Vediti questo documento dal titolo "
La radioprotezione del paziente: dosi a confronto" scritto da
Giancarlo Zonca,
Emanuele Pignoli (
Fondazione IRCCS,
Istituto Nazionale Tumori, Milano),
Cesare Benetti (
Istituto Stomatologico Italiano - Milano, Responsabile del Reparto di Radiologia) e
Luigi Paglia (
Istituto Stomatologico Italiano - Milano, Responsabile del Reparto di Odontoiatria Infantile):
http://www.electromedical.it/file/Dosi%20Raggi%202.pdf
e l'allegato tecnico "
RADIAZIONI E RADIOPROTEZIONE" (a cura di
Roberto Bedogni INFN – Laboratori Nazionali di Frascati U.F. Fisica Sanitaria), a pagina 14:
http://www.wyp2005.it/PDF/CD.pdf
La dose media assorbita da ognuno di noi in Italia dovuta al fondo naturale (radon indoor incluso) è circa 2 mSv/anno (fonte: Polvani C. -
Elementi di radioprotezione. ENEA, 1987): metà è dovuta a irradiazione esterna, mentre l'altra metà è dovuta a irradiazione interna al nostro corpo a seguito dell'inalazione dei discendenti radioattivi del radon e del toron appesi al pulviscolo atmosferico.
I valori di dose assorbita che si leggono in giro, dovuti agli incidenti dei reattori n°1 e n°3 della centrale nucleare di
Fukushima Daiichi, sono inattendibili (al momento), inoltre non si precisa dove questi valori siano stati misurati (se all'interno dell'impianto o fuori, per esempio).
Per semplificare, diciamo che la dose "naturale" annua è per esempio di 5 mSv (é variabile da zona a zona, "naturalmente"), il che significa che un'esposizione al livello di radiazione misurato di poco superiore a 1 mSv/h per 5 ore, equivale alla dose assorbita in un anno. Va notato comunque che questo livello di dose è ben al di sotto di quello causa di effetti deterministici per la salute umana.
Di interesse questo documento del
U.S.N.R.C. (
Governmental Nuclear Regulatory Commission) dal titolo
Biological Effects of Radiation, da cui si evince che la fonte maggiore di esposizione é naturale e se di origine umana, deriva dalla medicina nucleare e sopratutto dalle comunissime radiografie:
http://www.nrc.gov/reading-rm/doc-collec...ation.html
In conclusione, riporto un dossier dell'
ENEA (
Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente) in cui é esposta molto bene la radioprotezione:
http://www.enea.it/com/web/pubblicazioni/Dossier.pdf
Una precisazione. La
I.C.R.P. (
International Commission on Radiological Protection), nella pubblicazione (ICRP 103)
Raccomandazioni 2007 della Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (
The 2007 Recommendations of the International Commission on Radiological Protection - Marzo 2007), ha affermato, in buona sostanza, che il
modello LNT viene adottato a scopo prudenziale ma non si può certo affermare che abbia una qualche validità scientifica visto che non è possibile vedere alcun danno prodotto sulla salute dalla radioattività a basse dosi. Si vedano i punti 36 (pag. 46 del pdf),66 e 67 (pag. 53 del pdf):
http://www.airm.it/_images/icrp103.pdf
In questo articolo, pubblicato sulla rivista specializzata
Fisica in Medicina nel n° 2 (aprile-giugno 2004 – pp: 174-177), dal titolo "
Basse dosi di radiazioni ionizzanti possono avere effetti benefici?", di
Giroletti Elio (Dip. Fisica nucleare e teorica, Università di Pavia e INFN sez. di Pavia):
http://www-1.unipv.it/webgiro/ricerch/Pu...Ormesi.pdf
analizza gli effetti stocastici soprattutto alle bassissime dosi, <1 mSv, che sono quelle assorbite da un elevato numero di persone.
Allego il
Radiation Protection and Radioactive Waste Management in the Operation of Nuclear Power Plants (IAEA 2002), si veda pagina 15; allego anche il
Radiation Protection Aspects of Design for Nuclear Power Plants (IAEA 2005), si veda pagina 59.
Se non ricordo male le emissioni si misurano in Becquerel, e va' valutato il tipo di emissione (alfa, beta o gamma), mentre le dosi assorbite si misurano in mSIV . Quindi dire che si e' raggiunto e superato l'emissione di 400 SIV , non capisto cosa significa.