretazione di "io so di non sapere").

Il cinico conteggio dei morti non è l'unica discriminante per valutare un disastro, la qualità della vita di un sopravvissuto e altrettanto importante.
Ti assicuro che la qualità della vita di un bambino leucemico non è molto elevata, neanche quella dei 220.000 sfollati di cernobyl lo è.

La storia del deposito è relativa ad un episodio visto in tv in cui un noto professore e presunto esperto nucleare non sapeva che in riva alla Dora Baltea sono stivate in fusti la maggior parte delle scorie radioattive delle nostre centrali, ormai spente da decenni. Se non l'hai visto pazienza, non è così rilevante.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - lucaberta - 07-05-2011 09:18

renato ha Scritto:

Grazie dell'augurio, ma sono in grado di decidere da solo cosa leggere.
In genere io prima di farmi un'opinione leggo documenti che provengono da fonti diverse; dato il tuo atteggiamento non mi sembra che tu faccia lo stesso.

ti sbagli Renato, ti sbagli.

Riporta:
Il rapporto UNSCEAR l'ho letto ed è quello più ottimista.
Escludendo quelli che dicono zero morti o 1.000.000 di morti, entrambi poco credibili, ci sono molti altri rapporti, fatti da organizzazioni altrettanto credibili dell'UNSCEAR che danno numeri sensibilmente più alti.


link? A me piace leggere...  Wink

Riporta:
A parte cosa? la leucemia dei bambini non conta?


non e' cosi' che si deve leggere quella nota. La leucemia dei bambini succede sia che ci sia stato un incidente nucleare, sia che non ci sia stato. Quello che il report dice e' che non esistono dati certi che possano mettere in relazione diretta i casi di leucemia con le radiazioni, molto semplicemente. Le leucemie esistevano anche prima dell'incidente, ne converrai.

Riporta:
Il rapporto ONU, pure accusato da più parti di eccessivo otimismo,
parla di probabili 4.000 decessi tra la popolazione e del 5% dei 61.000 lavoratori per la messa in "sicurezza" del reattore, inoltre parla dei 4.000 casi di tumore alla tiroide nei bambini.
Direi che è inutile andare oltre, a me bastano questi.


4000 probabili e' ben diverso dal dire 4000 morti, come ci voleva far credere Bonelli in TV settimana scorsa, ne converrai.

Riporta:
Come vedi io ho letto i report "minimalisti", tu hai letto quelli "catastrofisti"?


e' ben possibile. Questo e' un limite implicito della scienza, nato in un momento in cui c'e' una discussione che va avanti da decenni sul fatto che il modello LNT (linear no-threshold) dimostri debolezza per le basse dosi, al punto che molti scienziati sono convinti che alle basse dosi si verifici ormesi, e che le radiazioni arrivino a permettere al fisico di sviluppare meno problemi relativi a tumori, ad esempio. Ma in generale si tende a tenere la posizione piu' restrittiva e si considera sempre valida la metodologia ALAR, as low as reasonable, quando si parla di radiazioni e dosi.

Riporta:
Mi fa piacere questa tua certezza che le radiazioni non facciano male, unita alla certezza che io sia un ignorante. Almeno tu qualche certezza ce l'hai. Come disse qualcuno: beati i semplici...


chi ti ha mai dati dell'ignorante, scusa? Fammi vedere dove e ti faro' le mie scuse.

Riporta:
Ho parecchi amici medici che hanno approfondito l'argomento e che forse non hanno tutte le tue certezze.


esistono tanti altri medici invece che sono convinti delle proprieta' ormetiche di cui parlavo prima.

Riporta:
Il cinico conteggio dei morti non è l'unica discriminante per valutare un disastro, la qualità della vita di un sopravvissuto e altrettanto importante.


verissimo, ed e' per questo motivo che tutti coloro che sono stati irradiati ad Hiroshima e Nagasaki sono stati tenuti sotto controllo per tantissimi anni. Nessuna mutazione genetica e' stata riscontrata. A parte le donne che erano gia' incinte e che hanno subito irraggiamento, non e' stato verificato alcun tipo di malformazione o di modifica genetica in tutti i discendenti di coloro che sono stati irradiati dagli ordigni bellici.

Riporta:
Ti assicuro che la qualità della vita di un bambino leucemico non è molto elevata, neanche quella dei 220.000 sfollati di cernobyl lo è.


e chi lo mette in dubbio? Io sono diabetico con insulina da 15 anni, gia' in eta' adulta, ma vedo la vita che devono fare i giovani diabetici e le loro famiglie. Vita difficile, piena di incertezze, ma cionostante non si danno mai per vinti e continuano per la loro strada.

Sugli sfollati, ritengo che sia stata una follia fare quell'evacuazione in massa, anche perche' ora i livelli di radioattivita' nella zona sono molto ma molto piu' bassi della radiazione naturale in svariate parti del mondo.  Un interessante articolo, sempre del Prof. Zbigniew Jaworowski parla del ritorno del popolo bielorusso alle zone che erano state abbandonate dopo l'incidente di Chernobyl:
http://www.21stcenturysciencetech.com/Ar...lation.pdf

Riporta:
La storia del deposito è relativa ad un episodio visto in tv in cui un noto professore e presunto esperto nucleare non sapeva che in riva alla Dora Baltea sono stivate in fusti la maggior parte delle scorie radioattive delle nostre centrali, ormai spente da decenni. Se non l'hai visto pazienza, non è così rilevante.


immagino che tu parli di Battaglia e di Annozero. Ho visto degli spezzoni su YouTube, io non guardo la TV. Battaglia e' un pessimo comunicatore, ed ha fatto piu' male che bene alla causa del nucleare in quella trasmissione, purtroppo.

I depositi di Saluggia sono comunque ben controllati, da quanto ho letto sfogliando i report dell'ARPA Piemonte.  Non ho fatto grandi ricerche in merito, ma ho letto che ci sono state delle perdite di acqua da una piscina, che ora e' stata svuotata in quanto tutto il materiale contenuto e' stato portato a La Hague per essere riprocessato dai francesi.

Un saluto, Luca Bertagnolio

RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - walter59 - 07-05-2011 10:56

lucaberta ha Scritto:


Il report UNSCEAR, compilato in partecipazione con altri uffici delle Nazioni Unite quali OMS(WHO), IAEA e UNDP,  si trova qui:
http://www.unscear.org/unscear/en/chernobyl.html


Per essere ancora più precisi qui c'è tutto le conclusioni a pag 65-66

http://www.unscear.org/docs/reports/2008...nnex_D.pdf

la lettura lascia margini di interpretazione "politici" come abbiamo già visto, io ho sempre un problema riguardo l'OMS ma non riesco più a rintracciare la fonte, temo sia solo su carta stampata.
.
Le esperienze personali non contano o meglio non possono contare all'interno dei rapporti "ufficiali" ma ti segnano.  
Per questo  mi piacerebbe che il problema di Chernobyl non vega più utilizzato come argomentazione  favorevole/contraria, parlando di morti e malattie come noccioline.

Io sono uno di quelli che sempre per esperienza personale non vuole "liquidare" il problema dell'incidente.
Ho un sacco di dubbi su cosa sia realmente successo e perchè, per me questo porta a polarizzare di molto quello che si è  "voluto" stabilire dopo.
Ma non è questo il "topic" adatto, almeno lo spero.

saluti
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 07-05-2011 16:51

rapporto ONU 2003:
http://chernobyl.undp.org/english/docs/c...report.pdf

Distribution of Surface Ground Contamination by Caesium-137 (IAEA)

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap1.html

Distribution of Surface Ground Contamination by Strontium-90 (IAEA)
http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap2.html

Assessment of Radiological Consequences
and Evaluation of Protective Measures An Overview  (IAEA)

CHERNOBYL: AMBIENTE, SALUTE E DIRITTI UMANI
Procedimento del Tribunale permanente dei popoli relativo all'incidente di Chernobyl
http://www.fisicamente.net/DIDATTICA/NUC..._BASSO.pdf

Organizzazione internazionale della sanità - rapporto Cernobyl
http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs303/en/

Ho volutamente messo solo i link più "minimalisti"...

Rispondo a:
non e' cosi' che si deve leggere quella nota. La leucemia dei bambini succede sia che ci sia stato un incidente nucleare, sia che non ci sia stato. Quello che il report dice e' che non esistono dati certi che possano mettere in relazione diretta i casi di leucemia con le radiazioni, molto semplicemente. Le leucemie esistevano anche prima dell'incidente, ne converrai.

nel rapporto UNSCEAR leggo:
Apart from the dramatic increase in thyroid cancer incidence among those exposed at a young age, and some indication of an increased leukaemia and cataract incidence among the workers...

non sono un mostro in inglese, ma mi sembra che la frase non lasci spazio ai dubbi. Dicono che, oltre a queste, non ci sono altre evidenze, ma almeno queste ci sono (ovviamente i bambini ed i lavoratori sono quelli di Chernobyl).

Rispondo a:
Sugli sfollati, ritengo che sia stata una follia fare quell'evacuazione in massa, anche perche' ora i livelli di radioattivita' nella zona sono molto ma molto piu' bassi della radiazione naturale in svariate parti del mondo.  Un interessante articolo, sempre del Prof. Zbigniew Jaworowski parla del ritorno del popolo bielorusso alle zone che erano state abbandonate dopo l'incidente di Chernobyl:

come potrai vedere nel rapporto e nelle mappe dell'IAEA (che è l'agenzia internazionale per l'energia atomica), anche se sono minimizzati gli effetti dell'incidente in se, viene detto chiaramente che le aree contaminate presentano livelli di radioattività ancora molto alti e pericolosi, quindi confermano che l'evaquazione di quelle zone non è affatto una follia, ma un atto dovuto.

Rispondo a:
I depositi di Saluggia sono comunque ben controllati, da quanto ho letto sfogliando i report dell'ARPA Piemonte.

Dato che ci sono state perdite (come tu hai citato) ed infiltrazioni nella falda non mi sembra che "ben controllato" sia il termine più appropriato.
Trent'anni di attivita canoistica e di ex-guida di rafting mi hanno insegnato ad avere un estremo rispetto dei fiumi la cui potenza, anche se inferiore a quella del mare, in certi momenti è davvero terrificante.
La Dora Baltea è il piu impetuoso fiume alpino italiano. Indipendentemente dalle perdite dovute evidentemente a cattiva gestione, penso che collocare un deposito di fusti radioattivi a pochi metri da questo fiume sia stato un atto criminale.
In caso di alluvione i fusti potrebbero essere trascinati nel fiume e da li finire nel Po e nell'Adriatico, contaminando mezza Italia.  
Nella stessa trasmissione citata un noto politico del governo ha ammesso il problema ed ha detto che il deposito sarà trasferito a breve. Speriamo che lo facciano veramente, per il momento siamo stati fortunati. Continuiamo a pregare... attendendo il disgelo. Per fortuna quest'anno non ha nevicato molto.




RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - lucaberta - 07-05-2011 17:12

renato ha Scritto:

rapporto ONU 2003:
http://chernobyl.undp.org/english/docs/c...report.pdf

Distribution of Surface Ground Contamination by Caesium-137 (IAEA)

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap1.html

Distribution of Surface Ground Contamination by Strontium-90 (IAEA)
http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap2.html

Assessment of Radiological Consequences
and Evaluation of Protective Measures An Overview  (IAEA)

CHERNOBYL: AMBIENTE, SALUTE E DIRITTI UMANI
Procedimento del Tribunale permanente dei popoli relativo all'incidente di Chernobyl
http://www.fisicamente.net/DIDATTICA/NUC..._BASSO.pdf

Organizzazione internazionale della sanità - rapporto Cernobyl
http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs303/en/

Ho volutamente messo solo i link più "minimalisti"...

grazie mille dei link, ci do' un occhio volentieri.


Riporta:
nel rapporto UNSCEAR leggo:
Apart from the dramatic increase in thyroid cancer incidence among those exposed at a young age, and some indication of an increased leukaemia and cataract incidence among the workers...

non sono un mostro in inglese, ma mi sembra che la frase non lasci spazio ai dubbi. Dicono che, oltre a queste, non ci sono altre evidenze, ma almeno queste ci sono (ovviamente i bambini ed i lavoratori sono quelli di Chernobyl).


tu parlavi di leucemie nei bambini, specificatamente, ed io ho risposto su quello.

La citazione delle leucemie nei "liquidatori" che hanno operato su Chernobyl e' tratta proprio dalla pagina web che ho citato io, tra l'altro.

Riporta:
come potrai vedere nel rapporto e nelle mappe dell'IAEA (che è l'agenzia internazionale per l'energia atomica), anche se sono minimizzati gli effetti dell'incidente in se, viene detto chiaramente che le aree contaminate presentano livelli di radioattività ancora molto alti e pericolosi, quindi confermano che l'evaquazione di quelle zone non è affatto una follia, ma un atto dovuto.


guardero' i report che dici tu. Io baso le mie affermazioni su altre sorgenti, ma sono pronto a ricredermi se del caso.

Riporta:
Dato che ci sono state perdite (come tu hai citato) ed infiltrazioni nella falda non mi sembra che "ben controllato" sia il termine più appropriato.


con "ben controllati" intendevo "sotto misurazione". Certo, c'e' stata dell'infiltrazione, sopratutto dopo delle alluvioni, ma non mi pare che ci siano state indicazioni di sorta su un aggravarsi di patologie per chi vive nella zona, fortunatamente.

Riporta:
La Dora Baltea è il piu impetuoso fiume alpino italiano. Indipendentemente dalle perdite dovute evidentemente a cattiva gestione, penso che collocare un deposito di fusti radioattivi a pochi metri da questo fiume sia stato un atto criminale.


su questi sono d'accordo, la pianura padana e' alluvionale, e non e' forse il posto migliore per impianti come quello di Saluggia.

Riporta:
In caso di alluvione i fusti potrebbero essere trascinati nel fiume e da li finire nel Po e nell'Adriatico, contaminando mezza Italia.


fusti? Io so che c'erano delle barre nelle piscine, che ora sono state spostate a La Hague per il riprocessamento.  Parli di fusti con scorie di bassa o media radioattivita'? Certamente il materiale altamente radioattivo, o meglio quello con emivita piu' lunga, non viene separato in Italia, non abbiamo proprio gli impianti per farlo.

Riporta:
Nella stessa trasmissione citata un noto politico del governo ha ammesso il problema ed ha detto che il deposito sarà trasferito a breve.


ma fai cosi' fatica a dire nomi e cognomi? Come mai tutta questa omerta'? Proprio non ti capisco, sai... Chi era, Lupi?

Ciao, Luca

RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 07-05-2011 18:03

Hai ragione, volevo dire cancro alla tiroide...

Non conosco bene la situazione di Saluggia, la mia perplessità era generale sul deposito, fusti o vasche il problema non cambia, anzi.
Sono molto contento se le hanno già spostate (dopo vent'anni era ora).

Non è omertà; banalmente non lo ritenevo rilevante. Comunque era Lupi.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 07-05-2011 21:28

Qui per Saluggia:


http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...php?tid=16

------------------

Qui l'approfondimento per i centrali/tumori:

http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...hp?tid=176


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Alessandro Bellotti - 08-05-2011 16:19

In Germania (sto insistendo con questo tema) pensano che il nucleare non sia, fra 20 o 30 anni, una soluzione economica.
Abbandoneranno a breve il nucleare per puntare all'80% sulle rinnovabili (direttamente da Governo tedesco, Ministero dell'Ambiente).
Partirei quindi dalla considerazione che in Italia si potrebbe ultimare il piano sciagurato del governo (centrali EPR a go-go) proprio quando la Germania, il maggior paese manifatturiero del mondo, andrà praticamente a rinnovabili. Anche la maggior industria mondiale (Siemens) ha mollato 2 anni fa l'affare (si fa per dire) EPR, cedendo ad AREVA la controllata.
Fra 10/15 anni il saldo dell'energia prodotta da nucleare sarà nel mondo ad oggi negativo cioè, percentualmente sull'intero fabbisogno energetico della specie umana, il nucleare peserà sempre meno (oggi un misero 6% in calo) mentre le rinnovabili saranno in grande crescita (in Cina entro il 2020 il 25%).
Fate i conti delle centrali che dovranno essere spente e quelle che saranno rimpiazzate. Saldo energetico negativo.
L'energia elettrica, in Europa, sarà prodotta e distribuita concordando appunto a livello europeo il come e il quando.
In Italia abbiamo installato, a livello di produzione, il 40% in più del fabbisogno di picco (100 Gwatt per la precisione).
Ne perdiamo il 7% in quanto, al momento, produciamo in modo non efficiente (localizzato e poi tiriamo i fili). D'accordo con le moderne tecnologlie HVDC ma se si perde il 7% a livello delle conversioni, che senso ha produrre grandi quantità di energia dove non serve (come fanno le EPR) per poi perderne il 10% nella distribuzione ?
Non si può nemmeno parlare di innovazione se si continua con la fissione. Lasciando perdere la sicurezza o i discorsi tipo 'tanto le centrali le abbiamo sul confine', i tedeschi hanno semplicemente fatto i conti.
Una azienda come la Siemens non si defila dal nucleare per spirito ecologista: lo fa perchè è matura ormai l'idea che il nucleare non sarà il futuro.
I segnali che arrivano dalla Germania cozzano ogni giorno di più contro le convinzioni che ancora oggi, dopo le balle raccontate da AIEA e compagnia bella per mezzo secolo (ricordiamoci tutti dell'euforia nucleare degli anni 50 quando il nucleare doveva essere la panacea dei mali del pianeta come la fame, l'oppressione, il sottosviluppo etc..), qualcuno vuole propinare all'umanità intera.
In primis il 'lungimirante nostro presidente del Consiglio' e la cricca di affaristi che lo circonda.
Un quasi novantenne all'agenzia per la sicurezza.
Sembra quasi una barzelletta solo che non riesco a ridere.
Da una parte la Germania e la Siemens e dall'altra un branco di omuncoli che non ci fanno fare il referendum perchè così potranno fare non si bene cosa fra un paio di anni.
Il nucleare in Italia gestito da Silvio Berlusconi che nasconde i rifiuti di Napoli. Solo che dopo 2 anni hanno fatto cucu...
Non mi fido di questa gente. Lotterò e parlerò con migliaia di persone (il mio lavoro me lo consente) mettendo in luce i mille aspetti (non solo i 5 pro di Cher) che portano a escludere il nucleare EPR in Italia.
il primo è che Areva non sa a chi vendere la propria tecnologia e quindi ha tentato di venderla a noi che, in fatto di ciofeche ricevute non ci facciamo mancare nulla. Non è vero che in Finlandia si spende solo il 25% in più. Sono quasi al doppio, 2000 non conformità e tempi raddoppiati.
Ne riparleremo dopo il 2015 a 8 miliardi di euro, in un paese (la Finlandia appunto) dove non esiste la corruzione e gli abitanti sono pari a quelli della Lombardia su un territorio più vasto di quello italiano.
Ho già espresso una decina di motivi per i quali le centrali EPR in Italia non rappresentarenno un problema: non si faranno. Abbiamo al governo un omuncolo che non ha mai mantenuto le promesse e i proclami.
E pensare che non sono antinucleare.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - lucaberta - 08-05-2011 17:19

Alessandro Bellotti ha Scritto:
Non si può nemmeno parlare di innovazione se si continua con la fissione.

balle. E gli sviluppi sugli Small Modular Reactors sono li' a provarlo.

Riporta:
E pensare che non sono antinucleare.


grazie di averlo specificato, Alessandro.  Perche' sai, cosi' di primo acchitto, leggendo tutti i tuoi messaggi, ma proprio tutti, non sembra proprio che tu sia un gran sostenitore del nucleare, sai.  Ma forse sono io che parto un po' prevenuto, chissa'... magari gli altri vedono le cose diversamente.

Ciao, Luca
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - walter59 - 08-05-2011 17:36

Luca io penso, senza voler innescare.....
che Alessandro ha un fondo di verità, considerando ministro dell'ambiente, ministro dello sviluppo e presidente del consiglio ci sia poco da fidarsi.
Penso che le conoscenze/competenze del forum siano di molto maggiori a quelle dei signori di cui sopra che per completezza accumunerei anche a certi verdi e company.
Giustamente hai accennato agli SMR che mi entusiasmano.
A proposito si potrebbe cercare di sensibilizzare al problema anche gli ambientalisti/integralisti che forse non ne conoscono nemmeno l'esistenza.
saluti  

P.S. dimenticavo il BREST vicino a Ekaterinburg
http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nu..._Belojarsk
le nostre imprese per le nuove generazione vanno all'estero.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 08-05-2011 17:52

Alessandro Bellotti ha Scritto:

In Germania (sto insistendo con questo tema) pensano che il nucleare non sia, fra 20 o 30 anni, una soluzione economica.
Abbandoneranno a breve il nucleare per puntare all'80% sulle rinnovabili (direttamente da Governo tedesco, Ministero dell'Ambiente).



Come volevasi dimostrare solo fuffa.................questi fanno i fighetti con le rinnovabili e tartassano il nucleare!

http://www.world-nuclear-news.org/C-Nucl...05114.html
politica nucleare di impatto dei risultati Eon
5 Maggio 2011


Il capo della Eon ha insistito sul fatto che il nucleare ha ancora un ruolo importante nel mix energetico futuro della Germania, ma ha avvertito che la politica energetica cambiare il Paese sarebbe un importante fattore di guadagni futuri.

Parlando alla riunione annuale degli azionisti della societa 'di oggi Essen, EON CEO Johannes Teyssen ha dichiarato: "Il 2011 e il 2012 gli esercizi sarà notevolmente influenzato dalle sfide che abbiamo di fronte attualmente nei nostri mercati, nel nostro contesto normativo, ed a causa di politiche di bilancio della Germania . Siete tutti familiarità con le questioni più importanti: la diminuzione dei prezzi all'ingrosso in tutta Europa a causa della riduzione della domanda a seguito della crisi economica globale, la minaccia della perdita di massa nel nostro business all'ingrosso di gas a causa di un eccesso di offerta di gas, e miliardi di euro di nuove tasse relative alle estensioni di vita per le centrali nucleari in Germania ".
Ha aggiunto: "Certo, stiamo lavorando sulla risposta affari diritto di questi problemi e hanno compiuto importanti progressi. Ma è importante ricordare che ci vuole tempo per adeguare la nostra attività a queste sfide. E non è esattamente facile da affrontare uno imprevedibile tassa supplementare miliardi di euro nel corso di un periodo di dislocazioni mercato più importante in più di dieci anni ".

In seguito al naufragio presso lo stabilimento giapponese Daiichi Fukushima energia nucleare dopo il terremoto e maremoto del 11 marzo, il governo tedesco ha annunciato la chiusura immediata di tre mesi di reattori nucleari del paese, che è entrato in funzione nel 1980 o precedenti. unità Isar Eon 1 e reattori Unterweser sono state chiuse in seguito. Inoltre, la decisione dello scorso anno per consentire l'estensione di durata per gli impianti nucleari della Germania al di là di un calendario di arresto prestabilito è stato sospeso, contingente dei risultati dei test di sicurezza svolti nel periodo di chiusura di tre mesi.

Visualizza Teyssen's: "Noi di EON partecipano al dibattito pubblico durante la moratoria di tre mesi e non stiamo minacciando di adire le vie legali Possiamo capire che la leadership politica della Germania ha ritenuto che la moratoria era necessaria per dare alla gente il tempo di pensare.. le cose attraverso, anche se la chiusura delle vecchie centrali nucleari è, al meglio, migliorato il livello di sicurezza percepito. "


Egli disse: "Faremo ricordare alla gente che le nostre centrali nucleari al sicuro e di rispettare le norme più severe del mondo, anche alla luce di quello che abbiamo imparato finora dal Giappone. Naturalmente, come tutti gli operatori del nucleare in Europa, ci aspettiamo di essere misurata sulla base di criteri esigenti. sarò neppure il coraggio di prevedere che la Germania centrali nucleari tenderà a punteggio migliore di quelli di altri paesi europei ".

Per il 2010, EON ha annunciato che i suoi utili ante imposte è aumentato del 2% anno su anno a € 9,5 miliardi mentre le vendite sono aumentate del 16% a € 92900000000. Tuttavia, Teyssen osservato: "Il nostro reddito netto rettificato è leggermente diminuito a circa € 4,9 miliardi, in particolare a causa degli effetti negativi dei regolamenti governativi in ​​materia di durata di vita delle centrali nucleari in Germania".

"L'attuale rende dibattito di politica energetica nostri guadagni attuali previsioni anni difficili", ha detto. "Per ora, tutte le nostre dichiarazioni devono essere basati sul presupposto che le nostre centrali nucleari dimostrabilmente sicuro sarà permesso di tornare in servizio dopo la moratoria". Teyssen ha avvertito, "Se questo è stato quello di cambiare, potrebbe avere conseguenze considerevoli;. Tuttavia, dal punto di vista di oggi è impossibile quantificare queste conseguenze In ogni caso, faremo tutto il possibile per assicurare che, se le estensioni vita resa alcun effetto positivo si non sarà ammesso alcun effetti fiscali sfavorevoli ".

Le previsioni per il 2011 Eon guadagni "si basa sul presupposto che la società sarà in grado di restituire le sue centrali nucleari in servizio dopo la moratoria attuale scade". E 'a matita tra € 11,2 e € 11900000000 per i redditi al lordo delle imposte e delle rettifiche, che non tengono conto delle misure di portafoglio. Si attende un utile netto di essere tra € 3,4 e € 4,0 miliardi di euro.

Nucleare per colmare gap

Nel settembre del 2010, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha annunciato un nuovo accordo politico che 'estende la vita' della flotta in uso in Germania reattore nucleare. Reattori costruiti prima del 1980 sarebbe stato permesso di operare per un ulteriore periodo di otto anni oltre i limiti imposti nel 2002, e successive reattori avrebbe guadagnato un altro 14 anni. L'accordo modificato una media di 34 anni di vita del reattore limite imposto nel 2001 da una coalizione del Partito socialdemocratico (SDP) e il Partito dei Verdi. Tuttavia, la durata di vita dei reattori della Germania venuto con una pesante tassa di € 145 per grammo di uranio o plutonio impostato netto al governo circa € 2,3 miliardi di euro all'anno. L'imposta dovrebbe essere utilizzato per potenziare il sostegno alle energie rinnovabili.



Teyssen ha detto, "l'energia della Germania strategia richiesta per trasformare il sistema energetico del paese - nel giro di una sola generazione - da convenzionali (nucleari, a carbone, gas) per quasi completamente rinnovabile ... L'unico modo in Germania può ottenere da un mondo dell'energia convenzionale ad un mondo delle energie rinnovabili è facendo uso di un ponte. "

"Crediamo che la durata di vita di circa 12 anni per le centrali nucleari fornisce un ponte. Strategia energetica della Germania rimane visionario ed ambizioso. E porti enormi opportunità per l'industria e gli individui. Ma il prezzo è di estendere l'impiego del paese l'attuale nucleare centrali elettriche. "

"Voglio affermare chiaramente che sarebbe un errore ridurre o restringere il ponte rappresentato da energia nucleare. L'essenza di un ponte non è che sia breve o lungo, stretto o largo. Piuttosto, la sua essenza è che si estende su una lacuna e collega le due parti. La trasformazione del mondo dell'energia non può essere accelerato o accorciare a piacimento. Anche le persone che sostengono le strategie energetiche di altri ammettono che sostanzialmente riducendo la durata di funzionamento delle centrali nucleari renderebbe necessario per la Germania di costruire più fossili -capacità alimentato, importare un sacco di potenza (e di energia non rinnovabile a quello), e accelerare la costruzione di reti energetiche intelligenti. "

Teyssen ha sottolineato: «So che molte persone in Germania ... dubbi sulla tecnologia nucleare. Ma è un semplice fatto che ogni strategia alternativa ha i suoi svantaggi etici, economici e sociali rispetto al piano di colmare il governo federale tedesco a partire dall'autunno scorso. "

Egli ha affermato: "Per molto tempo a venire, i nostri centrali nucleari e la nostra flotta a combustibile fossile ... faranno anche parte di qualsiasi soluzione per la Germania per avere un approvvigionamento energetico sicuro, ecologico e conveniente."

Per quanto riguarda la futura politica energetica della Germania, Teyssen ha detto: "Dovremo aspettare e vedere quali decisioni sono prese questa estate".

Ricercato e scritto
dalla World Nuclear News
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Alessandro Bellotti - 08-05-2011 20:05

che fai, Cher, mi dai ragione ? Stai riportando quello che dico, anche in diverse sedi, ormai da 3 anni, da quando cioè l'Italia ha dato l'annuncio del ritorno al nucleare.
Prima di Fukushima la Germania aveva allungato la vita delle centrali nucleari da 2020 al 2030. Decisione sensata, le centrali le hanno giusto arrivare a spremerle anche se poi sarà più difficoltosa e costosa la dismissione. Dopo Fukushima i verdi tedeschi vorrebbero spegnerle entro il 2017, il governo, più saggiamente entro il 2020.
Dieci anni in più o in meno conta poco.
Una cosa è comunque certa: non ne costruiranno di nuove e si sono defilati (Siemens) dal nucleare stesso. Del resto in Europa e nel mondo se ne stanno costruendo pochine pochine. In USA è dal 1994 che non si allaccia una nuova centrale alla rete elettrica.
Chiaro se chiedi a Enel se vuole o no costruire le centrali nucleari nucleari..
La mia posizione è che chi ha le centrali fa bene a usarle, soprattutto se dove sono localizzate manca affarismo, mafia, corruzione, omertà, politici incapaci.
Esattamente ciò che invece prospera in Italia. Siamo al 64° in fatto di corruzione e ci mancano, ogni anno, 70 miliardi di lire, solo per questo motivo.
Chi se frega se il solare fotovoltaico ci costa 7 o 8 miliardi di lire all'anno. Questa cifra è il 10% dei costi della corruzione.
Si dimezzi la corruzione e si copra le terre incolte, semidesertiche e disabitate di PV. Sono 15 mila KM quadrati. 4 Volte il fabbisogno energetico italiano. Del resto si sa, il sole ha una 'potenza' di 1,3 Kwatt al metro quadrato e , seppur con un rendimento basso, di acqua ne scaldiamo.
Si investa sulla ricerca sottraendo soldi agli affaristi corrotti di cui sopra.
Il nucleare puzza dalla testa, in Italia.
Un mare di soldi concentrato.
120/150 miliardi di euro di sola costruzione.
Le cifre date da Scaiola (si pensi chi ha lanciato il nucleare in Italia, uno che non si è accorto che gli avevano donato un appartamento) prima e da Romani poi sono false. Sono meno della metà della cifra che dovremo sborsare.
Romani, non si è fatto vedere al Solarexpo, nonostante l' imponente (e costoso) servizio d'ordine predisposto. I politici che abbiamo sono questi: il ministro dello sviluppo economico assente alla più importante fiera italiana sulle energie del futuro.
Ricordo la Merkel all'Hannover Messe 2009, con qualche uomo di scorta, che girava tranquilla e compiaciuta fra gli opulenti stand della più grande tecnologia per automazione e energia che si potesse vedere al mondo.
A fare domande, anche ad espositori esteri.
Romani aveva solamente paura di essere 'accolto' dai suoi elettori veneti.
Come si può pensare di dare in mano un progetto così ampio, costoso e strategico a questa gente ?
Non c'entra la politica. Sono riflessioni relative alla gente che ci governa.
Non temete, sono riflessioni bi-partisan.
Ditemi quale grande opera in Italia non si sia macchiata di mafia, di costi triplicati (se va bene), di realizzazioni approssimative e di non realizzazioni. Vogliamo parlare della TAV e dell'autosoccorso previsto da uno dei collaborati dell'AD Moretti in caso di incidente nella galleria Firenze Bologna. Galleria peraltro non conforme alle norme attuali ?
Facciamo anche l'autosoccorso in caso di incidente tipo Fukushima ? Dimenticavo, non potrà mai accadere...
Ridicolo, semplicemente ridicolo.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 08-05-2011 20:57

Alessandro Bellotti ha Scritto:

che fai, Cher, mi dai ragione ? 
Chiaro se chiedi a Enel se vuole o no costruire le centrali nucleari nucleari..

Ditemi quale grande opera in Italia non si sia macchiata di mafia, di costi triplicati (se va bene), di realizzazioni approssimative e di non realizzazioni.


No , nessuna ragione ! Ti ho dimostrato la fazziosità delle tue esposizioni, con reali esposizioni in dati e cifre da parte di un produttore autorevole di energia.

A chi devo chiedere/visionare , di grazia? Al verde beota? Alla "pecora"di turno?

La varianre di mestre, tanto per indicare un cosa tangibile/palpabile
Tra qualche anno la pedemontana. ( BS-BG-MI)
La città della salute ( Mi )
La ricostruzione dell' Aquila.*
La Maddalena ( bonifica e recupero base )*
Il G8 Aquila*
Poi tante opere in progress,ma sono certo , non ti interessano.
Con la legge a progetto ( Governo Berlusconi) i costi sono determinati.

*= attualmente sotto inchiesta per irregolarità presunte, bisogna attendere la fine delle inchieste.

Da qui l'immagine che tutto è corrotto, poi se non ci sono, poco importa l'immagine è quella.

Naturalmente la proiezione del malaffare su tutto è un'ulteriore e peculiare caratteristica di chi non è in grado di scindere gli eventi ma di equipararli per l' uso di comodo per sostenere la propria opinione.

Dati , proiezioni e analisi sulla situazione in Germania sono stati eclissati da retorica di basso profilo, non mi sembra una gran cosa come opinione antagonista.

Questa è la seconda volta che domando il perchè dell'ostilità agli EPR?
Visto che dici che un Ing -informato-ecoimpegnato.
Attendo.



RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - dDuck - 09-05-2011 09:04

Alessandro Bellotti ha Scritto:

In Germania (sto insistendo con questo tema) pensano che il nucleare non sia, fra 20 o 30 anni, una soluzione economica.
Abbandoneranno a breve il nucleare per puntare all'80% sulle rinnovabili (direttamente da Governo tedesco, Ministero dell'Ambiente).
Partirei quindi dalla considerazione che in Italia si potrebbe ultimare il piano sciagurato del governo (centrali EPR a go-go) proprio quando la Germania, il maggior paese manifatturiero del mondo, andrà praticamente a rinnovabili. Anche la maggior industria mondiale (Siemens) ha mollato 2 anni fa l'affare (si fa per dire) EPR, cedendo ad AREVA la controllata.
Fra 10/15 anni il saldo dell'energia prodotta da nucleare sarà nel mondo ad oggi negativo cioè, percentualmente sull'intero fabbisogno energetico della specie umana, il nucleare peserà sempre meno (oggi un misero 6% in calo) mentre le rinnovabili saranno in grande crescita (in Cina entro il 2020 il 25%).
Fate i conti delle centrali che dovranno essere spente e quelle che saranno rimpiazzate. Saldo energetico negativo.
L'energia elettrica, in Europa, sarà prodotta e distribuita concordando appunto a livello europeo il come e il quando.
In Italia abbiamo installato, a livello di produzione, il 40% in più del fabbisogno di picco (100 Gwatt per la precisione).
Ne perdiamo il 7% in quanto, al momento, produciamo in modo non efficiente (localizzato e poi tiriamo i fili). D'accordo con le moderne tecnologlie HVDC ma se si perde il 7% a livello delle conversioni, che senso ha produrre grandi quantità di energia dove non serve (come fanno le EPR) per poi perderne il 10% nella distribuzione ?
Non si può nemmeno parlare di innovazione se si continua con la fissione. Lasciando perdere la sicurezza o i discorsi tipo 'tanto le centrali le abbiamo sul confine', i tedeschi hanno semplicemente fatto i conti.
Una azienda come la Siemens non si defila dal nucleare per spirito ecologista: lo fa perchè è matura ormai l'idea che il nucleare non sarà il futuro.
I segnali che arrivano dalla Germania cozzano ogni giorno di più contro le convinzioni che ancora oggi, dopo le balle raccontate da AIEA e compagnia bella per mezzo secolo (ricordiamoci tutti dell'euforia nucleare degli anni 50 quando il nucleare doveva essere la panacea dei mali del pianeta come la fame, l'oppressione, il sottosviluppo etc..), qualcuno vuole propinare all'umanità intera.
In primis il 'lungimirante nostro presidente del Consiglio' e la cricca di affaristi che lo circonda.
Un quasi novantenne all'agenzia per la sicurezza.
Sembra quasi una barzelletta solo che non riesco a ridere.
Da una parte la Germania e la Siemens e dall'altra un branco di omuncoli che non ci fanno fare il referendum perchè così potranno fare non si bene cosa fra un paio di anni.
Il nucleare in Italia gestito da Silvio Berlusconi che nasconde i rifiuti di Napoli. Solo che dopo 2 anni hanno fatto cucu...
Non mi fido di questa gente. Lotterò e parlerò con migliaia di persone (il mio lavoro me lo consente) mettendo in luce i mille aspetti (non solo i 5 pro di Cher) che portano a escludere il nucleare EPR in Italia.
il primo è che Areva non sa a chi vendere la propria tecnologia e quindi ha tentato di venderla a noi che, in fatto di ciofeche ricevute non ci facciamo mancare nulla. Non è vero che in Finlandia si spende solo il 25% in più. Sono quasi al doppio, 2000 non conformità e tempi raddoppiati.
Ne riparleremo dopo il 2015 a 8 miliardi di euro, in un paese (la Finlandia appunto) dove non esiste la corruzione e gli abitanti sono pari a quelli della Lombardia su un territorio più vasto di quello italiano.
Ho già espresso una decina di motivi per i quali le centrali EPR in Italia non rappresentarenno un problema: non si faranno. Abbiamo al governo un omuncolo che non ha mai mantenuto le promesse e i proclami.
E pensare che non sono antinucleare.


Se la Germania va a rinnovabili, un paese con 80 milioni di abitanti, in aumento con l'immigrazione, con un alto consumo pro capite e una delle 3-4 più grandi industrie del mondo, allora devono abbattere la Siberia e l'Amazzonia per farci biomasse come minimo.

Siamo seri.

Per me le rinnovabili possono andare bene in paesi come l'Argentina o l'Australia che hanno una popolazione limitata ed estensioni enormi.

Fanno un bacino idroelettrico grande come una regione italiana, ed estensioni di biomasse vaste come l'Italia.

Ma come fa un paese europeo a campare a rinnovabili ? (tranne la Norvegia, l'Islanda e l'Austria).

Un saluto a Grifo, (Di Stefano) e Ronnie, mi conoscono come dDuck.



RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - dDuck - 09-05-2011 09:10

I motivi con cui l'Europa intera doveva passare al nucleare sono :

1) mancanza di alternative valide, tranne che non spandere veleni nell'atmosfera.

2) situazioni politiche, finanziare dittatori e roba varia.

3) densità di popolazione, che impedisce il ricorso a rinnovabili su larga scala, soprattutto idroelettrico.

4) industria europea nostrana, quindi lavoro a europei e non soldi a perdere agli sceicchi.


Certo la fissione dell'uranio non sarà l'energia del prossimo millennio, ma almeno dei prossimi 50 anni si.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - lucaberta - 09-05-2011 09:27

dDuck ha Scritto:
Certo la fissione dell'uranio non sarà l'energia del prossimo millennio, ma almeno dei prossimi 50 anni si.

mi trovo massimamente d'accordo con questa tua affermazione dDuck.  Esistono gia' svariati studi e progetti iniziali per usare torio invece di uranio, oppure plutonio, come combustibile nucleare.  La ricerca continua incessamente, per fortuna.

Per non parlare poi della fusione nucleare, che permettera' di generare energia partendo dall'idrogeno, uno degli elementi piu' presenti in natura.

La mia paura e' che non si riesca ad arrivare tra 50 anni con lo stesso abbrivio che la nostra civilita' ha avuto da dopo la Seconda Guerra Mondiale.  Ci stiamo arenando, almeno nella vecchia Europa e negli USA.  Fortuna che ci sono Cina, India, Brasile e Corea che continuano la loro ricerca.

Ciao, Luca
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 09-05-2011 11:10

Perchè si continua a mettere in contrapposizione nucleare con eolico e fotovoltaico?

Eolico e fotovoltaico sono complementari (in misura crescente) a qualsiasi tecnologia si deciderà di usare. Complementari , non sostitutivi.

No mi stancherò mai di ripeterlo e mi sembra in altri post di averne anche dimostrato le motivazioni:

L'alternativa alla fissione nucleare è il gas naturale.

Sulla fusione nucleare sono perfettamente d'accordo, sia calda che fredda.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - lucaberta - 09-05-2011 11:30

renato ha Scritto:

Perchè si continua a mettere in contrapposizione nucleare con eolico e fotovoltaico?

Eolico e fotovoltaico sono complementari (in misura crescente) a qualsiasi tecnologia si deciderà di usare. Complementari , non sostitutivi.

verissimo, pero' spesso questo errore viene fatto passare come normale contrapposizione da stampa e TV, e quindi la contrapposizione e' cosa che tutti i normali cittadini credono, proprio quei cittadini che sono chiamati a votare per un referendum dove in continuazione viene messo il nucleare contro vento e sole.

Sono certo che se fai la domanda a cotesti cittadini elettori "che cosa e' il fabbisogno energetico di base" non avrai grandi risposte utili.  E guarda caso questi sono tutti voti contro il nucleare, quindi a favore di carbone e gas.  Non a favore delle rinnovabili che male contribuiscono al fabbisogno di base, ma questo Greenpeace e i Verdi non glielo dicono.  Chissa' come mai, boh... ah gia', Legambiente ha il 10% di azioni di Sorgenia, forse un motivo c'e'.

Da ultimo, uno degli altri motivi della contrapposizione sta nel fatto che il budget a disposizione di uno Stato viene in genere assegnato in modalita' legate ad interessi e lobbying vari, ergo se i lobbyisti delle rinnovabili lavorano meglio di quelli del nucleare, ecco che i budget girano da una parte e non dall'altra.

Come vedi, quindi, la contrapposizione e' solamente legata alla politica e non alla tecnologia, sfortunatamente.

Ciao, Luca
RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 09-05-2011 11:32

dDuck ha Scritto:

I motivi con cui l'Europa intera doveva passare al nucleare sono :

1) mancanza di alternative valide, tranne che non spandere veleni nell'atmosfera.

2) situazioni politiche, finanziare dittatori e roba varia.

3) densità di popolazione, che impedisce il ricorso a rinnovabili su larga scala, soprattutto idroelettrico.

4) industria europea nostrana, quindi lavoro a europei e non soldi a perdere agli sceicchi.


Certo la fissione dell'uranio non sarà l'energia del prossimo millennio, ma almeno dei prossimi 50 anni si.



1) ho gia dimostrato che le centrali a gas non spandono nessun veleno

2) se verifichi il rapporto Terna, ampiamente citato in questo forum, vedrai che dicono che l'approvvigionamento degli ultimi decenni, nonostante la situazione instabile in diversi quadranti geografici, non ha mai avuto problemi. Terna, essendo il distributore di energia italiano (distributore non produttore), mi sembra una fonte al di sopra di ogni sospetto. Loro l'energia la portano in giro, non la producono: che venga da nucleare, petrolio o centrali a pedali non gli interessa. Possono permettersi di essere obbiettivi.

3) sono d'accordo. vedi il post precedente

4) tutte le centrali sono costruite con tecnologia europee, grossomodo:
eolico : Germania
fotovoltaico: Germania
nucleare : Francia
petrolio : Italia
gas : Italia
carbone : Italia
idroelettrico : Italia

Se mi parli di materie prime, l'unica che l'Europa possiede in quantità significative è il gas naturale.
RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - dDuck - 09-05-2011 11:48

renato ha Scritto:



1) ho gia dimostrato che le centrali a gas non spandono nessun veleno

2) se verifichi il rapporto Terna, ampiamente citato in questo forum, vedrai che dicono che l'approvvigionamento degli ultimi decenni, nonostante la situazione instabile in diversi quadranti geografici, non ha mai avuto problemi. Terna, essendo il distributore di energia italiano (distributore non produttore), mi sembra una fonte al di sopra di ogni sospetto. Loro l'energia la portano in giro, non la producono: che venga da nucleare, petrolio o centrali a pedali non gli interessa. Possono permettersi di essere obbiettivi.

3) sono d'accordo. vedi il post precedente

4) tutte le centrali sono costruite con tecnologia europee, grossomodo:
eolico : Germania
fotovoltaico: Germania
nucleare : Francia
petrolio : Italia
gas : Italia
carbone : Italia
idroelettrico : Italia

Se mi parli di materie prime, l'unica che l'Europa possiede in quantità significative è il gas naturale.


Intervengo dicendo alcune cose.

Certe fonti di energia il costo è maggioritario tra le strutture e minoritario tra il carburante, come nucleare e rinnovabili, nelle rinnovabili il carburante è gratis, hai però costi enormi nelle strutture.

Nelle fossili il costo è per la maggior parte addossato al carburante.

Quindi consumare Gas significa armare la Russia, soprattutto, mentre produrre energia con il nucleare non significa armare il Canada, perchè il costo del carburante è modesto sul costo complessivo al Kwh.

Quindi consumare fossili significa in proporzione dare meno lavoro agli europei e più soldi a svariati regimi in giro per il mondo.

RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Alessandro Bellotti - 09-05-2011 12:27

Scusate ma non sono io a dire che la Germania andrà all'80/% a rinnovabili entro un paio di decenni. E' il governo tedesco. Semplicemente ho riportato questa notizia, peraltro suffragata da ciò che sta facendo il braccio 'armato' tecnologicamente parlando del governo tedesco e cioè la Siemens. Ciò che ho riportato sono solo semplice deduzioni basate su fatti inequivocabili.
Poi ognuno di noi potrà avere opinioni, scetticismi etc..
I fatti e gli obiettivi parlano chiaro.
Sono obiettivi tedeschi e non italiani. Negli ultimi 30 anni, in Italia, ne ho viste di tutti i colori. Come appunto il passante di Mestre, bellissimo e a imbuto: ricorderete tutti le decine di Km di intasamenti che ogni estate si ripetono ?
Chi non si rende conto in che paese viviamo e da chi, bi-partisan, siamo stati governati negli ultimi 20 anni, vuol dire che parla senza tener conto della 'situazione' italiana.
Vivo a Modena, piccola città, amministrata bene, come bene è amministrata ad esempio Vicenza, ma con altri colori.
Esistono in Italia gravi problemi irrisolti e se ne creano altri per dilapidare risorse.
Si pensa a fare il ponte sullo stretto di Messina senza intervenire sulle strade che portano al ponte.
Opere pubbliche infami (la A3), indegne di un paese civile.
Si pensa a forare la Val di Susa per creare un corridoio per le merci quando ora la linea esistente è 'piena' al 40%.
Si fanno gli inceneritori come quello di Acerra e vi si bruciano le ecoballe.
Ora le centrali nucleari. Si è proposto Ravenna. Faccio di più. Consiglierei Milano Marittima, a fianco del Papeete.
Non sono antinucleare e nemmeno verde. Sono antinucleare EPR in Italia.
Ne vedo di tutti i colori, ogni giorno, tecnologicamente parlando.
Porto la mia azienda in giro per il mondo in fiere tecnologiche di automazione. Parlo con migliaia di persone dei 5 continenti, tecnici, politici, semplici installatori.
Una volta spiegato alcune cosette, nessuno è favorevole al nucleare, tantomeno EPR in Italia.
Capisco che qualche ingegnere o studente di ingegneria nucleare si trovi a disagio in un paese contrario al nucleare come l'Italia.
Siamo, in Italia, contrari al nucleare.
Viene impedito il referendum che manifesterebbe il no a centrali.
Pazienza, ne faremo un altro.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 09-05-2011 12:54

Armare la Russia ???????????????

Non hai mai sentito parlare di un certo Muro di Berlino che non c'è più?

Questo forum non mi sembra il luogo adatto a fare fantapolitica.

P.s. mi raccomando, butta via il cellulare, la tv ed il computer che sono fatti in Cina. Come tutti sanno, la Cina è mooolto più comunista della Russia.

Sarà modesto, ma ti assicuro che il Kenia di armi ne compre tante, con la vendita dell'uranio.


RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 09-05-2011 13:09

lucaberta ha Scritto:

...Sono certo che se fai la domanda a cotesti cittadini elettori "che cosa e' il fabbisogno energetico di base" non avrai grandi risposte utili.
...

E se la faccio a te? Poi potremo commentare la tua risposta verificando i dati Terna.

lucaberta ha Scritto:

Da ultimo, uno degli altri motivi della contrapposizione sta nel fatto che il budget a disposizione di uno Stato viene in genere assegnato in modalita' legate ad interessi e lobbying vari, ergo se i lobbyisti delle rinnovabili lavorano meglio di quelli del nucleare, ecco che i budget girano da una parte e non dall'altra.

Come vedi, quindi, la contrapposizione e' solamente legata alla politica e non alla tecnologia, sfortunatamente.


Perfettamente daccordo, vale in tutti i sensi.
Proprio per questo lascerei da parte la discussione politica perchè spesso la politica non riconduce a scelte razionali (in senso scientifico e tecnologico).
Se B. abbraccia Putin compriamo gas dalla Russia, se B. abbraccia Gedafi compriamo petrolio dalla Libia, se B. abbraccia Sarkozy compriamo centrali dalla Francia ecc.
RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 09-05-2011 13:13

renato ha Scritto:

Armare la Russia ???????????????

Non hai mai sentito parlare di un certo Muro di Berlino che non c'è più?

Questo forum non mi sembra il luogo adatto a fare fantapolitica.

P.s. mi raccomando, butta via il cellulare, la tv ed il computer che sono fatti in Cina. Come tutti sanno, la Cina è mooolto più comunista della Russia.

Sarà modesto, ma ti assicuro che il Kenia di armi ne compre tante, con la vendita dell'uranio.

Guarda che Duk si riferiva all'acquisto di fossili da paesi il cui interesse è il potere ad ogni costo.

Per la Cina hai ragione, per fortuna che ci sono i Cinesi!
Che hanno convertito l'ideologia in opportunità di ricchezza lasciando inalterata la politica.
In pratica , fate i soldi ma non parlate di politica.

In Italia si parla solo di politica e annaspa dalla mattina alla sera per fare i soldi.
Naturalmente noi siamo democratici ,loro no.

Ciao
RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - dDuck - 09-05-2011 13:47

Cher ha Scritto:


Guarda che Duk si riferiva all'acquisto di fossili da paesi il cui interesse è il potere ad ogni costo.

Per la Cina hai ragione, per fortuna che ci sono i Cinesi!
Che hanno convertito l'ideologia in opportunità di ricchezza lasciando inalterata la politica.
In pratica , fate i soldi ma non parlate di politica.

In Italia si parla solo di politica e annaspa dalla mattina alla sera per fare i soldi.
Naturalmente noi siamo democratici ,loro no.

Ciao


Volevo sottolineare un fattore di costo.

Certe fonti concentrano il costo sulla struttura, quindi spendi per costruire, mentre il carburante che utilizzi incede meno nell'arco della vita della struttura.

Una pala eolica è carburante = 0 e costo struttura 100%.

Il nucleare carburante = 20% (ronnie aveva tabelle) e costo struttura 80%.

Una centrale a gas, il grosso della spesa è il carburante bruciato al suo interno.

Costo centrale 20%, carburante bruciato nella sua vita 80%.

Per questo che certe fonti il loro costo serve a remunerare chi le costruisce, altre a remunerare i paesi fornitori.


RE:    Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 09-05-2011 14:14

dDuck ha Scritto:

Volevo sottolineare un fattore di costo.

Certe fonti concentrano il costo sulla struttura, quindi spendi per costruire, mentre il carburante che utilizzi incede meno nell'arco della vita della struttura.

Una pala eolica è carburante = 0 e costo struttura 100%.

Il nucleare carburante = 20% (ronnie aveva tabelle) e costo struttura 80%.

Una centrale a gas, il grosso della spesa è il carburante bruciato al suo interno.

Costo centrale 20%, carburante bruciato nella sua vita 80%.

Per questo che certe fonti il loro costo serve a remunerare chi le costruisce, altre a remunerare i paesi fornitori.


Allora, per seguire il tuo ragionamento, costruiamo solo centrali a carbone:
il carbone lo estraiamo dalle miniere di Sulcis in Sardegna (carbone italiano e minatori italiani)
lo trattiamo in Sardegna (fabbriche e operai Italiani)
lo trasportiamo via treno (ferrovie e ferrovieri italiani)
le centrali le costruiscono italiani con tecnologia italiana
le polveri le respirano i residenti (abitanti italiani)

RE:     Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Charade77 - 09-05-2011 15:15

renato ha Scritto:



Allora, per seguire il tuo ragionamento, costruiamo solo centrali a carbone:
il carbone lo estraiamo dalle miniere di Sulcis in Sardegna (carbone italiano e minatori italiani)
lo trattiamo in Sardegna (fabbriche e operai Italiani)
lo trasportiamo via treno (ferrovie e ferrovieri italiani)
le centrali le costruiscono italiani con tecnologia italiana
le polveri le respirano i residenti (abitanti italiani)



Credo intendesse esclusi i fossili ovviamente ...
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Sarek - 09-05-2011 15:31

Cher ha Scritto:

Con la legge a progetto ( Governo Berlusconi) i costi sono determinati.

Nel senso che determinano loro come gli pare e piace a chi dare gli appalti e a quanto ? Toungue

http://www.fasi.biz/it/news/in-evidenza/...menti.html

viene innalzato ad un milione di euro il limite per l'affidamento degli appalti di lavori mediante procedura negoziata
RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 09-05-2011 15:44

Sarek ha Scritto:


Nel senso che determinano loro come gli pare e piace a chi dare gli appalti e a quanto ? Toungue

http://www.fasi.biz/it/news/in-evidenza/...menti.html

viene innalzato ad un milione di euro il limite per l'affidamento degli appalti di lavori mediante procedura negoziata


http://www.camera.it/cartellecomuni/leg1..._cap16.htm
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Sarek - 09-05-2011 16:01

Cher ha Scritto:

Nelle norme applicative della legge obbiettivo, in quale legge viene stabilito che i costi debbano essere determinati a priori ?
Scusa, forse oggi sono un pò appannato, ma non la trovo...


RE:     Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - dDuck - 09-05-2011 16:20

renato ha Scritto:



Allora, per seguire il tuo ragionamento, costruiamo solo centrali a carbone:
il carbone lo estraiamo dalle miniere di Sulcis in Sardegna (carbone italiano e minatori italiani)
lo trattiamo in Sardegna (fabbriche e operai Italiani)
lo trasportiamo via treno (ferrovie e ferrovieri italiani)
le centrali le costruiscono italiani con tecnologia italiana
le polveri le respirano i residenti (abitanti italiani)



Premesso che sono un nuclearista convinto, ma non dogmatico.

Non dico questo, se no torniamo all'autarchia fascista.

Dico che tra i tanti fattori c'è anche questo, la produzione in proprio.

La Danimarca ad esempio ha puntato molto su l'eolico, tra le motivazioni ci sono sicuramente il fatto di avere venti, che noi non abbiamo e di avere un industria nazionale.

Non fanno solo eolico, se non non camperebbero, ma hanno anche l'eolico.

Ora non è il solo fattore ma è un fattore.

Io facevo una scorporazione di costi. tra il costo della struttura e il costo del carburante.

Nel nucleare la maggior parte del costo è la struttura, nelle fossili è il carburante.

Un'oscillazione del prezzo del fossile si riperquote su il costo al Kwh del prodotto, un oscillazione del prezzo dell'uranio molto meno.

La Francia ha puntato sul nucleare anche perchè ha un industria nazionale pubblica, oltre per motivi economici e politici.



RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 09-05-2011 23:33

Come dicevi tu il costo del carburante è uno dei fattori. Di seguito elenco quelli che mi vengono in mente, poi potremo paragonarli per le due tecnologie (fissione nucleare e turbogas)

costi di costruzione
costi di esercizio
costi di sicurezza impianto (in termini di sicurezza militare)
costi del carburante
costi di gestione
costi di decommissioning
costi smaltimento scorie (radioattive e CO2)

ovviamente a ciascun costo dovrebbero essere raggiunti gli oneri finanziari (costo per durata); mi spiego meglio:
gli oneri finanziari non devono essere considerati relativi alla durata del costo, ma alla durata di vita del bene e rappresentano il capitale immobilizzato che dovrebbe essere azzerato durante l'intero esercizio.

es: se spendo  1000 euro in un'attività produttiva che dura 50 anni, presuppongo che ogni anno una quota di quel capitale sia recuperata, in compenso sulla rimanenza sono applicati gli interessi. Insomma, è più o meno come un mutuo (visto dalla banca).

Ipotizziamo un tasso fisso costante del 2%/anno.
Nel nostro caso, ipotizzando una durata di esercizio di 50 anni direi che siamo a circa il 58 % del capitale di costruzione.

In modo analogo vanno calcolati gli oneri finanziari per l'accantonamento del capitale di dismissione.

Al capitale iniziale vanno aggiunti gli oneri finanziari per il periodo di costruzione, diciamo 0,7% per il gas - 1 anno e 7 % per il nucleare.
Chiaramente questi sono calcoli riduttivi, che non tengono conto di tutti i fattori.

E' chiaro che ogni anno di ritardo nella costruzione comporta, oltre ai costi diretti, anche notevoli oneri finanziari.

Non sono un economista, se qualcuno ha voglia di proporre calcoli piu precisi, benvenga.

Oltre ai costi bisogna stabilire dei fondi di rischio, probabilmente a livello nazionale.
Non possiamo continuare a far costruire insediamenti industriali a società privante che non avendo adeguati fondi di rischio, falliscono in caso di incidente e lasciano l'onere sulle spalle dei cittadini (vedi Tepco o Icmesa di Seveso).
I fondi di rischio dovrebbero comprendere anche la copertura di picchi improvvisi della variazione del carburante che non rientrino nei canoni previsionali.

Come vedi, limitare la valutazione ad un unico elemento quale il carburante mi sembra molto riduttivo.

Se qualcuno ha voglia di fornire un po' di numeri, sarebbe interessante fare qualche conto.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Carlo - 10-05-2011 00:01

renato ha Scritto:

Non sono un economista, se qualcuno ha voglia di proporre calcoli piu precisi, benvenga.



Se qualcuno ha voglia di fornire un po' di numeri, sarebbe interessante fare qualche conto.



Un testo di facile lettura che tratta questi argomenti è
De Paoli "L'energia nucleare. Costi e benefici di una tecnologia controversa" il Mulino.

Egli affronta il problema con un approccio probabilistico. Infatti non è affatto possibile determinare con certezza i vari costi in gioco per i prossimi decenni, in quanto sono variabili del tutto volatili.
Nucleare sì, e nucleare no, sono entrambe delle scommesse!

Alla fine conclude (includendo i costi per l'emissione della CO2):
- probabilità che il nucleare sia più caro del carbone 7%
- probabilità che il nucleare sia più caro del metano 12%
- probabilità che il carbone sia più caro del metano 63%.

Per i dettagli rinvio al testo che è di facile reperibilità ed economico.

RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 10-05-2011 01:34

A questo link:
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...te2009.pdf
c'è l'aggiornamento riassuntivo del 2009 di uno studio del MIT.

Il documento è redatto da una serie di professori del MIT fra cui professori di ingegneria nucleare, fisica, chimica, economia, scienze politiche.

Il documento originale è di 180 pagine, troppo complicato per essere studiato senza una gran quantità di tempo.

Vengono analizzati, in un modo estremamente più articolato e competente, gli spunti da me indicati, più molti altri.

Sono analizzati una serie di ipotesi evolutive che tengono conto di elementi socio politici, produttivi, di mercato e tecnici.  

Il risultato pone
come fonte più economica il carbone,
seguito da metano,
quindi dal nucleare.


Secondo me ciascuno di noi potrebbe produrre decine di documenti di eminenti scienziati e studiosi che affermano uno l'opposto dell'altro.

La fonte più economica in assoluto al momento è il carbone, ma penso anche che sia estremamente inquinante, anche le cosiddette "centrali a carbone pulito". Finchè non si troverà un modo di risolvere i vari tipi di inquinamento che questo combustibile comporta (comprese le ceneri radioattive), io sarò contrario.
Se mai troveranno il modo di renderlo veramente pulito, probabilmente i costi di produzione aumenteranno e si allineeranno a quelli delle altre fonti.

Il fatto è che tutti, con riferimento a nucleare e gas, danno delle differenze minime che a mio avviso non influenzerebbero minimamente il prezzo al consumo.

Come tutti saprete, le tariffe elettriche sono stabilite dalla borsa elettrica (ho fatto una consuleza a Sorgenia e qualcosina l'ho capita).
Quindi, quando un operatore immette in rete energia, accetta di venderla in funzione dell'andamento finanziario della commodity, non del costo di produzione.
Chiunque ci dica che le tariffe elettriche possono essere influenzate da un tipo o l'altro di centrale ci dice il falso.

Le differenze di costo dell'elettricità dei vari paesi dipendono in gran parte dalle accise e dai costi di distribuzione (Terna per l'Italia).
Perchè poi in Italia il costo di distribuzione incida quasi per la metà non sono in gradi di dirlo, ma mi piacerebbe saperlo.

A fronte di queste considerazioni mi piacerebbe ancora una volta cercare di fare una sintesi ed affermare:

Il costo di produzione a Kwh NON è un buon motivo per scegliere una centrale piuttosto che un'altra.

Se non siete daccordo parliamone, altrimenti vorrei fare un riepilogo delle altre considerazioni fin qui emerse.





RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - dDuck - 10-05-2011 08:04

Carbone, petrolio e nucleare si equivalgono come ordine di grandezza del costo al Kwh.

La differenza a vantaggio delle une e delle altre sono svariate.

Il nucleare ha il vantaggio di concentrare il costo sulla struttura quindi è lavoro per operai e tecnici europei, le fossili concentrano il costo sul carburante, quindi soldi che prendono il volo per la Russia, la Libia, l'Arabia Saudita, l'Iran, l'Algeria, il Venezuela.

Tutti paesi amici, democrazie stabili, governati da saggi con ottimi rapporti con l'occidente, al loro paragone la Svizzera è una monarchia assoluta governata da un tiranno che se ne infischia della popolazione.

Il vantaggio del nucleare è anche logistico, la fornitura di un carburante non è frequente, invece le fossili significano foraggiare continuamente lo stomaco delle centrali con vagonate di combustibile, anche un rischio per il trasporto.

L'unico svantaggio vero del nucleare sono finanziari, se i tempi di costruzione si allungano, il costo della centrale lievita e la maggior parte del costo è la struttura, diventando sconveniente.


L'inquinamento è assolutamente a vantaggio del nucleare, non se ne parla neppure.

Il n. ha uno svantaggio teorico, la psicologia.

Le fossili mietono ogni anno migliaia di morti in giro per il mondo, minatori, operai che costruiscono gli impianti, tecnici travolti da esplosioni, poi anche i cancri che rilasciano in giro, alla Spezia ne sappiamo abbastanza, Chernobil era come il piccolo chimico a paragone, ma psicologicamente il nucleare fa più paura.

Il nucleare nei suoi rarissimi incidenti sparge atomi radioattivi su vastissime aree, anche se la radioattività si diffonde s aree cosi vaste da divenire modesta e innocua, l'idea che la gente si caghi in dosso per questo fondo di radioattività aggiuntivo è reale.

Insomma meglio 100 morti in un punto, ma se non mi trovo li non vengo fatto fuori, di 10 morti probabili, ma ovunque.

Le macchine mietono migliaia di morti l'anno, molto di più degli aerei, ma per ragioni psicologiche la gente non ha paura della macchina, ma ha paura dell'aereo.



RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 10-05-2011 11:51

Il metano lo paghiamo al prezzo stabilito con i contratti fornitura e non con il valore di mercato. In Italia ci sono giacimenti ( mar adriatico ) ma non è possibile l'estrazione per non allagare Venezia ( secondo studi)

--------
La paura del nucleare è una paura indotta da falsità martellanti da 25 anni a questa parte.
--------------

La sicurezza delle centrali nucleari non è in discussione( che è certa) è in discussione la politica di comunicazione.
Chi realizza le centrali, non frega più di tanto se realizzarle in pianura padana o in Albania.

L'ENEL il suo profitto di 4 miliardi di euro consolidato per il 2010 è reale.
Il profitto netto di Terna per 2010 è di 490 milioni di euro.

Finché il tracollo energetico innescato dal FV e Eolico non è una realtà, difficilmente avverrà un presa di consapevolezza che il nucleare è l'unica risorsa su cui puntare.

Bisogna attendere.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 10-05-2011 15:15

Mentre siamo qui a discutere e il governo è in "pausa di riflessione" i tedeschi lavorano e fanno business.

La Volkswagen, in joint-venture con una società che mi sembra Ceca, ha brevettato un mini generatore a metano che utlizzando come base il motore della Golf, ha un rendimento del 90 %!
Questo generatore consente riscaldamento e condizionamento mediante una pompa di calore e genera energia elettrica (500 Kw - 1 Mw).
Potrebbe sostituire le normali caldaie che i condomini hanno e quasi con le stesso consumo attuale, raffreddare d'estate e produrre energia elettrica.

Mediante opportuni filtri questi generatori hanno inquinamento ZERO; inoltre dato che lavorano con pompe di calore e turbogeneratori, non hanno caldaie in pressione, quindi diminuiscono il pericolo di incidenti.

Hanno un forecast di vendita di 1 milione di unità.

In una città come Milano, 2.000 impianti del genere diminuirebbero, l'inquinamento (il riscaldamento funziona ancora a gasolio e qualche, per fortuna pochi, carbone), ridurrebbe i consumi per il condizionamento (i picchi di richiesta energetica, negli ultimi 10 anni, si sono spostati dall'inverno all'estate), e sostituirebbero una mega centrale (di qualsiasi tipo).
Con costi decisamente inferiore.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 10-05-2011 15:23

In Italia si chiama TOTEM brevetto Fiat.......... anni 80.
http://it.wikipedia.org/wiki/TOTEM_(cogeneratore)
http://www.isengali.com/dblog/articolo.asp?articolo=87


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 10-05-2011 15:31

Cher ha Scritto:

In Italia si chiama TOTEM brevetto Fiat.......... anni 80.
http://it.wikipedia.org/wiki/TOTEM_(cogeneratore)

Purtroppo la genialità italiana spesso non è accompagnata da una adeguata lungimiranza e capacità di planning. Spesso corriamo solo dietro agli altri.

Forse nell'80 i tempi non erano maturi. Peccato, abbiamo perso una buona occasione...Sad

Magari siamo ancora in tempo a recuperare qualcosa. Smile
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 10-05-2011 15:37

In Inghilterra hanno brevettato una microcaldaia+coogenerazione da 1kw per privati, il governo ha stanziato grossi incentivi per la sua applicazione su larga scala.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 14-05-2011 01:26

@Cher

Interessante...

Non è tantissimo, però coprirebbe il consumo di un appartamento quando non si usano lavatrici, condizionatori e ferri da stiro.

Sai quanto consuma in più rispetto ad una equivalente solo per il riscaldamento?

Se non costa tanto potrei metterla anch'io.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - livingreen - 14-05-2011 09:07

Non mi risulta che qualcuno di questi sistemi sia in vendita a privati, nè il Volkswagen/LichtBlick, nè quello della Honda/Ecowill: si spera sempre che la Vaillant, che na ha acquisito i diritti per l'Europa, esca con qualche modello nuovo...
L'unico che mi risulta vendibile a privati dovrebbe essere il Freewatt, dalla "Climate Energy" (è un Ecowill modificato)


RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 14-05-2011 10:37

renato ha Scritto:

@Cher

Interessante...

Non è tantissimo, però coprirebbe il consumo di un appartamento quando non si usano lavatrici, condizionatori e ferri da stiro.

Sai quanto consuma in più rispetto ad una equivalente solo per il riscaldamento?

Se non costa tanto potrei metterla anch'io.


la coogenerazione sfrutta il calore residuo pre produrre energia elettrica.
la micro coogenerazione, quando usi l'acqua calda, con il residuo termico produci eletricità che immetti in rete.



RE:    Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Sarek - 14-05-2011 14:39

Cher ha Scritto:

...il governo ha stanziato grossi incentivi per la sua applicazione su larga scala.

la micro coogenerazione, quando usi l'acqua calda, con il residuo termico produci eletricità che immetti in rete.

Sono perplesso...
Le nuove caldaie a condensazione usano quasi tutto il calore (i fumi di scarico sono tiepidi), quindi non rimane praticamente nulla da sfruttare...
Se invece le pensiamo come micro-generatori, non complicano la gestione del carico (sprecando energia) rispetto ad una classica centrale a gas ?
Non capisco dove stà il vantaggio... eppure se le incentivano probabilmente un vantaggio ci sarà...

Ciao
RE:     Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 14-05-2011 15:42

Sarek ha Scritto:


Sono perplesso...
Le nuove caldaie a condensazione usano quasi tutto il calore (i fumi di scarico sono tiepidi), quindi non rimane praticamente nulla da sfruttare...
Se invece le pensiamo come micro-generatori, non complicano la gestione del carico (sprecando energia) rispetto ad una classica centrale a gas ?
Non capisco dove stà il vantaggio... eppure se le incentivano probabilmente un vantaggio ci sarà...

Ciao

Sono nuove e brevettate, gli australiani ne hanno fatte da 3kw.

Le usi come caldaie murali per acqua calda e riscaldamento, con il calore residuo, ciclo rankine produci elettricità che immetti in rete.
http://www.casaeclima.com/index.php?opti...Itemid=171
http://www.microcogeneratori.it/informaz...e=f-larger


.......... i sistemi di micro-CHP, che funzionano in case o piccoli edifici commerciali, producono principalmente calore generando elettricità come sotto-prodotto. A causa di questo modello operativo e della domanda fluttuante delle strutture per quanto riguarda l'energia elettrica, i sistemi a microcogenerazione spesso producono più elettricità di quella che viene usata.

RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Dwalin - 16-05-2011 01:19

renato ha Scritto:

A questo link:
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...te2009.pdf
c'è l'aggiornamento riassuntivo del 2009 di uno studio del MIT.

letto che il nucleare ha un fattore di carico inferiore a quello attuale?

letto che il nucleare è stimato a vita operativa addirittura minore di quella attuale?

letto che il nucleare ha un interesse sul prestito molto maggiore degli altri?

visto che le stime del MIT sono maggiori delle maggiori stime fatte per i reattori USA?
http://www.world-nuclear.org/info/inf02.html

poi, gas e carbone hanno fattori di carico maggiori di quelli delle centrali attuali, quindi da una parte sovrastimano (nucleare), mentre dall'altra sottostimano (le altre)

le analisi sul futuro poi lasciano in molti casi il tempo che trovano, infatti.....
http://www.eia.doe.gov/cneaf/electricity...at8p2.html
e ricordo che le centrali USA hanno avuto rincari dei costi di installazione molto superiori al 100%
RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 16-05-2011 02:00

Dwalin ha Scritto:

letto che il nucleare ha un fattore di carico inferiore a quello attuale?

letto che il nucleare è stimato a vita operativa addirittura minore di quella attuale?

letto che il nucleare ha un interesse sul prestito molto maggiore degli altri?

visto che le stime del MIT sono maggiori delle maggiori stime fatte per i reattori USA?
http://www.world-nuclear.org/info/inf02.html

poi, gas e carbone hanno fattori di carico maggiori di quelli delle centrali attuali, quindi da una parte sovrastimano (nucleare), mentre dall'altra sottostimano (le altre)

le analisi sul futuro poi lasciano in molti casi il tempo che trovano, infatti.....
http://www.eia.doe.gov/cneaf/electricity...at8p2.html
e ricordo che le centrali USA hanno avuto rincari dei costi di installazione molto superiori al 100%


Il link che hai citato è di parte (World Nuclear Association); è come chiedere al salumiere se il suo prosciutto è più caro.
Inoltre è un'analisi molto semplificata che mostra solo i risultati.

Volutamente io ho citato una fonte autorevole e indipendente (M.I.T).
Il riepilogo indicato riassume i dati prodotti da uno studio molto complicato di 180 pagine:

http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...r-full.pdf

Le competenze degli autori mi sembrano indiscutibili, per cui penso sia abbastanza improduttivo commentare con poche frasi i risultati.

Sfogliando il documento mi sembra che  abbiano considerato tutti gli elementi possibili (es.: gestione scorie, gestone finanziaria, rischio aumento costi del gas ecc. ecc. ecc.).

Dovremmo discutere su ciascun elemento che ha prodotto quei risultati. E la vedo dura.

Non dico che sia il Vangelo, ma mi sembra troppo complicato per noi contestarlo.

Quello su cui a mio avviso si potrebbe discutere, e l'abbiamo già fatto nei precedenti post, è se la variazione minima del costo di produzione potrebbe influenzare in modo significativo un mercato distributivo governato da fenomeni finanziari.
Come ho gia spiegato, io penso di no.

RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Dwalin - 16-05-2011 12:36

guarda che non hai minimamente risposto.

hai notato tutti i punti che ti ho mostrato? se si fa una analisi, e si utilizzano già di partenza dati che non sono reali, o quantomeno comparabili con i dati storici, come si può portare a rilevanza mondiale uno studio?

ripetiamoci: notato che considera fattore di carico dell'85%? le centrali USA sono stabilmente sopra il 90%, e sarebbe ancora più alto perchè alcuni reattori subiscono ogni tanto fermate molto lunghe, quindi da abbassare la media nazionale. i nuovi reattori poi sono costruiti per avere fattori di carico superiori DI PARTENZA del 90%, mentre gli attuali reattori sono stati portati al 90%, erano stati costruiti per meno......

notato che il MIT considera la vita operativa a 40 anni? le centrali USA attuali sono a 60 anni, e si sta valutando l'ipotesi teorica di una estensione ad 80 anni (in india stanno studiando reattori che di partenza hanno vite operative di un secolo), da ciò anche i costi sono notevolmente inferiori.......

letto che il nucleare ha un interesse sul prestito del 10%? gli altri sono al 7.8%, il MIT dice che solo mettendo interessi pari a quello delle altre fonti, porta il nucleare ai livelli delle altre (praticamente uguali i prezzi).

il MIT considera 4000$/kW, quali sono i numeri messi nel file?

Riporta:
EdF Flamanville EPR: EUR 4 billion/$5.6 billion, so EUR 2434/kW or $3400/kW
Bruce Power Alberta 2x1100 MWe ACR, $6.2 billion, so $2800/kW
CGNPC Hongyanhe 4x1080 CPR-1000 $6.6 billion, so $1530/kW
AEO Novovronezh 6&7 2136 MWe net for $5 billion, so $2340/kW
AEP Volgodonsk 3 & 4, 2 x 1200 MWe VVER $4.8 billion, so $2000/kW
KHNP Shin Kori 3&4 1350 MWe APR-1400 for $5 billion, so $1850/kW
FPL Turkey Point 2 x 1100 MWe AP1000 $2444 to $3582/kW
Progress Energy Levy county 2 x 1105 MWe AP1000 $3462/kW
NRG South Texas 2 x 1350 MWe ABWR $8 billion, so $2900/kW
ENEC for UAE from Kepco, 4 x 1400 MWe APR-1400 $20.4 billion, so $3643/kW


sono almeno 500$/kW inferiori a quanto dice il MIT, e fra una società di studi ed una società per il profitto, se la seconda dice che ci guadagna, io direi che si sta a sentire la seconda, non la prima.......e per gli emirati, loro fanno il nucleare al posto del gas perchè sanno che spenderanno meno col nucleare che col gas, e gli emirati sono uno dei primi produttori di idrocarburi al mondo

il gas ed il carbone hanno fattori di carico superiori a quelli attuali
http://en.wikipedia.org/wiki/Electricity...generation
da ciò anche il costo di queste fonti è sottostimato


da notare poi, cosa che non hai messo in dubbio, che il costo del gas è quello americano (grande produttore di gas) e non quello italiano (il 4° importatore mondiale di gas), che dà costi del gas notevolmente differenti.
poi il MIT, te lo ricordo, ha considerato centrale tutta finanziata con prestiti e non con soldi propri, e questo aumenta notevolmente il costo finale perchè aumenta gli interessi.
RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 16-05-2011 19:09

Dwalin ha Scritto:

guarda che non hai minimamente risposto.

pensavo che le risposte fossero già chiare nel documento...

Dwalin ha Scritto:

ripetiamoci: notato che considera fattore di carico dell'85%? le centrali USA sono stabilmente sopra il 90%, e sarebbe ancora più alto perchè alcuni reattori subiscono ogni tanto fermate molto lunghe, quindi da abbassare la media nazionale. i nuovi reattori poi sono costruiti per avere fattori di carico superiori DI PARTENZA del 90%, mentre gli attuali reattori sono stati portati al 90%, erano stati costruiti per meno......

notato che il MIT considera la vita operativa a 40 anni? le centrali USA attuali sono a 60 anni, e si sta valutando l'ipotesi teorica di una estensione ad 80 anni (in india stanno studiando reattori che di partenza hanno vite operative di un secolo), da ciò anche i costi sono notevolmente inferiori.......



Il MIT ne tiene conto:


The performance of the 104 U.S. nuclear plants since 2003 has been excellent.
The total number of kWh produced by the reactors has steadily increased
over those five years. The fleet-averaged capacity factor since 2003 has been
maintained at about 90%.


Extended operating licenses. Nuclear reactors typically have initial operating
licenses from the Nuclear Regulatory Commission for 40 years. The earlier trend
to obtain license extensions to operate existing nuclear reactors an additional
20 years (total of 60 years) has continued with the expectation that almost all
reactors will have license extensions. The NRC has granted 51 license extensions
to date with 19 such renewals granted between January 2003 and February
2008.8 Furthermore, modest power uprates have been granted in that period,
adding about 1.5 GWe to the licensed capacity.


I calcoli del costo unitario sono fatti sui numeri sopra indicati.

Considera poi l'85% e i 40 anni riferiti al fattore di rischio finanziario, solo per il calcolo degli interessi. In questo caso, se avesse usato valori più alti il rischio finanziario sarebbe aumentato e di conseguenza anche gli interessi, per cui il costo sarebbe aumentato.

[4C], [5C] and [6C] Assumptions made in this calculation are described fully in the Du and
Parsons (2009) Update on the Cost of Nuclear Power. For all types of generation we assume a 40
year operation and 85% capacity factor. Nuclear heat rate is 10,400 as in the MIT (2003) study.
Both coal and natural gas heat rates are improved relative to MIT (2003): coal is 8,870 and gas
is 6,800. We assume a general inflation rate of 3%, real escalation of O&M costs of 1%, and a
tax rate of 37%. Nuclear is financed at 50% debt, with a debt cost of capital of 8% and an equity
cost of capital of 15%. Coal and gas are financed with 60% debt, a debt cost of capital of 8% and
an equity cost of capital of 12%. Nuclear construction has a 5 year schedule, coal construction
has a 4 year schedule, and gas has a 2 year schedule. Nuclear and gas apply the MACRS 15-year
depreciation schedule, while coal applies the 20-year MACRS schedule.


Dwalin ha Scritto:

letto che il nucleare ha un interesse sul prestito del 10%? gli altri sono al 7.8%, il MIT dice che solo mettendo interessi pari a quello delle altre fonti, porta il nucleare ai livelli delle altre (praticamente uguali i prezzi).


Come indicato sopra, ci sono vari elementi che concorrono a comporre questi numeri.

La maggior durata dei tempi di costruzione, significa che il capitale rientrerà in tempi diversi.
Es.: Se tu fai un BTP annuale rende meno di uno a 5 anni, cioè gli interessi sono più bassi.

Poi l'indice di rischio è stabilito dai mercati finanziari. Non è colpa del MIT se l'investimento nucleare è evidentemente considerato più a rischio.
Es.: se tu investi in borsa o in BTP i fattori di rischio sono diversi, per cui ti aspetti anche guadagni diversi.

Dwalin ha Scritto:

il MIT considera 4000$/kW, quali sono i numeri messi nel file?

sono almeno 500$/kW inferiori a quanto dice il MIT, e fra una società di studi ed una società per il profitto, se la seconda dice che ci guadagna, io direi che si sta a sentire la seconda, non la prima.......e per gli emirati, loro fanno il nucleare al posto del gas perchè sanno che spenderanno meno col nucleare che col gas, e gli emirati sono uno dei primi produttori di idrocarburi al mondo


Nei costi sono inclusi gli oneri finanziari (interessi).

Dwalin ha Scritto:

il gas ed il carbone hanno fattori di carico superiori a quelli attuali
http://en.wikipedia.org/wiki/Electricity...generation
da ciò anche il costo di queste fonti è sottostimato


I fattori di carico di una centrale turbogas saranno sempre inferiori a quelli di una centrale nucleare per un semplice motivo: la potenza viene diminuita quando di notte non serve. Questo abbassa i costi perchè non spreca energia.

Dwalin ha Scritto:

da notare poi, cosa che non hai messo in dubbio, che il costo del gas è quello americano (grande produttore di gas) e non quello italiano (il 4° importatore mondiale di gas), che dà costi del gas notevolmente differenti.

Il costo del metano, come quello dell'oro, a livello mondiale e definito nei mercati finanziari.

I futures sul Natural Gas vengono scambiati al Nymex di New York. Il prezzo dei futures è espresso in dollari americani per BTU (British Thermal units).

http://it.advfn.com/materie-prime/prezzo_gas.html

Dwalin ha Scritto:

poi il MIT, te lo ricordo, ha considerato centrale tutta finanziata con prestiti e non con soldi propri, e questo aumenta notevolmente il costo finale perchè aumenta gli interessi.


Questo non è appropriato, perchè le teorie finanziarie che governano i calcoli dell'ammortamento di esercizio considerano ininfluente la provenienza dei capitali.
In soldoni: chiunque ci metta i soldi vuole un guadagno. Nessuno immobilizza grossi capitali senza ipotesi di utili (sul capitale investito).

Se il prestito lo facesse lo stato potrebbe non richiedere interessi, ma in quel caso gli interessi li pagherebbero le tasse dei cittadini ed i calcoli non cambierebbero.

--------------------------

Secondo me, per fare calcoli così complessi, non è sufficiente valutare i singoli elementi slegati dagli altri, non basta fare la somma dei costi delle valvole di una centrale.
Mi sembra che questo studio abbia lasciato poco al caso...

Magari qualcosina, avendone le capacità, potrebbe anche essere rivista, ma la validità complessiva resta indiscutibile.

Ad oggi, non mi risulta che ci siano contestazioni a questo studio.
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Dwalin - 16-05-2011 21:09

renato ha Scritto:

estratto MIT

guarda che se usa valori più alti, il rischio finanziario è minore......ed in ogni caso il rischio finanziario non è dovuto a valori strutturali, ma a fattori di incertezza, che rendono il rischio finanziario per il nucleare più alto. annullare l'incertezza rende il rischio finanziario più basso, essere in cina dove ti dicono che fanno una centrale che altrove ci mettono 4 anni in 4 e poi ce ne mettono 3.5, ti diminuisce notevolmente il rischio finanziario, visto che altrove i ritardi non sono unicamente della filiera ma anche sociali (guarda il caso di caorso, i suoi ritardi sono stati dovuti anche alle varie proteste antinucleari).

renato ha Scritto:

Come indicato sopra, ci sono vari elementi che concorrono a comporre questi numeri.

La maggior durata dei tempi di costruzione, significa che il capitale rientrerà in tempi diversi.
Es.: Se tu fai un BTP annuale rende meno di uno a 5 anni, cioè gli interessi sono più bassi.

Poi l'indice di rischio è stabilito dai mercati finanziari. Non è colpa del MIT se l'investimento nucleare è evidentemente considerato più a rischio.
Es.: se tu investi in borsa o in BTP i fattori di rischio sono diversi, per cui ti aspetti anche guadagni diversi.
come sopra, è lo stesso MIT che dice che il maggior rischio finanziario è eliminabile facilmente con comprovate performance, visto che il caso analizzato è principalmente per il mercato occidentale, per quello orientale si hanno tutti altri numeri
renato ha Scritto:

estratto MIT

guarda che se usa valori più alti, il rischio finanziario è minore......ed in ogni caso il rischio finanziario non è dovuto a valori strutturali, ma a fattori di incertezza, che rendono il rischio finanziario per il nucleare più alto. annullare l'incertezza rende il rischio finanziario più basso, essere in cina dove ti dicono che fanno una centrale che altrove ci mettono 4 anni in 4 e poi ce ne mettono 3.5, ti diminuisce notevolmente il rischio finanziario, visto che altrove i ritardi non sono unicamente della filiera ma anche sociali (guarda il caso di caorso, i suoi ritardi sono stati dovuti anche alle varie proteste antinucleari).

renato ha Scritto:

Nei costi sono inclusi gli oneri finanziari (interessi).

eh no!!!!! quello è solo il costo della macchina, con gli oneri si arrivano a 6-8000$/kW
quello è il costo di installazione della macchina con costo del denaro a 0, poi devi aggiungere gli interessi, è quello che sballa tutte le varie proiezioni di tutti, ma già il MIT mette il costo di installazione più alto.

renato ha Scritto:

I fattori di carico di una centrale turbogas saranno sempre inferiori a quelli di una centrale nucleare per un semplice motivo: la potenza viene diminuita quando di notte non serve. Questo abbassa i costi perchè non spreca energia.

ma il fatto è che il MIT considera una centrale che produce TOT mentre produce <TOT, quindi se il costo inerente il combustibile è inalterato, quello della macchina si spalma su meno ore produttive, e quindi i costi di ALZA

renato ha Scritto:

Il costo del metano, come quello dell'oro, a livello mondiale e definito nei mercati finanziari.

I futures sul Natural Gas vengono scambiati al Nymex di New York. Il prezzo dei futures è espresso in dollari americani per BTU (British Thermal units).

http://it.advfn.com/materie-prime/prezzo_gas.html
se fosse così, perchè in italia il gas è aumentato?
negli USA il mercato del gas è differente rispetto a quello europeo, non è definito mondialmente, è vincolato a quello del petrolio, ma se in europa fossimo come in america sarebbero crollate le quotazioni del gas negli ultimi mesi, a causa dello sfruttamento degli shale gas, che hanno bloccato i progetti di una centrale nucleare e quelli di molti GW di rinnovabili.

da ciò, il link non è minimamente tendenziale per un mercato globale, per il petrolio è univocamente il mercato mondiale, per il gas no, è tendenziale e poi è vincolato ai contratti take or pay


renato ha Scritto:

Questo non è appropriato, perchè le teorie finanziarie che governano i calcoli dell'ammortamento di esercizio considerano ininfluente la provenienza dei capitali.
In soldoni: chiunque ci metta i soldi vuole un guadagno. Nessuno immobilizza grossi capitali senza ipotesi di utili (sul capitale investito).

Se il prestito lo facesse lo stato potrebbe non richiedere interessi, ma in quel caso gli interessi li pagherebbero le tasse dei cittadini ed i calcoli non cambierebbero.
ma guarda che è vero.......se te investi 10.000 per farti un bar, poi non è che ci metti te stesso gli interessi sui tuoi soldi, se te li dà qualcuno quello ti chiede gli interessi, perchè con i tuoi soldi te hai il rischio finanziario totale su di te (ma anche tutti i guadagni), se qualcuno di presta lui ha un rischio finanziario ignoto e quindi ci mette un interesse sopra.
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 16-05-2011 22:16

Dwalin ha Scritto:

guarda che se usa valori più alti, il rischio finanziario è minore......ed in ogni caso il rischio finanziario non è dovuto a valori strutturali, ma a fattori di incertezza, che rendono il rischio finanziario per il nucleare più alto. annullare l'incertezza rende il rischio finanziario più basso, essere in cina dove ti dicono che fanno una centrale che altrove ci mettono 4 anni in 4 e poi ce ne mettono 3.5, ti diminuisce notevolmente il rischio finanziario, visto che altrove i ritardi non sono unicamente della filiera ma anche sociali (guarda il caso di caorso, i suoi ritardi sono stati dovuti anche alle varie proteste antinucleari).

No, il richio finanziario ha varie componenti, alcune specifiche del nucleare, altre generali applicabili a tutti gli investimenti.
Certo, il prolungamento dei lavori e i problemi di sicurezza lo aumentano, ma in linea di massima il rischio è influenzato dalla durata dell'investimento: più è lungo più il coefficiente aumenta.

Per esempio se una centrale dura 50 anni invece che 40 il costo di costruzione è ripartito sul costo  unitario di energia diminuisce, ma gli interessi ed il tasso di interessi aumentano perchè il capitale iniziale rientra in più tempo.

Queste sono nozioni basilari che il docente di economia ha sicuramente considerato.

Come puoi vedere dalla tabella riassuntiva, sono ipotizzati costi diversi con o senza cattura di CO2.
E' anche ipotizzato un costo nucleare allo stesso costo di denaro del gas.
Dubito che dopo Fukushima sia applicabile, se non altro per le ulteriori misure di sicurezza in valutazione.

Dwalin ha Scritto:

eh no!!!!! quello è solo il costo della macchina, con gli oneri si arrivano a 6-8000$/kW
quello è il costo di installazione della macchina con costo del denaro a 0, poi devi aggiungere gli interessi, è quello che sballa tutte le varie proiezioni di tutti, ma già il MIT mette il costo di installazione più alto.

Mi dici dove danno questi dati? così cerco di capire perche.

Dwalin ha Scritto:

ma il fatto è che il MIT considera una centrale che produce TOT mentre produce <TOT, quindi se il costo inerente il combustibile è inalterato, quello della macchina si spalma su meno ore produttive, e quindi i costi di ALZA

Il costo di costruzione e decommissioning di una centrale a gas è notevolmente inferiore, per cui incide meno. Il combustibile è la componente maggiore, per cui se non consuma costa meno.

Dwalin ha Scritto:

se fosse così, perchè in italia il gas è aumentato?
negli USA il mercato del gas è differente rispetto a quello europeo, non è definito mondialmente, è vincolato a quello del petrolio, ma se in europa fossimo come in america sarebbero crollate le quotazioni del gas negli ultimi mesi, a causa dello sfruttamento degli shale gas, che hanno bloccato i progetti di una centrale nucleare e quelli di molti GW di rinnovabili.

da ciò, il link non è minimamente tendenziale per un mercato globale, per il petrolio è univocamente il mercato mondiale, per il gas no, è tendenziale e poi è vincolato ai contratti take or pay

Il gas in Italia non diminuisce per lo stesso motivo per cui non diminuisce la benzina (le accise assorbono le diminuzioni di costo!).
Se guardi le quotazioni mondiali del metano degli ultimi anni scopri che , a causa  dei giacimenti di shale gas degli USA, è notevolmente diminuito.

Comunque questo è successo dopo la stesura del report, altrimenti il costo delle centrali a gas sarebbe ancora più basso.

Dwalin ha Scritto:

ma guarda che è vero.......se te investi 10.000 per farti un bar, poi non è che ci metti te stesso gli interessi sui tuoi soldi, se te li dà qualcuno quello ti chiede gli interessi, perchè con i tuoi soldi te hai il rischio finanziario totale su di te (ma anche tutti i guadagni), se qualcuno di presta lui ha un rischio finanziario ignoto e quindi ci mette un interesse sopra.

Mi spiace ma non è così. Una grande società non è un privato: ha degli azionisti che non regalano niente.
Tu puoi decidere di rinunciare agli interessi che i tuoi 10.000 ti darebbero se messi in banca, una società non lo farà mai.

RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Dwalin - 16-05-2011 22:45

renato ha Scritto:

No, il richio finanziario ha varie componenti, alcune specifiche del nucleare, altre generali applicabili a tutti gli investimenti.
Certo, il prolungamento dei lavori e i problemi di sicurezza lo aumentano, ma in linea di massima il rischio è influenzato dalla durata dell'investimento: più è lungo più il coefficiente aumenta.

Per esempio se una centrale dura 50 anni invece che 40 il costo di costruzione è ripartito sul costo  unitario di energia diminuisce, ma gli interessi ed il tasso di interessi aumentano perchè il capitale iniziale rientra in più tempo.

Queste sono nozioni basilari che il docente di economia ha sicuramente considerato.

Come puoi vedere dalla tabella riassuntiva, sono ipotizzati costi diversi con o senza cattura di CO2.
E' anche ipotizzato un costo nucleare allo stesso costo di denaro del gas.
Dubito che dopo Fukushima sia applicabile, se non altro per le ulteriori misure di sicurezza in valutazione.


tu non fai un finanziamento a 50 anni se pensi di avere una macchina che funziona 50 anni, mantieni sempre la rata più grande possibile per avere il minor numero di rate da pagare e non farti moltiplicare quanto paghi di interesse alla fine. quindi non fai un finanziamento cinquantennale, sono sempre sui 10-20 anni. tu pensi che per iniziare a guadagnare qualche briciola ora alla fine regalano alla banca miliardi di € di interessi pro......nulla?

renato ha Scritto:

Mi dici dove danno questi dati? così cerco di capire perche.


dal link di parte di prima
Riporta:
There have been a large number of recent estimates from the United States of the costs of new nuclear power plants. For example, Florida Power & Light in February 2008 released projected figures for two new AP1000 reactors at its proposed Turkey Point site. These took into account increases of some 50% in material, equipment and labour since 2004. The new figures for overnight capital cost ranged from $2444 to $3582 /kW, or when grossed up to include cooling towers, site works, land costs, transmission costs and risk management, the total cost came to $3108 to $4540 per kilowatt. Adding in finance charges almost doubled the overall figures at $5780 to $8071 /kW. FPL said that alternatives to nuclear for the plant were not economically attractive.


da notare poi che le torri di refrigerazione non sono obbligatorie per mancanza di acqua, ma per dare minor impatto possibile sull'ecosistema, visto che c'è una grande abbondanza di acqua nella zona.

renato ha Scritto:

Il costo di costruzione e decommissioning di una centrale a gas è notevolmente inferiore, per cui incide meno. Il combustibile è la componente maggiore, per cui se non consuma costa meno.

si, ma la macchina la spalmi su meno ore.......

renato ha Scritto:

Il gas in Italia non diminuisce per lo stesso motivo per cui non diminuisce la benzina (le accise assorbono le diminuzioni di costo!).
Se guardi le quotazioni mondiali del metano degli ultimi anni scopri che , a causa dei giacimenti di shale gas degli USA, è notevolmente diminuito.

Comunque questo è successo dopo la stesura del report, altrimenti il costo delle centrali a gas sarebbe ancora più basso.
negli USA, non in italia......altrimenti l'enel non starebbe a pensare di fare centrali a carbone, e ti ricordo che i contratti sono take or pay, e per l'ENI la crisi libica è quasi una manna, perchè vista la diminuzione dei volumi consumati, pagava alla russia quantità non consumate, quindi venendo meno i contratti libici, può consumare gas libico che ha già pagato ma da cui non avrebbe guadagnato

renato ha Scritto:

Mi spiace ma non è così. Una grande società non è un privato: ha degli azionisti che non regalano niente.
Tu puoi decidere di rinunciare agli interessi che i tuoi 10.000 ti darebbero se messi in banca, una società non lo farà mai.

qui non ci si capisce nuovamente.........rileggiti quanto scritto
RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 17-05-2011 01:07

Dwalin ha Scritto:

dal link di parte di prima

Riporta:

There have been a large number of recent estimates from the United States of the costs of new nuclear power plants. For example, Florida Power & Light in February 2008 released projected figures for two new AP1000 reactors at its proposed Turkey Point site. These took into account increases of some 50% in material, equipment and labour since 2004. The new figures for overnight capital cost ranged from $2444 to $3582 /kW, or when grossed up to include cooling towers, site works, land costs, transmission costs and risk management, the total cost came to $3108 to $4540 per kilowatt. Adding in finance charges almost doubled the overall figures at $5780 to $8071 /kW. FPL said that alternatives to nuclear for the plant were not economically attractive.

da notare poi che le torri di refrigerazione non sono obbligatorie per mancanza di acqua, ma per dare minor impatto possibile sull'ecosistema, visto che c'è una grande abbondanza di acqua nella zona.

Non mi sembra che dicano 4000$/kW, io leggo $2444 to $3582 /kW.
Come puoi notare i dati non li hanno inventati. Sono i dati forniti dal costruttore.
Citano la centrale turca che è fra le meno costose che tu hai indicato.

Vorresti non fare le torri?? In USA sono obbligatorie, da un'altra parte possiamo discutere il perchè.

Proprio per evitare che il costo/kw del gas diminuisca se la centrale è spenta, hanno ipotizzato un mumero costante di ore di funzionamento (pag 135 del doc):

Since the purpose of the levelized cost calculation is to compare alternative generating
technologies and assess their potential contribution to future energy supply, the technologies
compared must generate electricity over equivalent time periods. In order to maintain
the level basis for comparison, plants are not allowed to shut down prematurely when
operating expenses exceed revenues, as in the case of escalating natural gas prices. The
result in these situations is a cash flow stream for the project that does not reflect expected
business decisions. Nonetheless, for comparison of future electricity supply options, it
is more appropriate to include the effect of high natural gas prices in the out years than to
exclude it by running the plant shorter than its projected life. In this case, the plant must
still meet all debt obligations and a minimum return on investment to equity investors.


Queste invece sono le logiche di calcolo effettivo degli investimenti:

Power plants require significant capital investments before electricity production can begin.
The cash flow model allocates the overnight cost of the plant, CO, specified in $/kWe of the
year production begins (2002), over the construction period, TC, allowing for an additional
period after construction for final licensing and testing. By convention, all investment
expenditures are counted at the beginning of the year in which they occur, and all revenues
and operating expenses are assumed to occur at the end of the year. Numerous construction
expenditure profiles are available in the model, including a uniform profile and one
that peaks at mid-construction, characterized by a sinusoidal function. The annual capital
expenditures for the nuclear plant costing $2,000/kWe in base year prices (2002) and a combined-
cycle gas turbine (CCGT) plant costing $500/kWe are presented in Table A-5.A.2.
Note that the overnight cost is specified in constant dollars of the year production begins
(year 2002 $), and so the capital expenditure in each year is deflated to current-year (nominal)
dollars. This explains why the total outlay in nominal dollars is numerically smaller
than the overnight cost.
where Xn is the outlay in year n (n = 0 in 2002, n < 0 during construction), Fn is the fraction
of the overnight cost allocated to year n, and i is the rate of general inflation. In order
to finance construction, the project takes on debt obligations and attracts equity investors
with certain requirements. Debt and equity each have an expected minimum rate of return
and debt has a specified repayment period. The interest on debt and imputed interest on
equity are added to the overnight cost to find the total cost of construction.
employing an effective interest rate r(eff). The total cost of construction does not represent
true cash flows but is a measure of construction cost taking into account the time value of
money. The total costs in the Table A-5.A.2 correspond to 50/50 debt/equity, rD = 8%, rE =
15% for the nuclear case (reff = 11.5%) and 60/40 debt/equity, rD = 8%, rE = 12% for the
CCGT case (reff = 9.6%).


Le formule non si copiano, puoi trovarle a pag 132.

I capitali utilizzati per una centrale nucleare  non si gestiscono come un finanziamento per comprare un appartamento. Forse tu intendevi l'ammortamento, che qui viene calcolato in 15 anni. Il costo viene ripartito per ogni unità di reddito (Kw) prodotta in tutta la vita della centrale.
La vita prevista della centrale è quella indicata dal costruttore.
Se prolunghiamo la vita di una centrale oltre quella prevista i costi della vita "regolare" non diminuiscono, mentre nella "vita aggiuntiva" avremo solo i costi di gestione ed eventualmente il delta per il decommissioning.

Qualsiasi macchina costruita per durare un certo periodo puo essere usata di più, e naturalmente in quel caso il costo unitario è basso, ma lo fai a tuo rischio e pericolo perchè le macchine vecchie si rompono.
Se vogliamo fare calcoli realistici dobbiamo utilizzare dati certi non possiamo dire: "le centrali nucleari costano meno perchè le faremo funzionare 20 anni dopo che saranno scadute"

O si?

Il documento riassuntivo postato è la revisione 2009 dello studio fatto nel 2003. Hanno aggiornato i dati di riferimento ma le logiche sono ancora valide.
Forse, dopo Fukushima, alcune logiche di sicurezza potrebbero essere variate, ma questo porterebbe ad un ulteriore aumento del costo nucleare, come sta succedendo alle centrali europee in costruzione.

Non penso che qualsiasi università metta insieme un team multidisciplinare di 10 docenti per fare uno studio di 180 pagine e vengano sbagliati i dati di partenza. Sarebbe troppo semplice confutarli.

Per favore, se non ci siamo capiti fin qui è inutile continuare, il docente di economia ha spiegato i principi economici e finanziari applicati in 26 pagine. Dubito che qui riusciamo a liquidarli in poche righe.
Forse ho sbagliato io a fare esempi troppo semplici.

Se digiti su google "AN INTERDISCIPLINARY MIT STUDY" ottieni 3.150.000 link a questo documento, che è diventato riferimento per molti altri studi che lo usano, non lo contestano. Vogliamo farlo qui?

Se non lo reputi credibile sei libero di farlo, ma dovresti produrre uno studio alternativo di pari validità, non numerelli calcolati con excel.


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Dwalin - 17-05-2011 02:10

non c'è 4000$ perchè nessuno ha proposto una macchina per 4000$, tutti dicono costi molto inferiori. quindi il MIT ha di molto sovrastimato i costi costruttivi.
poi ti ho detto con quel link che quelli sono i costi costruttivi, non quelli comprensivi anche degli interessi, che è ben'altra cosa

la centrale turca costa di meno perchè è un VVER, logica costruttiva totalmente differente, solo il fatto che ci siamo 6-8 generatori di vapore al posto dei 2-4 europei è un fatto significativo per quanto riguarda le logiche costruttive.

negli USA non è per nulla obbligatorio fare le torri di refrigerazione, solo nello stato di new york lo hanno reso obbligatorio, anche se gli studi fatti dalle società elettriche ed approvati dagli enti competenti abbiano dimostrato che non c'è alcuna modificazione della fauna dei fiumi, negli altri stati invece non è obbligatorio, e si va di caso in caso.



per lo studio, avevo sentito una critica ad esso, del MIT ha solo il bollino dell'università, come del resto quello studio della columbia university (?) che diceva che il foto costa meno del nucleare, ma che invece non ha mai visto un docente di quella università, ma qui ho solo letto questa critica e non ho riprove per nulla.

io personalmente non reputo credibile come lo reputi te alcuno studio di alcun genere, si doveva avere la fusione calda da decenni, dovremmo già aver superato il picco di hubbert del petrolio, i ghiacci si sarebbero già dovuti sciogliere tutti, sono in gran parte modellizzazioni che ti danno una strada, una tendenza, ma prenderli per un vangelo è sbagliato. il MIT poi è uno degli studi che ha dato per il nucleare i valori massimi dell'ultimo decennio mentre ha dato per gas e carbone i valori minimi.

per i link, non sono mica tutti per quello studio, infatti c'è anche "future of natural gas" e "future of coal".
se poi la prova della validità di qualsiasi studio sono i numeri calcolati con excel, bhè........intrigante.
io dico che non si deve tenere a mente un unico studio, leggiti quello OECD projected cost electricity generation, ha tutta una sezione sulla comparazione fra vari studi e, SOPRATTUTTO, è diviso per regioni geografiche.
http://www.iea.org/w/bookshop/add.aspx?id=403


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - sexyteo - 21-05-2011 16:15

renato ha Scritto:

A questo link:
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...te2009.pdf
c'è l'aggiornamento riassuntivo del 2009 di uno studio del MIT.
Il documento è redatto da una serie di professori del MIT fra cui professori di ingegneria nucleare, fisica, chimica, economia, scienze politiche.
Il documento originale è di 180 pagine, troppo complicato per essere studiato senza una gran quantità di tempo.


Soprattutto se uno è totalmente privo di competenze come te.

renato ha Scritto:

Vengono analizzati, in un modo estremamente più articolato e competente, gli spunti da me indicati, più molti altri. Sono analizzati una serie di ipotesi evolutive che tengono conto di elementi socio politici, produttivi, di mercato e tecnici.


Che tu non hai affatto letto e capito.

renato ha Scritto:

Il risultato pone come fonte più economica il carbone, seguito da metano, quindi dal nucleare.


Dimostri di non aver letto il rapporto del MIT, da te stesso linkato, seppur nella versione "ridotta".
Ma hai già dato ampio saggio di "linkaggio random", qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...53#pid2753
Entrando nel merito della questione, la tabella 1, Costs of Electric Generation Alternatives (di pagina 6), nell'aggiornamento (update), nel base case fornisce (LCOE - levelized cost of energy generation) il nucleare a 8,4 c$/KWh contro i 6,2 c$/KWh del carbone e 6,5 c$/KWh del gas (tab. 1, pag. 6), ma se si carica alle fossili il costo ambientale (le emissioni di gas serra), il gas aumenta a 7,4 c$/KWh mentre il carbone sale a ben 8,4 c$/KWh.
Se invece si calcola il costo costo livellizzato (LCOE) riferito all'energia elettronucleare, sempre secondo il rapporto MIT 2009, senza il risk premium (con un WACC, Weighted average cost of capital - costo medio ponderato del capitale, del 7,8 % anziché del 10 %, come nel caso di carbone e gas), il costo ti tale energia (nucleare) scende a 6,6 c$/KWh rimanendo assai inferiore al costo delle fossili a cui si includo i costi ambientali delle emissioni di di gas serra.
Come spiegato a pagina 9 del The Cost of New Generating Capacity in Perspective (Febbraio 2011) del N.E.I. (Nuclear Energy Institute):
http://www.nei.org/filefolder/WHITE_PAPE...ective.pdf
"The study (MIT 2009) shows that nuclear energy is cost-competitive at 6.6 c$/KWh (vs. 6.2 c$/KWh for coal and 6.5 c$/KWh for gas) if the technology risk premium is removed from the financing assumptions (i.e., when the first few plants have been built and investors are confident that they can be built to cost and schedule). The study also shows that nuclear plants become increasingly competitive as the price of carbon increases. The example provided in the report showed that a $25/ton carbon tax would increase the price of coal-fired generation to 8.3 c$/KWh and gas-firedgeneration to 7.5 c$/KWh (nuclear remains at 6.6 c$/KWh)".
Come mai il MIT non compara anche l'eolico e il solare (fotovoltaico e a concentrazione) con le fossili e il nucleare!?

renato ha Scritto:

Secondo me ciascuno di noi potrebbe produrre decine di documenti di eminenti scienziati e studiosi che affermano uno l'opposto dell'altro.


Questo tuo post è l'ennesima prova che quando qualche ignorante (scolasticamente parlando) e ideologizzato antinucleare, si attacca ai costi del nucleare, sa citare e male solo il MIT.
Il più autorevole e aggiornato rapporto sui costi della produzione di energia elettrica al mondo, è il Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. (International Energy Agency) e N.E.A. (Nuclear Energy Agency); funge anche da rassegna sistematica, in quanto riporta i costi del kWh stimati da diversi studi (MIT incluso), i dati reali riferiti a ogni Paese e la riduzione di anidride carbonica dovuta alle diverse tecnologie.
In breve, a pagina 18 (pag. 19 del pdf) e successiva, sono riportati i costi livellizzati delle varie fonti energetiche, riferite a 3 macro-regioni (nord america, Europa e Asia) ed in tutte e tre (nel caso del tasso di sconto del 5 %), il costo medio del nucleare é mediamente il più basso in assoluto (inferiore alle fossili, carbone e gas, e eolico), mentre risulta mediamente poco più alto del gas, solo nel caso con tasso di sconto (discount rate) del 10 % ed esclusivamente riferito alla macro-regione europea.
Nella tabella 3.7, Nuclear power plants: Levelised costs of electricity in US dollars per MWh (da pagina 59 a pagina 63 - da pag. 60 a pag. 64 del pdf), sono riportati i costi del nucleare e delle altre fonti (fossili e rinnovabili), riferiti ai singoli Paesi.
Il "caso" tedesco è emblematico (LCOE al 5 % e 10 % del tasso di sconto - discount rate):
• nucleare (PWR 1600) - 49,97 $/MWh (5 %) e 82,64 (10 %)
• carbone - da 68.06 $/MWh a 85.28 $/MWh (5 %) e 87.41 $/MWh a 109.61 $/MWh (10 %)
• gas - da 85.23 $/MWh a 118.77 $/MWh (5 %) e 92.81 $/MWh a 122.61 $/MWh (10 %)
• eolico - da 105.81 $/MWh a 137.94 $/MWh (5 %) e 142.96 $/MWh a 186.76 $/MWh (10 %)
• solare fotovoltaico - da 304.59 $/MWh a 352.31 $/MWh (5 %) e 439.77 $/MWh a 508.71 $/MWh (10 %)
• CHP (combined heat and power plants) - da (black coal) 38.37 $/MWh a (natural gas) 67.97 $/MWh (5 %) e (black coal) 61.48 $/MWh a (natural gas) 77.81 $/MWh (10 %)
si nota come l'energia elettronucleare tedesca costa sempre meno delle fossili (e ampiamente meno delle rinnovabili) ad esclusione del carbone nero in impianti combinati di calore e di energia elettrica!
Su quest'ultima tecnologia (CHP), si afferma (pagina 58 - pag. 59 del pdf) che: "The relative competitiveness of CHP depends primarily on the value of the heat generated. This heat value varies widely according to country and the nature of the energy service provided" e va precisato (pagina 65 - pag. 66 del pdf) che "The cost components that compose the LCOE bars are the following: investment costs, (Investment costs are slightly different from Tables 3.7a to 3.7g in Section 3.2, where investment costs only include overnight costs and interest during construction. Here investment costs include also the costs for refurbishment and decommissioning. The latter are too small for graphically plotting them as separate categories) operations and maintenance costs, fuel costs, carbon costs, waste management costs, decommissioning costs and a heat credit for combined-heat and power plants, CHP (Consistent with the LCOE methodology, total CO2 emissions for CHP as well as their costs have been allocated to electricity output only. While this raises carbon costs for electricity, it also raises the credit for heat output, from which no carbon costs are subtracted. The deduction from gross electricity costs is thus higher. The difference between allocating carbon cost to electricity only or splitting it between electricity and heat is thus second-order.), that is indicated as a negative cost and hence a benefit to the operator (see Chapter 2 on “Methodology, Conventions and Key Assumptions” for further details). The segments for carbon costs and the CHP heat credit are shaded rather than in solid colours. The CHP heat credit pertains to a value determined outside of the electricity generating costs in this study. In the case of carbon costs, this is to indicate that these costs reflect a specific policy decision to price carbon, which has not been taken in all the countries surveyed. As noted earlier, one of the key assumptions is that the carbon cost is fixed for the lifetime of the plant at USD 30 per tonne of CO2".
La tabella 4 (da pagina 90 a pagina 97 - da pag. 91 a pag. 98 del pdf), Country-by-country data on electricity generating costs for mainstream technologies, vi é una comparazione tra i costi (sia al 5 % che al 10% del discount rate) del nucleare, fossili e rinnovabili, riferiti ai singoli Paesi. E' fondamentale, la tabella 6.1 (pagina 105 - pag. 106 del pdf), Median case (o la tabella 5.2: Median case specifications summary di pagina 103 - pag. 104 del pdf), la quale riporta i dati "medi" sul costo livellizzato (LCOE) e sulle voci che lo compongono: emerge chiaramente, che con un tasso di sconto del 5 % il nucleare sia la fonte più conveniente in assoluto, mentre con un tasso di sconto del 10 % il più conveniente è il carbone ma senza cattura di CO2! Interessante notare, che anche levando il costo ambientale dal moderno gas a ciclo combinato (CCGT - combined cycle gas turbine), nel caso di un tasso del 5 % risulta sempre meno conveniente del nucleare!
Da pagina 196 a pagina 198 (da pag. 197 a pag. 199 del pdf) vi sono riportate le stime dei diversi studi (MIT 2009, incluso) sul costo livellizzato del nucleare e dele fossili.
Da segnalare che a pagina 179 (180 del pdf) é riportato il contributo di emissioni di CO2 dalla varie tencologie di produzione elettrica e nella pagina successiva gli scenari di produzione al 2050, ma di questo, ne ho già parlato abbondantemente qui (da cui è possibile scaricare il rapporto in questione):
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...841#pid841
e qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...866#pid866
Tale rapporto è riassunto, nei suoi dati salienti, qui:
http://www.world-nuclear.org/info/inf02.html

renato ha Scritto:

La fonte più economica in assoluto al momento è il carbone


Questo lo dici tu.

renato ha Scritto:

ma penso anche che sia estremamente inquinante, anche le cosiddette "centrali a carbone pulito". Finchè non si troverà un modo di risolvere i vari tipi di inquinamento che questo combustibile comporta (comprese le ceneri radioattive), io sarò contrario. Se mai troveranno il modo di renderlo veramente pulito, probabilmente i costi di produzione aumenteranno e si allineeranno a quelli delle altre fonti.


Il carbone è una fonte fossile, come il gas, ha quindi emissioni inesorabili in atmosfera che possono solo essere limitate.
Vale sempre quello che ti ho detto qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...27#pid2327

renato ha Scritto:

Il fatto è che tutti, con riferimento a nucleare e gas, danno delle differenze minime che a mio avviso non influenzerebbero minimamente il prezzo al consumo.


Questo lo dici tu.
La differenza essenziale tra produrre energia elettrica per fonte nucleare e a gas é che, nel caso del nucleare, la maggior parte del costo del kWh é data dal costo finanziario dell'impianto stesso (Investment costs), in misura inferiore i costi operativi e di manutenzione, mentre incidono in minima parte il combustibile (fissile); al contrario, nel caso del gas (e in parte vale anche per il carbone), la maggior parte del costo del kWh é data dal combustibile stesso, mentre incide assai meno il costo dell'impianto e i costi operativi e di manutenzione, come illustrato a pagina 18, di questo interessante documento della I.A.E.A. (International Atomic Energy Agency), intitolato NPP Costs (Capital, O&M and Fuel Costs) Calculation of LUEC (Technical Cooperation Workshop on Nuclear Power Plant Technology Assessment Vienna, November 17-20, 2008):
http://www.iaea.org/NuclearPower/Downloa...nzalez.pdf
Si vedano i dati riferiti al Overnight cost ($/kW), O&M ($/MWh) e Fuel cost ($/MWh) riportati nella già citata tabella 6.1, Median case (pagina 105 - pag. 106 del pdf), e i dati per ogni singolo Paese riportati graficamente (in istogrammi) nel capitolo 4 (da pagina 66 a pagina 88 - da pag. 67 a pag. 89).
Ciò pone interrogativi sul costo futuro del kWh basato sulle fossili e sopratutto sul gas (assai meno diffuso del carbone e presente in aree geopoliticamente instabili) a causa della difficile previsione a medio e lungo termine del costo del gas stesso!
I costi operativi e di manutenzione (O. & M.), sono così ulteriormente ripartiti, come esemplificato nella figura 12 (Example of O&M cost structure) del documento Integrated approach to optimize operation and maintenance costs for operating nuclear power plants della I.A.E.A. (Giugno 2006):
http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...09_web.pdf
Infatti, un aumento del tasso di sconto incide di più sul costo livellizzato (LCOE) di produzione di energie elettronucleare in quanto ha un costo (Overnight cost) di investimento (essenzialmente di costruzione) più elevato delle fossili (sopratutto per il gas), come illustrato nella figura 6.7 (LCOE as a function of the discount rate) di pagina 112 (pag. 113 del pdf) e nella figura 6.8 (The ratio of investment cost to total costs as a function of the discount rate) di pagina 113 (pag. 114 del pdf) e nei grafici di pagina 156 e 157 (pag. 157 e 158 del pdf), Impact of corporate taxes at 5% discount rate and 50% equity finance e Impact of corporate taxes at 10% basic discount rate and 50% equity finance.
Analogamente, l'aumento del costo di costruzione incide di più sul costo livellizzato (LCOE) del nucleare (ma anche sulle rinnovabili) rispetto alle fossili; a tal proposito si vedano i grafici LCOE as a function of a 30% construction cost increase, di pagina 119 (pag. 120 del pdf), entrambi calcolati con un discount rate del 5 % e del 10 %. Così pure, i ritardi di costruzione incidono maggiormente sulle fonti con elevati costi di investimento come il nucleare, il carbone con cattura di co2 (Coal w/CCS - Carbon capture and storage) e le rinnovabili (eolico e solare), come mostrato nel grafici LCOE as a function of a variation in the construction period riferiti sempre nei 2 casi di 5 % e 10 % di discount rate (pagina 120 - pag. 121 del pdf).
I costi ambientali delle fossili, quindi la produzione di CO2, incidono sui costi livellizzati (LCOE) di carbone e gas, come illustrato nel paragrafo 6.2.3 intitolato Carbon costs (pagina 117 e successiva - pag. 118 e successiva).
Valori elevati di load factor (The load factor of a power plant indicates the ratio of the electrical energy produced by a plant and the theoretical maximum that could be produced at non-interrupted power generation), rendono più competitivo il nucleare rispetto alle fossili, come illustrato nel paragrafo 6.2.5 intitolato [/i]Load factors[/i] (pagina 121 - pag. 122).
Però, in caso di aumento, anche elevato, del combustibile, la produzione per fonte elettronucleare dimostra un costo livellizzato (LCOE) praticamente costante, al contrario del carbone e sopratutto del gas, come rappresentato nei 4 grafici di pagina 115 (pag. 116 del pdf), LCOE as a function of fuel cost variation e Share of fuel cost over total LCOE calculated (entrambi calcolati con un discount rate del 5 % e del 10 %).

renato ha Scritto:

Come tutti saprete, le tariffe elettriche sono stabilite dalla borsa elettrica (ho fatto una consuleza a Sorgenia e qualcosina l'ho capita).
Quindi, quando un operatore immette in rete energia, accetta di venderla in funzione dell'andamento finanziario della commodity, non del costo di produzione.


Chissà a che titolo avresti fatto questa fantomatica "consulenza"!
Di sicuro non hai capito nulla!
Il costo dell'energia elettrica, è ovviamente stabilito dalla borsa elettrica e dall'incontro tra domanda e offerta!
Ciò è ben spiegato in questo documento del G.S.E. (Gestore servizi energetici):
http://www.gse.it/media/ConvegniEventi/P...TTRICA.pdf
e in questo documento del G.M.E. (Gestore dei Mercati Elettrici):
http://www.mercatoelettrico.org/It/MenuB...ttrica.pdf
meno ufficialità, ha questa dispensa universitaria:
http://www2.dse.unibo.it/mmotta/Teaching...ttrico.ppt
qui è spiegato in poche parole:
http://www.bcp-energia.it/normativa/mercato_energia.php


renato ha Scritto:

Chiunque ci dica che le tariffe elettriche possono essere influenzate da un tipo o l'altro di centrale ci dice il falso.


Sei tu che non hai capito nulla!

renato ha Scritto:

Le differenze di costo dell'elettricità dei vari paesi dipendono in gran parte dalle accise e dai costi di distribuzione (Terna per l'Italia).
Perchè poi in Italia il costo di distribuzione incida quasi per la metà non sono in gradi di dirlo, ma mi piacerebbe saperlo.


Ennessima "perla di un pirla".
Analizzando il costo del kWh, anche senza tasse/accise (Without tax), l'Italia ha il costo più elevato in assoluto per i cittadini e tra i costi più elevati per le imprese (è seconda solo a Cipro - CY) nell'Unione Europea (EU-27):
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/I...046-EN.PDF
Ne avevo già parlato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...858#pid858
"Con la completa realizzazione degli interventi previsti nel Piano di Sviluppo 2010, la diminuzione delle perdite alla punta potrebbe raggiungere un valore di potenza di 200 MW, cui corrisponde una riduzione delle perdite di energia nella rete valutata in circa 1.200 GWh/anno":
http://www.terna.it/default/Home/AZIENDA...sioni.aspx
Le perdite rappresentano alcuni punti percentuali, precisamente intorno al 6 % (per il 2008), come riportato in questo documento di TERNA (pag. 4):
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2501
ciò è leggermente inferiore agli altri Paesi dell'Unione Europea (EU-27): è sufficiente interrogare il database della I.E.A., in quanto alla voce Losses sono riportate le perdite e si può così calcolare la percentuale sulla Total Production:
http://www.iea.org/stats/electricitydata...RY_CODE=18
EU-27 = 6,4 % (circa)
Alcuni esempi sulle perdite nella rete elettrica (dati I.E.A. 2008):
Francia = 5,7 % (circa)
Germania = 4,7 % (circa)
Regno Unito = 7,2 % (circa)
U.S.A. = 5,6 % (circa)
Giappone = 4,7 % (circa)
Per l'Italia, si veda qui ulteriormente:
http://www.autorita.energia.it/allegati/...051021.pdf

renato ha Scritto:

A fronte di queste considerazioni mi piacerebbe ancora una volta cercare di fare una sintesi ed affermare:


Più che di considerazioni si tratta di farneticazioni!

renato ha Scritto:

Il costo di produzione a Kwh NON è un buon motivo per scegliere una centrale piuttosto che un'altra.


Bene, mettiamoci anche le emissioni di CO2 e di sostanza inquinanti e particolato e geoplitica. Chi vince!?

renato ha Scritto:

Se non siete daccordo parliamone, altrimenti vorrei fare un riepilogo delle altre considerazioni fin qui emerse.


Ma di cosa vuoi parlare!? Non sai quel che dici!

RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 22-05-2011 22:56

sexyteo ha Scritto:

Questo tuo post è l'ennesima prova che quando qualche ignorante (scolasticamente parlando) e ideologizzato antinucleare, si attacca ai costi del nucleare ...

Egregio "stupido" (umanamente parlando).
Solo perchè hai vinto il premio "Finanziere dell'anno" al club delle giovani marmotte pensi di essere un esperto anche in questo e di poter fare fanta-economia?

Il costo di una centrale nucleare è maggiore di altre centrali.
I tempi di costruzione sono maggiori.
I già alti tempi di costruzione delle centrali nucleari europee si sono ulteriormente dilatati.
I già alti costi delle centrali nucleari europee sono ulteriormente aumentati.
La Germania ha dichiarato il progressivo abbandono del nucleare e la chiusura immediata di alcune centrali.
Il Giappone ha dichiarato la revisione del piano di sviluppo nucleare.
L'italia è in "pausa di riflessione" per un anno.
L'incidente di Fukushima ha creato incertezze nell'opinione pubblica mondiale.
Le azioni di tutte le società "nucleari" negli ultimi tre anni hanno subito perdite minime del 30%.
Le azioni Tepco hanno subito perdite dell'80%
La tepco rischia il fallimento, senza l'intervento statale.

Ora, dato che sei un esperto, mi spieghi per quale grazia divina un qualsiasi investitore dovrebbe pensare di ridurre il Risk Factor o addirittura azzerarlo, come proponi tu?

Cosa credi? che le banche siano Babbo Natale?

Se pensi che qualcuna delle affermazioni sopra citate sia falsa toglila pure, il risultato non cambia.
Se non ti va bene vallo a spiegare agli economisti, questo è il mondo reale.
RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - sexyteo - 22-05-2011 23:15

renato ha Scritto:

A questo link:
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...te2009.pdf
c' l'aggiornamento riassuntivo del 2009 di uno studio del MIT.
Il documento  redatto da una serie di professori del MIT fra cui professori di ingegneria nucleare, fisica, chimica, economia, scienze politiche.
Il documento originale  di 180 pagine, troppo complicato per essere studiato senza una gran quantit di tempo.


Soprattutto se uno è totalmente privo di competenze come te.

renato ha Scritto:

Vengono analizzati, in un modo estremamente pi articolato e competente, gli spunti da me indicati, pi molti altri. Sono analizzati una serie di ipotesi evolutive che tengono conto di elementi socio politici, produttivi, di mercato e tecnici.


Che tu non hai affatto letto e capito.

renato ha Scritto:

Il risultato pone come fonte pi economica il carbone, seguito da metano, quindi dal nucleare.


Dimostri di non aver letto il rapporto del MIT, da te stesso linkato, seppur nella versione "ridotta".
Ma hai già dato ampio saggio di "linkaggio random", qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...53#pid2753
Entrando nel merito della questione, la tabella 1, Costs of Electric Generation Alternatives (di pagina 6), nell'aggiornamento (update), nel base case fornisce (LCOE - levelized cost of energy generation) il nucleare a 8,4 c$/KWh contro i 6,2 c$/KWh del carbone e 6,5 c$/KWh del gas (tab. 1, pag. 6), ma se si carica alle fossili il costo ambientale (le emissioni di gas serra), il gas aumenta a 7,4 c$/KWh mentre il carbone sale a ben 8,4 c$/KWh.
Se invece si calcola il costo costo livellizzato (LCOE) riferito all'energia elettronucleare, sempre secondo il rapporto MIT 2009, senza il risk premium (con un WACC, Weighted average cost of capital - costo medio ponderato del capitale, del 7,8 % anzichè del 10 %, come nel caso di carbone e gas), il costo di tale energia (nucleare) scende a 6,6 c$/KWh rimanendo assai inferiore al costo delle fossili a cui si includo i costi ambientali delle emissioni di di gas serra.
Come spiegato a pagina 9 del The Cost of New Generating Capacity in Perspective (Febbraio 2011) del N.E.I. (Nuclear Energy Institute):
http://www.nei.org/filefolder/WHITE_PAPE...ective.pdf
"The study (MIT 2009) shows that nuclear energy is cost-competitive at 6.6 c$/KWh (vs. 6.2 c$/KWh for coal and 6.5 c$/KWh for gas) if the technology risk premium is removed from the financing assumptions (i.e., when the first few plants have been built and investors are confident that they can be built to cost and schedule). The study also shows that nuclear plants become increasingly competitive as the price of carbon increases. The example provided in the report showed that a $25/ton carbon tax would increase the price of coal-fired generation to 8.3 c$/KWh and gas-firedgeneration to 7.5 c$/KWh (nuclear remains at 6.6 c$/KWh)".
Come mai il MIT non compara anche l'eolico e il solare (fotovoltaico e a concentrazione) con le fossili e il nucleare!?

renato ha Scritto:

Secondo me ciascuno di noi potrebbe produrre decine di documenti di eminenti scienziati e studiosi che affermano uno l'opposto dell'altro.


Questo tuo post è l'ennesima prova che quando qualche ignorante (scolasticamente parlando) e ideologizzato antinucleare, si attacca ai costi del nucleare, sa citare e male solo il MIT.
Il più autorevole e aggiornato rapporto sui costi della produzione di energia elettrica al mondo, è il Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. (International Energy Agency) e N.E.A. (Nuclear Energy Agency); funge anche da rassegna sistematica, in quanto riporta i costi del kWh stimati da diversi studi (MIT incluso), i dati reali riferiti a ogni Paese e la riduzione di anidride carbonica dovuta alle diverse tecnologie.
In breve, a pagina 18 (pag. 19 del pdf) e successiva, sono riportati i costi livellizzati delle varie fonti energetiche, riferite a 3 macro-regioni (nord-America, Europa e Asia) ed in tutte e tre (nel caso del tasso di sconto del 5 %), il costo medio del nucleare è mediamente il più basso in assoluto (inferiore alle fossili, carbone e gas, e eolico), mentre risulta mediamente poco più alto del gas, solo nel caso con tasso di sconto (discount rate) del 10 % ed esclusivamente riferito alla macro-regione europea.
Nella tabella 3.7, Nuclear power plants: Levelised costs of electricity in US dollars per MWh (da pagina 59 a pagina 63 - da pag. 60 a pag. 64 del pdf), sono riportati i costi del nucleare e delle altre fonti (fossili e rinnovabili), riferiti ai singoli Paesi.
Il "caso" tedesco è emblematico (LCOE al 5 % e 10 % del tasso di sconto - discount rate):
• nucleare (PWR 1600) - 49,97 $/MWh (5 %) e 82,64 (10 %)
• carbone - da 68.06 $/MWh a 85.28 $/MWh (5 %) e 87.41 $/MWh a 109.61 $/MWh (10 %)
• gas - da 85.23 $/MWh a 118.77 $/MWh (5 %) e 92.81 $/MWh a 122.61 $/MWh (10 %)
• eolico - da 105.81 $/MWh a 137.94 $/MWh (5 %) e 142.96 $/MWh a 186.76 $/MWh (10 %)
• solare fotovoltaico - da 304.59 $/MWh a 352.31 $/MWh (5 %) e 439.77 $/MWh a 508.71 $/MWh (10 %)
• CHP (combined heat and power plants) - da (black coal) 38.37 $/MWh a (natural gas) 67.97 $/MWh (5 %) e (black coal) 61.48 $/MWh a (natural gas) 77.81 $/MWh (10 %)
si nota come l'energia elettronucleare tedesca costa sempre meno delle fossili (e ampiamente meno delle rinnovabili) ad esclusione del carbone nero in impianti combinati di calore e di energia elettrica (CHP)!
Su quest'ultima tecnologia (CHP), si afferma (pagina 58 - pag. 59 del pdf) che: "The relative competitiveness of CHP depends primarily on the value of the heat generated. This heat value varies widely according to country and the nature of the energy service provided" e va precisato (pagina 65 - pag. 66 del pdf) che "The cost components that compose the LCOE bars are the following: investment costs, (Investment costs are slightly different from Tables 3.7a to 3.7g in Section 3.2, where investment costs only include overnight costs and interest during construction. Here investment costs include also the costs for refurbishment and decommissioning. The latter are too small for graphically plotting them as separate categories) operations and maintenance costs, fuel costs, carbon costs, waste management costs, decommissioning costs and a heat credit for combined-heat and power plants, CHP (Consistent with the LCOE methodology, total CO2 emissions for CHP as well as their costs have been allocated to electricity output only. While this raises carbon costs for electricity, it also raises the credit for heat output, from which no carbon costs are subtracted. The deduction from gross electricity costs is thus higher. The difference between allocating carbon cost to electricity only or splitting it between electricity and heat is thus second-order.), that is indicated as a negative cost and hence a benefit to the operator (see Chapter 2 on Methodology, Conventions and Key Assumptions for further details). The segments for carbon costs and the CHP heat credit are shaded rather than in solid colours. The CHP heat credit pertains to a value determined outside of the electricity generating costs in this study. In the case of carbon costs, this is to indicate that these costs reflect a specific policy decision to price carbon, which has not been taken in all the countries surveyed. As noted earlier, one of the key assumptions is that the carbon cost is fixed for the lifetime of the plant at USD 30 per tonne of CO2".
Nela tabella 4 (da pagina 90 a pagina 97 - da pag. 91 a pag. 98 del pdf), Country-by-country data on electricity generating costs for mainstream technologies, vi è una comparazione tra i costi (sia al 5 % che al 10% del discount rate) del nucleare, fossili e rinnovabili, riferiti ai singoli Paesi. E' fondamentale, la tabella 6.1 (pagina 105 - pag. 106 del pdf), Median case (o la tabella 5.2: Median case specifications summary di pagina 103 - pag. 104 del pdf), la quale riporta i dati "medi" sul costo livellizzato (LCOE) e sulle voci che lo compongono: emerge chiaramente, che con un tasso di sconto del 5 % il nucleare sia la fonte più conveniente in assoluto, mentre con un tasso di sconto del 10 % il più conveniente è il carbone ma senza cattura di CO2! Interessante notare, che anche levando il costo ambientale dal moderno gas a ciclo combinato (CCGT - combined cycle gas turbine), nel caso di un tasso del 5 % risulta sempre meno conveniente del nucleare!
Da pagina 196 a pagina 198 (da pag. 197 a pag. 199 del pdf) vi sono riportate le stime dei diversi studi (MIT 2009, incluso) sul costo livellizzato del nucleare e delle fossili.
Da segnalare che a pagina 179 (180 del pdf) è riportato il contributo di emissioni di CO2 dalle varie tecnologie di produzione elettrica e nella pagina successiva gli scenari di produzione al 2050, ma di questo, ne ho già parlato abbondantemente qui (da cui è possibile scaricare il rapporto in questione):
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...841#pid841
e qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...866#pid866
Tale rapporto è riassunto, nei suoi dati salienti, qui:
http://www.world-nuclear.org/info/inf02.html

renato ha Scritto:

La fonte più economica in assoluto al momento è il carbone


Questo lo dici tu.

renato ha Scritto:

ma penso anche che sia estremamente inquinante, anche le cosiddette "centrali a carbone pulito". Finchè non si troverà un modo di risolvere i vari tipi di inquinamento che questo combustibile comporta (comprese le ceneri radioattive), io sarò contrario. Se mai troveranno il modo di renderlo veramente pulito, probabilmente i costi di produzione aumenteranno e si allineeranno a quelli delle altre fonti.


Il carbone è una fonte fossile, come il gas, ha quindi emissioni inesorabili in atmosfera che possono solo essere limitate.
Vale sempre quello che ti ho detto qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...27#pid2327

renato ha Scritto:

Il fatto è che tutti, con riferimento a nucleare e gas, danno delle differenze minime che a mio avviso non influenzerebbero minimamente il prezzo al consumo.


Questo lo dici tu.
La differenza essenziale tra produrre energia elettrica per fonte nucleare e a gas è che, nel caso del nucleare, la maggior parte del costo del kWh è data dal costo finanziario dell'impianto stesso (Investment costs), in misura inferiore i costi operativi e di manutenzione, mentre incidono in minima parte il combustibile (fissile); al contrario, nel caso del gas (e in parte vale anche per il carbone), la maggior parte del costo del kWh è data dal combustibile stesso, mentre incide assai meno il costo dell'impianto e i costi operativi e di manutenzione, come illustrato a pagina 18, di questo interessante documento della I.A.E.A. (International Atomic Energy Agency), intitolato NPP Costs (Capital, O&M and Fuel Costs) Calculation of LUEC (Technical Cooperation Workshop on Nuclear Power Plant Technology Assessment Vienna, November 17-20, 2008):
http://www.iaea.org/NuclearPower/Downloa...nzalez.pdf
e in questo documento del CeSSA (Coordinating Energy Security in Supply Activities, è un ente facente parte dell'Unione Europea), intitolato Can Nuclear Power Be Flexible? (di Laurent Pouret e William J. Nuttall, entrambi della Università Cambridge), il grafico di pagina 11:
http://www.cessa.eu.com/sd_papers/wp/wp2...uttall.pdf
Si vedano i dati riferiti al Overnight cost ($/kW), O&M ($/MWh) e Fuel cost ($/MWh) riportati nella già citata tabella 6.1, Median case (pagina 105 - pag. 106 del pdf), e i dati per ogni singolo Paese riportati graficamente (in istogrammi) nel capitolo 4 (da pagina 66 a pagina 88 - da pag. 67 a pag. 89).
Ciò pone interrogativi sul costo futuro del kWh basato sulle fossili e sopratutto sul gas (assai meno diffuso del carbone e presente in aree geopoliticamente instabili) a causa della difficile previsione a medio e lungo termine del costo del gas stesso!
I costi operativi e di manutenzione (O. & M.), sono così ulteriormente ripartiti, come esemplificato nella figura 12 (Example of O&M cost structure) del documento Integrated approach to optimize operation and maintenance costs for operating nuclear power plants della I.A.E.A. (Giugno 2006):
http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...09_web.pdf
Infatti, un aumento del tasso di sconto incide di più sul costo livellizzato (LCOE) di produzione di energia elettronucleare in quanto ha un costo (Overnight cost) di investimento (essenzialmente di costruzione) più elevato delle fossili (sopratutto per il gas), come illustrato nella figura 6.7 (LCOE as a function of the discount rate) di pagina 112 (pag. 113 del pdf) e nella figura 6.8 (The ratio of investment cost to total costs as a function of the discount rate) di pagina 113 (pag. 114 del pdf) e nei grafici di pagina 156 e 157 (pag. 157 e 158 del pdf), Impact of corporate taxes at 5% discount rate and 50% equity finance e Impact of corporate taxes at 10% basic discount rate and 50% equity finance.
Analogamente, l'aumento del costo di costruzione incide di più sul costo livellizzato (LCOE) del nucleare (ma anche sulle rinnovabili) rispetto alle fossili; a tal proposito si vedano i grafici LCOE as a function of a 30% construction cost increase, di pagina 119 (pag. 120 del pdf), entrambi calcolati con un discount rate del 5 % e del 10 %. Così pure, i ritardi di costruzione incidono maggiormente sulle fonti con elevati costi di investimento come il nucleare, il carbone con cattura di co2 (Coal w/CCS - Carbon capture and storage) e le rinnovabili (eolico e solare), come mostrato nel grafici LCOE as a function of a variation in the construction period riferiti sempre nei 2 casi di 5 % e 10 % di discount rate (pagina 120 - pag. 121 del pdf).
I costi ambientali delle fossili, quindi la produzione di CO2, incidono sui costi livellizzati (LCOE) di carbone e gas, come illustrato nel paragrafo 6.2.3 intitolato Carbon costs (pagina 117 e successiva - pag. 118 e successiva).
Valori elevati di load factor (The load factor of a power plant indicates the ratio of the electrical energy produced by a plant and the theoretical maximum that could be produced at non-interrupted power generation), rendono più competitivo il nucleare rispetto alle fossili, come illustrato nel paragrafo 6.2.5 intitolato [/i]Load factors[/i] (pagina 121 - pag. 122).
Però, in caso di aumento, anche elevato, del combustibile, la produzione per fonte elettronucleare dimostra un costo livellizzato (LCOE) praticamente costante, al contrario del carbone e soprattutto del gas, come rappresentato nei 4 grafici di pagina 115 (pag. 116 del pdf), LCOE as a function of fuel cost variation e Share of fuel cost over total LCOE calculated (entrambi calcolati con un discount rate del 5 % e del 10 %).

renato ha Scritto:

Come tutti saprete, le tariffe elettriche sono stabilite dalla borsa elettrica (ho fatto una consuleza a Sorgenia e qualcosina l'ho capita).
Quindi, quando un operatore immette in rete energia, accetta di venderla in funzione dell'andamento finanziario della commodity, non del costo di produzione.


Chissà a che titolo avresti fatto questa fantomatica "consulenza"!
Di sicuro non hai capito nulla!
Il costo dell'energia elettrica, è ovviamente stabilito dalla borsa elettrica e dall'incontro tra domanda e offerta!
Ciò è ben spiegato in questo documento del G.S.E. (Gestore servizi energetici):
http://www.gse.it/media/ConvegniEventi/P...TTRICA.pdf
e in questo documento del G.M.E. (Gestore dei Mercati Elettrici):
http://www.mercatoelettrico.org/It/MenuB...ttrica.pdf
meno ufficialità, ha questa dispensa universitaria:
http://www2.dse.unibo.it/mmotta/Teaching...ttrico.ppt
qui è spiegato in poche parole:
http://www.bcp-energia.it/normativa/mercato_energia.php


renato ha Scritto:

Chiunque ci dica che le tariffe elettriche possono essere influenzate da un tipo o l'altro di centrale ci dice il falso.


Sei tu che non hai capito nulla! L'ho dimostrato ampiamente.

renato ha Scritto:

Le differenze di costo dell'elettricit dei vari paesi dipendono in gran parte dalle accise e dai costi di distribuzione (Terna per l'Italia).
Perch poi in Italia il costo di distribuzione incida quasi per la met non sono in gradi di dirlo, ma mi piacerebbe saperlo.


Ennessima "perla di un pirla".
Analizzando il costo del kWh, anche senza tasse/accise (Without tax), l'Italia ha il costo più elevato in assoluto per i cittadini e tra i costi più elevati per le imprese (è seconda solo a Cipro - CY) nell'Unione Europea (EU-27):
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/I...046-EN.PDF
Ne avevo gi parlato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...858#pid858
"Con la completa realizzazione degli interventi previsti nel Piano di Sviluppo 2010, la diminuzione delle perdite alla punta potrebbe raggiungere un valore di potenza di 200 MW, cui corrisponde una riduzione delle perdite di energia nella rete valutata in circa 1.200 GWh/anno":
http://www.terna.it/default/Home/AZIENDA...sioni.aspx
Le perdite rappresentano alcuni punti percentuali, precisamente intorno al 6 % (per il 2008), come riportato in questo documento di TERNA (pag. 4):
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2501
ciò è, tra l'altro, leggermente inferiore agli altri Paesi dell'Unione Europea (EU-27): è sufficiente interrogare il database della I.E.A., in quanto alla voce Losses sono riportate le perdite e si può così calcolare la percentuale sulla Total Production:
http://www.iea.org/stats/electricitydata...RY_CODE=18
EU-27 = 6,4 % (circa)
Alcuni esempi sulle perdite nella rete elettrica (dati I.E.A. 2008):
Francia = 5,7 % (circa)
Germania = 4,7 % (circa)
Regno Unito = 7,2 % (circa)
U.S.A. = 5,6 % (circa)
Giappone = 4,7 % (circa)
Per l'Italia, si veda qui ulteriormente:
http://www.autorita.energia.it/allegati/...051021.pdf

renato ha Scritto:

A fronte di queste considerazioni mi piacerebbe ancora una volta cercare di fare una sintesi ed affermare:


Più che di considerazioni si tratta di farneticazioni!

renato ha Scritto:

Il costo di produzione a Kwh NON  un buon motivo per scegliere una centrale piuttosto che un'altra.


Bene, mettiamoci anche le emissioni di CO2 e di sostanza inquinanti e particolato e geoplitica. Chi vince!?

renato ha Scritto:

Se non siete daccordo parliamone, altrimenti vorrei fare un riepilogo delle altre considerazioni fin qui emerse.


Ma di cosa vuoi parlare!? Non sai quel che dici!
RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 22-05-2011 23:19

sexyteo ha Scritto:

...

E inutile che ripeti all'infinito i tuoi post.
Sei bravo a fare copia-incolla, l'abbiamo capito.
La mia risposta è qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...97#pid2897
RE:    Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - sexyteo - 22-05-2011 23:35

renato ha Scritto:

Egregio "stupido" (umanamente parlando).
Solo perchè hai vinto il premio "Finanziere dell'anno" al club delle giovani marmotte pensi di essere un esperto anche in questo e di poter fare fanta-economia?


Mi fai pena!

renato ha Scritto:

Il costo di una centrale nucleare è maggiore di altre centrali.
I tempi di costruzione sono maggiori.


Ma il kWh nucleare costa di sicuro meno del gas (te l'ho dimostrato ampiamente) ed è al massimo simile al carbone senza cattura di CO2.
Una moderna centrale nucleare è realizzata per funzionare almeno 60 anni, lo stesso non si può dire per il tuo amato gas o per il carbone.

renato ha Scritto:

I già alti tempi di costruzione delle centrali nucleari europee si sono ulteriormente dilatati.


Fonte!?

renato ha Scritto:

I già alti costi delle centrali nucleari europee sono ulteriormente aumentati.


Fonte!?

renato ha Scritto:

La Germania ha dichiarato il progressivo abbandono del nucleare e la chiusura immediata di alcune centrali.


Lo dice da oltre 10 anni ma continua a tenersele strette, dato che ti ho dimostrato che in Germania, il nucleare è economicamente conveniente e dato che la Germania ha un sistema energetico con elevate emissioni (ti ho già snocciolato questi dati) non può sostituirlo con altre fossili (va già a "manetta" col carbone!)!

renato ha Scritto:

Il Giappone ha dichiarato la revisione del piano di sviluppo nucleare.


Vedremo. La Fonte!?

renato ha Scritto:

L'italia è in "pausa di riflessione" per un anno.


L'Italia ha scelto di non scegliere da 25 anni a questa parte.

renato ha Scritto:

L'incidente di Fukushima ha creato incertezze nell'opinione pubblica mondiale.


Tra gli ignoranti manipolati e manipolobili come te.

renato ha Scritto:

Le azioni di tutte le società "nucleari" negli ultimi tre anni hanno subito perdite minime del 30%.


Fonte!?

renato ha Scritto:

Le azioni Tepco hanno subito perdite dell'80%
La tepco rischia il fallimento, senza l'intervento statale.


Più che delle azioni, la Tepco è preoccupata per aver perso 6 reattori!

renato ha Scritto:

Ora, dato che sei un esperto, mi spieghi per quale grazia divina un qualsiasi investitore dovrebbe pensare di ridurre il Risk Factor o addirittura azzerarlo, come proponi tu?


Se mi chiedi di azzerarlo, sei un ignorante colossale. Il rischio esiste in qualsiasi attività umana. Si può solo ridurre. In un prossimo topic, spiegherò il concetto di rischio e la comparazione di quello nucleare con altre attività industriali e non. Per i beoti come te, sono concetti inarrivabili.

renato ha Scritto:

Cosa credi? che le banche siano Babbo Natale?


Io credo a ciò che ho studiato e letto, tu non puoi che credere alle stupidaggini propinate dai media (tv, quotidiani, siti alternativi, ecc...).

renato ha Scritto:

Se pensi che qualcuna delle affermazioni sopra citate sia falsa toglila pure, il risultato non cambia.
Se non ti va bene vallo a spiegare agli economisti, questo è il mondo reale.


Il Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. (International Energy Agency) e N.E.A. (Nuclear Energy Agency), chi pensi l'abbia scritto... la befana!? Sai chi è Fatih Birol!?
RE:     Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 23-05-2011 01:16

@sexyteo
Non hai capito:
dal punto di vista finanziario non è importante che la germania o il Giappone lo facciano.
E' sufficiente che lo dichiarino per generare "incertezza" nei mercati finanziari ed aumentare il Risk Factor.
Finche dura l'emergenza Fukushima il Risk factor si mantiene alto.

La durata dell'investimento (se vogliamo banalizzare il tempo che intercorre dall'inizio dei lavori a quando l'utile della centrale ha restituito il capitale iniziale più gli interessi) determina una variazione del risk factor. Per cui il risk-factor del nucleare sarà sempre piu alto di qualsiasi investimento che dura meno.

Lo stesso vale per i costi di costruzione.

L'aumento di tempi e costi in fase di costruzione peggiora la situazione ma non è l'unico elemento.

La percezione della popolazione e dei governi può essere soggettiva ed ingiustificata, ma determina "incertezza" e così via.

Il risk factor del nucleare sarà sempre maggiore rispetto ad altri.
Potrebbe accostarsi ad altri se la situzione globale del nucleare fosse "tranquilla". ma non mi sembra questo il momento.

Se ipoteticamente fra 5 anni la situazione si normalizzasse:
centrali finite ed in esercizio
nessun incidente
ecc.
ecc.
i costi del nucleare si abbasserebbero.

Riprendendo il report del MIT:
nel report i tassi di interesse (il tasso di sconto è un'altra cosa) sono, rispettivamente per fossili e nucleare:
7,8% e 10%
per cui il risk factor specifico del nucleare è 2,2%.

Inoltre, anche gli stessi disastri naturali (terremoto e tsunami) alzano il risk factor, in questo caso potrebbe essere in modo omogeneo per tutti gli investimenti.
il problema è che il nucleare ha costi di costruzione molto maggiori per cui un aumento del tasso di interesse anche minimo influisce in modo drammatico sui costi al Kw (applicare 7,8 e 10 oppure 8,8 e 11 cambia molto la situazione a favore delle fossili).
Viceversa, il costo del combustibile influisce in modo più determinante per le fossili (un aumento del 10% dell'uranio pesa meno di un aumento del 10% del gas).

La prima tabella illustra i costi senza CO2 capture.
Te lo concedo non è credibile perchè i costi per eliminare la CO2 (25 $ Ton) devono essere calcolati.

La seconda tabella illustra i costi comparati considerando la CO2 capture.

Se il risk factor  finanziario specifico del nucleare fosse eliminato il nucleare diventerebbe competitivo rispetto alle fossili.

Tieni presente che il risk factor del nucleare dopo Fukushima è aumentato rispetto alle stime del MIT, pre-Fukushima.

L'appendice al capitolo 5 (pag 131) del documento integrale è sviluppata dal professore di economia e spiega in modo chiaro
i calcoli sviluppati per i conteggi.
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...r-full.pdf




  


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 23-05-2011 11:35

@ renatoIl risk factor del nucleare sarà sempre maggiore rispetto ad altri.

Ma cosa dici?
Ora stai proprio precipando nel ridicolo.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 23-05-2011 11:55

Cher ha Scritto:

@ renatoIl risk factor del nucleare sarà sempre maggiore rispetto ad altri.

Ma cosa dici?
Ora stai proprio precipando nel ridicolo.

Perché?
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 23-05-2011 12:38

Su dai, fai due calcoli e saprai il perchè.
ciao


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 23-05-2011 13:09

Cher ha Scritto:

Su dai, fai due calcoli e saprai il perchè.
ciao

il risk-factor viene utilizzato per i calcoli ma non è frutto di calcoli.
Viene influenzato da vari fattori di rating che gli analisti finanziari determinano in base a oggettive analisi economice e anche da fattori più soggettivi quali situazioni socio-politiche e percezione del mercato.
RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 23-05-2011 13:19

renato ha Scritto:


il risk-factor viene utilizzato per i calcoli ma non è frutto di calcoli.
Viene influenzato da vari fattori di rating che gli analisti finanziari determinano in base a oggettive analisi economice e anche da fattori più soggettivi quali situazioni socio-politiche e percezione del mercato.



guarda che non è un derivato, su..... dai!

Il rating degli analisti-finanziari sono il frutto di "dementi certificati" che sanno dirti che c'è il sole quando c'è e che piove quando piove.
Questo serve per "fottere" con pezze giustificative gli Eco-storditi di turno. fai il bravo!
RE:      Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - sexyteo - 23-05-2011 13:37

renato ha Scritto:

@sexyteo
Non hai capito:
dal punto di vista finanziario non è importante che la germania o il Giappone lo facciano.
E' sufficiente che lo dichiarino per generare "incertezza" nei mercati finanziari ed aumentare il Risk Factor.
Finche dura l'emergenza Fukushima il Risk factor si mantiene alto.
La durata dell'investimento (se vogliamo banalizzare il tempo che intercorre dall'inizio dei lavori a quando l'utile della centrale ha restituito il capitale iniziale più gli interessi) determina una variazione del risk factor. Per cui il risk-factor del nucleare sarà sempre piu alto di qualsiasi investimento che dura meno.
Lo stesso vale per i costi di costruzione.
L'aumento di tempi e costi in fase di costruzione peggiora la situazione ma non è l'unico elemento.
La percezione della popolazione e dei governi può essere soggettiva ed ingiustificata, ma determina "incertezza" e così via.
Il risk factor del nucleare sarà sempre maggiore rispetto ad altri.
Potrebbe accostarsi ad altri se la situzione globale del nucleare fosse "tranquilla". ma non mi sembra questo il momento.
Se ipoteticamente fra 5 anni la situazione si normalizzasse:
centrali finite ed in esercizio
nessun incidente
ecc.
ecc.
i costi del nucleare si abbasserebbero.
Riprendendo il report del MIT:
nel report i tassi di interesse (il tasso di sconto è un'altra cosa) sono, rispettivamente per fossili e nucleare:
7,8% e 10%
per cui il risk factor specifico del nucleare è 2,2%.
Inoltre, anche gli stessi disastri naturali (terremoto e tsunami) alzano il risk factor, in questo caso potrebbe essere in modo omogeneo per tutti gli investimenti.
il problema è che il nucleare ha costi di costruzione molto maggiori per cui un aumento del tasso di interesse anche minimo influisce in modo drammatico sui costi al Kw (applicare 7,8 e 10 oppure 8,8 e 11 cambia molto la situazione a favore delle fossili).
Viceversa, il costo del combustibile influisce in modo più determinante per le fossili (un aumento del 10% dell'uranio pesa meno di un aumento del 10% del gas).
La prima tabella illustra i costi senza CO2 capture.
Te lo concedo non è credibile perchè i costi per eliminare la CO2 (25 $ Ton) devono essere calcolati.
La seconda tabella illustra i costi comparati considerando la CO2 capture.
Se il risk factor  finanziario specifico del nucleare fosse eliminato il nucleare diventerebbe competitivo rispetto alle fossili.
Tieni presente che il risk factor del nucleare dopo Fukushima è aumentato rispetto alle stime del MIT, pre-Fukushima.
L'appendice al capitolo 5 (pag 131) del documento integrale è sviluppata dal professore di economia e spiega in modo chiaro
i calcoli sviluppati per i conteggi.
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...r-full.pdf


Non capisci neppure ciò che leggi e citi!
Continui a non indicare le fonti delle tue informazioni che ti ho contestato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...02#pid2902
Non mi ripeto più:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...99#pid2899
a chi si fosse perso le puntate precedenti, in breve: sempre secondo il rapporto MIT 2009 (citato maldestramente dall'utente Renato), senza il risk premium (con un WACC, Weighted average cost of capital - costo medio ponderato del capitale, del 7,8 % anzichè del 10 %, come nel caso di carbone e gas), il costo di tale energia (nucleare) scende a 6,6 c$/KWh rimanendo assai inferiore al costo delle fossili a cui si includo i costi ambientali delle emissioni di di gas serra.
Qui è spiegato:
http://www.nei.org/filefolder/WHITE_PAPE...ective.pdf
All'utente Renato: non hai nulla da farneticare sul Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. (International Energy Agency) e N.E.A. (Nuclear Energy Agency)!? Big Grin
RE:    Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 23-05-2011 15:02

Cher ha Scritto:

guarda che non è un derivato, su..... dai!

Il rating degli analisti-finanziari sono il frutto di "dementi certificati" che sanno dirti che c'è il sole quando c'è e che piove quando piove.
Questo serve per "fottere" con pezze giustificative gli Eco-storditi di turno. fai il bravo!

Mi hai detto cosa secondo te non è.
Potresti dirmi che cos'è secondo te?
Anche ad altri utenti potrebbe interessare la tua opinione.

P.s. I derivati sono tutt'altra cosa (es Covered warrants). Sono elementi speculativi e moltiplicativi basati sulla variazione di prezzo di un sottostante (in genere azioni ma non solo).
In pratica sono una scommessa sulle azioni. Puoi guadagnare anche se l'azione scende, ma puoi perdere tutto se sbagli la commessa.
Il risk-factor e utilizzato invece dai finanziatori di qualsiasi progetto per determinare il grado di esposizione finanziaria. In pratica più l'investimento è a rischio, più l'investitore vuole guadagnare ed applica quindi tassi di interesse più alti.

RE:       Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 23-05-2011 15:04

sexyteo ha Scritto:

Non capisci neppure ciò che leggi e citi!
Continui a non indicare le fonti delle tue informazioni che ti ho contestato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...02#pid2902
Non mi ripeto più:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...99#pid2899
a chi si fosse perso le puntate precedenti, in breve: sempre secondo il rapporto MIT 2009 (citato maldestramente dall'utente Renato), senza il risk premium (con un WACC, Weighted average cost of capital - costo medio ponderato del capitale, del 7,8 % anzichè del 10 %, come nel caso di carbone e gas), il costo di tale energia (nucleare) scende a 6,6 c$/KWh rimanendo assai inferiore al costo delle fossili a cui si includo i costi ambientali delle emissioni di di gas serra.
Qui è spiegato:
http://www.nei.org/filefolder/WHITE_PAPE...ective.pdf
All'utente Renato: non hai nulla da farneticare sul Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. (International Energy Agency) e N.E.A. (Nuclear Energy Agency)!? Big Grin

1 - Il report Mit riporta questi dati:

A) Tasso di interesse fossili 7,8 %
   Tasso di interesse nucleare 10 %
  
Risultato costo fossili < nucleare

B) Tasso di interesse fossili 7,8 %
   Tasso di interesse nucleare 7,8 % (equiparando i risk factor)
  
Risultato costo fossili > nucleare
------------------------------------------------------------------------------
2 - Il report N.E.A riporta questi dati:

A) Tasso di intersee fossili 5 %
   Tasso di interesse nucleare 5 % (equiparando i risk factor)
  
Risultato costo fossili < nucleare

B) Tasso di intersee fossili 10 %
   Tasso di interesse nucleare 10 % (equiparando i risk factor)
  
Risultato costo fossili < nucleare
------------------------------------------------------------------------------

Ora, in base ai report su cui tutti concordiamo, le opinioni divergono su risk-factor (caso 1) e su tasso d'interesse (caso 2).

nel report "The Cost of New Generating
Capacity in Perspective" da te citato si dice:
"if the technology risk premium is removed from the financing assumptions
(i.e., when the first few plants have been built and investors are
confident that they can be built to cost and schedule)."
Per cui non parlano di ora ma di quando le centrali saranno in esercizio.

Entrambi i report, in modo obbiettivo, illustrano scenari possibili ma correttamente non azzardano previsioni sulla probabilità di ogni scenario.

Io penso che, visto l'andamento delle azioni delle società nucleari degli ultimi tre anni (facilmente verificabili su un qualsiasi sito di quotazioni finanziarie es.:http://finance.yahoo.com/),
e visto gli accadimenti di Fukushima, il risk-premium non dovrebbe diminuire, anzi; voi invece dite che dovrebbe diminuire.
Queste sono solo opinioni, saranno i mercati a decidere, non noi.

A questo proposito è interessante vedere l'andamento del risk-premium ipotizzato da Handy - Whitman, che è anche citato nel report da te indicati.
In questo report http://dms.psc.sc.gov/pdf/matters/6D1B08...A94F99.pdf viene riportato per il 2007 un indice del 7,7 % in salita rispetto agli anni precedenti.
Sarebbe interessante avere il report per gli anni successivi, ma è un servizio in abbonamento.


RE:        Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - sexyteo - 23-05-2011 15:49

renato ha Scritto:

1 - Il report Mit riporta questi dati:
A) Tasso di interesse fossili 7,8 %
   Tasso di interesse nucleare 10 %
Risultato costo fossili < nucleare
B) Tasso di interesse fossili 7,8 %
   Tasso di interesse nucleare 7,8 % (equiparando i risk factor)
Risultato costo fossili > nucleare
Tasso di intersee fossili 10 %
   Tasso di interesse nucleare 10 % (equiparando i risk factor)


Sei irrecuperabile!
Secondo il MIT, senza risk premium, il nucleare è quasi pari al gas: cioé 6,6 c$/KWh contro i 6,5 c$/KWh del tuo amato gas, ma se si caricano i costi ambientali (emissioni di CO2) anche il carbone ha costi più elevati del nucleare (senza risk premium)!
Ripeto: non hai nulla da farneticare sul Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. (International Energy Agency) e N.E.A. (Nuclear Energy Agency)!?

renato ha Scritto:

A questo proposito è interessante vedere l'andamento del risk-premium ipotizzato da Handy - Whitman, che è anche citato nel report da te indicati.
In questo report http://dms.psc.sc.gov/pdf/matters/6D1B08...A94F99.pdf viene riportato per il 2007 un indice del 7,7 % in salita rispetto agli anni precedenti.
Sarebbe interessante avere il report per gli anni successivi, ma è un servizio in abbonamento.


Ciò che citi è riferito alla South Carolina Electric & Gas Company, poi, l'andamento non è una funzione monotona, ma tale valore è cresciuto per poi diminuire nuovamente, per poi ricrescere e così via...
La stessa N.E.I. spiega che "the technology risk premium is removed from the financing assumptions" se, per esempio, "when the first few plants have been built and investors are confident that they can be built to cost and schedule".
Continua ad "arrampicarti sugli specchi", sarà un piacere vederti "schiantare"!
RE:     Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 23-05-2011 16:02

renato ha Scritto:



Il risk-factor e utilizzato invece dai finanziatori di qualsiasi progetto per determinare il grado di esposizione finanziaria. In pratica più l'investimento è a rischio, più l'investitore vuole guadagnare ed applica quindi tassi di interesse più alti.



per quello che ti ho detto che non è un derivato, sei Tu che associ il nucleare ad un derivato.
Mi sembri troppo furbetto!

Fatti un giro in Fillandia e controlla gli investimenti e resa degli impianti nucleari, finanziaramente parlando! Si pagano le pensioni! Vedi tu!
In Italia con gli incentivi alle rinnovabili succhiate il sangue ai pensionati , vergogna!
RE:         Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 23-05-2011 16:04

sexyteo ha Scritto:

Sei irrecuperabile!
Secondo il MIT, senza risk premium, il nucleare è quasi pari al gas: cioé 6,6 c$/KWh contro i 6,5 c$/KWh del tuo amato gas, ma se si caricano i costi ambientali (emissioni di CO2) anche il carbone ha costi più elevati del nucleare (senza risk premium)!

E' la stessa cosa che ho detto io; vedi ipotesi 1.
Non è che per forza devi contraddirmi anche se dico le tue stesse cose.
sexyteo ha Scritto:

Ripeto: non hai nulla da farneticare sul Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition della I.E.A. (International Energy Agency) e N.E.A. (Nuclear Energy Agency)!?

E' l'ipotesi 2
sexyteo ha Scritto:

Ciò che citi è riferito alla South Carolina Electric & Gas Company, poi, l'andamento non è una funzione monotona, ma tale valore è cresciuto per poi diminuire nuovamente, per poi ricrescere e così via...

E' l'ipotsi di costruzione di una nuova centrale nucleare in USA.
L'Handy - Whitman è lo stesso indice indicato nel documento che tu hai citato:
http://www.nei.org/filefolder/WHITE_PAPE...ective.pdf
sexyteo ha Scritto:

La stessa N.E.I. spiega che "the technology risk premium is removed from the financing assumptions" se, per esempio, "when the first few plants have been built and investors are confident that they can be built to cost and schedule".

L'ho appena scritto anch'io.
RE:      Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 23-05-2011 16:32

Cher ha Scritto:

per quello che ti ho detto che non è un derivato, sei Tu che associ il nucleare ad un derivato.
Mi sembri troppo furbetto!

Non ho mai affermato questo; per favore, possiamo limitarci a criticare quello che uno dice, non quello che voi vorreste che dica.
Cher ha Scritto:

Fatti un giro in Fillandia e controlla gli investimenti e resa degli impianti nucleari, finanziaramente parlando! Si pagano le pensioni! Vedi tu!
In Italia con gli incentivi alle rinnovabili succhiate il sangue ai pensionati , vergogna!

Siamo parlando di costi per la costruzione di NUOVE centrali.
I tassi di interesse 10 anni fa erano molto più bassi, come si può notare dal report che ho appena citato:
http://dms.psc.sc.gov/pdf/matters/6D1B08...A94F99.pdf

RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 23-05-2011 17:08

renato ha Scritto:


il risk-factor viene utilizzato per i calcoli ma non è frutto di calcoli.
Viene influenzato da vari fattori di rating che gli analisti finanziari determinano in base a oggettive analisi economice e anche da fattori più soggettivi quali situazioni socio-politiche e percezione del mercato.

Chi l'ha scritto? Topo Gigio?
RE:    Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 23-05-2011 17:13

Cher ha Scritto:


Chi l'ha scritto?  Topo Gigio?

Dov'è scritto che questo è un derivato?

per evitare ulteriori malintesi ti rimando alla definizione di "investment risk", così possiamo continuare a parlare di costi delle centrali.

"The risk that an investment will result in a loss. Nearly all investments have some investment risk: a stock may decline; a bond may default, and the underlying asset of a derivative may not behave in a certain way."

http://financial-dictionary.thefreedicti...tment+Risk

Come puoi vedere, anche i derivati hanno un proprio "investment risk", che non è il derivato ma uno dei fattori di calcolo del valore del derivato stesso.

"The chance that an investment's actual return will be different than expected. Risk includes the possibility of losing some or all of the original investment. Different versions of risk are usually measured by calculating the standard deviation of the historical returns or average returns of a specific investment. A high standard deviations indicates a high degree of risk."

http://www.investopedia.com/terms/r/risk.asp

Naturalmente l'investment risk di un derivato è diverso da quello di una centrale.

RE:    Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - magnesium - 23-05-2011 17:33

Cher ha Scritto:


Chi l'ha scritto?  Topo Gigio?


Cher,

per favore niente commenti in chiave sarcastica e sbeffeggiatoria.

Aiutami a ristabilire un po' atmosfera serena in questo forum.

Grazie

RE:     Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 23-05-2011 20:18

renato ha Scritto:


Dov'è scritto che questo è un derivato?

per evitare ulteriori malintesi ti rimando alla definizione di "investment risk", così possiamo continuare a parlare di costi delle centrali.

"The risk that an investment will result in a loss. Nearly all investments have some investment risk: a stock may decline; a bond may default, and the underlying asset of a derivative may not behave in a certain way."

http://financial-dictionary.thefreedicti...tment+Risk

Come puoi vedere, anche i derivati hanno un proprio "investment risk", che non è il derivato ma uno dei fattori di calcolo del valore del derivato stesso.

"The chance that an investment's actual return will be different than expected. Risk includes the possibility of losing some or all of the original investment. Different versions of risk are usually measured by calculating the standard deviation of the historical returns or average returns of a specific investment. A high standard deviations indicates a high degree of risk."

http://www.investopedia.com/terms/r/risk.asp

Naturalmente l'investment risk di un derivato è diverso da quello di una centrale.




Il rischio che un investimento si tradurrà in una perdita. Quasi tutti gli investimenti hanno un certo rischio di investimento:. uno stock può rifiutare: un legame può default, e l'attività sottostante di un derivato non può comportarsi in un certo modo "



Topo gigio a parte , l'investimento in una centrale nucleare non può essere definito a rischio,in quanto raramente si traduce in una perdita, in quanto un bene durevole che produce richezza per un lungo periodo e questa richezza ( energia) essendo indicizzata è una forma di garanzia che non possono avere beni sottoposti alla speculazione.

Se l'investimento è finalizzato ad un tasso programmato, scaturito da rating a breve, la tipologia del nucleare non è la più indicata.
Da qui a dire che l'investimento in centrale è un rischio è sbagliato perchè è una tipologia che non contempla un breve periodo ma esclude il rischi dell'investimento.

Naturalmente è solo una piccola percentuale quella flutuante in investimento della portata di una centrale.
Non ricordo le % , per altro più volte segnalate in questo forum.

Ciao


RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 23-05-2011 22:06

Un'altro buon motivo è l'investimento economico.


RE:  Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Sarek - 23-05-2011 23:43

Cher ha Scritto:

Un'altro buon motivo è l'investimento economico.


Mha! Guardando quà e là la salute economica dei gestori non mi sembrerebbe proprio così.

EDF
http://it.finance.yahoo.com/echarts?s=ED...f;source=;

TEPCO
http://it.finance.yahoo.com/echarts?s=TK...f;source=;

EXELON
http://finance.yahoo.com/echarts?s=EXC+I...=undefined
RE:   Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 24-05-2011 11:28

Sarek ha Scritto:



Mha! Guardando quà e là la salute economica dei gestori non mi sembrerebbe proprio così.

EDF
http://it.finance.yahoo.com/echarts?s=ED...f;source=;

TEPCO
http://it.finance.yahoo.com/echarts?s=TK...f;source=;

EXELON
http://finance.yahoo.com/echarts?s=EXC+I...=undefined



E' ora di comprare.Toungue
RE: Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - Cher - 28-05-2011 13:12

# 5 buon motivo
Non produce CO2

http://www.corriere.it/ambiente/11_maggi...a955.shtml

Così salviamo l'amazzonia tanto cara agli ecologisti!

Il peto del bovino e ovino è già tassato in Australia e prima in Nuova Zelanda!

Nuova Zelanda, varata la "tassa sulle flatulenze" di bovini e ovini per ridurre l'effetto serra

L'insolito balzello è stato annunciato oggi: 60 centesimi di euro l'anno per ogni bovino, e otto centesimi per ogni pecora

AUCKLAND, 20 giu - Provvedimenti drastici e ai limiti dell'incredibile in Nuova Zelanda contro l'effetto serra: gli allevatori neozelandesi saranno tassati in base alle flatulenze emesse dai loro milioni di ovini e bovini, nel tentativo di ridurre il contributo pesante che il Paese dà all'effetto serra. La tassa annunciata oggi dal ministro dell'Agricoltura Jim Sutton, entrerà in vigore a metà del prossimo anno e costerà agli allevatori l'equivalente di 60 centesimi di euro l'anno per ogni bovino e di otto centesimi per pecora. Saranno tassati anche gli allevatori di capre, maiali e cervi. Gli introiti serviranno a finanziare la ricerca necessaria perché la Nuova Zelanda possa conseguire gli obiettivi del protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas-serra, come anidride carbonica, ossido di azoto e metano.

Il governo prevede di ricavare dalla nuova tassa l'equivalente di cinque milioni di euro l'anno, necessari per finanziare il nuovo Ente di ricerca sulle emissioni dell'agricoltura. La flatulenza del bestiame è responsabile di circa metà dei gas-serra prodotti in Nuova Zelanda, dove i capi di bestiame si aggirano sui nove milioni di bovini e 46 milioni di ovini. Le emissioni sono causate dal complesso processo di ruminazione e digestione dell'erba e sono liberate nell'atmosfera.

Tutt'altro che gradita dai grandi allevatori la nuova imposta succhia euro. Secondo il presidente della Federazione agricoltori, Tom Lambie, la riduzione dei gas-serra è nell'interesse di tutti e quindi i costi dovrebbero essere distribuiti fra tutti i contribuenti. Lambie ha aggiunto che la tassa colpisce il settore agricolo nel momento peggiore possibile, con l'alto valore del dollaro neozelandese, i bassi prezzi mondiali dei prodotti agricoli e la siccità. (News2000)


Naturalmete chi cerca di arginare queste demenze ci sono :

http://www.climatemonitor.it/?tag=wwf


La Livewell Diet del WWF per salvare la Terra
SCRITTO DA CLAUDIO COSTA IL 12 - FEBBRAIO - 20116 COMMENTI


Ho già scritto molto sugli errori di valutazione degli ambientalisti nell’accusare la zootecnia di essere tra le prime cause del riscaldamento globale, quindi avrei poco da aggiungere nel commentare l’ultima campagna del WWF sulla dieta del viver bene, la Livewell Diet, se non che per viver bene bisognerebbe iniziare a non raccontare più balle. Cito da qui:
(Politicambiente.it, gen 2011) – Ciascuno di noi può combattere quotidianamente il surriscaldamento terrestre? Certo, ogni volta che ci si siede a tavola, ad esempio: basta mangiare meno carne o cibi “trasformati” ed aumentare invece il consumo di verdura e cereali integrali, anche a vantaggio della salute e del portafoglio. La conferma, autorevole, giunge dal “Rowett Institute of Nutrition and Health” della Aberdeen University (GB), i cui scienziati hanno messo a punto una dieta ecosostenibile – la Livewell Diet (“dieta vivibene”) – con una tabella settimanale e menu giornalieri. Lo studio, commissionato dal WWF, servirà ora come base scientifica per una campagna di persuasione a livello nazionale e internazionale


Ma da quando i lavori del WWf possono essere considerati come una base scientifica da utilizzare per la persuasione? Dal rapporto sui ghiacci himalayani?


La giornalista Tracy McVeigh, in un lungo articolo sull’Observer di domenica 30 gennaio, ha sottolineato una delle conclusioni della ricerca: se tutti i sudditi della regina Elisabetta adottassero la Livewell Diet si potrebbero abbassare sensibilmente – ossia del 25% – le emissioni di gas serra della Gran Bretagna. […] Colin Butfield, responsabile delle campagne informative del WWF, ha ribadito all’Observer che quello del consumo di carne, soprattutto di manzo, è uno dei problemi-chiave del mondo come causa dei cambiamenti climatici


Ricerca dove fanno i soliti errori nel traslare a CO2 equivalente le emissioni di metano lorde, senza fare il bilancio tra il metano zoogenico che effettivamente si aggiunge in atmosfera, e il metano zoogenico che va a sostituire la quota di metano atmosferica (di origine zoogenica) ormai ossidata a CO2. Solo il metano aggiuntivo cioè il netto, si presume, senza alcuna dimostrazione peraltro, che dia una forzante riscaldante. Inoltre non fanno i confronti con i sostituti di tutti i prodotti zootecnici edibili e non edibili, quindi non stornano le emissioni necessarie a produrre tutti i sostituti. Considerano le emissioni zoogeniche senza considerare che il 20-40% delle razioni è prodotto tramite i sotto prodotti dell’industria alimentare tramite il sistema di ricircolo più grande del mondo. Sottoprodotti che altrimenti sarebbero rifiuti da smaltire. Quindi le emissioni del 20-40% delle razioni andrebbero stornate ma ovviamente nella ricerca citata non lo fanno. Per gli approfondimenti vi rimando ai miei articoli nell’archivio di CM.


La dieta è basata su una normale lista della spesa, che ogni famiglia può fare facilmente, ma limita molto i prodotti alimentari trasformati e la carne, entrambi accusati anche di causare malattie cardiache e diabete. Né la carne né i prodotti alimentari già pronti sono causa di diabete o di malattie cardiache, causate invece dall’assunzione in eccesso di calorie, cosa che vale anche per diete vegetariane con pasta, birra e patatine fritte.Un esempio di menu? A colazione, cereali ricchi di fibre con latte semiscremato, toast e marmellata; a pranzo, minestra di lenticchie, un sandwich di scampi e maionese su pane nero; a merenda, una mela, frutti di bosco, qualche biscotto e latte semiscremato; a cena, pollo al curry con riso e pitta bread (focaccia di pane). Il costo settimanale della Livewell Diet è di circa 29 Sterline (35 Euro) a persona.




Scampi? Però non specificano tra quelli pescati e quelli allevati, perché sostituire la carne con il pesce pescato senza considerare l’impatto di over fishing vuol dire fare i conti senza l’oste. Se invece si riferiscono agli scampi allevati mi risulta che in equipollenza la filiera comporti le stesse emissioni, se non di più, dei polli e dei suini.



[...] nei soli Stati Uniti, il 70% della superficie agricola è dedicata alla coltivazione di cibo per il bestiame, con enormi quantità di risorse idriche utilizzate.



In agricoltura e in zootecnia l’acqua è utilizzata non consumata a parte alcune eccezioni, come già spiegato qui e negli articoli precedenti.


Senza contare che il bestiame bovino vivo produce grandi quantità di azoto, un gas serra molto più potente dell’anidride carbonica.


Va beh, questo è un errore, perché l’azoto N2 non è un gas serra. In realtà dai reflui zootecnici si sprigiona un potente gas serra che è il protossido di azoto, N2O ma non in grandi quantità bensì in tracce infinitesimali e comunque si sprigiona anche dai concimi minerali azotati di sintesi, quindi concimare con i reflui o con i minerali poco cambia per le emissioni di protossido d’azoto come spiegato qui.



Anche i prodotti alimentari trasformati – con i loro cicli di produzione extragricoli, gli imballaggi, i trasporti e i consumi di energia – rappresentano un potente fattore di surriscaldamento della Terra. Mentre il pianeta si avvia ad avere una popolazione di 9 miliardi di persone entro il 2050 – ha sottolineato Colin Butfield – il problema di come potremo nutrirle tutte sta diventando uno dei più importanti e pressanti. Finora eravamo abituati a pensare a guerre combattute per l’oro e il petrolio, mentre da oggi in poi potrebbero essere combattute sempre più per l’acqua o per i terreni agricoli e fertili. Anche per questo la nostra dieta è fondamentale per il futuro. E la tabella Livewell – ha concluso il dirigente del WWF – dimostra quanto facile possa essere per tutti variare certe abitudini alimentari e mettersi al riparo da numerosi problemi. Basti pensare che, in fatto di cibo, le proteine di origine animale hanno un impatto del 57% sul clima, ossia più di tutte le altre sostanze alimentari messe assieme”.



Questo è sbagliato e vale solo per chi fa i conti della serva. Inoltre non specificano la provenienza della carne come se derivasse tutta da allevamenti industriali, invece il 50% circa della la carne bovina e il 100% di quella ovina proviene da allevamenti a pascolo in zone altrimenti improduttive. Eliminando la carne, servirebbe più terra per sostituire i milioni di tonnellate di carne con proteine vegetale. Non è specificato. E non lo è nemmeno il fatto che gli allevamenti che utilizzano i reflui polline, liquami e letami per produrre bioenergia con combustione, biogas e o gassificazione, vanno a credito di emissioni quindi non sono più accusabili di essere causa di AGW.
Sempre sulla stessa livewel diet cito questo commento:



La dieta salva-pianeta ha un costo di 35 euro a settimana e potrà servire anche a salvare la deforestazione dell’Amazzonia. Il menu settimanale, Livewell Diet, è stato proposto per i sudditi britannici, per dare l’esempio alla popolazione perché, come ha spiegato il WWF, un hamburger consumato a Londra, a New York o a Roma ha un potenziale distruttivo sulla foresta amazzonica. Se tutti mangiassero come un europeo servirebbero due pianeti per nutrirli entro il 2050.



Anche di questo ne ho già parlato su climatemonitor. La deforestazione ci sarebbe comunque anche senza la zootecnia perché è una fonte di reddito. Anzi la zootecnia dei paesi occidentali non ha nessun ruolo nella deforestazione, casomai può averla la zootecnia dei paesi emergenti che è in forte crescita. Tra l’altro quanti hanno voluto a tutti i costi gli incentivi sulle bioenergie sanno che ogni ettaro destinato a biomassa, biogas, bioetanolo ecc, equivale ad un ettaro di deforestazione. Ricordo che l’ultimo scandalo alimentare dovuto alla diossina è stato causato da una ditta produttrice di biodiesel che ha venduto residui tossici di raffinazione come olio per grassare i mangimi.


I consigli dei ricercatori e del WWF sono per una dieta equilibrata, per alimenti semplici e genuini. In sostanza bisogna eliminare gli eccessi e il consumo di cibi pronti all’uso che non solo hanno un costo maggiore dei prodotti freschi, ma sono dannosi per il cuore e provocano il diabete.


Saranno contenti alla Findus! Spero in una bella causa multimilionaria! Ricordo che il gruppo Cremonini ha citato Report dopo il vergognoso servizio “La carne” per un risarcimento di 12 milioni di euro.



Un alimento da consumare con moderazione è certamente la carne. Solo negli USA il 70% dei terreni agricoli è destinato alla produzione di foraggio ed erba medica per il bestiame, il cui allevamento oltre a togliere terra all’agricoltura necessita di moltissima acqua.



La maggior parte di questi terreni sono appunto pascoli in zone desertiche o montane altrimenti improduttivi, e la zootecnia nulla toglie all’agricoltura: è agricoltura cioè produce cibo e non bisogna dimenticare che le colture proteiche come soia, fagioli e piselli hanno rese all’ettaro circa 10 volte inferiori al silomais che è la base alimentare dei bovini.


In Gran Bretagna è stato calcolato che ogni individuo consuma in media 79 chili di carne all’anno. Il WWF vorrebbe portare questa quantità a 10 kg annuali, che equivalgono a circa 203 grammi ogni settimana. Per abbattere i consumi e mangiare ecosostenibile bisogna consumare più frutta e verdura, meglio se prodotti da agricoltura biologica.



E questa qui è un’altra balla perché il biologico a parità di prodotto richiede molta più terra agricola e determina più emissioni. Il WWF vorrebbe portare il consumo di carne a 10 Kg a testa per salvare il pianeta, io invece vorrei che le associazioni allevatori portassero il WWF davanti ai giudici. Chi salverà la terra da questi analfabeti zootecnici?



RE:          Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - sexyteo - 03-06-2011 15:14

renato ha Scritto:

E' la stessa cosa che ho detto io; vedi ipotesi 1.
Non è che per forza devi contraddirmi anche se dico le tue stesse cose


Il punto è che qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...32#pid2232
hai "spacciato" il Rapporto MIT 2009, come il "Rapporto dei Rapporti" che boccia insidacabilmente l'opzione nucleare sotto il profilo economico! Nonostante non sia uno degli studi più "favorevoli" al nucleare, tale Rapporto, anche nell'ultimo aggiornamento del 2009, non nega affatto la convenienza del nucleare, anche nei confronti del carbone, sotto certe ipotesi finanziarie.
Detto questo, non ha nulla da dire sul Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition (IEA/NEA 2010)!?
Quest'ultimo è invece il rapporto più completo in assoluto, sull'argomento, redatto dalle agenzie internazionali competenti.
RE:           Cinque buoni motivi per realizzare le centrali Nucleari - renato - 03-06-2011 22:10

sexyteo ha Scritto:

...
hai "spacciato" il Rapporto MIT 2009, come il "Rapporto dei Rapporti" che boccia insidacabilmente l'opzione nucleare sotto il profilo economico! ...

L'ho solo indicato come uno studio autorevole, che fra l'altro è utilizzato anche nei link da te indicati.
sexyteo ha Scritto:

...
Detto questo, non ha nulla da dire sul Projected Costs of Generating Electricity - 2010 Edition (IEA/NEA 2010)!?
Quest'ultimo è invece il rapporto più completo in assoluto, sull'argomento, redatto dalle agenzie internazionali competenti.

Non ti sei accorto che l'ho citato al punto 2? Prova a leggerlo.
Non voglio ripetere, come fai tu, sempre le stesse cose.